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Per il discorso cure in teoria per la primavera dovrebbero essere a disposizione i famosi anticorpi monoclonali. Tra l'altro sviluppati in Italia.
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Sono comunque farmaci, quelli a base di anticorpi, che di solito costano una sassata, e anche li vendessero a prezzo di costo, cosa della quale non ho idea, mi pare improbabile che verranno utilizzati su milioni di persone in Italia. Li vedrei utilizzati soprattutto nei casi più gravi, ma potrei sbagliarmi. Vediamo come va.
Ne stanno sviluppando un po' in tutto il mondo. Quelli della regeneron, quelli che hanno dato a Trump per dire, sono stati approvati dall'FDA in regime di emergenza già il mese scorso.
Italia verso la zona rossa o arancione a Natale: il governo si spacca sul lockdown e sui divieti
In vista di una possibile zona rossa o arancione in tutta Italia nei giorni più «caldi» delle festività di Natale il governo è diviso. Il suggerimento degli scienziati è seguire il modello delle zone rosse, ma lasciando ai cittadini maggiori possibilità di spostamento rispetto alla serrata totale della primavera scorsa
Il governo si spacca sul lockdown in tutta Italia nei giorni più «caldi» delle festività di Natale. Il suggerimento degli scienziati è seguire il modello delle zone rosse, ma lasciando ai cittadini maggiori possibilità di spostamento rispetto alla serrata totale della primavera scorsa. Ma la squadra di Giuseppe Conte è divisa tra chi accelera e chi frena e anche il Pd non è compatto. Prova ne sia la mozione depositata in Senato sugli spostamenti tra comuni: il testo impegna il governo a «consentire la possibilità per gli affetti più stretti di ricongiungersi nelle giornate del 25, 26 dicembre e 1 gennaio», ma la proposta non è in linea con i ministri rigoristi del Pd, Franceschini e Boccia.
L’incontro del Cts
Oggi gli esperti del Cts torneranno a riunirsi, dopo che il vertice di ieri è stato aggiornato. Poi toccherà a Palazzo Chigi sciogliere gli ultimi dubbi e decidere quali sacrifici chiedere ai cittadini durante le festività. Una scelta che Conte avrebbe voluto evitare per il suo impatto sulla fiducia degli italiani nel governo giallorosso, ma che si è resa necessaria perché, a sentire gli scienziati, «la curva del virus ancora non scende come dovrebbe». La revisione in corsa ha innescato nuove tensioni, perché alla luce dei 12 mila nuovi contagiati i ministri Speranza, Boccia e Franceschini indicano la via del lockdown totale. Posizione che il commissario Domenico Arcuri ha sostenuto nel confronto tra gli scienziati e che Teresa Bellanova, capo delegazione di Italia viva, contesta aprendo lo scontro sui ristori: «Non possiamo sempre cambiare posizione, come i gamberi. E non possiamo prendere misure che fanno saltare i conti economici, come la chiusura dei ristoranti a Natale. Perché li abbiamo fatti aprire? Ora hanno comprato la merce e li chiudiamo?». Il governo insomma è di nuovo spaccato tra chi spinge per restringere le misure e chi alza la voce, per ricordare quanto sia importante il Natale per risollevare il commercio.
Gli scienziati
Conte era restio a introdurre nuove restrizioni. Per cui, di concerto con il capo delegazione del M5S Alfonso Bonafede — che preferisce «interventi chirurgici, perché le misure appena varate stanno funzionando e un inasprimento non supportato da dati sanitari non sarebbe compreso dai cittadini» — ha chiesto agli scienziati di riunirsi e mettere nero su bianco le loro proposte. Dopo l’incontro con i capi delegazione e il premier, il coordinatore Agostino Miozzo ha riunito il Cts, che ha discusso per ore alla ricerca di un accordo. Non è stato facile, perché gli scienziati non vogliono «coprire» il governo di fronte a dati che sono sì preoccupanti, ma non giustificano un altro lockdown: la misura estrema sarebbe imposta come prevenzione di una recrudescenza a gennaio, perché il governo si aspetta «tre mesi molto duri» dal punto di vista epidemiologico.
La terza ondata
Nel parere al governo il Cts chiede di «potenziare i meccanismi di controllo per il rispetto delle norme già in vigore» e invita l’esecutivo a disporre «misure più stringenti per impedire la circolazione delle persone». Il Natale rischia di essere l’anticamera della terza ondata di Covid a gennaio e, oltre al drammatico impatto sulla salute degli italiani e sulle strutture sanitarie, anche la stabilità del governo potrebbe risentirne. Per cui il problema adesso è come dosare le misure.
Le ipotesi
Due le ipotesi principali. Decidere che durante le feste l’Italia sarà una grande zona arancione, con bar e ristoranti chiusi, spostamenti limitati ma negozi aperti, oppure una zona rossa nazionale: a quel punto ci troveremmo con un nuovo lockdown generale, come in primavera, quando si poteva uscire di casa solo per urgenze, necessità e salute e con autocertificazione in tasca. Il blocco totale è stato il nodo del confronto-scontro, dentro il vertice e tra governo e scienziati. Il «modello Merkel» è quello di una curva in salita, mentre in Italia la curva dell’epidemia scende. Ma come ha spiegato Francesco Boccia ai colleghi «se facessimo il lockdown anche noi l’obiettivo sarebbe simile, riportare le reti sanitarie in condizioni di reggere se la terza ondata arriva».
