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Ieri ho parlato con un infermerie in palestra (per quanto possa valere) e mi ha detto che ultimamente si è visto qualche caso di ragazzo con infiammazioni al pericardio coi miei stessi sintomi, tutte abbastanza lievi e curate senza problemi
Buona guarigione!
E tra poco si comincerà a vaccinare anche i nostri ragazzi 12enni così poi saranno liberi!
bastardi!
Originariamente Scritto da Sean
mi attacco ai tuoi pantaloni o te lo infilo a forza in gola
Per quanto riguarda i ristoranti degli alberghi, il certificato verde non sarà necessario se il cliente alloggia nell'hotel.*A partire da oggi, quindi, i ristoranti degli alberghi dovranno invece richiedere il green pass se il cliente che siede al tavolo al chiuso non soggiorna presso la struttura ricettiva.*....
Quindi non solo il virus capisce se stai seduto al bar o sei in piedi
Adesso si è fatto così astuto da comprendere se alloggi in albergo o sei uno squattrinato di passaggio...
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Ennesimo scherzetto che la nostra generazione deve sopportare grazie ai boomeroni
Originariamente Scritto da Alberto84
Te lo dico io gratis che devi fare per crescere: devi spignere fino a cagarti in mano
Originariamente Scritto da debe
Chi è che è riuscito a trasformarti in un assassino mangiatore di vite altrui?
Originariamente Scritto da Zbigniew
Kurt non sarebbe capace di distinguere, pur avendoli assaggiati entrambi, il formaggio dalla formaggia.
Un indecente crogiuolo di dislessia e malattie veneree.
Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
'Vaccines are thought to be the best available solution for controlling the ongoing SARS-CoV-2 pandemic. However, the emergence of vaccine-resistant strains may come too rapidly for current vaccine developments to alleviate the health, economic and social consequences of the pandemic.'
'a counterintuitive result of our analysis is that the highest risk of resistant strain establishment occurs when a large fraction of the population has already been vaccinated but the transmission is not controlled.'
Questi erano gli interrogativi sul fenomeno dell’ADE, il potenziamento anticorpo-dipendente
gli studi sui vaccini a quanto pare non hanno evidenziato tale fenomeno nel caso di SARS-COV2.
Comunque staremo a vedere nei follow up, per ora chi ha fede preghi.
Sul vaccinare i bambini, e i giovanissimi in genere, e’ qualcosa che al momento dovrebbe far ringraziare il cielo chi non ha figli di non doverci avere direttamente a che fare.
Quanto durano gli anticorpi contro il Covid dopo il vaccino o la guarigione?
Quello della durata della copertura vaccinale è una delle questioni maggiormente dibattute nel mondo scientifico. Gli studi parlano di uno «scudo» di 9-12 mesi
È uno dei temi al centro del dibattito scientifico: quanto può durare l’immunità nelle persone risultate positive al Covid-19?
Ad oggi non è ancora possibile avere una risposta definitiva perché come sottolinea il professor Mario Clerici, ordinario di Immunologia all’Università Statale di Milano e direttore scientifico della Fondazione Don Gnocchi, i dati a disposizione sono comunque limitati perché occorrono periodi di osservazione più lunghi.
La copertura anticorpale sembrerebbe durare almeno 9-12 mesi.
Invece gli studi fin qui prodotti sono abbastanza concordi nell’affermare che i vaccini sono un’arma affidabile, con un’efficacia che varia dal 70-80% nei vaccini a vettore virale, e una ancora maggiore, tra il 90-95%, nei più innovativi vaccini a Rna messaggero. Inoltre, tutti i vaccini disponibili sono in grado di proteggere al 97% dalle forme gravi di Covid-19 e questo è uno degli aspetti più importanti per ridurre notevolmente l’ospedalizzazione e la mortalità nelle persone positive a SARS-CoV-2.
A partire da quando è efficace il vaccino
Il primo dato da cui partire è che tutti e quattro i i vaccini autorizzati finora in Italia (Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson a cui potrebbe aggiungersi quello a proteine ricombinanti di Novavax) è che la risposta indotta dalla prima dose di vaccino comincia a essere efficace 7-10 giorni dopo.
