Se si chiede il consenso al cittadino per inocularsi il siero (e te lo chiedono, chiunque si è fatto il vaccino ha apposto la sua firma per assumersi le conseguenze di eventuali eventi avversi), e se poi viene fatta anche opera di pressione su quei cittadini (con pass vari, col lavoro, lo stipendio ecc...) non mi pare di affermare nulla di strano chiedendo che quel consenso sia accompagnato da una informativa chiara sui possibili rischi immediati e futuri - e quest'ultimo aspetto prende ancora più pregnanza se si dovesse entrare in un circolo di 3 iniezioni l'anno per X anni.
Siccome la risposta però la conosciamo tutti ("ignoriamo i possibili eventi avversi immediati e futuri") si vorrebbe almeno, in specie da chi si ammanta della Sapienza Scientifica, che si evitasse di porre tutto sul piano esclamativo e si usasse quello più tendente al dubitativo o riflessivo, che poi è anche quello più aderente alla verità per come è adesso.
Chi pone il dubbio (e ne ha diritto, in quanto gli viene chiesto un consenso) deve avere delle risposte le più vicine alla conoscenza acquisita, e queste risposte non possono essere "è sicuro" o "se te lo fai diventi Immune", perchè non è la verità...perchè Immune (del tutto) non lo sei, e se inizi a farti 3 vaccini l'anno per X anni non si sa cosa potrebbe poi uscire fuori.
Siccome invece la scienza, quella che ha accompagnato l'uomo fin qui, si nutre essa stessa di interrogativi e di dubbi, è più scientifico affermare: "fatti questo vaccino perchè altro non abbiamo e diversamente rischi di conoscere prima del tempo il Creatore" che non buttarla sul piano dei dogmi, che creano solo diffidenza e scissioni e che rischiano di venire smentiti il giorno dopo, con grave perdta di credibilità e rapporto fiduciario proprio con quella massa di persone alle quali chiedi di vaccinarsi e alle quali contestualmente chiedi però anche un consenso, perchè tu la responsabilità, come stato, non te la prendi, anche se si afferma che "è sicuro" e "ti rende Immune".
Siccome la risposta però la conosciamo tutti ("ignoriamo i possibili eventi avversi immediati e futuri") si vorrebbe almeno, in specie da chi si ammanta della Sapienza Scientifica, che si evitasse di porre tutto sul piano esclamativo e si usasse quello più tendente al dubitativo o riflessivo, che poi è anche quello più aderente alla verità per come è adesso.
Chi pone il dubbio (e ne ha diritto, in quanto gli viene chiesto un consenso) deve avere delle risposte le più vicine alla conoscenza acquisita, e queste risposte non possono essere "è sicuro" o "se te lo fai diventi Immune", perchè non è la verità...perchè Immune (del tutto) non lo sei, e se inizi a farti 3 vaccini l'anno per X anni non si sa cosa potrebbe poi uscire fuori.
Siccome invece la scienza, quella che ha accompagnato l'uomo fin qui, si nutre essa stessa di interrogativi e di dubbi, è più scientifico affermare: "fatti questo vaccino perchè altro non abbiamo e diversamente rischi di conoscere prima del tempo il Creatore" che non buttarla sul piano dei dogmi, che creano solo diffidenza e scissioni e che rischiano di venire smentiti il giorno dopo, con grave perdta di credibilità e rapporto fiduciario proprio con quella massa di persone alle quali chiedi di vaccinarsi e alle quali contestualmente chiedi però anche un consenso, perchè tu la responsabilità, come stato, non te la prendi, anche se si afferma che "è sicuro" e "ti rende Immune".
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