Green pass nei ristoranti: i titolari non devono controllare l’identità dei clienti
L’orientamento del governo sul controllo del green pass che sarà confermato nelle prossime ore anche dal Viminale
Il ristoratori e gli altri gestori o titolari di attività devono verificare che i clienti abbiano il green pass, ma non spetta a loro la verifica dell’identità. È questo l’orientamento del governo che sarà specificato nelle prossime ore con una Faq (risposta a domande frequenti) oppure nella circolare del Viminale.
La protesta dei ristoratori — che si era estesa poi a tutti gli altri responsabili di locali aperti al pubblico — riguardava proprio la verifica sull’identità delle persone. Gli uffici legislativi dei ministeri competenti hanno però chiarito che i gestori e i titolari dei locali non sono pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio. A loro spetta verificare che chi entra abbia il green pass, in caso di controllo delle forze dell’ordine se l’identità del cittadino non corrisponde a quella indicata sul certificato può scattare la denuncia per falso.
Il decreto in vigore prevede sanzioni da 400 a 1.000 euro sia per chi viene trovato sprovvisto di green pass, sia per chi non ha controllato. I gestori dei locali rischiano «se la violazione è ripetuta per almeno tre volte in tre giorni diversi, la chiusura, da 1 a 10 giorni, dell’attività imprenditoriale».
CorSera
L’orientamento del governo sul controllo del green pass che sarà confermato nelle prossime ore anche dal Viminale
Il ristoratori e gli altri gestori o titolari di attività devono verificare che i clienti abbiano il green pass, ma non spetta a loro la verifica dell’identità. È questo l’orientamento del governo che sarà specificato nelle prossime ore con una Faq (risposta a domande frequenti) oppure nella circolare del Viminale.
La protesta dei ristoratori — che si era estesa poi a tutti gli altri responsabili di locali aperti al pubblico — riguardava proprio la verifica sull’identità delle persone. Gli uffici legislativi dei ministeri competenti hanno però chiarito che i gestori e i titolari dei locali non sono pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio. A loro spetta verificare che chi entra abbia il green pass, in caso di controllo delle forze dell’ordine se l’identità del cittadino non corrisponde a quella indicata sul certificato può scattare la denuncia per falso.
Il decreto in vigore prevede sanzioni da 400 a 1.000 euro sia per chi viene trovato sprovvisto di green pass, sia per chi non ha controllato. I gestori dei locali rischiano «se la violazione è ripetuta per almeno tre volte in tre giorni diversi, la chiusura, da 1 a 10 giorni, dell’attività imprenditoriale».
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