«Ma questa è immunologia di base, perché ogni volta che si giunge a contatto con un batterio o virus nuovo si ha una risposta dopo 7-10 giorni », precisa Clerici. Uno studio pubblicato il 27 aprile scorso sul British Journal of Medicine (BMJ) sui vaccini Pfizer e AstraZeneca (qui l’articolo) ha dimostrato come la piena efficacia si raggiunga dopo 28 giorni dall’inoculazione e lo stesso discorso vale per Johnson & Johnson.
La risposta anticorpale
Per quanto riguarda la risposta anticorpale, a gennaio sono stati pubblicati tre lavori, uno suScience, uno su Science Immunology e uno su Nature, che registrano proprio questa tendenza: gli anticorpi, pur persistendo per un periodo di almeno sei mesi, decadono nel tempo. Tuttavia questo non vuol dire che l’organismo umano, in caso di successiva nuova esposizione al virus, si ritrovi senza protezione.
La memoria immunologica si basa su meccanismi articolati e la capacità di riattivazione delle cellule B e dei linfociti T rappresenta una risorsa molto importante, anche se varia parecchio da una persona all’altra. L’obiettivo era quello di analizzare in che modo tutti i componenti della memoria immunitaria evolvessero nel tempo.
I risultati hanno mostrato che la risposta è ancora presente a distanza di otto mesi dall’infezione e che il prevedibile calo del titolo anticorpale, già osservato in precedenti ricerche, è compensato dal lavoro delle cellule della memoria che non lasciano l’organismo indifeso.
Risposta più alta se si vaccina chi ha superato il Covid
Ma non basta. Come spiega il professor Clerici «gli ultimissimi dati, quelli pubblicati anche su Nature pochi giorni fa sono molto positivi perché i ricercatori sono andati a misurare la risposta anticorpale sia nei vaccinati sia in coloro che hanno superato il Covid, ed è ulteriormente migliorata se i guarito dal Covid ricevono almeno una vaccinazione.
Comparando la vaccinazione omologa e eterologa e si è visto che c’è una persistenza degli anticorpi che è comparabile nei vaccinati e in coloro che hanno superato il Covid.
Dunque il primo messaggio che possiamo dare in base a questo studio è: se vacciniamo chi ha superato il Covid, la risposta a nove mesi è molto più alta. Quindi meglio vaccinare chi ha superato il Covid perché diamo una grossa spinta alla vaccinazione.
Il secondo messaggio è che in termini di potenza di persistenza funziona meglio la vaccinazione eterologa (cioè con due vaccini diversi,ndr) . Nello studio hanno fatto la prima dose Astra Zeneca e la seconda Pfizer, li hanno confrontati e poi comparati con la doppia dose Astra Zeneca: ebbene funziona nettamente meglio la vaccinazione “incrociata” Astra Zeneca e Pfizer».
La «memoria» delle plasmacellule
Un’ulteriore, e più interessante conferma sulla durata della risposta immunitaria dopo le vaccinazioni è arrivata da un altro studio pubblicato sempre su Nature.
«In questo caso sono andati a studiare non tanto gli anticorpi quanto le plasmacellule midollari, le cellule di memoria che vanno a insediarsi nel midollo osseo e producono poi anticorpi. E hanno visto che le plasmacellule midollari dopo tre mesi dall’infezione o dopo nove mesi dall’infezione sono persistenti, non diminuiscono e la loro quantità è comparabile alle plasmacellule midollari che sono indotte dalla vaccinazione per il tetano piuttosto che per l’influenza. Essenzialmente quindi c’è una risposta immune potente a livello di “memory cell” ».
Che cosa si può concludere sulla base di questi dati? «Il messaggio è: gli anticorpi possono anche diminuire, e la gente si preoccupa di questo, ma gli anticorpi sono prodotti solamente se servono . Quindi se nove mesi dopo sono guarito dal Covid , gli anticorpi sono più bassi perché non mi servono. Serve però che ci siano le plasmacellule che riproducono immediatamente al verificarsi di un secondo contatto con il virus».
La variante Delta: terza dose, sì o no
La questione della durata dell’immunità è importante anche alla luce dell’avanzata della variante Delta.
Negli Stati Uniti, alcuni esperti americani propongono una terza dose di vaccino Rna messaggero per le persone sopra i 65 anni o con sistema immunitario indebolito.
