Emergenza Coronavirus: thread unico.

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  • Lukinosnake
    Raccoglitore di ciliegie
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    Originariamente Scritto da Fabbo Visualizza Messaggio
    Indubbiamente..ma ci deve essere sincronia tra istituzione e realtà. Il sindaco del mio paese dal suo ufficio proclama - stile conte - lo stato d'emergenza, e sotto al comune al bar ci sono i vecchi che giocano a carte.
    Mo dico io, è lecito che la gente si sia stancata, ma adeguati *****. O segui una linea dura, o molli la presa. Multe sporadiche a campione la cui funzione sarebbe dovuta essere di monito per la popolazione, proprio perchè manca una sistematicità nell'applicazione delle norme, è interpretata dalla gente comune come un ulteriore modo per rimpinguare le casse dell'ade.
    Il problema e' che questa situazione non dovrebbe essere gestita dalla politica.
    Per dire, l'altro giorno parlavo di mio cugino che era uno di quelli che andava di casa in casa a fare tamponi e fu assegnato insieme ad altri ad un paese di provincia.
    Gia' a novembre 2020 avevano segnalato al sindaco che i contagi stavano schizzando alle stelle ed bisognava chiudere prima che la situazione sfuggesse di mano. Il sindaco ha pensato bene di minacciare tutti poiche' chiudendo la gente se la sarebbe presa con lui essendo lui a dover decidere.

    Oggi il suddetto paese e' in zona rossa e con contagi parecchio alti e diverse persone in sicilia, tra cui alcune di quelle che gestivano i dati di quella zona, sono indagate perche' spalmavano il numero di infetti e decessi su piu' giorni per far apparire la situazione molto meno grave.

    Insomma, le solite cose.

    Io comunque mi sono incazzato con lui perche' io sarei andato a sporgere denuncia, ma mi sono sentito rispondere che in queste piccole realta' la polizia preferisce andare dietro al sindaco perche' gli facilita' la vita poiche' e' piu' facile distribuire posti di lavoro quando si aprono e che in Italia, ed in particolare in sicilia, certe cose sono una causa persa.

    A seguito di questa cosa ha deciso di andare a praticare la sua professione (e' in un campo molto richiesto in molti paesi) all'estero dopo essersi preso un master sempre la'.
    Il mio diario

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      La Serbia sospende somministrazione vaccini agli stranieri
      Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Tanjug la Serbia avrebbe deciso di sospendere temporaneamente la somministrazione di vaccini contro il Covid agli stranieri. Lo ha annunciato la premer Ana Brnabic: finora sono circa 39mila gli stranieri ad essere stati vaccinati nel Paese.

      CorSera
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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        Il «miracolo» Madrid: non chiude ma ha meno vittime di Milano

        Micro chiusure, test rapidi e responsabilità: il segreto spagnolo si può esportare

        Sul volo Milano-Madrid è l’argomento più dibattuto. Da mesi. I veterani della tratta mettono in guardia i pivellini. «Vedrai a Madrid. E’ tutto aperto. Dalle scuole ai ristoranti, ai negozi. Un’altra vita. Gli spagnoli si lamentano di dover andare a casa presto, ma per noi italiani la chiusura alle 23 è un miraggio». La differenza nella quotidianità dei due motori economici è impressionante. Da ottobre, la regione di Madrid è rimasta sostanzialmente aperta, la Lombardia quasi sempre chiusa. Il sacrificio chiesto a negozianti, ristoratori e studenti lombardi è stato enorme rispetto a quello dei loro colleghi madrileni.

        Milano e Madrid sono le aree più colpite dal Covid nei rispettivi Paesi e i loro governi locali spesso sono stati messi sotto accusa. Si tratta di grandi aree metropolitane con fitti sistemi di trasporto. Multicentrica la Lombardia con Brescia, Bergamo, Pavia, Varese, Como, Milano ormai indistinguibili. Più concentrata Madrid, ma con due dozzine di linee metropolitane che di solito vengono indicate come rischiose fonti di contagio. L’impressione di chi viaggia tra le due città è confermata dai dati: Madrid (aperta) ha comunque patito meno il Covid della Lombardia (chiusa) sia in termini sanitari sia economici.


