If this is your first visit, be sure to
check out the FAQ by clicking the
link above. You may have to register
before you can post: click the register link above to proceed. To start viewing messages,
select the forum that you want to visit from the selection below.
In sostanza i Bar/Ristoranti/Pizzerie che non hanno la possibilità dei coperti all'aperto riaprono l'1 Giugno, a prescindere dal colore della zona...
Mentre chi ha la possibilità dei coperti all'aperto aperti (anche a cena) dal 26 Aprile.
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
I fagioli fanno fare le puzze ma le zucchine sono verdi.
Inviato dal mio Mi 9T Pro utilizzando Tapatalk
Ecco. [emoji28]
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Io mi sono iscritto nella lista d'attesa.Astrazeneca è solo per over 56 per ora, quindi se restano delle dosi inutilizzate a me possono chiamarmi solo se è Pfizer o Moderna.
Poi magari la lista d'attesa è lunga un km e mi chiamano fra un mese o non mi chiamano proprio.
Stiamo a vedere.
Originariamente Scritto da BLOOD black
per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....
Vaccino J&J, Ema: "Trombosi molto rare: i benefici superano i rischi"
Nella nota dell'Agenzia europea del farmaco si sottolinea inoltre che "sulla base delle prove attualmente disponibili, i fattori di rischio specifici non sono stati confermati".
"Sulla base delle prove attualmente disponibili, i fattori di rischio specifici non sono stati confermati". Riprendono le spedizioni delle dosi in Ue, Norvegia e Islanda
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Caso vaccini: muore a 63 anni, 4 giorni dopo AstraZeneca
Un uomo di 63 anni, Paolo Mattina, di Partinico, nel palermitano, è morto questa notte al Policlinico di Palermo per una grave crisi cardiaca. Quattro giorni prima aveva ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca, come segnalato all’Aifa dall’Asp Di Palermo. Mattina, imprenditore edile, venerdì si era sottoposto alla somministrazione e il giorno dopo ha accusato malessere. Domenica notte si è recato in ospedale, a Partinico, e da lì trasferito al Policlinico dove è arrivato in arresto cardiaco. L’Asp ha segnalato all’Agenzia italiana del farmaco il “presunto evento avverso”. (ANSA).
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Visto che è uscito spesso come argomento, un'analisi coi numeri su come il caldo impatti poco (preso dal solito Sole24Ore).
Rispondiamo oggi alle numerose domande ricevute sui possibili effetti del rialzo delle temperature nel frenare la corsa del virus. Il primo punto fermo è che, in presenza di temperature calde, il droplet si diffonde con meno efficacia perché tende a “seccare” rapidamente. Detto questo, possiamo verificare cosa è successo lo scorso anno, quando il virus in circolazione (variante DG614) era leggermente diverso da quello attuale (variante del Kent). Nel maggio 2020, all’uscita dal lockdown e con una dinamica fortemente calante, abbiamo registrato una media di 888 casi giornalieri. La tendenza al ribasso si è confermata, rafforzandosi ulteriormente, anche nel mese di giugno: 7.559 nuovi casi, con una media di 251 giornalieri. Merito del caldo? Forse, ma più probabilmente dell’effetto trascinamento dei vantaggi ottenuti con il lockdown. E infatti, nel mese di luglio, nonostante il caldo estivo, il contagio si è stabilizzato: 6.959 nuovi casi, con una media giornaliera di 224. È però interessante notare come il dato complessivo del mese di luglio sia scomponibile in due parti: la prima metà del mese, caratterizzata da numeri in calo, e la seconda con una netta ripresa del contagio. Nel dettaglio le 4 settimane epidemiologiche complete (come sempre le nostre rilevazioni vanno dal sabato al venerdì successivo) hanno fatto segnare: 1.471 nuovi casi tra il 4 e il 10 luglio; 1.330 (-9,5%); 1.627 (+22,3%) e 1.949 (+19,7%). Veniamo al mese di agosto, caratterizzato ancora da clima molto caldo: la sequenza delle singole settimane epidemiologiche è stata: 2.221 nuovi casi (+13,9%); 3.059 (+37,7%); 4.265 (+39,4%); 6.071 (+42,3%). Per arrivare poi a 9.239 nuovi casi (+52,1%) nella settimana epidemiologica a cavallo tra fine agosto e inizio settembre: numeri che ci avevano indotto, proprio in quel periodo, a richiamare nei commenti quotidiani la necessità di interventi immediati per limitare una crescita potenzialmente esplosiva nel medio