Emergenza Coronavirus: thread unico.
Collapse
X
-
Mantovani: «Covid, una cura forse entro l’anno. Nuova ipotesi sulle trombosi messe in relazione ad AstraZeneca»
L’immunologo Mantovani fa il punto sulle terapie in corso di sperimentazione: «Una nuova ipotesi potrebbe spiegare i rari casi di trombosi messi in relazione ad AstraZeneca. Senza vaccini nei Paesi poveri saremo sommersi dalle varianti»
Professor Mantovani, le decisioni di diversi Paesi di cambiare i criteri di somministrazione del vaccino AstraZeneca hanno disorientato parecchie persone.
«Capisco l’esitazione di fronte a messaggi contraddittori, che generano incertezza. Bene che si analizzino tutti i dati disponibili su possibili eventi avversi in giovani donne, a protezione della salute pubblica. I casi gravi di trombosi osservati in relazione al vaccino potrebbero essere forse causati, secondo una recente pubblicazione, dalla formazione di autoanticorpi, come succede, in rarissimi casi, durante trattamenti con eparina: una condizione definita Vipt (Vaccine induced prothrombotic immune thrombocytopenia). Se confermata, l’osservazione potrebbe guidare la diagnosi e la terapia di questi, pur molto rari, eventi avversi. Per ora l’analisi condotta da Ema sul vaccino Oxford AstraZeneca ha rassicurato sul fatto che non causi un aumento della frequenza di tromboembolia, aspettiamo ulteriori analisi. In Gran Bretagna non si è osservato un eccesso di eventi tromboembolici nei 20 milioni di persone vaccinate con Oxford AstraZeneca rispetto ai vaccinati con BioNTech Pfizer e rispetto a quanto normalmente atteso. In Humanitas abbiamo vaccinato oltre 22 mila persone senza problemi inattesi. Aspettiamo altri dati, ma tre giovani donne della mia famiglia si sono vaccinate con Oxford AstraZeneca e io sono tranquillo».
In generale, chi ha avuto Covid-19 deve vaccinarsi?
«Sappiamo che la malattia dà un certo grado di protezione, stimata all’80% in un arco di osservazione dai 5 ai 7 mesi. Dati molto recenti su 12 mila soggetti che fanno parte del personale sanitario britannico e su 4 milioni di persone in Danimarca hanno confermato che chi ha avuto il Covid, confermato con test molecolare, ha un grado di protezione importante, ma solo nell’ordine del 40% in chi ha più di 65 anni. Quindi chi ha avuto il Covid deve vaccinarsi, però diversi studi dimostrano che è sufficiente una sola dose, cosa che, fra l’altro, farebbe risparmiare due milioni di dosi di vaccino in Italia, mentre su scala globale questa strategia “salverebbe” cento milioni di vaccini a costo zero. Preoccuparsi di questo aspetto è nel nostro interesse. È la strategia delle due esse: solidarietà per motivi etici e sicurezza nostra, perché se non facciamo arrivare i vaccini anche nei Paesi a basso reddito saremo sommersi dalle varianti. A questo proposito è importante, anche se passato piuttosto sotto silenzio, che di recente al Senato il presidente del Consiglio abbia menzionato come attività di salute globale che dobbiamo sostenere Covax (Covid-19 Vaccine Global Access), il programma internazionale per fornire ai Paesi poveri accesso ai vaccini anti-Covid».
La seconda dose di vaccino è necessaria per tutti?
«Nella popolazione più grande che è stata studiata, in Israele, dopo la prima dose di Pfizer i dati indicavano una protezione del 60% contro la malattia grave e del 90% dopo la seconda somministrata nei tempi giusti, quindi la seconda dose, in generale, serve. Il vaccino Oxford AstraZeneca era nato come singola dose poi è stato deciso di fare anche la seconda, ritardata fino a 12 settimane, quando ci si è resi conto che c’era un problema di durata della risposta immunitaria. Per quanto riguarda il vaccino Johnson & Johnson, anche questo basato su adenovirus, i dati indicano una protezione del 77% dopo una sola dose, inferiore in Sudamerica e Africa, dove è intorno al 50%. Quanto a Sputnik V, anch’esso su base adenovirus, i tassi sono apparentemente anche migliori ma i dati si riferiscono per ora a 27 giorni dopo la prima dose».
