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Ma seriamente fai? [emoji28]
Certo.
E chi, topo Gigio?
Se dico ad un amico..[emoji28]
Boh.
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Io ho scoperto oggi che ogni abitante di Berlino ha diritto ad un tampone rapido gratuito al giorno, basta prenotarsi nella farmacia o centro convenzionato.
Almeno prima di partire risparmio trenta euro e pure al ritorno
Ma seriamente fai? [emoji28]
Certo.
E chi, topo Gigio?
Se dico ad un amico..[emoji28]
Boh.
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Non sto prendendo per il culo, seriamente posti 600 cose prese qua e là ogni giorno, scusa se perdo di vista cosa posti di tuo pugno e cosa invece è un copia incolla, non mi pare nulla di strano chiedere.
quello che a me lascia perplesso e soprattutto fa incazz4re è la mancanza di un piano o una prospettiva
Ora stanno più o meno vaccinando. ok. ma poi?
Riaperture? Mascherine? futuro?
In UK c'è un calendario con indicativamente delle date delle varie tappe di riapertura, qua il nulla
Ci sono esperti che parlano di mascherina da portare per altri 2 anni (!) ed altri più ottimisti che parlano di estate 2021 (per l'aperto suppongo), alcuni parlano di eradicare del tutto il virus mentre altri di conviverci ecc
Non sto prendendo per il culo, seriamente posti 600 cose prese qua e là ogni giorno, scusa se perdo di vista cosa posti di tuo pugno e cosa invece è un copia incolla, non mi pare nulla di strano chiedere.
Inviato dal mio Pixel 4a utilizzando Tapatalk
Mi sembra che qui si diffondano consigli medici, scritti chissa dove, da amici e cugini vari, come se dovessero essere presi sul serio.
Senza contare che vengono postati da chi li legge si, ma senza avere gli strumenti (nessuna preparazione medico-scientifica) per capirne la legittimità prima di diffonderli, addirittura invitando tutti con tono serio a leggerli (ad altra gente che non sa da dove queste info saltino fuori o se siano corrette) e prendendo per il culo chi ha legittimi dubbi su una cosa copiata ed incollata da uno su un forum, dopo che a sua volta l'ha presa da un suo amico a caso.
Questa è un classico della genteh svegliah che fa girare catene simili su WhatsApp e Facebook crendosi utili alla società. Populismo 2.0
Poi alcuni vogliono raccortare a sè stessi e agli altri che non è così, ma alla fine sono sempre le stesse cose e gli stessi atteggiamenti.
quello che a me lascia perplesso e soprattutto fa incazz4re è la mancanza di un piano o una prospettiva
Ora stanno più o meno vaccinando. ok. ma poi?
Riaperture? Mascherine? futuro?
In UK c'è un calendario con indicativamente delle date delle varie tappe di riapertura, qua il nulla
Ci sono esperti che parlano di mascherina da portare per altri 2 anni (!) ed altri più ottimisti che parlano di estate 2021 (per l'aperto suppongo), alcuni parlano di eradicare del tutto il virus mentre altri di conviverci ecc
Di calendari ne abbiamo avuti 5 o 6 nei mesi passati eh.
Vaccino AstraZeneca, picco di disdette a Torino. Caos sulle prenotazioni in Lombardia
In varie regioni la media delle rinunce oltre il 20%. Moratti contro l’azienda che gestisce gli appuntamenti
Il ritorno di AstraZeneca, dopo la sospensione, registra finora una tiepida accoglienza. Sarà perché in Puglia ieri ha nevicato: e allora ecco il 10% di disdette. E ha nevicato pure in Basilicata: così 50 su 200 dipendenti dell’università (Unibas) non si sono presentati all’appuntamento. Ma a Torino ieri mica nevicava, eppure su 672 convocazioniper ricevere il vaccino anglo-svedese si sono contate 209 disdette: vuol dire che il 31% del personale scolastico convocato per la somministrazione ha deciso di rinunciare. Uno su tre. Motivo prevalente? Preferirebbero ricevere un altro siero, hanno spiegato docenti e non. E così in tutto il Piemonte: 25-30% di recessi. Ma a Napoli è andata anche peggio: dei 421 cittadini del settore scolastico convocati ieri per il vaccino, se ne sono presentati 272, il 64,61%. Più fiducia in AstraZeneca hanno mostrato i rappresentanti napoletani delle forze dell’ordine: dei 264 convocati, tra poliziotti e vigili del fuoco, si sono presentati in 202, il 76,52%. Una media, intorno al 25% di rinunce, che ha riguardato tutta la Campania.