Le autorità regolatorie statunitensi, Fda e Cdc, per ora lo ritengono prematuro. E nella stessa direzione si è pronunciata Ema, l’Agenzia europea del farmaco (qui l’articolo) . «Per il momento i dati sull’utilità e sull’opportunità sono un po’ dubbi — dice Massimo Galli, primario di Malattie infettive all’ospedale Sacco e professore all’università Statale di Milano — . Alcuno lavori dicono che sì, un’ulteriore dose aumenta l’espressione degli anticorpi ma non ne migliora la qualità in quelli che sono già stati infettati e che non c’è ancora uno straccio di dato per quanto riguarda quelli che hanno fatto due dosi e si deve decidere che cosa fare di loro».
«Con i dati che abbiamo oggi non dovrebbe servire se non in casi particolari — gli fa eco Mario Clerici — , nei soggetti immunodepressi, perché la memoria immunologica indotta dalle prime due dovrebbe essere sufficiente . Però occorre vedere. Magari non sarà così».
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Ai controlli serve la carta d’identità oltre al Green Pass?
A questo proposito dal decreto potrebbero sorgere della ambiguità: nel testo si legge che la richiesta di verifica di un documento può avvenire ci sono dubbi sull’identità dell’individuo. Non è dunque obbligatoria. Precisa ancora l’avvocato Coraggio: «Il mercato nero è disincentivato perché un certificato falso non sarebbe letto correttamente dall’app. Quello che si potrebbe verificare è una commercializzazione dei certificati autentici ma di proprietà di altre persone».
I dati all’interno del QR Code sono codificati. Gli esercenti vedranno solo se la certificazione è valida. Il punto sui pericoli per la privacy
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sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Va esibito il solo green pass. Non occorre poi compilare niente nè mostrare altro. Anzi posto tutto perchè è importante sapere senza farsi infinocchiare magari da un ristoratore:
_________
Green Pass, quali dati contiene il QR Code e che informazioni può leggere chi lo controlla
Che dati ci sono le QR Code del Green Pass?
I dati contenuti nel Green Pass sono tanti e sono elencati nel documento dell’Unione europea. Oltre a nome, cognome e data di nascita (informazioni necessarie per identificarci) sono presenti i codici relativi alla malattia di riferimento (il Covid-19) alla tipologia di vaccino e al produttore del vaccino stesso, nonché alla serie numerica della dose inoculataci. Poi la data della ricezione della dose di vaccino, lo stato in cui è stata effettuata, l’ente certificatole responsabile. Nel caso dei Green Pass relativi a un tampone, i dati fanno riferimento alla tipologia di test, al nome del test, a chi ha prodotto il test e a chi l’ha effettuato. Infine la data e il risultato del tampone.
Per quanto riguarda i Green Pass che porteranno con sé coloro che sono guariti dal Covid-19, qui le informazioni riguardano la data del primo tampone risultato positivo, lo Stato che ha memorizzato il tampone, l’ente che ha certificato il tampone, la durata di validità del certificato di positività.
Cosa vede chi scansiona il Green Pass?
Il governo ha messo a disposizione un’applicazione chiamata VerificaC19 per la verifica dei Green Pass. Si tratta di un’app molto semplice, gratuita e utilizzabile soltanto da coloro che ne hanno diritto. Ed è stata progettata con una grande attenzione per la protezione dei dati personali: il Garante per la Privacy ha dato il suo parere favorevole. «Mi sembra sia stato fatto un buon lavoro in relazione alla privacy. L’app dedicata non raccoglie nessun tipo di dato. La logica di base è che l’informazione rimane solo nelle mani dell’individuo che lo mostra all’ingresso», spiega Giulio Coraggio, avvocato specializzato in privacy e protezione dei dati personali, socio dello studio legale DLA Piper. In altre parole: non ci saranno registri delle persone entrate in bar, palestre o ristoranti né liste salvate nel nostro QR Code di luoghi che abbiamo visitato. Quest’ultima opzione è impossibile anche a livello tecnico, in quanto le informazioni contenute in un QR Code non sono modificabili.«Il governo italiano ha adottato un approccio molto restrittivo rispetto a quanto previsto a livello europeo. Tramite l’app, l’esercente non vedrà nessuna nostra informazione. Potrà controllare soltanto se siamo abilitati a entrare nella struttura», oltre che al nostro nome, cognome e data di nascita.