        Per un confronto il più possibile sensato, abbiamo eliminato dal conteggio il primo periodo, quello in cui il Nord Italia e la Lombardia in particolare hanno battuto tutti i record negativi di infezione e letalità, ma anche il periodo estivo, quello in cui è stata la Spagna ad avere un’impennata di vittime. Il primo ottobre, all’inizio della stagione fredda, la Lombardia si presentava con 107 nuovi positivi e 5 morti al giorno contro i 952 e 50 morti di Madrid. Secondo la logica delle chiusure, chi avrebbe dovuto entrare in isolamento era la Comunidad spagnola. Invece dall’1 ottobre 2020 al 30 marzo 2021 le politiche di contrasto alla pandemia si sono divaricate: Madrid permissiva, con chiusure limitate a singoli quartieri, Milano e le sue sorelle rinserrate. La metropoli spagnola pur con mascherine, distanziamenti e “coprifuoco” ha mantenuto cinema, ristoranti, teatri e scuole quasi sempre operativi anche la sera. La Lombardia no. Eppure l’epidemia ha colpito di più la metropoli prudente.

        Tra ottobre e marzo Milano ha avuto la media di 6.200 positivi ogni 100mila abitanti, Madrid qualcuno meno, 5.800. Maggiore il vantaggio della capitale spagnola sui decessi. In Lombardia sono stati 136 ogni 100mila abitanti, a Madrid 98. A minori chiusure ha corrisposto un miglior andamento economico. La Lombardia, più chiusa del resto d’Italia, ha perso il 9,8% del proprio Pil contro una media dell’8,9 nazionale. Madrid, invece, più aperta anche del resto della Spagna, ha retto un po’ meglio, perdendo il 10,3% di Pil contro l’11% nazionale.

        Sicuramente insufficienti a spiegare le differenze tra le due aree, ma sempre utili sono anche altre statistiche. L’età ad esempio. La Lombardia ha il 28% degli abitanti sopra ai 60 anni (e il 17% sopra i 70) mentre la Comunidad è un poco più giovane (e quindi favorita davanti al Covid) con il 26,8% sopra i 60 anni (e il 16,3 sopra i 70). A Madrid, anche in tempi normali, si muore meno. Nel quadriennio 2015-2019 ci sono stati 704 decessi ogni 100mila abitanti, nell’anno del Covid (il 2020) sono aumentati del 43% fino ad arrivare a mille ogni 100mila abitanti. In Lombardia in tempi normali i decessi erano invece 997 e sono saliti nel 2020 a 1360 sempre ogni 100mila (+36%, 7 punti in meno che nella Comunidad). Altro aspetto strutturale (e misurabile) che sembra favorire Madrid è il suo sistema sanitario. A inizio pandemia la Lombardia aveva 9 posti letto di terapia intensiva ogni 100mila abitanti e Madrid 14. Un altro potrebbe essere il clima che permette di incontrarsi all’aperto con più facilità a Madrid che in Lombardia. Un altro ancora il minor inquinamento.

        Sulla rivista scientifica The Lancet di febbraio, un pool di esperti spagnoli ha presentato tre fattori chiave dello «sforzo titanico di Madrid per controllare la seconda ondata». Primo: la scelta di estendere a tappeto (a chiunque, in qualunque momento e negli ambulatori sotto casa) i test rapidi. “Sicuramente meno attendibili, ma hanno permesso di raddoppiare il numero dei test”. Secondo: la conta del virus nelle acque reflue per identificare e isolare i quartieri prima dell’esplosione del contagio. Circa 2 milioni di abitanti su 6,6 milioni sono stati coinvolti da questo tipo di micro chiusure. Terzo: l’accesso ai test e la consapevolezza del tasso di contagio nel proprio quartiere ha aumentato il livello di responsabilità dei cittadini e la loro attenzione nell’uso delle mascherine e del distanziamento.

