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Quindi, in mancanza di respiratori N99/FFP3 non sottovalutate le altre opzioni.
Originariamente Scritto da Sean
Bob è pure un fervente cattolico.
E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.
Alice - How long is forever? White Rabbit - Sometimes, just one second.
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Probabilmente per ignoranza. Nel senso letterale del termine.
E' naturale pensare che una mascherina chirurgica offra poca o nessuna protezione, perché ci si fa un modello mentale del funzionamento. Il patogeno ha la tal dimensione, la mascherina ha la tal struttura, e ovviamente non può funzionare. Quindi pochissime persone si preoccupano di fare una ricerca sul tema, e ancora meno (molte meno) ne vengono a conoscenza.
Il fatto che una mascherina dia questi risultati, che pure sono stati replicati indipendentemente da altre ricerche, è sorprendente. Come mai succede ciò? E chi lo sa. Però succede e la mascherina funziona. Forse è che, semplicemente, con la mascherina eviti di toccarti inconsapevolmente bocca e naso. Oppure blocca l'80% (tanto per dire) delle goccioline su cui viaggia l'influenza - perché il virus sarà minuscolo, ma sta su polvere e aerosol. Poi c'è il fatto che i filtri di livello nanometrico non funzionano come colini o reticelle, ma con altri meccanismi fisici.
Insomma, ci sono brandelli di informazione molto importanti che però sfuggono persino agli esperti, i quali danno delle opinioni molto sensate ma - contro ogni logica - sbagliate alla prova dei fatti.
Originariamente Scritto da Sean
Bob è pure un fervente cattolico.
E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.
Alice - How long is forever? White Rabbit - Sometimes, just one second.
Tribunali chiusi fino al giugno, quindi presumo la mia previsione sulle scuole sarà esattA
Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
Coronavirus, Bergamo: i militari pronti a sigillare Alzano e Nembro
Il governo sta valutando se istituire una nuova zona rossa per i due Comuni alle porte della Val Seriana. L’ipotesi di un focolaio nell’ospedale di Alzano. Stanziati già 100 carabinieri da Milano, pronti altri 150 tra poliziotti e militari dell’esercito
A Bergamo contano i numeri. Ma anche i nomi: fra i 623 positivi al coronavirus della provincia ci sono anche il prefetto Elisabetta Margiacchi e il questore Maurizio Auriemma. Stanno bene, lavorano a pieno ritmo, ma in isolamento. Nella stessa situazione si trova, per altro, il prefetto di Brescia Attilio Visconti. Nomi e numeri. Il contagio cresce, negli ultimi giorni più che nel Lodigiano, e questo spiega perché si attenda da un momento all’altro la decisione del governo per istituire una nuova zona rossa per Nembro e Alzano, alle porte della Val Seriana. Qui si sarebbe originato un focolaio veicolato dall’ospedale come a Codogno: un paziente infetto e poi deceduto, rimasto ricoverato ad Alzano otto giorni prima di essere sottoposto al tampone, risultato positivo. E in pochi giorni l’epidemia è esplosa nei due paesi che ora rischiano di essere blindati. A Verdellino si sono già stanziati 100 carabinieri del Reggimento di Milano e sono pronti altri 150 tra poliziotti e militari dell’esercito. Un segnale dell’imminente ordinanza. Come sembrano probabili ulteriori restrizioni sulla zona rossa del Lodigiano.
Secondo l’assessore al Welfare Giulio Gallera «o assumiamo un atteggiamento individuale molto responsabile, oppure non siamo in grado di valutare quando arriverà la discesa dei casi di contagio». Che stando al bollettino della Lombardia, il 6 marzo erano 2.612, più 135 decessi. Poi, una stoccata a Roma: «Se quando ci siamo confrontati per la prima volta, tre giorni fa, con l’Istituto Superiore di Sanità, fosse arrivata una risposta, questo avrebbe evitato incertezza che nella peggiore delle ipotesi può avere, speriamo di no, portato qualcuno anche a spostarsi da quella zona».
Da martedì, quando è sembrato chiaro l’orientamento degli esperti, la bassa valle vive in un limbo. Cittadini, imprese, gli stessi amministratori sono appesi a un annuncio. Ma proprio nelle stesse ore in cui i sindaci Camillo Bertocchi (Alzano) e Claudio Cancelli (Nembro, tra i contagiati) sfogavano al telefono la loro frustrazione, a una ventina di chilometri arrivavano i primi rinforzi. Nessuno mette in discussione la necessità delle misure, perché i dati danno il polso dell’epidemia: 43 vittime, 74 malati a Nembro, 35 ad Alzano e 71 a Bergamo città. Ma preoccupano le ricadute economiche di quest’area del Nord tra le più produttive. Il calcolo lo ha fatto Confindustria: la zona rossa riguarderà 3.700 dipendenti di 376 aziende, per complessivi 680 milioni l’anno di fatturato. Fra le altre, le Cartiere Pigna, il gruppo Persico, famoso per gli scafi di Luna Rossa, la Polini Motori, leader nella produzione di parti speciali per scooter, da Piaggio a Yamaha. «Se zona rossa sarà — dice il sindaco Bertocchi — sarebbe opportuno creare un corridoio in sicurezza per le merci delle imprese». Una proposta partita dagli stessi imprenditori, che le associazioni territoriali di Confindustria Lombardia tenteranno di supportare attraverso una task force: per ospitare lavoratori in trasferta, si sta pensando di affittare alberghi e b&b in zona.
