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Da chi stia o meno al governo dipende relativamente in situaziomi simili, dato il nostro contesto e’ un capire come rimetterci il meno possibile..sapendo che comunque ci rimetteremo tantissimo in ogni caso
Francia, Germania, Uk....non so se faranno molto meglio.
UK mi darebbe da pensare di piu’
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
In cina le guarigioni hanno un'impennata incredibile.
Esponenziale.
Siamo al 70% di guariti...hanno trovato il farmaco miracoloso?
C'è qualcosa che ci sta sfuggendo?
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
In cina le guarigioni hanno un'impennata incredibile.
Esponenziale.
Siamo al 70% di guariti...hanno trovato il farmaco miracoloso?
C'è qualcosa che ci sta sfuggendo?
Si, ti sfugge che ci vuole del tempo per guarire e il grosso dei malati cinesi è ormai di qualche settimana fa.
manda una mail a Conte con il link, grazie. Io non so come si riescano a prendere posizioni così chiare con mezzo mondo che, evidentemente, non sa gestire la cosa...
Conte e tutti i potenti della terra dovrebbero fare un salto su bodyweb ogni tanto...
Originariamente Scritto da huntermaster
tu ti sacrifichi tutta la vita mangiando mer da in bianco e bevendl acqua per.farti le seghe nella tua kasa di prigio.
Originariamente Scritto da luna80
Ma come? Non avevi mica posto sicuro al McDonald's come salatore di patatine?
In cina le guarigioni hanno un'impennata incredibile.
Esponenziale.
Siamo al 70% di guariti...hanno trovato il farmaco miracoloso?
C'è qualcosa che ci sta sfuggendo?
"Nicola Zingaretti*sfida il panico che si è diffuso a causa del coronavirus e questa sera aderisce all'iniziativa #Milanononsiferma promossa dal Partito Democratico Metropolitano milanese."
Il numero dei guariti (in Cina) sale perchè dal virus la gran parte guarisce, almeno questo per fortuna.
Il problema è rappresentato dallo sforzo ospedaliero, dedicato a chi non ha il virus in forma lieve (quella che ti lasciano passare a casa) e alle fasce deboli, dove l'incidenza di mortalità è pesante.
Inoltre al rallentare il contagio, perchè se ce l'hai metti fuori uso te e chi ha avuto contatti con te. Pure questo ha ricadute sociali/lavorative ecc...
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Il contagio per ora non si ferma e il picco si allontana. Rezza: "Ci vuole più tempo". Solo fra due mesi un rallentamento. La "partita a scacchi" per battere il virus
L'epidemia è ancora lanciata al galoppo. Sono passate due settimane dal 21 febbraio, quando il coronavirus ha alzato la testa in Italia. E sette giorni da quando il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro ha detto: "Stiamo entrando nella settimana decisiva". Eppure i tempi non sono ancora maturi, il coronavirus non frena.
La diffusione esponenziale
"Non si vedono gli effetti delle misure di contenimento" conferma Pier Luigi Lopalco, professore di Igiene all'università di Pisa. "Ma è perfettamente normale. In Cina, dove pure si è usato più vigore, sono servite sei settimane per un'inversione di tendenza". Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità, vede "un certo rallentamento della crescita" nelle zone rosse. Ma in sostanza conferma: "Ci vuole più tempo". Nemmeno Alessandro Vespignani, che insegna a Boston alla Northeastern University e si occupa di modelli informatici di diffusione delle epidemie, la vede in modo diverso: "Siamo ancora nella fase di diffusione esponenziale".
Come frenare un cavallo in corsa
Per capire cosa ci aspetta bisogna ascoltare il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Salute, Tedros Adhanom Ghebreyesus: "Contenere l'epidemia deve restare la priorità assoluta per ogni nazione". Le restrizioni dunque non finiranno presto. "Limitare i contatti sociali è l'unico modo per rallentare i contagi" spiega Lopalco. "E rallentare i contagi è l'unico modo per evitare che il virus continui a correre a briglia sciolta e porti gli ospedali al collasso". I precedenti dimostrano che la chiusura delle scuole è efficace solo se dura uno o due mesi. Due settimane non servono: alla riapertura il virus riparte come prima.