        E’ esportabile il modello madrileno? «Le ondate pandemiche non colpiscono in maniera sincrona – spiega il professor Paolo Bonanni, epidemiologo dell’Università di Firenze -. Durante l’epidemia Spagnola alla fine della prima Guerra Mondiale, proprio nella penisola iberica hanno avuto una terza ondata che non è arrivata in nessun altro luogo. Perché? Non lo sappiamo. Abbiamo pochissimi strumenti, pur nella nostra epoca, per capire le ragioni dei picchi. I fattori da inserire nel modello sono talmente tanti e variabili nel tempo che basta ignorarne uno per far fallire tutto».

        Intanto, però, anche l’altro ieri (7 aprile) Madrid continuava a stare meglio della Lombardia. Aveva più infetti, ma meno vittime: 2.394 nuovi positivi (36 ogni 100mila abitanti) contro i 2.569 lombardi (25 ogni 100mila) e 19 decessi contro 109 (0,2 contro 1 ogni 100mila).



        CorSera
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
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        C. Campo - Moriremo Lontani


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          forse, tra mille inverni
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          C. Campo - Moriremo Lontani


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          • Lukinosnake
            Raccoglitore di ciliegie
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            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
            La Serbia sospende somministrazione vaccini agli stranieri
            Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Tanjug la Serbia avrebbe deciso di sospendere temporaneamente la somministrazione di vaccini contro il Covid agli stranieri. Lo ha annunciato la premer Ana Brnabic: finora sono circa 39mila gli stranieri ad essere stati vaccinati nel Paese.

            CorSera
            Ma li sospendono agli stranieri che passano dalla Serbia o anche a quelli che non hanno la nazionalita' ma vivono regolarmente, lavorano e pagano le tasse in Serbia?
            Nel primo caso e' comprensibile, ma nel secondo caso sarebbe vergognoso.
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            • The_machine
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              Originariamente Scritto da Testa Visualizza Messaggio
              ma dopo più di un anno, e più di 2500 pagine, cè qualcuno che ha significativamente cambiato la propria posizione iniziale?
              (tale domanda si può fare più o meno in tutti i 3d di discussione "seria")
              Io più volte

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              • Barone Bizzio
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                • Dec 2008
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                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                Il «miracolo» Madrid: non chiude ma ha meno vittime di Milano

                Micro chiusure, test rapidi e responsabilità: il segreto spagnolo si può esportare

                Sul volo Milano-Madrid è l’argomento più dibattuto. Da mesi. I veterani della tratta mettono in guardia i pivellini. «Vedrai a Madrid. E’ tutto aperto. Dalle scuole ai ristoranti, ai negozi. Un’altra vita. Gli spagnoli si lamentano di dover andare a casa presto, ma per noi italiani la chiusura alle 23 è un miraggio». La differenza nella quotidianità dei due motori economici è impressionante. Da ottobre, la regione di Madrid è rimasta sostanzialmente aperta, la Lombardia quasi sempre chiusa. Il sacrificio chiesto a negozianti, ristoratori e studenti lombardi è stato enorme rispetto a quello dei loro colleghi madrileni.

                Milano e Madrid sono le aree più colpite dal Covid nei rispettivi Paesi e i loro governi locali spesso sono stati messi sotto accusa. Si tratta di grandi aree metropolitane con fitti sistemi di trasporto. Multicentrica la Lombardia con Brescia, Bergamo, Pavia, Varese, Como, Milano ormai indistinguibili. Più concentrata Madrid, ma con due dozzine di linee metropolitane che di solito vengono indicate come rischiose fonti di contagio. L’impressione di chi viaggia tra le due città è confermata dai dati: Madrid (aperta) ha comunque patito meno il Covid della Lombardia (chiusa) sia in termini sanitari sia economici.