Sono ore convulse. «La macchina organizzativa non ha mai smesso di funzionare», spiega la prefetta Elisabetta Margiacchi. «Io grazie a Dio sto bene, mi è passata pure la febbre. Ho avuto solo qualche linea, ora sono completamente operativa, anche se con le dovute precauzioni visto che lavoro con altre persone». Idem il questore Maurizio Auriemma, positivo ma totalmente asintomatico. Dal suo alloggio ieri ha firmato pure l’ordinanza di chiusura di un bar.
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Coronavirus, picco di contagi tra medici e infermieri: «Ci mancano anche le mascherine»
La situazione negli ospedali del nord sta diventando pesante per il carico di lavoro sugli operatori sanitari. Circa 150 i medici di famiglia costretti a restare a casa,
Domenico Crisarà, vicesegretario della federazione dei medici di famiglia Fimmg, si stava preparando per andare a sostituire la prossima settimana da Padova un collega con studio a Vo’ ricoverato con polmonite da Sars-CoV 2 e ancora in convalescenza. «Il problema stavolta è stato risolto, ma noi siamo in grande sofferenza. Sarà sempre più difficile non lasciare i pazienti da soli», profetizza citando i dati del segretario Fimmg, Silvestro Scotti: i medici di famiglia mancanti perché in quarantena, isolamento o ricovero sono circa 150. «E abbiamo un gran bisogno di mascherine, molti di noi lavorano non protetti», aggiunge Claudio Cricelli, presidente della società Simg.
Stress e organici all’osso
C’è un’emergenza nell’emergenza ed è quella del personale sanitario che «cade sul campo» ed esce dal servizio per la positività al coronavirus o per aver avuto contatti con pazienti infetti. Rimandati a casa in isolamento fiduciario? Non tutti. Andrea Bottega, segretario dell’associazione Nursind (professione infermieristica, 41mila iscritti) riporta storie raccolte nelle Regioni più colpite dove diversi suoi colleghi, malgrado abbiamo trattato malati di Covid, restano in ospedale se non hanno sintomi di infezione. Altrimenti interi reparti dovrebbero chiudere e la situazione diventerebbe ingestibile. «Non riesco ad aggiornare i numeri delle assenza per quarantena — riferisce Bottega da Vicenza — So di colleghi intubati e di altri che vengono richiamati dal domiciliare in quanto non trovano i rincalzi. Oltretutto in reparti come la terapia intensiva bisogna avere gente specializzata».
Quarantena in ospedale
C’è molta preoccupazione soprattutto per la tenuta mentale della categoria intera. «Avverto molto stress e temo un crollo emotivo. Parlo anche a nome degli operatori socio sanitari, figure esposte come noi. Svolgono ruoli di assistenza di base ai singoli pazienti, distribuiscono i pasti, si occupano della loro pulizia». Per Anaao-Assomed, principale sindacato degli ospedalieri, i medici contagiati sono almeno duecento, impegnati in pronto soccorso, rianimazione e reparti di medicina interna. Chiara Rivetti, coordinatrice del Piemonte, ha notizia certa di almeno 50 colleghi in quarantena nella Regione, con un aumento esponenziale rispetto al giorno precedente, mentre gli infermieri sarebbero 200: «Bisognerà ragionare sui criteri per prescrivere l’isolamento domiciliare altrimenti rischiamo di lasciare sguarniti gli organici di servizi essenziali.