Le date e le misure
L’Italia intera potrebbe fermarsi dal 24 dicembre al 6 gennaio, seguendo le regole della fascia arancione, o quelle della fascia rossa. Oppure le chiusure scatteranno solo nei giorni festivi e prefestivi e dunque 24-25-26-27-31 dicembre e 1-3-6 gennaio, come suggerito da Dario Franceschini. Ai sensi dell’ultimo Dpcm il coprifuoco in vigore è alle 22. E a quanto sostiene il ministro Boccia «il governo non ha mai discusso di anticiparlo alle 20». Sarà un nuovo Dpcm a introdurre la stretta in vista delle festività natalizie. Ma il decreto del presidente del Consiglio non sarà sufficiente, andrà accompagnato da un nuovo decreto legge sulla limitazione delle libertà personali, o anche soltanto da un emendamento all’ultimo decreto legge del 3 dicembre.
La ripartenza
La soglia per pensare alla ripartenza, ha spiegato il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, è tra 5.000 e i 10.000 nuovi contagi al giorno. L’altro dato da tenere d’occhio (come ha sottolineato anche Franco Locatelli) è l’indice Rt: a maggio dopo il lockdown l’Italia era scesa a 0.5, ma avevamo l’estate davanti, ora invece siamo a 0.8 e ci troviamo in pieno inverno. Fino a quando tutte le regioni non saranno sotto la soglia dello 0.5 «è indispensabile tenere la guardia altissima e impedire allentamenti in quei luoghi dove le persone abbassano la mascherina».
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Ricciardi: misure a Natale necessarie per limitare assembramenti. Vaccineremo per primi sanitari e vulnerabili
In vista delle feste di Natale «sono necessarie misure chiare per limitare mobilità ed assembramenti, ed evitare una pressione insostenibile sui servizi sanitari». Lo sottolinea Walter Ricciardi, consigliere del ministero della Salute e docente di Igiene all’università Cattolica di Roma, tornando sulle ulteriori misure anti-Covid allo studio per i giorni di Natale e fine anno. Misure legate al timore di una terza ondata e al fatto che «i reparti sono già pieni». E se continua così, per la terza ondata «sarebbero strapieni». «In questo momento — conclude — n«on abbiamo abbastanza dosi per vaccinare tutti, dobbiamo cominciare dal personale sanitario e dai più vulnerabili, poi pian piano vaccineremo gli altri».
Oliver Stone, ho fatto il vaccino russo Sputnik V
«Ho fatto il vaccino qualche giorno fa. Non so se funzionerà, ma ho sentito parlare bene del vaccino russo». Lo ha detto il regista americano Oliver Stone, 74 anni, all’emittente russa Canale 1. Stone, che ha effettuato un tour delle centrali nucleari russe per un suo imminente documentario sul cambiamento climatico, ha detto nel corso dell’intervista (trasmessa lunedì sera) che ha intenzione di tornare in Russia per ricevere la seconda dose.
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Sono comunque farmaci, quelli a base di anticorpi, che di solito costano una sassata, e anche li vendessero a prezzo di costo, cosa della quale non ho idea, mi pare improbabile che verranno utilizzati su milioni di persone in Italia. Li vedrei utilizzati soprattutto nei casi più gravi, ma potrei sbagliarmi. Vediamo come va.
Ne stanno sviluppando un po' in tutto il mondo. Quelli della regeneron, quelli che hanno dato a Trump per dire, sono stati approvati dall'FDA in regime di emergenza già il mese scorso.
Si sul discorso costi avevo visto. Rappuoli in merito a ciò in un'intervista di qualche giorno fa ha detto "esistono già per altre patologie, ma costano decine di migliaia di euro. Questi invece avranno costi più accessibili".
Vedremo, comunque fossero usati anche solo nella minoranza dei casi, in situazioni estreme per uscirne, sarebbe già molto.
Si, ci sarà anche qualche terapia (potenzialmente costosa e con sides) che magari aiuta il 3% dei malati con significatività statistica presente in 2 studi su 4, per dire, ma non è certo questo che ci traghetterà fuori dall'emergenza.
Si, ci sarà anche qualche terapia (potenzialmente costosa e con sides) che magari aiuta il 3% dei malati con significatività statistica presente in 2 studi su 4, per dire, ma non è certo questo che ci traghetterà fuori dall'emergenza.
ma no infatti non ci fai nulla con questi numeri miseri a fronte di contagi di 600.000 persone al giorno in tutto il mondo (esclusi quelli non trovati tra l'altro )
Originariamente Scritto da Marco pl
i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
Per il discorso cure in teoria per la primavera dovrebbero essere a disposizione i famosi anticorpi monoclonali. Tra l'altro sviluppati in Italia.