termine. Cosa è accaduto dopo, tra settembre e ottobre, è nella memoria di tutti: ma l’analisi retrospettiva dell’andamento epidemico nei mesi più caldi lascia più di un dubbio sull’effettiva influenza del clima nel ridurre la curva del contagio. Preveniamo anche un possibile dubbio: a ottobre l’epidemia non è esplosa per il calo delle temperature, ma perché nei due mesi precedenti l’abbiamo lasciata correre osservando i continui rialzi e facendo… nulla. In sintesi: non appena abbandonate le misure di sicurezza, in piena estate e già a partire da metà luglio, il Sars-CoV-2 ha ripreso tranquillamente a diffondersi con efficacia. Come del resto, qualche anno prima, aveva fatto il suo parente più stretto: il Coronavirus della Sars (2002-2003) che aveva registrato il numero massimo di contagi proprio nel pieno della stagione estiva. Per pura curiosità, e veniamo ai giorni nostri con le varianti virali attualmente in circolazione, indichiamo alcune delle temperature odierne nelle principali città del Brasile e dell’India: due Paesi che rientrano nei primi 5 della classifica settimanale Oms, a livello mondiale, per numero totale di nuovi casi individuati. Per il Brasile, dove l’epidemia sta leggermente rallentando (-8% sulla settimana precedente) troviamo Rio de Janeiro (22 °C); San Paolo (17 °C); Salvador de Bahia (25 °C); Fortaleza (25 °C); Belo Horizonte (17 °C); Natal (24 °C); Florianopolis (21 °C) e Manaus (23 °C). Per l’India, dove al contrario si è registrata una crescita del 70% dei nuovi casi sulla settimana precedente, troviamo New Dehli (34 °C); Calcutta (36 °C); Mumbai (32 °C); Agra (39 °C); Jaipur (36 °C); Varanasi (40 °C); Jodhpur (36 °C) e Thiruvananthapuram (32 °C). Con temperature elevate il droplet è sicuramente meno efficiente nel diffondersi, e questa è una certezza; ma sul fatto che il Sars-CoV-2 tema il caldo, guardando le dinamiche dell’epidemia, è lecito avanzare più di qualche dubbio.
Visto che è uscito spesso come argomento, un'analisi coi numeri su come il caldo impatti poco (preso dal solito Sole24Ore).
Rispondiamo oggi alle numerose domande ricevute sui possibili effetti del rialzo delle temperature nel frenare la corsa del virus. Il primo punto fermo è che, in presenza di temperature calde, il droplet si diffonde con meno efficacia perché tende a “seccare” rapidamente. Detto questo, possiamo verificare cosa è successo lo scorso anno, quando il virus in circolazione (variante DG614) era leggermente diverso da quello attuale (variante del Kent). Nel maggio 2020, all’uscita dal lockdown e con una dinamica fortemente calante, abbiamo registrato una media di 888 casi giornalieri. La tendenza al ribasso si è confermata, rafforzandosi ulteriormente, anche nel mese di giugno: 7.559 nuovi casi, con una media di 251 giornalieri. Merito del caldo? Forse, ma più probabilmente dell’effetto trascinamento dei vantaggi ottenuti con il lockdown. E infatti, nel mese di luglio, nonostante il caldo estivo, il contagio si è stabilizzato: 6.959 nuovi casi, con una media giornaliera di 224. È però interessante notare come il dato complessivo del mese di luglio sia scomponibile in due parti: la prima metà del mese, caratterizzata da numeri in calo, e la seconda con una netta ripresa del contagio. Nel dettaglio le 4 settimane epidemiologiche complete (come sempre le nostre rilevazioni vanno dal sabato al venerdì successivo) hanno fatto segnare: 1.471 nuovi casi tra il 4 e il 10 luglio; 1.330 (-9,5%); 1.627 (+22,3%) e 1.949 (+19,7%). Veniamo al mese di agosto, caratterizzato ancora da clima molto caldo: la sequenza delle singole settimane epidemiologiche è stata: 2.221 nuovi casi (+13,9%); 3.059 (+37,7%); 4.265 (+39,4%); 6.071 (+42,3%). Per arrivare poi a 9.239 nuovi casi (+52,1%) nella settimana epidemiologica a cavallo tra fine agosto e inizio settembre: numeri che ci avevano indotto, proprio in quel periodo, a richiamare nei commenti quotidiani la necessità di interventi immediati per limitare una crescita potenzialmente esplosiva nel medio termine. Cosa è accaduto dopo, tra settembre e ottobre, è nella memoria di tutti: ma l’analisi retrospettiva dell’andamento epidemico nei mesi più caldi lascia più di un dubbio sull’effettiva influenza del clima nel ridurre la curva del contagio. Preveniamo anche un possibile dubbio: a ottobre l’epidemia non è esplosa per il calo delle temperature, ma perché nei due mesi