Nei soggetti fragili la protezione del vaccino è efficace?
«I dati indicano che in alcune categorie di soggetti fragili il vaccino può funzionare un po’ meno bene: dobbiamo vaccinare sicuramente le persone fragili, ma anche studiare come proteggerle al massimo, quindi capire quando vaccinarle, individuare quali fra di loro hanno una risposta maggiore o minore. Dobbiamo accompagnare la vaccinazione con programmi di ricerca che permettano di rispondere sempre meglio alle loro esigenze. In questo senso sono in corso studi collaborativi fra diversi istituti che avranno probabilmente il sostegno del ministero della Salute».
Qualcuno pensa che se continuiamo a vaccinare selezioneremo più varianti.
«Più il virus si replica e più genera varianti. Dobbiamo fermare la corsa del virus. Dobbiamo impedire che circoli, qui e altrove».
La riduzione delle infezioni nel Regno Unito è dovuta più alla vaccinazione diffusa o più alle chiusure?
«Credo che entrambe abbiano contribuito. Quanto ai vaccini lo abbiamo visto anche noi: nella prima popolazione che abbiamo vaccinato, cioè gli operatori sanitari, c’è stato un crollo delle infezioni. E serve il lockdown per la ragione appena detta: impedire che il virus circoli. Uno dei grandi studi di popolazione, condotto in Scozia, dimostra che entrambe le cose servono. L’importante è condurre studi seri per poter avere risposte solide, e questo vale anche per le terapie con i farmaci».
A proposito di farmaci, a che punto siamo? E che prospettive ci sono?
«Ci sono stati purtroppo diversi insuccessi: per esempio vecchi antivirali, ivermectina, colchicina, la combinazione azitromicina-idrossiclorochina non hanno retto alle verifiche di sperimentazioni rigorose sebbene avessero dato speranze in studi osservazionali limitati a poche decine o centinaia di soggetti. In realtà non è strano perché questi studi possono avere valore se generano ipotesi, ma le ipotesi però vanno poi verificate in studi prospettici rigorosi, altrimenti si rischia di dare tossicità ai pazienti. Serve cautela, ancora di più se queste sperimentazioni non vengono pubblicate da riviste scientifiche accreditate. Un altro caso paradigmatico è stato quelle del siero iperimmune sul quale il National Health Institute americano ha sospeso la sperimentazione nei pazienti ambulatoriali per mancanza di efficacia».
Il cortisone funziona?
«Il desametasone, e per estensione i cortisonici, si è dimostrato attivo su pazienti con insufficienza respiratoria e bisogno di assistenza respiratoria, mentre in altre condizioni i dati suggeriscono che possa addirittura essere nocivo. Questo viene chiaramente detto dalle linee-guida Idsa (Infectious Disease Society of America), che sono molto rigorose e rappresentano un punto di riferimento. Anche Anthony Fauci, del resto, su Jama (la rivista dell’Associazione dei medici americani), ha espresso preoccupazione perché si vedono, e li vediamo anche noi in Italia, arrivare pazienti in Pronto soccorso trattati con desametasone fuori delle indicazioni. Il motivo è che si tratta di un farmaco che inibisce l’infiammazione ma anche la riposta immunitaria, la quale, nella maggior parte dei casi, in persone per altri versi sane, di solito riesce a contrastare l’infezione. Il trattamento con desametasone in fase precoce domiciliare in assenza di insufficienza respiratoria grave non è previsto in nessuna linea-guida che io conosca, e la Regione Emilia-Romagna ha diffidato il ricorso ad esso nelle prime fasi domiciliari. Una lezione che si può ricavare dal caso desametasone è l’importanza di un servizio sanitario pubblico e universalistico anche come grande laboratorio di ricerca, visto che molte informazioni, positive o negative, le abbiamo dal Recovery Trial che è uno studio svolto nel contesto del servizio sanitario inglese».
E la vitamina D?
«La Vitamina D ha fallito nello studio di verifica, anche se c’erano i presupposti razionali per condurlo, visto che è stata osservata un’associazione fra bassi livelli di vitamina D e un cattivo decorso dell’infezione. E sappiamo sia che la vitamina D spesso è carente negli anziani sia che è importante per il sistema immunitario. Chi ha bisogno, in generale, della vitamina D deve però continuare a prenderla».
