Emergenza Coronavirus: thread unico.
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Stanno affossando l'italia per qualcosa che si rivelerà alla fine essere poco più di un influenza.... Qui a Treviso è il panico con la provincia chiusa, persone che perdono il lavoro e non sanno come poter pagare l affitto, mentre gli altri paesi capiscono che conviene fare finta di nullaOriginariamente Scritto da Pescalei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt
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Coronavirus, lo sfogo di un medico: “Siamo in guerra, smettetela di sottovalutare”
La dottoressa: “non è vero che si complicano solo gli anziani e i pazienti più fragili. Ci sono giovani con quadri clinici pazzeschi”
BERGAMO – Ha finito il suo turno dopo 12 ore di lavoro, la dottoressa Federica Brena, oncologa all’Humanitas Gavazzeni di Bergamo, oggi in prima linea per combattere il Coronavirus. Una volta rientrata a casa ha voluto pubblicare su Facebook la foto che ritrae una mascherina e degli occhiali protettivi, la sua “armatura di guerra”. Una vera e propria guerra contro un nemico sconosciuto e che al momento fa paura.
Alla foto la dottoressa ha unito un lungo sfogo, un appello per chiedere “a chi ancora nega che la situazione sia grave, a chi, senza essere del mestiere, dice che è solo un’influenza, a chi non rispetta le limitazioni alla vita sociale, a chi si ritrova in gruppo”, di smetterla.
Smetterla con il sottovalutare una situazione che diventa ogni giorno sempre più grave, come dimostrano gli ultimi dati diffusi dalla Regione Lombardia: 2612 contagi 309 persone in terapia intensiva, 135 decessi, con la provincia di Bergamo in particolare che fa segnare il maggior incremento di casi in tutta la regione.
QUESTO IL SUO POST
Questa foto ritrae la fine della mia guardia di ieri, quando dopo 12 ore passate respirando in quella mascherina, mi sono spogliata dell’armatura da guerra. Sì, perché sembra di essere in guerra. Io non l’ho mai vissuta, ma me l’immagino un po’ così, una guerra contro un nuovo e sconosciuto nemico. E allora ripenso ai ricoveri che si sono succeduti uno dopo l’altro, senza sosta, alle persone che non respirano e che strabuzzando gli occhi ti guardano imploranti buone notizie, ai pazienti che non possono comunicare con i cari perché in isolamento. A chi muore solo perché positivo al virus, ai parenti a casa che non possono dare un’ultima carezza al loro caro.
Ripenso ai pazienti che ho visitato, alcuni dei quali non poi così anziani o fragili, eppure in un letto senza riuscire a respirare. Ripenso a quanto mi prudeva la mascherina, alla vista offuscata nella visiera protettiva e al fatto che ormai i presidi di protezione scarseggiano. Ripenso anche ai colleghi che mi hanno dato una mano, agli infermieri che si fanno in quattro per cercare di fronteggiare l’emergenza, ripenso al:”ti aiuto io a fare questo ricovero”.
Ripenso anche agli insulti ricevuti, perché purtroppo ci sono anche quelli. Anche in una situazione di emergenza come questa.
Poi, detto sinceramente, ripenso anche alla paura. Alla paura di prendere quel virus e di portarlo alla mia famiglia. Alla paura che non ci mettano nelle condizioni di lavorare protetti. Alla paura di fare qualche #@*§, perché diciamolo, in fondo un’oncologa di malattie infettive ne capisce poco.
Tutto questo per dire a chi ancora nega che la situazione sia grave, a chi, senza essere del mestiere, dice che è solo un’influenza, a chi non rispetta le limitazioni alla vita sociale, a chi si ritrova in gruppo, di smetterla. Gli ospedali sono ridotti a lazzaretti. La sanità rischia il collasso, tutte le attività in elezione sono drasticamente ridotte o sospese. Gli altri malati che fine faranno? Vi rendete conto della gravità della cosa? E poi non è vero che si complicano solo gli anziani e i pazienti più fragili. Ci sono giovani con quadri clinici pazzeschi. E vi ricordo che gli anziani sono gli over 65. Non pensate al novantenne pluripatologico. E se anche fosse così, sarebbe giusto? Sarebbe giusto che chi è più debole debba morire così? E due parole le spendo anche per dire che non lavora solo la sanità pubblica. Il privato sta facendo altrettanto, senza sosta, freneticamente. E che oltre agli anestesisti, medici di medicina interna e pneumologi, ci sono anche tutti gli altri, che hanno messo da parte la loro attività per improvvisarsi internisti ed aiutare i colleghi in difficoltà. In questo casino siamo tutti sulla stessa barca, una barca forse un po’ vacillante, ma che tenta di stare a galla, per il bene comune.
https://www.ilmeridianonews.it/2020/03/ ... ovalutare/
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioSe i casi non scendono credo che quella resterà zona rossa. Nel decreto non se ne parla, dunque le norme quelle restano.
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioOccorre che si sbrighino a pubblicare questo decreto e chiudere la regione.
