Originariamente Scritto da miketyson
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Emergenza Coronavirus: thread unico.
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Originariamente Scritto da gaetano90gareggiare per esibizionismo natural
Originariamente Scritto da Magro97Odio i tanti pasti perché è un cagare in continuazione.
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Covid, Magrini (Aifa): «Il 70% di vaccinati a settembre sarà realtà. Poi è probabile un richiamo ogni anno»
Il direttore di Aifa: «L’obiettivo verrà raggiunto come previsto a fine settembre. Terza dose anticipata solo per i vulnerabili»
«I l 30 settembre si chiude la campagna vaccinale di massa. Obiettivo centrato, raggiungeremo oltre il 70% della popolazione. Un grande risultato». Dopo un anno di intenso lavoro, Nicola Magrini, direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) può concedersi una pausa. Ultimo giorno in ufficio, via del Tritone, sesto piano, molta luce, la vista che spazia dal Quirinale all’altare della Patria.
Si sta già riflettendo a livello internazionale sul dopo. La convivenza col virus renderà necessario fare l’anti-Covid ogni quanto tempo?
«Verosimilmente ogni anno, ma sarà una decisione collegiale da prendere nei prossimi mesi».
Dunque non è sbagliato parlare di terza dose?
«Parlare in modo generico di terza dose è un messaggio che confonde. Un richiamo anticipato non sarà per tutti, solo per gli immunodepressi come trapiantati, pazienti oncologici o coloro che fanno specifiche terapie immunosoppressive che è stato dimostrato beneficiano di una terza dose per raggiungere una buona immunità. Le persone che non appartengono a queste categorie possono stare tranquille: le due dosi già ricevute garantiscono una eccellente protezione».
E allora perché Israele ha cominciato a somministrare la terza dose in massa?
«Credo sia un eccesso di prudenza da parte di un Paese che è fortemente determinato a scongiurare una nuova ondata di infezioni. Le evidenze disponibili dimostrano che la risposta immunitaria dura dai 9 ai 12 mesi e che anche i grandi anziani la raggiungono e la mantengono nel tempo. Inoltre, non ci sono dati che ci fanno preoccupare per mancata protezione, anzi».
Si aspettava il successo della campagna?
«In qualche modo sì, sono sempre stato fiducioso, avendo accesso ai dati sui vaccini disponibili. Non altrettanto molti commentatori convinti che fosse un traguardo lontano o irraggiungibile. Invece siamo, assieme al resto dell’Ue, davanti agli Usa e abbiamo raggiunto tutta la popolazione, anche i più disagiati. È stata vissuta con scarsa fiducia l’idea che la programmazione della campagna fosse buona e che le capacità di sostenerla fossero adeguate».
Ha un sorriso rilassato, oggi. Effetto vacanze?
«Le vacanze saranno brevi e sempre “connesse”. Dopo un lunghissimo anno di incertezze ma non di paura, si può finalmente mettere la testa fuori, senza usare il periscopio, e riflettere su quello che abbiamo passato in 18 mesi di pandemia. Pandemia globale vissuta come parte di una comunità scientifica internazionale senza confini, con l’Italia pienamente integrata nella Ue e Aifa, a sua volta, integrata nell’agenzia europea Ema: un risultato senza precedenti. L’obiettivo di fine settembre lo consideravamo raggiungibile già a marzo. Eravamo consapevoli che nei mesi estivi si sarebbe realizzata una parte importante della campagna vaccinale di massa senza precedenti. Un percorso non facile, caratterizzato da eccessi di polemiche oggi per fortuna superate».
Ma come, la curva dell’epidemia si sta alzando e lei parla al passato?
«Lo scenario ora è decisamente migliore grazie al vaccino e al green pass, fermo restando che bisognerà continuare a rispettare le regole di igiene e distanziamento. Intanto vedere la campagna vaccinale di massa in qualche modo compiuta è davvero un grande passo avanti. L’importante è continuare a leggere i dati con molta attenzione».
Però col virus non è finita qui. Ha appena parlato di richiami annuali.
