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no, ma si ritorna al punto di partenza: il gesto di De Luca deve essere condannato, così come si condanna Salvini per le sue gaffes, e non deve influenzare il giudizio il fatto che l'apparenza dica che la causa era giusta, perchè la vaccinazione di de luca sta al "bisogno dare il buon esempio" così come la citofonata di salvini sta al "bisogno di ripulire quel condominio da uno spacciatore"
Sono due cose su pianeti differenti Artù.
Ma come stai messo, davvero non te ne accoegi da solo?
il mio post era appunto per dimostrare che sono la stessa cosa, sei tu che non te ne accorgi
No Artù, non lo sono. Sei tu che hai una visione della realtà distorta.
Un politico che si fa un vaccino per farsi pubblicità ed invitare la popolazione a fare lo stesso non è uguale ad uno che, sulla base di ciò che dice una vecchia che passa di li, porta le telecamente sotto casa di una persona mostrando indirizzp e citofono (cosa illegale tra l'altro) citofonandogli con accuse gravi e chiedendo di fare salire tutti per discolparsi dalle accuse di una persona a caso.
Se pensi che siano seriamente la stessa cosa chiederei a chi ti segue di cambiare proprio rotta, perchè non mi sembra tu abbbia molta presa con il mondo reale.
No Artù, non lo sono. Sei tu che hai una visione della realtà distorta.
Un politico che si fa un vaccino per farsi pubblicità ed invitare la popolazione a fare lo stesso non è uguale ad uno che, sulla base di ciò che dice una vecchia che passa di li, porta le telecamente sotto casa di una persona mostrando indirizzp e citofono (cosa illegale tra l'altro) citofonandogli con accuse gravi e chiedendo di fare salire tutti per discolparsi dalle accuse di una persona a caso.
Se pensi che siano seriamente la stessa cosa chiederei a chi ti segue di cambiare proprio rotta, perchè non mi sembra tu abbbia molta presa con il mondo reale.
mai detto che sono la stessa cosa, anzi, uno dei due fatti si cela sotto la parvenza della buona causa.
Ma sono simili per le motivazioni insite in essi: così come il vero movente di salvini non era ripulire un quartiere dalla malavita, il movente di de luca non sta nel dare il buon esempio (motivazione accettabile) ma nel suo istrionismo, nella smania di apparire, scavalcando pure le alte cariche dello stato (che pure hanno usato la scusa vaccini per farsi pubblicità, vedi post di Mentana); in definitiva per fare teatrino, come fa sempre coi suoi deliri su lanciafiamme, bambini che piangono per gli endecasillabi etc... Una tragica macchietta che incarna gli stereotipi più patetici della napoletanità. Un Mario Merola della politica.
No, non c'è nessuna differenza tra i due, se non che Salvini forse (forse) pur essendo rozzo e intempestivo ha davvero a cuore l'Italia.
Covid, riapertura palestre, teatri e centri estetici a rischio a metà gennaio
Il governo frena sulla ripartenza di altri settori che potrebbero far rialzare i contagi: il via previsto il 15 potrebbe slittare. Regole rigide sull’attività sportiva. Stop alle discoteche
Palestre, piscine, cinema, teatri, centri estetici. Sono moltissime le attività che rischiano di non ripartire alla data stabilita. Se il Comitato tecnico scientifico chiede di rivedere le linee guida per lo sci, il governo frena sulla ripartenza di altri settori che - questo il parere degli scienziati - potrebbero far aumentare il numero dei contagi da Covid 19. Ma la valutazione, almeno per quanto riguarda le Regioni che a metà gennaio saranno in fascia gialla, è già cominciata. La conferma arriva proprio dal Cts dove è stato aperto un tavolo tecnico con il ministero dello Sport per «accelerare i tempi e consentire alle persone e soprattutto ai giovani di riprendere l’attività fisica al più presto».
Il 15 gennaio
Eppure i tempi non si annunciano brevi, anche tenendo conto dell’indice Rpt (nuovi positivi su tamponi effettuati) che ieri sfiorava di nuovo il 15%. Il Dpcm in vigore scade il 15 gennaio e soltanto a ridosso di quella data si decideranno le nuove aperture. Nulla al momento appare scontato, però le associazioni di categoria premono e sono molti ad aver messo a punto nuove linee guida.
Le palestre
La possibilità che si ritorni in palestra è condizionata ad una serie di precauzioni e regole che si stanno mettendo nuovamente a punto. In discussione c’è la possibilità di contingentare ulteriormente il numero degli ingressi, ma anche quello di impedire ai clienti di poter accedere agli spogliatoi. Entro il 6 gennaio gli scienziati contano di elaborare una serie di proposte- che si stanno studiando insieme agli esperti del ministero dello Sport - per garantire il rapporto uno a uno, con l’insegnante che svolgerebbe solo lezioni singole. Nelle piscine si sta valutando una persona per corsia. Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora sa bene che le scelte del governo saranno condizionate dall’andamento della curva epidemiologica, ma il lavoro di questi giorni mira proprio a far inserire nella lista delle riaperture almeno quelle specialità che possono essere svolte in maniera individuale.
Cinema e teatri
Rischia di slittare ancora anche la ripresa dei cinema e dei teatri, così come quella delle sale da concerto. In questo caso il problema non sembra rappresentato da quanto avviene all’interno delle strutture ma dall’esterno con le file agli ingressi. Più semplice potrebbe essere la riapertura dei musei, comunque condizionata agli ingressi contingentati e sempre su prenotazione per evitare affollamenti all’interno.
