Originariamente Scritto da Sean
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Nel nuovo decreto l’ipotesi «giallo rafforzato con bar e ristoranti aperti fino alle 16, oggi i nuovi colori delle regioni
Oggi le nuove zone: rossa la Valle d’Aosta, in bilico il Veneto. Si pensa alla riapertura dei parrucchieri
Una mediazione per placare le proteste dei governatori e dei ministri del centrodestra. A questo lavora il governo nella pianificazione delle misure per contenere i contagi da Covid 19 dopo le festività pasquali. I numeri sono sempre molti alti — ieri ci sono stati 23.696 nuovi casi e 460 decessi — a dimostrazione che i divieti non hanno ancora portato i benefici sperati. Il tasso di positività risale a 6,8, le strutture sanitarie rimangono in emergenza e la campagna vaccinale è in ritardo. Ma la pressione è forte, il presidente del Consiglio Mario Draghi con i ministri della Salute Roberto Speranza e degli Affari regionali Mariastella Gelmini stanno individuando un percorso condiviso con gli scienziati.
La fascia «gialla rafforzata»
L’ipotesi per le regioni dove la curva epidemiologica mostrerà una discesa dopo Pasqua è di concedere fiato a quelle categorie più penalizzate dall’inizio della pandemia come i gestori di bar e ristoranti. Una sorta di fascia gialla «rafforzata» che preveda l’apertura dei locali a pranzo, sia pur con un orario ridotto. Mantenendo però i divieti della fascia arancione nel fine settimana e il lockdown per quello del primo maggio.
Lombardia e Piemonte
Il monitoraggio di oggi disegnerà un’Italia ancora molto rossa con la Lombardia che rimane nella fascia di massimo rischio e il Piemonte che pur avendo un Rt a 1.17 non può scendere di livello perché supera la soglia dei 250 contagi settimanali su 100mila abitanti. In Valle d’Aosta «la presenza di nuove varianti anche sul nostro territorio e l’innalzamento dell’indice Rt» convincono il presidente della Regione Erik Lavevaz «ad adottare misure più restrittive già dal prossimo fine settimana, quando saranno limitati gli spostamenti fra Comuni», mentre da lunedì ci sarà il passaggio ufficiale in zona rossa. Rischia la Calabria, mentre in Campania si potrebbe prorogare la chiusura totale fino al 12 aprile. Sono già al massimo delle restrizioni il Friuli-Venezia Giulia, l’Emilia-Romagna, la Provincia di Trento, le Marche, la Puglia.
Lazio e Veneto
Il Lazio sarà arancione, il Veneto ci spera ma il governatore Luca Zaia chiarisce: «Non è impossibile, ma dobbiamo vedere qual è il conto che faranno della settimana trascorsa. Noi lo abbiamo fatto, ma a volte le calcolatrici non danno lo stesso risultato». Rimane a livello medio la Liguria: «Tecnicamente sarebbe l’unica regione gialla del nord Italia con Rt pari a 1, ovviamente non lo siamo perché il decreto Draghi congela la fascia gialla fino al termine delle vacanze pasquali», spiega il presidente Giovanni Toti. Sicuro di essere in arancione il governatore della Toscana Eugenio Giani.
Bar e ristoranti
Per il decreto che sarà in vigore dal 7 aprile i ministri che sostengono la linea del rigore chiedono ancora un mese di divieti eliminando la fascia gialla. Ma difficilmente la loro istanza potrà essere accolta. In quelle aree dove i numeri dei contagi sono più bassi si pensa di far riaprire bar e ristoranti a pranzo ma solo fino alle 15 o alle 16, in modo da evitare l’orario dell’aperitivo.
I parrucchieri
La riapertura potrebbe essere invece consentita in zona rossa a barbieri e parrucchieri, proprio come accadeva prima dell’ultimo decreto. In questo modo si impedirebbe l’appuntamento a domicilio che avviene con regole certamente meno stringenti di quelle imposte nei locali aperti al pubblico.
I fine settimana
Un allentamento che però potrebbe non riguardare il sabato e la domenica. Proprio per impedire gli assembramenti potrebbe essere ripristinato per un altro mese il meccanismo già utilizzato durante le vacanze natalizie che riportava tutta Italia in arancione e rosso nel fine settimana. Restrizioni che diventerebbero lockdown per sabato primo maggio e domenica 2.
Stato di emergenza
In discussione c’è anche la durata della proroga dello stato di emergenza. Speranza è convinto che debba essere decretato fino a luglio, per consentire di intervenire con provvedimenti urgenti rispetto alle carenze e ai ritardi della campagna vaccinale.
Stato-Regioni
Il confronto con i governatori è stato avviato, oggi è previsto un nuovo appuntamento. Soltanto la prossima settimana si comincerà a scrivere il nuovo provvedimento che terrà conto di tutte le istanze, ma dovrà essere dettato dall’analisi dei dati e dall’andamento della curva in modo da evitare drammatiche risalite.