«Dovremo convivere a lungo con questo virus, per anni. Il fatto però che la crescita dei contagi, se guardiamo i dati della Gran Bretagna o di Israele, non abbia comportato un aumento dei ricoveri ci porta a vedere positivo. Continuiamo a puntare sui vaccini».
Nel mondo però la pandemia imperversa.
«Se Unione europea, Usa e Nord del mondo l’hanno governata si arriverà al controllo globale grazie ad una politica di redistribuzione dei vaccini. Noi siamo al 70% della copertura, in molte parti del Sud del mondo non raggiungono il 10%. Di questo ci occuperemo nel prossimo G20».
Aifa ha appena approvato nuovi anticorpi monoclonali. Farmaci necessari?
«I monoclonali sono una famiglia piuttosto eterogenea. Ne abbiamo autorizzato uno nuovo (sotrovimab), abbiamo ampliato i criteri di utilizzo anche per i pazienti ospedalizzati dopo lo studio Recovery che ha dimostrato una riduzione di mortalità a dosaggio elevato ma abbiamo limitato l’utilizzo di una delle due combinazioni disponibili in quanto non efficace contro alcune specifiche varianti».
È appena stato pubblicato il settimo rapporto sugli effetti collaterali dei vaccini. Cosa trarne?
«Il rapporto che analizza le segnalazioni giunte fino a fine luglio contiene informazioni rassicuranti per i circa due milioni di adolescenti già vaccinati. I rischi gravi anche se rarissimi hanno riguardato il vaccino di AstraZeneca, ma da quando ne abbiamo ristretto l’uso agli over 60 non sono arrivate segnalazioni di effetti gravi. In Italia la campagna si è basata prevalentemente sui vaccini a mRna messaggero (Pfizer e Moderna), e così sarà anche per il prossimo anno».
Vaccini che però costeranno di più secondo alcune anticipazioni. Effetto del monopolio posseduto dalle farmaceutiche?
«Ho letto che i prezzi sono aumentati in Europa (i vaccini sono acquistati a livello europeo, ndr) pur a fronte del successo della distribuzione globale e sono rimasto sorpreso. Credo che sia stato motivato dagli investimenti sulla produzione e la distribuzione di vaccini efficaci anche contro le varianti virali da rendere disponibili già nei primi 2 trimestri del 2022».
Mossa etica?
«Che questo aumento dei prezzi sia completamente difendibile sul piano etico è da valutare in modo approfondito, tanto più che siamo in una fase di enorme espansione del mercato».
CorSera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Brusaferro: il covid diventerà endemico, ma con i vaccini gestiremo il virus
Per il portavoce del Comitato tecnico scientifico il coronavirus circolerà in modo controllato senza più picchi. In caso di varianti il vaccino verrà riadattato
«Gli sforzi messi in campo a livello globale e nel nostro Paese dalla ricerca, dalla sanità, dall'industria e da tutti i settori della società sono tali per cui ora possiamo pensare che indipendentemente dalla durata di questa pandemia potremo gestirla e dunque conviverci per i prossimi mesi e se necessario per i prossimi anni. Senza mai dimenticarci che come singoli siamo parte di una comunità e che i nostri comportamenti fanno la differenza. È quella che qualcuno comincia a chiamare nuova normalità: la consapevolezza che le nostre azioni possono influire e che nessuno da solo può proteggersi». Silvio Brusaferro presidente dell’Iss e portavoce del Cts, da 20 mesi nella trincea del Covid, guarda alla nuova fase con cauto ottimismo.
Abbiamo superato il picco di questa mini ondata estiva?
Difficile dirlo. L'indice di trasmissione R-t è in calo anche nella proiezione più avanzata, ma resta sempre sopra a 1 il che vuol dire che rallenta la velocità della crescita che continua anche se più lenta. Per superare il picco l'Rt deve scendere sotto a 1 e poi devono decrescere gli infetti e le degenze.
Cosa pensa dell'uso più ampio del Green pass?
