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Un mio amico ha appena avuto una perforazione seno frontale dovuta ad una sinusite trattata in ritardo ( ha praticamente un occhio chiuso e gonfissimo) perché all ospedale di Jesolo non gli hanno fatto nulla subito dato che bisogna fare tutta la trafila tamponi ( lui che ha avuto il covid 2 mesi fa) prima.
Criminali
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Originariamente Scritto da Pesca
lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt
Un mio amico ha appena avuto una perforazione seno frontale dovuta ad una sinusite trattata in ritardo ( ha praticamente un occhio chiuso e gonfissimo) perché all ospedale di Jesolo non gli hanno fatto nulla subito dato che bisogna fare tutta la trafila tamponi ( lui che ha avuto il covid 2 mesi fa) prima.
Criminali
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Schifo veramente.
Spero abbia denunciato il tutto.
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Liam, perdona se lo hai già spiegato e me lo sono perso, ma potresti dirci di più sulla nuova strategia inslese?leggo che puntano a dare la prima dose a più persone possibili a costo di posticipare la seconda dose. Ma così non si "annulla" anche la prima?
VACCINO, GLI INFERMIERI NON SI FIDANO : "Il documento della Pfizer è ambiguo".
Sarà pur vero che gli operatori sanitari vanno protetti e si debbono vaccinare, ma è anche giusto che lo facciano in maniera informata. E per questo alcuni infermieri di Padova si sono rifiutati di farsi inoculare il prodotto della Pfizer in attesa di chiarimenti. Infatti, è stato chiesto agli infermieri dipendenti di una Casa di Cura di Abano (Padova), di sottoscrivere un consenso che esoneri Pfizer da ogni responsabilità futura.
Tre gli infermieri che, convocati dalla direzione aziendale per la somministrazione aziendale, per la somministrazione del vaccino, hanno preferito per adesso non vaccinarsi e rivolgersi ad un avvocato, alla cui attenzione è stato sottoposto il documento di consenso al vaccino.
«Abbiamo esaminato attentamente il modulo di consenso elaborato da Pfizer-Biontech – spiega su il Gazzettino, l'avvocato Destro, che sta seguendo la vicenda assieme alla collega Serena Pomaro - ricavandone che si tratta di un'esenzione da responsabilità, estesa non solo all'azienda produttrice del vaccino ma anche al personale sanitario incaricato della somministrazione - continua - vi sono almeno quattro frasi che lasciano quantomeno perplessi: «Il vaccino potrebbe non proteggere completamente tutti coloro che lo ricevono...(pag. 9), «Il vaccino può causare reazioni avverse...(segue l'elenco a pag. 10), «L'elenco di reazioni avverse sovraesposto non è esaustivo di tutti i possibili effetti indesiderati che potrebbero manifestarsi durante l'assunzione del vaccino Pfizer (pag. 11), «Non è possibile al momento prevedere danni a lunga distanza (pag. 11)».
Secondo quanto riferisce l’avvocato, non risulta al momento che altre aziende concorrenti di Pfizer abbiano preteso la firma di un documento analogo. Sempre secondo quanto riportato su il Gazzettino, Il legale ha quindi suggerito ai tre infermieri di inviare una lettera raccomandata alla direzione della Casa di Cura confermando la disponibilità all'immediata vaccinazione ma senza sottoscrivere in via preventiva alcun documento.
Sarà pur vero che gli operatori sanitari vanno protetti e si debbono vaccinare, ma è anche giusto che lo facciano in maniera informata. ...
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Vaccino, l’Italia va avanti piano. Su cento dosi pronte, solo sette già iniettate
Dal Belgio arrivate 470 mila fiale anti-Covid: finora ne sono state somministrate 35 mila. La Germania guida la corsa in Europa: 165 mila persone immunizzate al coronavirus. Il viceministro Sileri: “Partenza lenta, ma griderò allo scandalo solo se per la Befana non avremo finito con il primo lotto”
Più che una falsa partenza, nel Paese a organizzazione variabile, questo è un falso arrivo. Le dosi per le vaccinazioni c'erano, come annunciato. Sono atterrati gli aerei gialli della Dhl e i camion militari di scorta ai van frigorifero sono arrivati ai 203 ospedali. Era stato allestito da giorni il grande hub italiano, a Pratica di Mare. C'era, ecco, il Piano di Arcuri per il reperimento e la consegna dei vaccini Pfizer anti Covid, l'ultimo piano affidato al...