CorSera
Oggi le nuove zone: rossa la Valle d’Aosta, in bilico il Veneto. Si pensa alla riapertura dei parrucchieri
Una mediazione per placare le proteste dei governatori e dei ministri del centrodestra. A questo lavora il governo nella pianificazione delle misure per contenere i contagi da Covid 19 dopo le festività pasquali. I numeri sono sempre molti alti — ieri ci sono stati 23.696 nuovi casi e 460 decessi — a dimostrazione che i divieti non hanno ancora portato i benefici sperati. Il tasso di positività risale a 6,8, le strutture sanitarie rimangono in emergenza e la campagna vaccinale è in ritardo. Ma la pressione è forte, il presidente del Consiglio Mario Draghi con i ministri della Salute Roberto Speranza e degli Affari regionali Mariastella Gelmini stanno individuando un percorso condiviso con gli scienziati.
La fascia «gialla rafforzata»
L’ipotesi per le regioni dove la curva epidemiologica mostrerà una discesa dopo Pasqua è di concedere fiato a quelle categorie più penalizzate dall’inizio della pandemia come i gestori di bar e ristoranti. Una sorta di fascia gialla «rafforzata» che preveda l’apertura dei locali a pranzo, sia pur con un orario ridotto. Mantenendo però i divieti della fascia arancione nel fine settimana e il lockdown per quello del primo maggio.
Lombardia e Piemonte
Il monitoraggio di oggi disegnerà un’Italia ancora molto rossa con la Lombardia che rimane nella fascia di massimo rischio e il Piemonte che pur avendo un Rt a 1.17 non può scendere di livello perché supera la soglia dei 250 contagi settimanali su 100mila abitanti. In Valle d’Aosta «la presenza di nuove varianti anche sul nostro territorio e l’innalzamento dell’indice Rt» convincono il presidente della Regione Erik Lavevaz «ad adottare misure più restrittive già dal prossimo fine settimana, quando saranno limitati gli spostamenti fra Comuni», mentre da lunedì ci sarà il passaggio ufficiale in zona rossa. Rischia la Calabria, mentre in Campania si potrebbe prorogare la chiusura totale fino al 12 aprile. Sono già al massimo delle restrizioni il Friuli-Venezia Giulia, l’Emilia-Romagna, la Provincia di Trento, le Marche, la Puglia.
Lazio e Veneto
Il Lazio sarà arancione, il Veneto ci spera ma il governatore Luca Zaia chiarisce: «Non è impossibile, ma dobbiamo vedere qual è il conto che faranno della settimana trascorsa. Noi lo abbiamo fatto, ma a volte le calcolatrici non danno lo stesso risultato». Rimane a livello medio la Liguria: «Tecnicamente sarebbe l’unica regione gialla del nord Italia con Rt pari a 1, ovviamente non lo siamo perché il decreto Draghi congela la fascia gialla fino al termine delle vacanze pasquali», spiega il presidente Giovanni Toti. Sicuro di essere in arancione il governatore della Toscana Eugenio Giani.
Bar e ristoranti
Per il decreto che sarà in vigore dal 7 aprile i ministri che sostengono la linea del rigore chiedono ancora un mese di divieti eliminando la fascia gialla. Ma difficilmente la loro istanza potrà essere accolta. In quelle aree dove i numeri dei contagi sono più bassi si pensa di far riaprire bar e ristoranti a pranzo ma solo fino alle 15 o alle 16, in modo da evitare l’orario dell’aperitivo.
I parrucchieri
La riapertura potrebbe essere invece consentita in zona rossa a barbieri e parrucchieri, proprio come accadeva prima dell’ultimo decreto. In questo modo si impedirebbe l’appuntamento a domicilio che avviene con regole certamente meno stringenti di quelle imposte nei locali aperti al pubblico.
I fine settimana
Un allentamento che però potrebbe non riguardare il sabato e la domenica. Proprio per impedire gli assembramenti potrebbe essere ripristinato per un altro mese il meccanismo già utilizzato durante le vacanze natalizie che riportava tutta Italia in arancione e rosso nel fine settimana. Restrizioni che diventerebbero lockdown per sabato primo maggio e domenica 2.
Stato di emergenza
In discussione c’è anche la durata della proroga dello stato di emergenza. Speranza è convinto che debba essere decretato fino a luglio, per consentire di intervenire con provvedimenti urgenti rispetto alle carenze e ai ritardi della campagna vaccinale.
Stato-Regioni
Il confronto con i governatori è stato avviato, oggi è previsto un nuovo appuntamento. Soltanto la prossima settimana si comincerà a scrivere il nuovo provvedimento che terrà conto di tutte le istanze, ma dovrà essere dettato dall’analisi dei dati e dall’andamento della curva in modo da evitare drammatiche risalite.
CorSera
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