Domani c'è un'intervista ad un luminare mondiale della terapia intensiva sul CorSera, un medico lombardo che dice che per fine marzo sono previsti in Lombardia 18mila contagiati, dei quali 3mila o più avranno bisogno della terapia intensiva e loro stanno sventrando reparti per creare quei posti ma la situzione è drammatica.
Aggiunge che la gente deve capire che deve stare a casa e uscire solo per fare la spesa e basta. Aggiunge che una delle migliori sanità al mondo (quella lombarda) è azzerata dall'emergenza. Che se prima una ambulanza arrivava in 8 minuti, adesso in un'ora...chi ha un incidente come fa? Crepa sul posto. Questo dice.
Devono pubblicare il decreto e fermare tutti entro i confini lombardi. Troppe persone ancora credono di avere a che fare con qualcosa che sta in Cina...e invece sta qui, alle soglie di casa o forse anche più vicino.
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Epico che ritorna e...allora è prorpio la fineOgni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.Originariamente Scritto da Bob TerwilligerDi solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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Spero non ritornino piùOgni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.Originariamente Scritto da Bob TerwilligerDi solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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Ieri mi ha telefonato un' amica che stava andando con la famiglia in alto adige a sciare. Lei e il marito le ferie le avevano prese da mesi e si e' detta che il rischio di contagi sarebbe molto basso e uguale nelle Marche del sud o in Alto Adige....
Non sono riuscito a valutare se la scelta fosse sbagliata.
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Poche ore fa è stato divulgato un documento ufficiale (1) dei medici rianimatori, in collaborazione con altre figure, quali giuristi etc, che delinea i principi da seguire in merito all’ammissione e sospensione di trattamenti intensivi negli ospedali, appositamente redatto per questo momento eccezionale.
Il motivo per cui si è resa necessaria questa linea guida è intuibile: il nostro sistema sanitario sta vivendo un momento di squilibrio tra la necessità di fornire cure intensive e le risorse disponibili, ad oggi sempre più carenti.
In particolare, si prevede che nel corso delle prossime settimane i casi di insufficienza respiratoria acuta aumenteranno, amplificando drammaticamente questo squilibrio.
Se si dovesse verificare questa situazione, sono state messe nero su bianco delle regole, per predisporre dei criteri scientifici ed oggettivi che individuino a chi dare precedenza di accesso alle cure intensive.
Uno scenario di questo genere è paragonabile all’ambito della “medicina delle catastrofi”, in cui le commissioni etiche hanno elaborato nel tempo indicazioni concrete per medici e infermieri impegnati in scelte difficili.
È importante sottolineare, prima di proseguire, che tali criteri verranno applicati solo dopo che il personale medico avrà compiuto tutti gli sforzi possibili per aumentare la disponibilità di risorse (come i letti di terapia intensiva) e dopo che sarà stata valutata ogni possibilità di trasferimento dei pazienti verso centri con maggiore disponibilità di risorse.
Dai dati raccolti durante queste prime due settimane in Italia circa un decimo dei pazienti infetti richiede un trattamento intensivo con ventilazione assistita.
Raccomandazioni:
Può rendersi necessario porre un limite di età all’ingresso in terapia intensiva. Questo criterio vuole dare precedenza a chi ha più probabilità di sopravvivenza, per aumentare il più possibile i benefici per il maggior numero di persone;
La presenza di più patologie in un singolo individuo deve essere valutata attentamente, in quanto può potenzialmente allungare di molto il tempo necessario a guarire;
Devono essere considerate eventuali volontà espresse precedentemente dai pazienti;
Nel caso in cui un paziente venga valutato come “non appropriato” per l’accesso ad un trattamento intensivo, ciò non significa che sia precluso a cure di altro tipo. Inoltre, questi giudizi sono basati unicamente sulla straordinarietà della situazione;
I criteri di accesso alla Terapia Intensiva andrebbero discussi e definiti per ogni paziente in modo il più possibile anticipato, creando idealmente una lista. Un’eventuale istruzione “NON INTUBARE” dovrebbe essere presente in cartella clinica, per ogni evenienza;
La sedazione palliativa, usata per alleviare il dolore diventa necessaria nei pazienti che presentano una carente ossigenazione degli organi con avanzamento della malattia. Nel caso in cui si dovesse prevedere un periodo di agonia di lunga durata, si suggerisce che il paziente sia trasferito in ambiente non intensivo.
Tutti gli accessi a cure intensive devono essere rivalutati quotidianamente per assicurare che sia la scelta più giusta.
Ad esempio, se un paziente ricoverato da tempo non risponde positivamente a trattamenti prolungati o la sua situazione si complica in modo consistente si deve valutare un possibile cambio decisionale da cura intensiva a palliativa.
https://www.med4.care/nuovi-criteri-amm ... intensivi/
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Originariamente Scritto da epico Visualizza MessaggioLa situazione e' drammatica, si parla gia' di selezionare per la rianimazione solo i piu' giovani e con piu' possibilita' di sopravvivere se finiscono i posti.B & B with a little weed
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Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza MessaggioGrande Epico, bentornato
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