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Vaccino Covid, come e quando lo riceveremo? I piani delle Regioni e chi ci chiamerà
Come prenotarsi per il vaccino? E quando sarà possibile farlo? Le Regioni si stanno organizzando per la seconda fase della campagna di protezione. Dopo operatori sanitari e personale delle residenze per anziani, non si prevede di partire prima di marzo sul resto della popolazione
1 Come avverrà la somministrazione dei vaccini?
La seconda fase del piano coincide con l’avvio della campagna di immunizzazione ai cittadini che potrebbe partire non prima di marzo. Nella prima fase è stata data precedenza a operatori sanitari e sociosanitari, personale e ospiti dei presidi sanitari per anziani (quasi due milioni di persone), successivamente saranno coinvolti cittadini di età superiore a 80 anni,in Italia 4.442.000, più la popolazione con almeno una patologia cronica (7 milioni circa). La struttura commissariale per l’emergenza farà un programma nazionale che verrà declinata dalle Regioni. La strategia dipenderà dal tipo di vaccini distribuiti in quel periodo e dalle loro modalità di conservazione (-70° Pfizer-Biontech, -20° con possibilità di mantenerli per un mese a -2/8° di Moderna e -2/8 gradi Astrazeneca in attesa di autorizzazione in Europa).
2 Quali i modelli allo studio?
Tutti i modelli regionali avranno come pilastro anche i medici di famiglia che potrebbero collaborare sotto varie forme vaccinando direttamente oppure partecipando all’identificazione dei pazienti cui offrire la profilassi. Il Lazio pensa di coinvolgere medici e farmacie per un totale di 6 mila punti di somministrazione se in quel momento ci sarà il vaccino di AstraZeneca. In questo caso la prenotazione funzionerebbe come l’anti-influenzale (fonte Alessio D’Amato, assessore Salute Lazio).
3 E la Lombardia?
In Lombardia la fase 2 è in programmazione. L’invito a vaccinarsi potrebbe arrivare per sms. Si richiede la conferma del codice fiscale e l’adesione. Si pensa di incrociare i dati dell’anagrafe sanitaria con quelli di medici di famiglia, gestori telefonici ed enti locali in modo da poter risalire al recapito telefonico delle persone da contattare. All’identificazione degli anziani potrebbero adoperarsi anche i Comuni, attraverso i figli e la famiglia (fonte Giacomo Lucchini, responsabile operativo Lombardia per la vaccinazione anti Covid).
4 La prenotazione potrà essere online?
In Campania potrebbe funzionare con la stessa piattaforma utilizzata per la prenotazione dei tamponi, ma ci sarà anche una «chiamata attiva» da parte di Asl e medici di famiglia. Le persone che non possono uscire di casa saranno vaccinate a domicilio. Si sta studiando un sistema per fare in modo che il cittadino si presenti all’appuntamento già a conoscenza del consenso informato. La Regione ha previsto l’acquisizione di spazi dove allestire box di vaccinazione, ad esempio la Asl Napoli 1, la più grande,ha scelto la sede della Mostra d’Oltremare. Si devono evitare code d’attesa e tenere presente che in media ogni atto vaccinale si svolge in non meno di 20 minuti(fonte Ugo Trama, responsabile servizio farmaceutico Campania, componente unità di crisi).
5 Vaccinarsi al drive in?
E’ una delle soluzioni contemplate dal Veneto che ha approvato il piano vaccinale con una delibera. Il vaccino verrà offerto attivamente alla popolazione per chiamata. I cittadini saranno avvisati per lettera spedita con Postel. Nella Regione governata da Luca Zaia sono 300mila gli over 80 e 1,4 milioni gli over 60 (la fascia che verrà coinvolta dopo i super anziani). Prevista a seconda dei casi la somministrazione a domicilio o al drive in. Al momento non è certo se al piano parteciperanno i medici di famiglia. Il piano verrà adattato nelle prossime settimane in base alla reale capacità di dosi. La prima fase su operatori sanitari e in RSA andrà avanti almeno fino al 25 gennaio. (fonte Francesca Russo, direttore sanità Veneto)
6 Quali sono le fasi successive?
Una volta ultimata la copertura delle fasce di popolazione individuate dal ministero della Salute come prioritarie, si passerà al resto della popolazione. Le Regioni non hanno ricevuto ulteriori indicazioni dalla struttura del commissario Domenico Arcuri circa l’eventuale precedenza di alcune categoria, ad esempio gli insegnanti delle scuole, forze dell’ordine eccetera.