precedenti l’abbiamo lasciata correre osservando i continui rialzi e facendo… nulla. In sintesi: non appena abbandonate le misure di sicurezza, in piena estate e già a partire da metà luglio, il Sars-CoV-2 ha ripreso tranquillamente a diffondersi con efficacia. Come del resto, qualche anno prima, aveva fatto il suo parente più stretto: il Coronavirus della Sars (2002-2003) che aveva registrato il numero massimo di contagi proprio nel pieno della stagione estiva. Per pura curiosità, e veniamo ai giorni nostri con le varianti virali attualmente in circolazione, indichiamo alcune delle temperature odierne nelle principali città del Brasile e dell’India: due Paesi che rientrano nei primi 5 della classifica settimanale Oms, a livello mondiale, per numero totale di nuovi casi individuati. Per il Brasile, dove l’epidemia sta leggermente rallentando (-8% sulla settimana precedente) troviamo Rio de Janeiro (22 °C); San Paolo (17 °C); Salvador de Bahia (25 °C); Fortaleza (25 °C); Belo Horizonte (17 °C); Natal (24 °C); Florianopolis (21 °C) e Manaus (23 °C). Per l’India, dove al contrario si è registrata una crescita del 70% dei nuovi casi sulla settimana precedente, troviamo New Dehli (34 °C); Calcutta (36 °C); Mumbai (32 °C); Agra (39 °C); Jaipur (36 °C); Varanasi (40 °C); Jodhpur (36 °C) e Thiruvananthapuram (32 °C). Con temperature elevate il droplet è sicuramente meno efficiente nel diffondersi, e questa è una certezza; ma sul fatto che il Sars-CoV-2 tema il caldo, guardando le dinamiche dell’epidemia, è lecito avanzare più di qualche dubbio.
E' esattamente cio che sostengo da mesi: lo scorso anno abbiamo avuto una estate normale per il lockdown duro di Marzo-Aprile, non certo per il caldo.
E' bene ricordarlo perche' se le cose andranno male ed il virus tornera' a circolare, con le zone colorate confermate fino a fine Luglio, non escludo regioni in zona rossa in piena estate. E quella si che sara' una mazzata tremenda per l'economia ed il morale collettivo.
Visto che è uscito spesso come argomento, un'analisi coi numeri su come il caldo impatti poco (preso dal solito Sole24Ore).
I virus comunque hanno strada più spianata con il freddo nelle cavità nasali, ecco un altro vantaggio dell'uso delle mascherine di qualunque tipo. Poi il freddo inibisce le ciglia.
Poi lo studio non considera il ruolo della D3 e la maggiore areazione e vita all'aria aperta d'estate
E' bene ricordarlo perche' se le cose andranno male ed il virus tornera' a circolare, con le zone colorate confermate fino a fine Luglio, non escludo regioni in zona rossa in piena estate. E quella si che sara' una mazzata tremenda per l'economia ed il morale collettivo.
a questo punto non era meglio un lockdown come quello di marzo 2020?
E' esattamente cio che sostengo da mesi: lo scorso anno abbiamo avuto una estate normale per il lockdown duro di Marzo-Aprile, non certo per il caldo.
E' bene ricordarlo perche' se le cose andranno male ed il virus tornera' a circolare, con le zone colorate confermate fino a fine Luglio, non escludo regioni in zona rossa in piena estate. E quella si che sara' una mazzata tremenda per l'economia ed il morale collettivo.
Ma significherebbe mettere l'esercito per le strade..dubito che la popolazione possa sopportarlo come ha fatto in inverno o fin'ora
Immagina una puglia zona rossa a luglio, o una sicilia..
Originariamente Scritto da Testa
Le cose vanno come devono andare Noi ci possiamo fare poco. Non sopravvalutiamo le nostre questioni nell ambito dell universo
Immagina una puglia zona rossa a luglio, o una sicilia..
durante il lockdown ricordo che elicotteri militari dotati di telecamere stazionavano a bassa quota dalle zona "calde" e scattavano foto, temevano tumulti già un anno fa
We process personal data about users of our site, through the use of cookies and other technologies, to deliver our services, personalize advertising, and to analyze site activity. We may share certain information about our users with our advertising and analytics partners. For additional details, refer to our Privacy Policy.
By clicking "I AGREE" below, you agree to our Privacy Policy and our personal data processing and cookie practices as described therein. You also acknowledge that this forum may be hosted outside your country and you consent to the collection, storage, and processing of your data in the country where this forum is hosted.
Commenta