Gli esercenti possono salvare i dati del Green Pass?
Come detto, l’app VerificaC19 è stata progettata perché nessun dato venga salvato. Nessuno, secondo il decreto, può chiederci di compilare una lista relativa alla validità del nostro Green Pass. Questo sempre per il rispetto della privacy. «È bene che coloro che eseguiranno questi controlli siano correttamente istruiti, anche sul rispetto della privacy. Bisogna creare procedure interne e dare informazioni specifiche per assicurare che questi dati non vengano in nessun modo conservati. La norma dice in modo chiaro che non devono essere raccolti».
Ai controlli serve la carta d’identità oltre al Green Pass?
A questo proposito dal decreto potrebbero sorgere della ambiguità: nel testo si legge che la richiesta di verifica di un documento può avvenire ci sono dubbi sull’identità dell’individuo. Non è dunque obbligatoria. Precisa ancora l’avvocato Coraggio: «Il mercato nero è disincentivato perché un certificato falso non sarebbe letto correttamente dall’app. Quello che si potrebbe verificare è una commercializzazione dei certificati autentici ma di proprietà di altre persone».
Perché è pericoloso condividere il nostro Green Pass?
Il Garante della Privacy ha subito allertato sulla pericolosità di condividere sui social o via chat il QR Code del Green Pass. Oltre al pericolo, come detto sopra, che i nostri dati finiscano nelle mani di cybercriminali, c’è il problema, appunto, della commercializzazione delle certificazioni. Il nostro QR Code, condiviso in una foto su Instagram, potrebbe essere salvato sullo smartphone di qualcun altro con uno screeshot allo schermo ed esibito per entrare nei luoghi chiusi. Non c’è obbligo, come detto, di richiedere il documento d’identità. «Non consentire mai a terzi di fare una copia del nostro QR Code. Si possono creare tutte le barriere di sicurezza ma poi l’errore umano può distruggerle», puntualizza l’avvocato Coraggio. Che aggiunge una ulteriore raccomandazione: «È meglio utilizzare il Green Pass in formato digitale piuttosto che cartaceo. Questo perché un foglio di carta può essere più facilmente sottratto, non è protetta da password. Sullo smartphone l’informazione è sempre sotto il nostro controllo».
I dati all’interno del QR Code sono codificati. Gli esercenti vedranno solo se la certificazione è valida. Il punto sui pericoli per la privacy
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
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nella necropoli deserta»
Cominciamo con le notizie che uno dice A ed un altro dice Z... [emoji28][emoji28]
Ci sono numerosi articoli dove vi è specificato che va esibito un documento personale a conferma dei dati del Green Pass ed ora spuntano queste info..
Mi ricorda qualcosa sulle info del lockdown.. [emoji28][emoji28]
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Va esibito il solo green pass. Non occorre poi compilare niente nè mostrare altro. Anzi posto tutto perchè è importante sapere senza farsi infinocchiare magari da un ristoratore:
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Tramite l’app, l’esercente non vedrà nessuna nostra informazione. Potrà controllare soltanto se siamo abilitati a entrare nella struttura», oltre che al nostro nome, cognome e data di nascita.
Ai controlli serve la carta d’identità oltre al Green Pass?
A questo proposito dal decreto potrebbero sorgere della ambiguità: nel testo si legge che la richiesta di verifica di un documento può avvenire ci sono dubbi sull’identità dell’individuo. Non è dunque obbligatoria.
Cominciamo con le notizie che uno dice A ed un altro dice Z... [emoji28][emoji28]
Ci sono numerosi articoli dove vi è specificato che va esibito un documento personale a conferma dei dati del Green Pass ed ora spuntano queste info..
Mi ricorda qualcosa sulle info del lockdown.. [emoji28][emoji28]
Direttamente dal Sito del Governo (FAQ)
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Non si parla di carta di identità. Si parla di ciò che è visualizzabile da parte dell'operato che va a controllare il QR Code. Un cameriere nemmeno su Urano può chiederti di esibire un documento.
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