Il generale Francesco Figliuolo, il nuovo commissario straordinario per l’emergenza Covid, ieri è stato chiaro, mentre si andava a vaccinare con AstraZeneca alla Cecchignola: «Qualche Regione fino ad ora ha avuto il 20% di rinunce, altre il 10 e alcune come il Lazio non ne hanno avuta alcuna». Così, il ministro della Salute, Roberto Speranza, appare comunque fiducioso: «Abbiamo ripreso a somministrare AstraZeneca l’altroieri alle 15 e l’adesione è stata significativa. Segno che le persone capiscono che il vaccino è la vera arma».
L’impressione, malgrado il via libera dell’Ema che ha riconfermato la sicurezza del vaccino, è che in tutt’Italia prevalga la prudenza. Perciò, il presidente della Regione Toscana (10% di rinunce) Eugenio Giani sta meditando di dare il buon esempio e vaccinarsi con AstraZeneca: «Invito tutti a riprendere fiducia».
Poi ieri è successo, in Lombardia (quasi il 10% di rinunce), che medici e infermieri erano sì prontissimi a vaccinare, ma i candidati all’iniezione di AstraZeneca, per la maggior parte, non si sono presentati, non avendo ricevuto l’sms con la data e l’ora dell’appuntamento. Così pochissima gente in fila a Cremona, Como, Monza, con chiamate a casa all’ultimo minuto per non sprecare le dosi. La causa? Un errore della piattaforma Aria, la società della Regione Lombardia che gestisce le prenotazioni della campagna vaccinale. Non è la prima volta. «L'inadeguatezza di Aria incapace di gestire le prenotazioni in modo decente rallenta lo sforzo comune per vaccinare», ha denunciato Letizia Moratti, assessore al Welfare e vicepresidente della Regione. «È inaccettabile!».
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Vaccini Covid agli over 80: solo il 15% ha ricevuto le due dosi
Il 28,2% ha ricevuto la prima iniezione e attende il richiamo. I ritardi nell’immunizzazione della fascia a più alto rischio di morte. Gimbe: «Il 16% delle iniezioni a persone che non ne avevano diritto». I dati regione per regione
Il segreto è, in parte, nell’accoglienza. All’istituto Spallanzani di Roma, maggiore riferimento per le malattie in città e a livello nazionale, anziani e fragili sono coccolati. Fiori e panchine lungo il percorso che conduce al padiglione della Primula, simbolo della campagna anti Covid, all’interno musica, riscaldamento, personale selezionato e gentile, non c’è attesa. «Domani inauguriamo il percorso per i non vedenti — racconta Francesco Vaia, direttore sanitario —. Una volta arrivati al cancello d’ingresso, vengono accompagnati da un addetto alla sicurezza fino alla postazione medica e qui presi in carico da personale dedicato. Il passaparola ha fatto il resto. C’è grande richiesta». Secondo la tabella aggiornata ogni giorno dalla Fondazione Gimbe, il Lazio è al quarto posto in Italia per percentuale di over 80 che hanno completato il ciclo con il richiamo(22,8%), quindi che sono immunizzati del tutto. Un altro 27,6% ha ricevuto la prima dose di Pfizer-Biontech e Moderna, i due preparati indicati per le categorie dei fragili. L’assessore alla Salute Alessio D’Amato vede vicina la meta: 290.000 anziani hanno fatto la profilassi con almeno una dose oltre quelli ricoverati nelle Residenze sanitarie assistenziali (Rsa) e raggiunti a casa.