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Buona notizia pure questa.
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Ricciardi: misure a Natale necessarie per limitare assembramenti. Vaccineremo per primi sanitari e vulnerabili
In vista delle feste di Natale «sono necessarie misure chiare per limitare mobilità ed assembramenti, ed evitare una pressione insostenibile sui servizi sanitari». Lo sottolinea Walter Ricciardi, consigliere del ministero della Salute e docente di Igiene all’università Cattolica di Roma, tornando sulle ulteriori misure anti-Covid allo studio per i giorni di Natale e fine anno. Misure legate al timore di una terza ondata e al fatto che «i reparti sono già pieni». E se continua così, per la terza ondata «sarebbero strapieni». Stone
CorSera
Ce la fanno a non cambiare idea e provvedimenti ogni 48h?
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
In Germania i centri per il vaccino sono già pronti. E da noi pensano alle primule.
Quello che vedete nella foto in alto è il centro vaccini anti-Covid che aprirà domani ad Amburgo, in Germania. Non ci sono primule, è nei locali della fiera delle città tedesca ed è raggiungibile in metro, treno, auto e bus. Sarà aperto dalle 8 alle 20 sette giorni su sette e sarà in grado di vaccinare 7mila persone al giorno. Già reclutati medici e infermiere necessari.
La cancelliera tedesca Angela Merkel non fa spot, ma è pronta a partire appena Ema dice sì. Secondo la Bild addirittura il 26 dicembre, sempre che vengano confermate le indiscrezioni che vedono l'Agenzia europea per il farmaco dare il via libera al vaccino Pfizer BioNTech prima di Natale, il 23 dicembre. E in Italia si pensa alle primule.
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Immagino che nessuno pensi che le primule effettueranno le vaccinazioni. E' un simbolo come un altro, non abilita o previene niente.
Piuttosto uno puo' guardare se l'italia ha il numero di centri stoccaggio e distribuzione dei vaccini. Leggevo che la regione emilia-romagna ha identificato i suoi centri di stoccaggio del vaccino e anche le strutture sanitarie che somministreranno le prime dosi, gia' da fine novembre. Immagino che anche le altre regioni avranno fatto altrettanto.
Covid, Francia fuori dal lockdown ma con "coprifuoco" alle 20.
La Francia è uscita a mezzanotte dal suo secondo lockdown del 2020 a causa della pandemia del Covid-19 ma entra in una fase di "parziale riapertura" che prevede - almeno fino al 20 gennaio - che ristoranti, bar e luoghi di cultura restino ancora chiusi. Nella logica di questa riapertura non totale - visto che l'obiettivo di un massimo di 5.000 contagi quotidiani non è stato raggiunto (sono attualmente attorno a una media di 11.000) - le autorità hanno dichiarato un "coprifuoco" come quello che ha preceduto il lockdown, ma a partire dalle 20.
Il governo ha confermato oggi di non poter "garantire" che bar, ristoranti, cinema, teatri riapriranno - come ipotizzato finora - il 20 gennaio: "Dipenderà dal modo in cui avremo trascorso il periodo delle feste", ha detto stamattina ai microfoni di Europe 1 il premier Jean Castex. Nella logica di evitare una terza ondata del Covid-19 a gennaio, il Consiglio scientifico francese raccomanda "l'auto isolamento" alcuni giorni prima di andare dai parenti per le feste di Natale. In particolare, il primo ministro Jean Castex, seguendo le indicazioni del comitato che affianca il governo, ha consigliato alle famiglie che possono farlo di non mandare a scuola i bambini giovedì e venerdì, i due ultimi giorni prima delle vacanze.
Revocare l'allentamento delle misure precauzionali anti Covid promesso in tutto il Regno Unito per 5 giorni durante le feste natalizie, fra il 23 e il 27 dicembre, pena il rischio di avere più morti. E' l'appello lanciato oggi da due autorevoli riviste mediche britanniche - The Health Service Journal e British Medical Journal - al governo di Boris Johnson, tanto più dopo che lo stesso esecutivo Tory ha formalizzato ieri la decisione di estendere da domani a Londra e ad alcune zone vicine un regime da allerta rossa, di quasi lockdown, a causa della ripresa dei contagi e dell'impatto attribuito a una variante mutata del coronavirus. Nell'appello si bolla il via libera natalizio alle riunioni fra tre nuclei familiari non conviventi - concordato a suo tempo dal governo Johnson con i governi locali di Edimburgo, Cardiff e Belfast per tutte e 4 le nazioni del Regno (Inghilterra, Scozia, Galles, Irlanda del Nord) - come una concessione "frettolosa" che rischia di "costare molte vite umane".
Il Consiglio scientifico francese raccomanda l'autoisolamento e di non mandare i bambini a scuola nei giorni prima delle feste. Lockdown di 5 settimane in Olanda. Nel Museo della Scienza di Londra esposte fiala e siringa del primo vaccino anti-Covid. Cinque deputati della Duma russa si sono reinfettati (ANSA)
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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