Il Green pass è uno strumento utile per contrastare la circolazione del virus e favorire l'obiettivo più ampio di avere immunizzata la gran parte della popolazione. Grazie al vaccino possiamo pensare a un futuro dove convivere con questo virus.
A scuola sarà un anno diverso?
La volontà di tutti è che l'anno scolastico riprenda con gli studenti in presenza. È chiaro che la scuola più sicura è quella dove tutti quelli che la frequentano e per i quali sono disponibili i vaccini siano vaccinati.
Scettici e no vax sostengono che il vaccino non protegge.
Come confermano anche i nostri dati la protezione dalla possibilità di contrarre il virus è intorno all'85%, il che vuol dire che una quota minima di vaccinati se incontra il virus può contagiarsi. Questi vaccinati, positivi a loro volta possono trasmettere l'infezione soprattutto se incontrano dei non vaccinati mentre se venissero in contatto con altri vaccinati la probabilità di trasmettere il virus si abbasserebbe enormemente. Qual è allora il vantaggio per queste persone? Che pur contraendo l'infezione il rischio di sviluppare complicanze cliniche è molto basso, perché abbiamo visto che la protezione dai ricoveri si aggira al 95% e per le terapie intensive al 97%.
In autunno potremo ritrovarci come oggi in Inghilterra con molti contagi e pochi ricoveri?
È quello che sta già accadendo ora in Italia dove abbiamo 6-7mila casi al giorno e il numero di persone ricoverate è molto contenuto. Tra l'altro in larghissima parte i ricoverati sono persone non vaccinate.
Non si può però escludere una variante che “buchi” il vaccino.
Questa possibilità non si può escludere, ma se ci fosse uno scenario di questo genere le misure di cui disponiamo e le tecnologie che abbiamo a livello internazionale ci consentono di modificare e adattare in tempi relativamente veloci il vaccino in funzione di queste varianti.
Cosa accadrà tra sei mesi?Tanto più alta sarà la quota di vaccinati tanto più ci potremo avvicinare a uno scenario che ci farà passare dall’epidemia all'endemia che vuol dire che il virus continua a circolare ma in maniera limitata e controllata nella popolazione senza scatenare più grandi picchi. Questo scenario si può presentare con una gran parte della popolazione immunizzata.
Il famoso target dell'80%?
Sì. Questo scenario si accompagna alla capacità di individuare e tracciare i positivi e i contatti contenendoli immediatamente. Anche se non dobbiamo mai dimenticarci che questa è una pandemia con varianti che nascono a livello globale, quindi il fenomeno si può controllare a livello di singoli paesi ma la risposta e la soluzione non può che arrivare con un approccio a livello globale.
La Spagnola durò due anni, il Covid potrebbe durare di più?
Non so per quanto ancora durerà. Ma noi dobbiamo lavorare per conviverci anche a lungo, se necessario, controllando la circolazione e monitorando come evolve il virus.
Avremo bisogno di richiami del vaccino nei prossimi anni?
È una possibilità che si sta valutando e che stiamo studiando. È la prima volta che nella storia dell'uomo si riesce a vaccinare centinaia di milioni di persone in tutto il mondo in tempi così ristretti. Non sappiamo ancora con precisione la durata della copertura immunitaria. Questa valutazione determinerà l'opportunità o meno di fare dei richiami e con nuove varianti di riadattare il vaccino.
Per il portavoce del Comitato tecnico scientifico il coronavirus circolerà in modo controllato senza più picchi. In caso di varianti il vaccino verrà riadattato
Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Relata refero
Covid, in 6 giorni test per gli 11 mln di abitanti di Wuhan
Le autorità della città cinese centrale di Wuhan hanno annunciato di aver sottoposto al test su Covid tutti gli abitanti di Wuhan, oltre 11 milioni di persone eccetto i bambini con meno di 6 anni, dopo una recrudescenza di casi più di un anno dopo che il virus comparve per la prima volta. I test sono iniziati martedì.
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Matteo Bassetti, il virologo star tv passa alla moda
Il celebre medico ligure sorprende ancora una volta, ricoprendo stavolta i panni di volto di una nota azienda di abbigliamento maschile: ecco tutti i dettagli.