Nessuna speranza allora sul fronte farmaci?
«Al contrario, ad esempio ci sono dati interessanti per strategie che mirano a inibire molecole come le interleukine 6 e 8 e l’enzima Jak che giocano un ruolo importante nei gravi fenomeni infiammatori che si verificano in corso di Covid. Aspettiamo i risultati di sperimentazioni rigorose in proposito. Per gli anticorpi monoclonali la situazione è in divenire, ma le combinazioni di monoclonali sono già più di una promessa. Il sogno che tutti abbiamo è di disporre di una pillola come quelle per il virus Hiv, che riesca a tenere sotto controllo l’infezione, e ci sono composti in fase 2 di sperimentazione che ci danno motivi di speranza in questo senso. Se le cose andranno bene, per la fine dell’anno forse potremo avere un armamentario di strumenti studiati in protocolli seri fra i quali scegliere in base sia al paziente sia alla fase dell’infezione».
Potremo sapere qualcosa di più dagli studi genetici?
«La malattia è un incrocio fra predisposizione genetica e autoimmunità. In tanti si sono cimentati in analisi del rischio genetico. Di recente tutti quelli che hanno condotto studi su polimorfismi genetici e rischio di Covid-19 si sono messi insieme in uno sforzo globale e il loro lavoro si è tradotto in un documento scientifico sottomesso a verifica per essere pubblicato su una rivista molto autorevole e nel frattempo è già consultabile in open access (accessibile a tutti gratuitamente). Ciò che colpisce è che gli autori sono ben 2.800. Una prova di collaborazione senza precedenti».
CorSera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
AstraZeneca, oggi riunione Aifa-ministero su indicazioni uso. Sileri, «possibile Ema limiti uso certe categorie»
Si terrà oggi nel tardo pomeriggio, secondo quanto confermano fonti all’Ansa, una riunione tra i tecnici dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e ministero della Salute in merito ad eventuali ulteriori indicazioni sull’utilizzo del vaccino anti-Covid di AstraZeneca. Per una decisione, tuttavia, si attenderà il pronunciamento dell’Agenzia europea dei medicinali Ema, atteso entro giovedì, sull’eventuale correlazione tra il vaccino ed i rarissimi eventi trombotici segnalati in vari Paesi. La notizia dell’incontro ministeriale con Aifa è anticipata oggi da il Giornale. «È possibile, per maggiore precauzione, che l’Agenzia europea dei medicinali Ema indichi che per una determinata categoria è meglio non utilizzare il vaccino anti-Covid di AstraZeneca», ha detto il sottosegretario alla Salute Sileri, precisando tuttavia che «questo è successo anche per tanti altri farmaci» e che nel caso di AstraZeneca il vaccino è stato utilizzato «in un numero estremamente alto di soggetti, mentre gli eventi trombotici rari segnalati sono pochissimi».
CorSera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Sarà una lunga battaglia, ripeto sempre che occorre predisporsi alla pazienza. In questo senso annunci mediatici come quello della "immunità di gregge" (con addirittura le date, le ore, i minuti) sono squalificanti per l'intelligenza di chi li fa - perchè l'unica cosa puntuale ad oggi sono stati i fatti che hanno sempre smentito i tromboni....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da Françis1992 Visualizza MessaggioEventuali fasce escluse da AZ potranno fare J&J, non vedo il problema. Speriamo bene
I problemi ci sono a volerli cercare, il primo dei quali la disponibilità di quel vaccino (non volendo ora questionare sulla sua sicurezza, sperando che funzioni da quel punto di vista, che non escano fuori grosse cose)....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Su AZ hanno fatto davvero vomitare.
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da Françis1992 Visualizza MessaggioEventuali fasce escluse da AZ potranno fare J&J, non vedo il problema. Speriamo bene
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da Death Magnetic Visualizza MessaggioAmmesso e non concesso che il problema di quei potenziali effetti non sia la tecnica del vettore virale adenovirus, altrimenti con J&J sei sulla stessa barca.
Tessera N° 7
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da Françis1992 Visualizza MessaggioSituazione disastrosa in Francia con 40% di casi in più di positivi covid nelle scuole nell’ultima settimana. 20.000 studenti a casa nella sola Parigi perché ammalati o in quarantena. Una incidenza di quasi 900 positivi su 100.000 ab. tra i giovanissimi. Le TI al collasso al 130%.