Solo la metà
La media nazionale però è insoddisfacente. Appena il 14,7% degli ultra 80enni è immunizzato al completo, il 28,2% si trova a metà del percorso, col primo inoculo. In pratica meno della metà della popolazione più in avanti con gli anni, a più alto rischio di ricovero e di morte (4.442.000) ha avuto l’iniezione. Quasi ultimata invece la fase nelle Rsa dove moltissimi sono stati protetti: l’89,1% degli ospiti (507.912). La differenza tra Regioni è abissale, a prescindere dalla posizione geografica nord-sud. Secondo il piano originale presentato in Parlamento dal ministro Speranza il 2 dicembre e poi aggiornato sulla base delle pessime notizie di mancata consegna dei vaccini, gli anziani avrebbero dovuto essere messi al riparo dal Sars-CoV-2 entro febbraio, scadenza poi slittata a fine marzo per le note difficoltà di approvvigionamento di materia prima. Ora il traguardo scivola a fine aprile, o addirittura a maggio quando sarà scattata la campagna di massa. Il beneficio a livello di riduzione di mortalità nella categoria anziani è fermo su piccoli numeri e comunque non è stato rilevato.
Gli imbucati
Ma c’è soltanto questo, il taglio degli ordinativi, dietro il fenomeno della lentezza con cui la fascia più debole della popolazione sta ancora aspettando la «fialetta»? Non ne è convinto Nino Cartabellotta, fondatore di Gimbe: «Purtroppo all’inizio della campagna vaccinale, che indicava come priorità 1.404.000 operatori sanitari e sociosanitari, parte delle dosi allora disponibili sono finite a persone che non ne avevano diritto. Mi riferisco a dipendenti amministrativi che non avevano contatto né con malati né col pubblico e che quindi anche per l’età non avrebbero dovuto avere la precedenza. Possiamo calcolare che gli imbucati siano stati il 16%. Non dico che sia stata un’operazione in malafede. Eravamo in una fase in cui le aziende farmaceutiche non avevano comunicato i tagli e non si prevedeva ci sarebbero state difficoltà di scorte. Sembrava che ci fosse disponibilità».
Toscana penultima
In Toscana gli amministrativi vaccinati sono stati molti e forse non è un caso che la Regione governata da Eugenio Giani ora si trovi penultima nella classifica delle inoculazioni sugli over 80: appena il 5,3% ha completato il ciclo. Ultima è la Sardegna, col 2,8%. «Eravamo partiti benissimo con le Rsa e poi coi con gli operatori sanitari» ammette Giani, riconoscendo come non tutto sia andato per il verso giusto. E poi? «La verità è che confidavamo in una disponibilità maggiore di vaccini, quella che era stata promessa. Ma purtroppo non è andata così». Il fatto di dover fare i richiami, che con questo tipo di vaccini si fa dopo 21 giorni, ha rallentato l’immunizzazione dei cittadini con più di 80 anni. Adesso, però, la Regione si impegna a recuperare terreno. E il presidente promette che «entro il 25 aprile tutti gli over 80 riceveranno la prima dose». Con l’obiettivo di completare anche i richiami entro la metà di maggio.
Trento è la più virtuosa dopo Bolzano. Antonio Ferro, direttore sanitario dell’azienda locale e presidente della società italiana di igiene, ha puntato sul sistema delle prenotazioni e poi «sulle vaccinazioni a domicilio. Circa 2.500 anziani hanno ricevuto Moderna a casa grazie ai medici di famiglia». Risultato: qui la mortalità, in questa categoria, si è ridotta allo 0,5%. In Campania le sedute vaccinali per over 80 si concluderanno il 10 aprile, annuncia Enrico Coscioni, consigliere del governatore De Luca per l’emergenza. I problemi hanno riguardato gli interventi a domicilio, non sempre tempestivi: «Abbiamo avuto un calo sulla mortalità ma non possiamo quantificarlo».
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
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«nessun vincolo univa questi morti
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