Le esenzioni dal ticket
A Tortona, dove è stato creato un Covid Hospital cinque medici venuti a contatto con malati positivi al virus hanno continuato a lavorare».Antonio Magi denuncia le difficoltà degli specialisti ambulatoriali del Sumai che lavorano nei poliambulatori pubblici dove c’è un viavai di persone, spesso in prossimità degli sportelli dove in questi giorni si stanno creando file. Il 31 marzo scade il termine entro il quale richiedere l’esenzione dal ticket, non ancora prorogato.Ansia, stress, fatica si accumulano col passare dei giorni e pesa l’incognita di quello che potrà ancora succedere. Racconta Augusto Zaninelli, medico di famiglia a Romano in Lombardia, paese di 20mila abitanti nel bergamasco. Il 13 marzo termina la quarantena che sta trascorrendo a casa dopo aver visitato il fratello, ora ricoverato con polmonite da Sars CoV 2, e un altro paziente poi deceduto: «Come fai a tirarti indietro, come fai a mantenere le distanze quando visiti? Il fonendo lo devi comunque avvicinare ed è lungo appena 50 centimetri, la metà della distanza raccomandata»
CorSera
...ma di noi
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forse, tra mille inverni
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nella necropoli deserta»
Probabilmente per ignoranza. Nel senso letterale del termine.
E' naturale pensare che una mascherina chirurgica offra poca o nessuna protezione, perché ci si fa un modello mentale del funzionamento. Il patogeno ha la tal dimensione, la mascherina ha la tal struttura, e ovviamente non può funzionare. Quindi pochissime persone si preoccupano di fare una ricerca sul tema, e ancora meno (molte meno) ne vengono a conoscenza.
Il fatto che una mascherina dia questi risultati, che pure sono stati replicati indipendentemente da altre ricerche, è sorprendente. Come mai succede ciò? E chi lo sa. Però succede e la mascherina funziona. Forse è che, semplicemente, con la mascherina eviti di toccarti inconsapevolmente bocca e naso. Oppure blocca l'80% (tanto per dire) delle goccioline su cui viaggia l'influenza - perché il virus sarà minuscolo, ma sta su polvere e aerosol. Poi c'è il fatto che i filtri di livello nanometrico non funzionano come colini o reticelle, ma con altri meccanismi fisici.
Insomma, ci sono brandelli di informazione molto importanti che però sfuggono persino agli esperti, i quali danno delle opinioni molto sensate ma - contro ogni logica - sbagliate alla prova dei fatti.
Dovrebbero obbligare tutti ad indossarla a sto punto, io non avrei problemi
Dopo anni di sanguinosi taglia alla sanità, di dismissioni di dottori e personale, di riduzione di posti letto per regione, adesso il governo è costretto a ricacciare, forzosamente e a calci in bocca, i soldi non più destinati a quel settore vitale della nazione e ad assumere di corsa migliaia tra medici ed infermieri, ripotenziare i reparti (in specie le terapie intensive, pneumologia, malattie infettive), richiamare in servizio addirittura i vecchi, i dottori pensionati, quegli over 65 che fanno a tutti tirare un sospiro di sollievo quando schiattano, perchè se tocca a loro non tocca ai giovani&sani, che così si credono al riparo dalla Semplice Influenza.
Per intanto gli incriticabili condottieri del governo, quegli illustri cattedratici, quei filosofi e geni platoniani che il comune cittadino non può sognarsi di censurare, pena l'accusa di essere un "frustrato che si sfoga contro i Sapienti della Repubblica Ideale", i Conte, gli Speranza, i Di Maio, questi statisti di spessore secolare, stanno finalmente pensando di cinturare almeno un paio di paesi del bergamasco.
Essendo dei geni rinascimentali, fanno il contrario di quello che hanno fatto in Cina: lì chiudere le regioni e le città focolaio è stata la prima cosa, qui l'ultima, in fondo alla lista, ben dopo l'abolizione della pestifera stretta di mano, una misura destinata a salvare l'Italia.
Che dire? Forse hanno seguito l'esempio della madre Europa, quella cara (in tutti i sensi) Unione che le mani le ha abolite da un pezzo, quando si tratta non di prendere ma di dare: non sono capaci nemmeno di allungare una mascherina per un Paese in drammatica emergenza. Ci si chiede cosa esista a fare allora questa Unione di stati: gli inglesi si sono già dati una risposta e l'hanno mandata a fanchiulo. Meglio da soli che mal accompagnati, ma sicuramente anche loro sono dei frustrati che non capiscano il Genio di queste grandi istituzioni, di questi leader di Bruxelles (i Sassuoli, i Gentiloni) che nel dramma splendono come giganti nelle ore fosche della storia dei popoli.
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Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
Ma invece che fermare la nazione per mesi, a sto punto sarebbe stata meglio una quarantena forzata, x 3 4 settimane
Io avevo suggerito da oltre 10 giorni una chiusura della Lombardia, ma mi hanno risposto in coro che: "non si può! si deve laurà!". Adesso, come tutte le misure prese, lo si farà tardivamente e a macchia di leopardo, con l'aggravio del tempo perso e col dubbio sulla effettiva utilità, dato che dopo che hanno cinturato il lodigiano i casi si sono comunque moltiplicati: era già troppo tardi, il virus va veloce, le mosse occorre anticiparle, non inseguirle.
...ma di noi
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