Ecco cosa ci aspetta tra qualche settimana: il danno sara' ancora una volta per le migliaia di attivita' de facto chiuse da Ottobre che ancora una volta sconteranno colpe non loro.
Le squole sono chiuse per le vacanze di Pasqua...
Commenta
-
-
Pochi giorni prima del lockdown 2020 il mio comune diede a tutte le attività un manifesto da appendere all'interno in cui c'erano una serie di indicazioni anti-covid. Tra le quali usare le mascherine solo se i crede di essere contagiati e non usare antinfiammatori, come all'epoca proponevano tutti i principali esperti del caso. Ce l'avevo ancora in giro e l'ho buttato poco tempo fa.
Oggi è interessante notare come le mascherine siano obbligatorie mentre gli antinifiamatori, come indicato dall'Istituto Mario ***** pochi giorni fa, siano consigliati all'insorgere dei primi sintomi.
Sempre oggi è bellissimo vedere gli stessi che fino a ieri parlavano di AZ come sicuro in maniera indiscutibile (ci sono le statistiche, eh! Un caso su un milione, eh!), doversi obbligatoriamente sedere a rivalutare la cosa, ma allo stesso tempo non perdere quella verve che li porta comunque a dichiarare che <<gli eventi trombotici rari segnalati sono pochissimi>>.
Cioè, ma dopo un po' ci rendiamo conto che, l'esempio per il mondo, il governo dei migliori, le sta riuscendo a toppare tutte?
Perché tutto quello che è successo a marzo 2020 è finito lì giustificando sommariamente che le cose non si potevano sapere; sai com'è, è la prima pandemia per tutti...
Ma qui ormai è passato un anno e si continua a sbagliare tutto quello che si può sbagliare.
Ed è bellissimo vedere da un lato il governo che inserisce una norma che obbliga gli operatori sanitari a vaccinarsi, mentre dall'altro l'Ema valuta di limitarne l'uso a possibili categorie.
Ora, voi, se foste un'infermiera di 40 anni e questa mattina vi chiamano per vaccinarvi con AZ, che fareste?! A che ora è che i vantaggi smettono di superare gli svantaggi?
Commenta
-
-
Covid su bus e treni: i Nas trovano tracce di virus su pulsanti e maniglie
Riscontri su linee di trasporto pubblico a Roma, Viterbo, Rieti, Latina, Frosinone, Varese e Grosseto
- [*=center]Tracce del virus sulle superficie di bus e treni. È la scoperta fatta dai Carabinieri del Nas, d’intesa con il Ministero della Salute, durante una campagna di controlli a livello nazionale per la corretta applicazione delle misure di contenimento epidemico sui servizi di trasporto pubblico.
I militari hanno eseguito “756 tamponi di superficie su mezzi di trasporto e stazioni (obliteratrici, maniglie e barre di sostegno per i passeggeri, pulsanti di richiesta di fermata e sedute), rilevando - riporta la nota del Nas - 32 casi di positività per la presenza di materiale genetico riconducibile al virus all’interno di autobus, vagoni metro e ferroviari operanti su linee di trasporto pubblico a Roma, Viterbo, Rieti, Latina, Frosinone, Varese e Grosseto”.
I test sono stati eseguiti in collaborazione con i servizi locali di Asl, agenzie di protezione ambientale ed enti universitari. Le analisi hanno “rilevato con certezza il transito e il contatto di individui infetti a bordo del mezzo, determinando la permanenza di una traccia virale”, osserva il Nas, anche se questa non è “indice di effettiva capacità di virulenza o vitalità” del virus.
Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Commenta
- [*=center]Tracce del virus sulle superficie di bus e treni. È la scoperta fatta dai Carabinieri del Nas, d’intesa con il Ministero della Salute, durante una campagna di controlli a livello nazionale per la corretta applicazione delle misure di contenimento epidemico sui servizi di trasporto pubblico.
-
Originariamente Scritto da -El Diablo- Visualizza MessaggioOra, voi, se foste un'infermiera di 40 anni e questa mattina vi chiamano per vaccinarvi con AZ, che fareste?! A che ora è che i vantaggi smettono di superare gli svantaggi?