7 La vaccinazione è volontaria?
Il governo italiano procede lungo la linea della volontarietà e della persuasione, non è previsto l’obbligo. Quando i vaccini saranno accessibili su larga scala, e non consegnati con lotti ridotti come avviene in queste settimane, non solo in Italia ma nel resto d’Europa, verrà lanciata una campagna di informazione alla cittadinanza per favorire un’adesione di massa.
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Covid, dopo il 7 gennaio 2021 che cosa succede? Riaperture e divieti in arrivo, ancora timori per l’Rt in sei Regioni
Scuole, ristoranti, negozi, palestre: le regole previste dal 7 gennaio 2021. Decisivo il monitoraggio del 5 gennaio per capire quali regioni saranno in zona gialla. Ancora chiusi gli impianti sciistici, spiragli per i musei
Ci sono due date per tracciare il percorso verso la ripartenza in questo 2021, ancora dolorosamente segnato dalla pandemia. Sono il 7 e il 15 gennaio, giorni chiave per comprendere quali regole e divieti il governo deciderà di inserire nei prossimi provvedimenti, nel tentativo di frenare la risalita della curva epidemiologica. Il 6 gennaio è l’ultimo giorno regolato dal Decreto Natale, con l’alternanza di giorni rossi e arancioni. Il 15 scade invece il Dpcm che imponeva numerose limitazioni, come la chiusura dopo le 18 di bar e ristoranti. I dati non sono confortanti, l’indice Rpt che calcola i nuovi contagiati rispetto al numero di tamponi effettuati, continua ad essere sopra il 10%, ieri addirittura oltre il 14%.
L’indice Rt
Secondo l’ultimo monitoraggio ci sono sei regioni — Calabria, Liguria, Veneto, Basilicata, Lombardia e Puglia — con l’indice di trasmissione Rt sopra o pari a 1. Dato preoccupante, per cui è probabile che prevalga la linea del rigore, come anticipato al Corriere dal ministro della Salute Roberto Speranza e come conferma il titolare degli Affari Regionali, Francesco Boccia: «Dobbiamo evitare quanto sta accadendo in altri Paesi, penso al Regno Unito, dove è cominciata la campagna vaccinale ma gli ospedali sono in ginocchio. Da noi i divieti di questi giorni hanno consentito di contenere i numeri, ma la situazione è ancora molto complessa. Servono pazienza e rigore».
Dal 7 gennaio riaprono i negozi, ma si torna all’orario di chiusura tra le 19,30 e le 20. Non è invece prevista al momento la riapertura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi.
Bar e ristoranti
Dal 7 gennaio riaprono i bar e i ristoranti fino alle 18. Rimane l’obbligo di sedere al massimo in quattro al tavolo e di indossare la mascherina quando non si sta seduti. Dopo le 18 e fino alle 22 sarà consentito l’asporto, ma resta vietato consumare cibo e bevande nelle adiacenze. Sempre consentita la consegna a domicilio. L’ala rigorista del governo è orientata a non consentire la riapertura la sera, ma la Fipe (la federazione pubblici esercenti) è già sul piede di guerra, pronta alla mobilitazione «per tutelare un settore che è ormai in una crisi economica senza precedenti».
Trasporti pubblici
La capienza su bus e metropolitane rimane fissata al 50 per cento e non si prevede di aumentare i posti dopo il 15 gennaio. Anche perché, nel momento in cui si decide di riaprire scuole, uffici e negozi, si punta a non incentivare l’affollamento dei mezzi.
Anche per il settore dello spettacolo il governo è alla ricerca di soluzioni da adottare dopo il 15 gennaio, ma sembra difficile che si possa già da quella data prevedere la riapertura. L’unico settore che potrebbe ottenere il via libera è quello dei musei e delle mostre, sia pur con ingressi contingentati.