Il celebre infettivologo dell’Ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, è tornato a far parlare di sé. Stavolta non per questioni legate al Coronavirus, bensì per una sorprendente novità che lo riguarda. Il medico, diventato molto popolare anche grazie alle ospitate nei programmi di appprofondimento televisivi, sarà il volto della Sartoria Litrico.
Sono in tanti sui social a sottolineare quanto il medico stia sempre più diventando un ‘divo’ e personaggio televisivo. A lui, in breve, si oppongo l’eccessiva esposizione mediatica, la presenza in talk show ed anche l’apertura di un account Instagram. A contestare queste posizione c’è un popolo di internauti che invece è al fianco del medico e delle sue scelte.
Perchè un medico non dovrebbe o potrebbe intervenire in dei talk show, diventare testimonial di un brand di moda, avere un account su Instagram e ricoprire anche il ruolo di influencer o divulgatore scientifico?
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Spero che produca dei capi che si adattano a tutte le variantiOriginariamente Scritto da centosmangio e bevo e faccio schifo
Per ricorsi amministrativi e legali
http://www.supremecourt.mn/home
sigpic
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Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza MessaggioBassetti è considerato il più bello tra i virologi ospiti dei programmi televisivi
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Praticamente si ritroveranno, come tanti gia’ dopo un anno e mezzo di bastonate, a dover chiudere proprio nei giorni di ferragosto per la diffusione del contagio tra i dipendenti.
11 su 12..il dodicesimo e’ il titolare che manco si era vaccinato mentre tra i contagiati quasi tutti, greenpassatissimi chiaramente eh perche’ sia mai.
Quello che insegna questa storia e’ che vaccinati o non vaccinati, serve tenere la guardia alta quando si lavora a contatto stretto, perche’ il falso senso di sicurezza siero-dipendente vale dura come un gatto in tangenziale.
Tutto era iniziato con uno che si era sentito male, febbre a 39, che aveva completato da quattro mesi il ciclo vaccinale.
Poi i test...e la “scoperta”.
Risultato...ristorante chiuso, e zero incassi.
C@zzo.
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Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza MessaggioPraticamente si ritroveranno, come tanti gia’ dopo un anno e mezzo di bastonate, a dover chiudere proprio nei giorni di ferragosto per la diffusione del contagio tra i dipendenti.
11 su 12..il dodicesimo e’ il titolare che manco si era vaccinato mentre tra i contagiati quasi tutti, greenpassatissimi chiaramente eh perche’ sia mai.
Quello che insegna questa storia e’ che vaccinati o non vaccinati, serve tenere la guardia alta quando si lavora a contatto stretto, perche’ il falso senso di sicurezza siero-dipendente vale dura come un gatto in tangenziale.
Tutto era iniziato con uno che si era sentito male, febbre a 39, che aveva completato da quattro mesi il ciclo vaccinale.
Poi i test...e la “scoperta”.
Risultato...ristorante chiuso, e zero incassi.
C@zzo.
Ora sono un ignorante quando si parla di dinamiche di contagio ma e' chiaro che piu si e' esposti a situazioni a rischio, piu si rischia. Un vaccino efficace 9/10 puo voler dire che nel trial ci stavano non responder o che se becchi il super spreader sei fottuto in ogni caso. Contagiarsi in due ore di permanenza in un posto la vedo tosta ma lavorare a stretto contatto con un infetto per ore e ore e' una sentenza di contagio, purtroppo.
Tessera N° 7
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Tra poco la Sicilia tornerà in zona gialla e tra le varie cose, tornerà la fantastica nonché geniale mascherina anche all'aperto a prescindere dalla situazione in cui ci si trova.
TOP.Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Originariamente Scritto da Virulogo.88 Visualizza MessaggioMa chi la userà mai con 40 gradi...
Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
Spero nessuno.Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza MessaggioTra poco la Sicilia tornerà in zona gialla e tra le varie cose, tornerà la fantastica nonché geniale mascherina anche all'aperto a prescindere dalla situazione in cui ci si trova.
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