Bar e ristoranti
I gestori dei locali pubblici sono pronti a dare battaglia perché dopo le limitazioni imposte nel periodo festivo, bar e ristoranti - che hanno un protocollo rigido che prevede al tavolo un massimo di quattro persone - possano tornare ad accogliere i clienti pranzo e cena.
Eventi e locali
Certamente escluso - almeno per i prossimi mesi - che possa arrivare il via libera per i grandi eventi, le discoteche e tutte le occasioni dove si prevede un numero alto di persone nello stesso luogo. «Seguiremo il principio di gradualità, ma non potremo mai prescindere dall’andamento della curva», confermano al Cts ricordando come per programmare le ripartenze l’Rt deve scendere almeno allo 0,5.
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Coronavirus, corsa a vaccinare l’80% degli italiani: il governo punta su AstraZeneca
Dal vaccino sviluppato in parte a Pomezia ma non ancora approvato arriverebbe il quantitativo maggiore di dosi
Vaccinare entro settembre il 70-80% degli italiani, per liberarsi della minaccia del virus e tornare alla vita normale sfruttando il vantaggio dell’immunità di gregge. È l’obiettivo del piano vaccinale scattato ieri con il V-day. Da gennaio ci sarà un progressivo aumento delle somministrazioni, per avviare entro marzo-aprile la vera e propria vaccinazione di massa nei gazebo, una sorta di scudo protettivo delle comunità, su libera scelta dei cittadini. Si potrà fare? Molto dipende dalle consegne delle aziende, dalle modalità di conservazione delle fiale e dalle dosi necessarie per ottenere l’immunità individuale (1 o 2).
L’arrivo di Moderna
Su quasi 300 vaccini messi «in lavorazione» a tempi da record, basati su piattaforme diverse, due hanno ricevuto l’autorizzazione dall’agenzie americana Fda: sono targati Pfizer-Biontech e Moderna. In Italia il prossimo anno arriveranno i quantitativi di dosi stabiliti dagli accordi centralizzati della Commissione europea, per un totale di oltre 202 milioni, in proporzione agli abitanti. Pfizer-Biontech ha in programma invii bisettimanali fino a raggiungere un totale di 26 milioni di dosi. Il piano vaccinale è flessibile e verrà articolato in base alla disponibilità delle fiale effettivamente consegnate. Nel primo trimestre si procederà a completare la campagna di profilassi sugli operatori sanitari per arrivare a ospedali Covid-free. Poi operatori e ospiti delle residenze per anziani che nella prima e seconda ondata sono state esposte al rischio di focolai. Fra gli uni e gli altri 1,9 milioni di persone.
11 milioni di dosi
Il 6 gennaio l’Ema dovrebbe dare il via libera, sempre secondo la procedura d’emergenza, al vaccino dell’americana Moderna, basato sulla stessa tecnologia del «concorrente»: richiede una temperatura di meno 20 gradi anziché meno 70, e potrebbe risultare più facilmente gestibile. Sono attese circa 11 milioni di dosi. Nel frattempo la campagna di immunizzazione sarà andata avanti includendo i pazienti con patologie croniche (7,4 milioni) e gli anziani ultraottantenni (4,4 milioni), seguiti da 60-79 anni (13,4 milioni). Questa fase dipende dalle disponibilità da marzo all’estate. Ci saranno i centri vaccinali contraddistinti dalla Primula (1.500) e unità mobili per raggiungere a casa chi non può muoversi.
I tempi di AstraZeneca
Questa fase è legata all’esito dell’atteso vaccino di AstraZeneca, sviluppato in parte dall’IRBM di Pomezia, dalla quale dovrebbe arrivare il quantitativo maggiore, oltre 40 milioni di dosi. Dopo risultati molto promettenti (la prima pubblicazione dei dati a luglio) l’azienda anglo svedese ha avuto una battuta d’arresto per il dosaggio utilizzato nella sperimentazione. Ieri in un’intervista al Times il ceo della multinazionale ha annunciato che già in settimana l’agenzia britannica del farmaco potrebbe dare l’autorizzazione. Poi l’esame dell’Ema. Il resto delle dosi per l’Italia sono di Janssen (la valutazione dei primi dati da parte di Ema è appena cominciata), Sanofi-GSK (in ritardo, pronta non prima di fine 2021) e Curevac (da poco iniziata la terza e ultima fase di sperimentazione sull’uomo).
CorSera
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sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
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«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Covid, in Cina condannata a 4 anni la blogger che raccontò cosa stava succedendo a Wuhan.
I resoconti della 37enne Zhang Zhan erano stati condivisi sui social media, attirando l'attenzione delle autorità
Zhang Zhan, ex avvocato diventata giornalista-cittadina, è stata condannata a 4 anni di carcere per la copertura in diretta da Wuhan della crisi del Covid-19. La sentenza del tribunale di Shanghai, maturata dopo una breve udienza, ha motivato la colpevolezza della blogger per aver "raccolto litigi e provocato problemi" in scia alla segnalazione dei fatti iniziali della pandemia quando, nella città focolaio del virus, si parlava di "polmonite misteriosa".
I resoconti della 37enne Zhang, che è detenuta da maggio, erano stati condivisi sui social media, attirando l'attenzione delle autorità. Le accuse a suo carico, come riporta il sito della Bbc, sono di aver fornito "false informazioni" nei suoi reportage e diffuse attraverso Twitter, YouTube e WeChat, relative alla pandemia in atto e di aver concesso "interviste a media stranieri".
I resoconti della 37enne Zhang Zhan erano stati condivisi sui social media, attirando l'attenzione delle autorità
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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