                Per un confronto il più possibile sensato, abbiamo eliminato dal conteggio il primo periodo, quello in cui il Nord Italia e la Lombardia in particolare hanno battuto tutti i record negativi di infezione e letalità, ma anche il periodo estivo, quello in cui è stata la Spagna ad avere un’impennata di vittime. Il primo ottobre, all’inizio della stagione fredda, la Lombardia si presentava con 107 nuovi positivi e 5 morti al giorno contro i 952 e 50 morti di Madrid. Secondo la logica delle chiusure, chi avrebbe dovuto entrare in isolamento era la Comunidad spagnola. Invece dall’1 ottobre 2020 al 30 marzo 2021 le politiche di contrasto alla pandemia si sono divaricate: Madrid permissiva, con chiusure limitate a singoli quartieri, Milano e le sue sorelle rinserrate. La metropoli spagnola pur con mascherine, distanziamenti e “coprifuoco” ha mantenuto cinema, ristoranti, teatri e scuole quasi sempre operativi anche la sera. La Lombardia no. Eppure l’epidemia ha colpito di più la metropoli prudente.

                Tra ottobre e marzo Milano ha avuto la media di 6.200 positivi ogni 100mila abitanti, Madrid qualcuno meno, 5.800. Maggiore il vantaggio della capitale spagnola sui decessi. In Lombardia sono stati 136 ogni 100mila abitanti, a Madrid 98. A minori chiusure ha corrisposto un miglior andamento economico. La Lombardia, più chiusa del resto d’Italia, ha perso il 9,8% del proprio Pil contro una media dell’8,9 nazionale. Madrid, invece, più aperta anche del resto della Spagna, ha retto un po’ meglio, perdendo il 10,3% di Pil contro l’11% nazionale.

                Sicuramente insufficienti a spiegare le differenze tra le due aree, ma sempre utili sono anche altre statistiche. L’età ad esempio. La Lombardia ha il 28% degli abitanti sopra ai 60 anni (e il 17% sopra i 70) mentre la Comunidad è un poco più giovane (e quindi favorita davanti al Covid) con il 26,8% sopra i 60 anni (e il 16,3 sopra i 70). A Madrid, anche in tempi normali, si muore meno. Nel quadriennio 2015-2019 ci sono stati 704 decessi ogni 100mila abitanti, nell’anno del Covid (il 2020) sono aumentati del 43% fino ad arrivare a mille ogni 100mila abitanti. In Lombardia in tempi normali i decessi erano invece 997 e sono saliti nel 2020 a 1360 sempre ogni 100mila (+36%, 7 punti in meno che nella Comunidad). Altro aspetto strutturale (e misurabile) che sembra favorire Madrid è il suo sistema sanitario. A inizio pandemia la Lombardia aveva 9 posti letto di terapia intensiva ogni 100mila abitanti e Madrid 14. Un altro potrebbe essere il clima che permette di incontrarsi all’aperto con più facilità a Madrid che in Lombardia. Un altro ancora il minor inquinamento.

                Sulla rivista scientifica The Lancet di febbraio, un pool di esperti spagnoli ha presentato tre fattori chiave dello «sforzo titanico di Madrid per controllare la seconda ondata». Primo: la scelta di estendere a tappeto (a chiunque, in qualunque momento e negli ambulatori sotto casa) i test rapidi. “Sicuramente meno attendibili, ma hanno permesso di raddoppiare il numero dei test”. Secondo: la conta del virus nelle acque reflue per identificare e isolare i quartieri prima dell’esplosione del contagio. Circa 2 milioni di abitanti su 6,6 milioni sono stati coinvolti da questo tipo di micro chiusure. Terzo: l’accesso ai test e la consapevolezza del tasso di contagio nel proprio quartiere ha aumentato il livello di responsabilità dei cittadini e la loro attenzione nell’uso delle mascherine e del distanziamento.