EDIT. "Che io sappia" = potrei tranquillamente sbagliarmi eh.
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza MessaggioCovid su bus e treni: i Nas trovano tracce di virus su pulsanti e maniglie
Riscontri su linee di trasporto pubblico a Roma, Viterbo, Rieti, Latina, Frosinone, Varese e Grosseto
- [*=center]Tracce del virus sulle superficie di bus e treni. È la scoperta fatta dai Carabinieri del Nas, d’intesa con il Ministero della Salute, durante una campagna di controlli a livello nazionale per la corretta applicazione delle misure di contenimento epidemico sui servizi di trasporto pubblico.
I militari hanno eseguito “756 tamponi di superficie su mezzi di trasporto e stazioni (obliteratrici, maniglie e barre di sostegno per i passeggeri, pulsanti di richiesta di fermata e sedute), rilevando - riporta la nota del Nas - 32 casi di positività per la presenza di materiale genetico riconducibile al virus all’interno di autobus, vagoni metro e ferroviari operanti su linee di trasporto pubblico a Roma, Viterbo, Rieti, Latina, Frosinone, Varese e Grosseto”.
I test sono stati eseguiti in collaborazione con i servizi locali di Asl, agenzie di protezione ambientale ed enti universitari. Le analisi hanno “rilevato con certezza il transito e il contatto di individui infetti a bordo del mezzo, determinando la permanenza di una traccia virale”, osserva il Nas, anche se questa non è “indice di effettiva capacità di virulenza o vitalità” del virus.
Originariamente Scritto da Death Magnetic Visualizza MessaggioChe io sappia ai sanitari danno il pfizer. Almeno a tutti quelli che conosco personalmente hanno dato quello.Originariamente Scritto da Death Magnetic Visualizza Messaggio
EDIT. "Che io sappia" = potrei tranquillamente sbagliarmi eh.
sì, pfizer o modernasigpic
Commenta
- [*=center]Tracce del virus sulle superficie di bus e treni. È la scoperta fatta dai Carabinieri del Nas, d’intesa con il Ministero della Salute, durante una campagna di controlli a livello nazionale per la corretta applicazione delle misure di contenimento epidemico sui servizi di trasporto pubblico.
-
Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza MessaggioCovid su bus e treni: i Nas trovano tracce di virus su pulsanti e maniglie
Riscontri su linee di trasporto pubblico a Roma, Viterbo, Rieti, Latina, Frosinone, Varese e Grosseto
- [*=center]Tracce del virus sulle superficie di bus e treni. È la scoperta fatta dai Carabinieri del Nas, d’intesa con il Ministero della Salute, durante una campagna di controlli a livello nazionale per la corretta applicazione delle misure di contenimento epidemico sui servizi di trasporto pubblico.
I militari hanno eseguito “756 tamponi di superficie su mezzi di trasporto e stazioni (obliteratrici, maniglie e barre di sostegno per i passeggeri, pulsanti di richiesta di fermata e sedute), rilevando - riporta la nota del Nas - 32 casi di positività per la presenza di materiale genetico riconducibile al virus all’interno di autobus, vagoni metro e ferroviari operanti su linee di trasporto pubblico a Roma, Viterbo, Rieti, Latina, Frosinone, Varese e Grosseto”.
I test sono stati eseguiti in collaborazione con i servizi locali di Asl, agenzie di protezione ambientale ed enti universitari. Le analisi hanno “rilevato con certezza il transito e il contatto di individui infetti a bordo del mezzo, determinando la permanenza di una traccia virale”, osserva il Nas, anche se questa non è “indice di effettiva capacità di virulenza o vitalità” del virus.
Dio santo che cazz0 di barzelletta. Mi aspetto un cartellone che ci dice di non leccare i pulsanti della metro, pena Covid.
Puoi evitare di linkare sta monnezza per favore?
Inviato dal mio Mi 9T Pro utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da claudio96
sigpic
più o meno il triplo
Commenta
- [*=center]Tracce del virus sulle superficie di bus e treni. È la scoperta fatta dai Carabinieri del Nas, d’intesa con il Ministero della Salute, durante una campagna di controlli a livello nazionale per la corretta applicazione delle misure di contenimento epidemico sui servizi di trasporto pubblico.
Commenta