Cartabellotta (Gimbe): rischio terza ondata per “tempesta perfetta”
L'impossibilità di riprendere il tracciamento con oltre 737mila casi attualmente positivi, i lunghi mesi invernali, l'imprevedibile impatto dell'influenza stagionale, l'imminente passaggio al “giallo” dell'intero Paese e il legittimo entusiasmo per il vaccino in arrivo: questi gli elementi della “tempesta perfetta” che può innescare la terza ondata dell'epidemia di Covid. A lanciare l'allarme è la Fondazione Gimbe a partire dal monitoraggio sui dati del 2-8 dicembre.
«La riduzione del bacino degli attualmente positivi - spiega il presidente Nino Cartabellotta - è lenta, modesta, oltre che sovrastimata dalla notevole riduzione di tamponi e casi testati delle ultime settimane». Secondo la Fondazione, dal record di 124.575 casi testati in media al giorno della settimana 4-11 novembre, in quella 2-8 dicembre si è registrato un decremento del 36,8% (-45.851 casi testati al giorno). Meno evidente la riduzione dei tamponi totali, passati da una media di 214.187 giornalieri della settimana 12-18 novembre ai 179.845 della settimana 2-8 dicembre, con un calo giornaliero medio di 27.907 tamponi (-13,4%). Inoltre, se le misure di mitigazione hanno allentato la pressione su ricoveri e terapie intensive che hanno iniziato una lenta fase discendente, la soglia di occupazione per pazienti Covid continua a rimanere oltre il 40% nei reparti di area medica e oltre il 30% nelle terapie intensive in 15 Regioni».
L'impossibilità di riprendere il tracciamento con oltre 737mila casi attualmente positivi, i lunghi mesi invernali, l'imprevedibile impatto dell'influenza stagionale, l'imminente passaggio al “giallo” dell'intero Paese e il legittimo entusiasmo per il vaccino in arrivo: questi gli elementi della “tempesta perfetta” che può innescare la terza ondata dell'epidemia di Covid. A lanciare l'allarme è la Fondazione Gimbe a partire dal monitoraggio sui dati del 2-8 dicembre.
«La riduzione del bacino degli attualmente positivi - spiega il presidente Nino Cartabellotta - è lenta, modesta, oltre che sovrastimata dalla notevole riduzione di tamponi e casi testati delle ultime settimane». Secondo la Fondazione, dal record di 124.575 casi testati in media al giorno della settimana 4-11 novembre, in quella 2-8 dicembre si è registrato un decremento del 36,8% (-45.851 casi testati al giorno). Meno evidente la riduzione dei tamponi totali, passati da una media di 214.187 giornalieri della settimana 12-18 novembre ai 179.845 della settimana 2-8 dicembre, con un calo giornaliero medio di 27.907 tamponi (-13,4%). Inoltre, se le misure di mitigazione hanno allentato la pressione su ricoveri e terapie intensive che hanno iniziato una lenta fase discendente, la soglia di occupazione per pazienti Covid continua a rimanere oltre il 40% nei reparti di area medica e oltre il 30% nelle terapie intensive in 15 Regioni».
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