                E’ esportabile il modello madrileno? «Le ondate pandemiche non colpiscono in maniera sincrona – spiega il professor Paolo Bonanni, epidemiologo dell’Università di Firenze -. Durante l’epidemia Spagnola alla fine della prima Guerra Mondiale, proprio nella penisola iberica hanno avuto una terza ondata che non è arrivata in nessun altro luogo. Perché? Non lo sappiamo. Abbiamo pochissimi strumenti, pur nella nostra epoca, per capire le ragioni dei picchi. I fattori da inserire nel modello sono talmente tanti e variabili nel tempo che basta ignorarne uno per far fallire tutto».

                Intanto, però, anche l’altro ieri (7 aprile) Madrid continuava a stare meglio della Lombardia. Aveva più infetti, ma meno vittime: 2.394 nuovi positivi (36 ogni 100mila abitanti) contro i 2.569 lombardi (25 ogni 100mila) e 19 decessi contro 109 (0,2 contro 1 ogni 100mila).



                CorSera
                Lukino, come vedi ci sono vie alternative

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                • Sean
                  Csar
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                  Originariamente Scritto da Lukinosnake Visualizza Messaggio
                  Ma li sospendono agli stranieri che passano dalla Serbia o anche a quelli che non hanno la nazionalita' ma vivono regolarmente, lavorano e pagano le tasse in Serbia?
                  Nel primo caso e' comprensibile, ma nel secondo caso sarebbe vergognoso.

                  Suppongo agli stranieri non residenti, cioè a chi va in Serbia appositamente per il vaccino...perchè il link presente in quella agenzia fa riferimento all'articolo di qualche giorno fa dove si dava conto dei viaggiatori del vaccino verso la Serbia.
                  ...ma di noi
                  sopra una sola teca di cristallo
                  popoli studiosi scriveranno
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                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                  • marcu9
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                    Il «miracolo» Madrid: non chiude ma ha meno vittime di Milano

                    Micro chiusure, test rapidi e responsabilità: il segreto spagnolo si può esportare


                    Sul volo Milano-Madrid è l’argomento più dibattuto. Da mesi. I veterani della tratta mettono in guardia i pivellini. «Vedrai a Madrid. E’ tutto aperto. Dalle scuole ai ristoranti, ai negozi. Un’altra vita. Gli spagnoli si lamentano di dover andare a casa presto, ma per noi italiani la chiusura alle 23 è un miraggio». La differenza nella quotidianità dei due motori economici è impressionante. Da ottobre, la regione di Madrid è rimasta sostanzialmente aperta, la Lombardia quasi sempre chiusa. Il sacrificio chiesto a negozianti, ristoratori e studenti lombardi è stato enorme rispetto a quello dei loro colleghi madrileni.

                    Milano e Madrid sono le aree più colpite dal Covid nei rispettivi Paesi e i loro governi locali spesso sono stati messi sotto accusa. Si tratta di grandi aree metropolitane con fitti sistemi di trasporto. Multicentrica la Lombardia con Brescia, Bergamo, Pavia, Varese, Como, Milano ormai indistinguibili. Più concentrata Madrid, ma con due dozzine di linee metropolitane che di solito vengono indicate come rischiose fonti di contagio. L’impressione di chi viaggia tra le due città è confermata dai dati: Madrid (aperta) ha comunque patito meno il Covid della Lombardia (chiusa) sia in termini sanitari sia economici.


                    Per un confronto il più possibile sensato, abbiamo eliminato dal conteggio il primo periodo, quello in cui il Nord Italia e la Lombardia in particolare hanno battuto tutti i record negativi di infezione e letalità, ma anche il periodo estivo, quello in cui è stata la Spagna ad avere un’impennata di vittime. Il primo ottobre, all’inizio della stagione fredda, la Lombardia si presentava con 107 nuovi positivi e 5 morti al giorno contro i 952 e 50 morti di Madrid. Secondo la logica delle chiusure, chi avrebbe dovuto entrare in isolamento era la Comunidad spagnola. Invece dall’1 ottobre 2020 al 30 marzo 2021 le politiche di contrasto alla pandemia si sono divaricate: Madrid permissiva, con chiusure limitate a singoli quartieri, Milano e le sue sorelle rinserrate. La metropoli spagnola pur con mascherine, distanziamenti e “coprifuoco” ha mantenuto cinema, ristoranti, teatri e scuole quasi sempre operativi anche la sera. La Lombardia no. Eppure l’epidemia ha colpito di più la metropoli prudente.