La metafora dei chicchi di riso
Centinaia di casi nuovi ogni giorno impressionano tutti. Tranne gli esperti. Vespignani descrive così la crescita esponenziale che caratterizza le prime settimane di ogni epidemia: "Un re fu battuto a scacchi da un suddito e gli disse: chiedimi quello che vuoi. Lui rispose: solo un chicco di riso, che raddoppi però a ogni casella della scacchiera. Il re pensò di essersela cavata con poco, ma alla fine non bastò tutto il raccolto del regno". In Italia abbiamo scoperto l'epidemia quando il coronavirus circolava da tempo. Aveva già effettuato parecchi salti di casella. "Ci siamo trovati all'improvviso con una quantità di chicchi ragguardevole" conferma Vespignani.
Le cifre che colpiscono
Per gli esperti questa è un'epidemia da manuale. "Stasera avremo 4 mila casi" aveva previsto Lopalco a metà giornata (saranno 3.916). Ma alcune cifre colpiscono anche un occhio avvezzo. "I casi in Italia raddoppiano ogni 2,6 giorni" spiega Lopalco. "È un numero davvero alto. Siamo di fronte a un virus dal potenziale pandemico". All'inizio a Wuhan si era partiti da una stima di 7 giorni. "Subito in realtà abbiamo rivisto i dati al ribasso" corregge Vespignani. "È evidente che siamo di fronte a un'epidemia molto veloce". Che non risparmierà nessuno: "Oggi ci sembra che l'Italia sia più colpita, ma è solo questione di tempo. Presto vedremo curve dall'andamento simile anche in buona parte dell'Europa e negli Usa. Alla fine non ci saranno grandi disparità fra i paesi".
Il fattore tempo
Da un lato ci viene spiegato che le misure restrittive sono l'unica opzione. Dall'altro però che gli effetti stentano a vedersi. Come si esce dal corto circuito? Con il tempo, è la risposta degli esperti. L'esempio di chi si è ammalato prima di noi (la Cina) aiuta a capire: "Le prime misure di contenimento sono iniziate il 23 gennaio" spiega Vespignani. "Il 25 si è passati alla quarantena vera e propria. L'inversione della curva dei contagi è stata osservata a febbraio inoltrato". A quel punto, nota Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe (Gruppo italiano per la medicina basata sulle evidenze), "noi avevamo già il virus in casa, ma ragionavamo come chi si trovava nella seconda Torre Gemella: meno male che non ha colpito noi. Ora sappiamo che era solo questione di tempo".
In attesa del gregge
"Il virus resterà una presenza importante almeno per i prossimi due-tre mesi" anticipa Vespignani. Poi raggiungeremo il picco, il momento in cui i contagi rallenteranno e l'epidemia entrerà in fase calante. "Penseremo di esserne usciti. E sbaglieremo" avverte il fisico italiano di Boston. "Solo quando una fetta importante della popolazione sarà stata contagiata e avremo sviluppato la cosiddetta immunità di gregge potremo dire di aver arginato l'epidemia". A quel punto, il temibile coronavirus provocherà forse fra gli uomini un malanno di stagione, o anche meno. "La sua capacità di diffondersi in sé è più bassa dell'influenza" spiega Lopalco. "Oggi dilaga perché è sconosciuto al nostro sistema immunitario". Strategia e pazienza sono i segreti per sconfiggerlo. Come in una partita a scacchi.
Il contagio per ora non si ferma e il picco si allontana. Rezza: "Ci vuole più tempo". Solo fra due mesi un rallentamento. La "partita a …
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nella necropoli deserta»
Siccome le misure si iniziano a vedere a lungo termine, prima si comincia e meglio è.
Tutti ormai insistono che l'unico rimedio è circoscrivere, frenare il contagio.
I discorsi economici, pur importanti, non sono misure che contrastano il virus. La cintura sanitaria attorno ai maggiori focolai sì. Se la si ritarda sarà peggio. Se la si inizia subito ci sono speranze di evitare una completa, incontrollata diffusione da Nord a Sud, che manderebbe comunque il Paese col sedere per terra, più e peggio che se chiudessi la sola Lombardia per un mese o due.
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