CorSera
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Covid, dopo il 7 gennaio 2021 che cosa succede? Riaperture e divieti in arrivo, ancora timori per l’Rt in sei Regioni
Scuole, ristoranti, negozi, palestre: le regole previste dal 7 gennaio 2021. Decisivo il monitoraggio del 5 gennaio per capire quali regioni saranno in zona gialla. Ancora chiusi gli impianti sciistici, spiragli per i musei
Ci sono due date per tracciare il percorso verso la ripartenza in questo 2021, ancora dolorosamente segnato dalla pandemia. Sono il 7 e il 15 gennaio, giorni chiave per comprendere quali regole e divieti il governo deciderà di inserire nei prossimi provvedimenti, nel tentativo di frenare la risalita della curva epidemiologica. Il 6 gennaio è l’ultimo giorno regolato dal Decreto Natale, con l’alternanza di giorni rossi e arancioni. Il 15 scade invece il Dpcm che imponeva numerose limitazioni, come la chiusura dopo le 18 di bar e ristoranti. I dati non sono confortanti, l’indice Rpt che calcola i nuovi contagiati rispetto al numero di tamponi effettuati, continua ad essere sopra il 10%, ieri addirittura oltre il 14%.
L’indice Rt
Secondo l’ultimo monitoraggio ci sono sei regioni — Calabria, Liguria, Veneto, Basilicata, Lombardia e Puglia — con l’indice di trasmissione Rt sopra o pari a 1. Dato preoccupante, per cui è probabile che prevalga la linea del rigore, come anticipato al Corriere dal ministro della Salute Roberto Speranza e come conferma il titolare degli Affari Regionali, Francesco Boccia: «Dobbiamo evitare quanto sta accadendo in altri Paesi, penso al Regno Unito, dove è cominciata la campagna vaccinale ma gli ospedali sono in ginocchio. Da noi i divieti di questi giorni hanno consentito di contenere i numeri, ma la situazione è ancora molto complessa. Servono pazienza e rigore».
Dal 7 gennaio riaprono i negozi, ma si torna all’orario di chiusura tra le 19,30 e le 20. Non è invece prevista al momento la riapertura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi.
Bar e ristoranti
Dal 7 gennaio riaprono i bar e i ristoranti fino alle 18. Rimane l’obbligo di sedere al massimo in quattro al tavolo e di indossare la mascherina quando non si sta seduti. Dopo le 18 e fino alle 22 sarà consentito l’asporto, ma resta vietato consumare cibo e bevande nelle adiacenze. Sempre consentita la consegna a domicilio. L’ala rigorista del governo è orientata a non consentire la riapertura la sera, ma la Fipe (la federazione pubblici esercenti) è già sul piede di guerra, pronta alla mobilitazione «per tutelare un settore che è ormai in una crisi economica senza precedenti».
Trasporti pubblici
La capienza su bus e metropolitane rimane fissata al 50 per cento e non si prevede di aumentare i posti dopo il 15 gennaio. Anche perché, nel momento in cui si decide di riaprire scuole, uffici e negozi, si punta a non incentivare l’affollamento dei mezzi.
Anche per il settore dello spettacolo il governo è alla ricerca di soluzioni da adottare dopo il 15 gennaio, ma sembra difficile che si possa già da quella data prevedere la riapertura. L’unico settore che potrebbe ottenere il via libera è quello dei musei e delle mostre, sia pur con ingressi contingentati.
CorSera
In pratica su.un bus 30.persone, in palestra una??
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Quando si parla di mezzi pubblici al 50% pensano anche a raddoppiare le corse per garantire la possibilità di muoversi a tutti? Oppure davvero credono che la gente vada in giro in monopattino?
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"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Ma si hanno notizie di focolai nelle piscine e nelle palestre??
Di che numeri parliamo?
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Ma si hanno notizie di focolai nelle piscine e nelle palestre??
Di che numeri parliamo?
Con arriviamo da soli che in una situazione di alta circolazione del virus un luogo chiuso come la palestra non è sicuro, anche solo per il fatto che la mascherina quanto ti alleni non la porti e che il contagio da aerosol è dietro l’angolo ? Di focolai in palestra non ne sentirai parlare perché in palestra vai da solo e poi semmai becchi qualcuno dunque è difficile capire se ci si è infettati la o altrove. Come non sentirai mai di focolai nei mezzi pubblici.
Con arriviamo da soli che in una situazione di alta circolazione del virus un luogo chiuso come la palestra non è sicuro, anche solo per il fatto che la mascherina quanto ti alleni non la porti e che il contagio da aerosol è dietro l’angolo ? Di focolai in palestra non ne sentirai parlare perché in palestra vai da solo e poi semmai becchi qualcuno dunque è difficile capire se ci si è infettati la o altrove. Come non sentirai mai di focolai nei mezzi pubblici.
Nei mezzi pubblici non hai l'accesso registrato.
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
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