                    Tra ottobre e marzo Milano ha avuto la media di 6.200 positivi ogni 100mila abitanti, Madrid qualcuno meno, 5.800. Maggiore il vantaggio della capitale spagnola sui decessi. In Lombardia sono stati 136 ogni 100mila abitanti, a Madrid 98. A minori chiusure ha corrisposto un miglior andamento economico. La Lombardia, più chiusa del resto d’Italia, ha perso il 9,8% del proprio Pil contro una media dell’8,9 nazionale. Madrid, invece, più aperta anche del resto della Spagna, ha retto un po’ meglio, perdendo il 10,3% di Pil contro l’11% nazionale.

                    Sicuramente insufficienti a spiegare le differenze tra le due aree, ma sempre utili sono anche altre statistiche. L’età ad esempio. La Lombardia ha il 28% degli abitanti sopra ai 60 anni (e il 17% sopra i 70) mentre la Comunidad è un poco più giovane (e quindi favorita davanti al Covid) con il 26,8% sopra i 60 anni (e il 16,3 sopra i 70). A Madrid, anche in tempi normali, si muore meno. Nel quadriennio 2015-2019 ci sono stati 704 decessi ogni 100mila abitanti, nell’anno del Covid (il 2020) sono aumentati del 43% fino ad arrivare a mille ogni 100mila abitanti. In Lombardia in tempi normali i decessi erano invece 997 e sono saliti nel 2020 a 1360 sempre ogni 100mila (+36%, 7 punti in meno che nella Comunidad). Altro aspetto strutturale (e misurabile) che sembra favorire Madrid è il suo sistema sanitario. A inizio pandemia la Lombardia aveva 9 posti letto di terapia intensiva ogni 100mila abitanti e Madrid 14. Un altro potrebbe essere il clima che permette di incontrarsi all’aperto con più facilità a Madrid che in Lombardia. Un altro ancora il minor inquinamento.

                    Sulla rivista scientifica The Lancet di febbraio, un pool di esperti spagnoli ha presentato tre fattori chiave dello «sforzo titanico di Madrid per controllare la seconda ondata». Primo: la scelta di estendere a tappeto (a chiunque, in qualunque momento e negli ambulatori sotto casa) i test rapidi. “Sicuramente meno attendibili, ma hanno permesso di raddoppiare il numero dei test”. Secondo: la conta del virus nelle acque reflue per identificare e isolare i quartieri prima dell’esplosione del contagio. Circa 2 milioni di abitanti su 6,6 milioni sono stati coinvolti da questo tipo di micro chiusure. Terzo: l’accesso ai test e la consapevolezza del tasso di contagio nel proprio quartiere ha aumentato il livello di responsabilità dei cittadini e la loro attenzione nell’uso delle mascherine e del distanziamento.

                    E’ esportabile il modello madrileno? «Le ondate pandemiche non colpiscono in maniera sincrona – spiega il professor Paolo Bonanni, epidemiologo dell’Università di Firenze -. Durante l’epidemia Spagnola alla fine della prima Guerra Mondiale, proprio nella penisola iberica hanno avuto una terza ondata che non è arrivata in nessun altro luogo. Perché? Non lo sappiamo. Abbiamo pochissimi strumenti, pur nella nostra epoca, per capire le ragioni dei picchi. I fattori da inserire nel modello sono talmente tanti e variabili nel tempo che basta ignorarne uno per far fallire tutto».

                    Intanto, però, anche l’altro ieri (7 aprile) Madrid continuava a stare meglio della Lombardia. Aveva più infetti, ma meno vittime: 2.394 nuovi positivi (36 ogni 100mila abitanti) contro i 2.569 lombardi (25 ogni 100mila) e 19 decessi contro 109 (0,2 contro 1 ogni 100mila).



                    CorSera

                    Molto, molto, interessante.
                    Originariamente Scritto da Sean
                    Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                    • Lukinosnake
                      Raccoglitore di ciliegie
                      • Nov 2011
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                      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                      Quando si parla di modelli da esportare bisgna andarci cauti perche' spesso e' capitato che per un periodo si facesse bene e tutti volessero imitare la stessa strategia e poi lo stesso posto ha fatto molto male.
                      La Spagna mesi fa andava malissimo ed ora va meglio.
                      La Germania prima andava benissimo ed ora va molto peggio.
                      UK prima andavano peggio di tutti ed ora meglio di tutti.

                      Non lo sappiamo se i numeri siano anche frutto di fortuna e casualita'. Possibilmente il mese prossimo pur mantenendo la stessa strategia la situazione cambia.
                      Il mio diario

                      juggernaut

                      ?d????n??t/
                      noun
                      • a huge, powerful, and overwhelming force.





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                      • Lukinosnake
                        Raccoglitore di ciliegie
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                        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                        Suppongo agli stranieri non residenti, cioè a chi va in Serbia appositamente per il vaccino...perchè il link presente in quella agenzia fa riferimento all'articolo di qualche giorno fa dove si dava conto dei viaggiatori del vaccino verso la Serbia.
                        Allora ci sta.
                        Il mio diario

                        juggernaut

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                        • Lukinosnake
                          Raccoglitore di ciliegie
                          • Nov 2011
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                          Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
                          Lukino, come vedi ci sono vie alternative
                          Francamente sono MOLTO dubbioso di questi articoli che cantano vittoria poiche' durante l'anno ne abbiamo visti parecchi articoli che discutevano di risultati brillanti o catastrofici per poi vedere tutti quanti la situazione ribaltarsi da sola nel giro di poche settimane.

                          Se la Spagna avesse avuto sempre un modello migliore degli altri alzerei le mani, ma non e' stato cosi' per niente.
                          Il mio diario

                          juggernaut

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                          • Sean
                            Csar
                            • Sep 2007
                            • 119940
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                            • In piedi tra le rovine
                            • Send PM

                            Il mistero-Lombardia resterà tale per la storia...o forse chissà, in futuro si avranno delle risposte. Una regione con la sanità che è la più avanzata d'Italia e che però fin dalla prima ondata ha mostrato le maggiori criticità a livello di contagi e di vittime, tanto da pesare per quasi la metà del computo totale che grava (contagi e decessi) su tutta la nazione.

                            Non c'è una risposta, non credo qualcuno ci abbia ancora mai messo seriamente il naso in quegli studi, però se l'Italia è così in alto a livello continentale e mondiale per contagi/decessi in rapporto alla popolazione, è perchè quella regione ha fatto schizzare in su tutti gli indici.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • cesko92
                              Real Motherfuckin G
                              • Dec 2009
                              • 10491
                              • 760
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                              • In da hood (East Coast)
                              • Send PM

                              Emergenza Coronavirus: thread unico.

                              A Madrid sono aperte pure le discoteche ed i locali con musica suonata...
                              A Barcellona son tutti in spiaggia senza mascherina tra aperitivi al chiosco, partite col pallone e lettini per prendere il sole
                              di che parliamo dai...
                              Originariamente Scritto da Sean
                              faccini, kazzi, fike, kuli
                              cesko92 [at] live.it

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                              • sylvester
                                Bodyweb Senior
                                • Dec 2004
                                • 12191
                                • 226
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                                Originariamente Scritto da cesko92 Visualizza Messaggio
                                A Madrid sono aperte pure le discoteche ed i locali con musica suonata...
                                A Barcellona son tutti in spiaggia senza mascherina tra aperitivi al chiosco, partite col pallone e lettini per prendere il sole
                                di che parliamo dai...

                                Un altro mesetto e sarà così pure da noi...
                                Max 2.









                                "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                                Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                                vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                                (L. Pirandello)

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