Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 26 novembre: 29.003 nuovi casi e 822 morti
I dati del bollettino sulla pandemia di Covid-19 di giovedì 26 novembre. Oltre 1,5 milioni i contagi totali dall’inizio dell’epidemia. Sale il tasso di positività al 12,5%. Più di 800 vittime per la seconda volta in autunno
In Italia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 1.509.875 persone hanno contratto il virus Sars-CoV-2 (compresi guariti e morti): i nuovi casi sono +29.003, +2% rispetto al giorno prima (ieri erano +25.853), mentre i decessi odierni sono +822, +2,6% (ieri erano +722), per un totale di 52.850 vittime. Le persone guarite o dimesse complessivamente sono 661.180: +24.031 quelle uscite oggi dall’incubo Covid, +3,8% (ieri erano +31.819). E gli attuali positivi — i soggetti che adesso hanno il virus — risultano essere 795.845 in totale, pari a +4.148, +0,5% (ieri erano -6.689), e sono visibili nella quinta colonna da destra della tabella; il conto sale a 1.509.875 — come detto sopra — se nel computo ci sono anche i morti e i guariti, conteggiando cioè tutti i cittadini che sono stati trovati positivi dall’inizio dell’epidemia.
I tamponi sono stati 232.711, ovvero 2.704 in più rispetto a ieri quando erano stati 230.007. Mentre il tasso di positività è intorno al 12% (di preciso 12,46% - oppure 12,5% con un’ulteriore approssimazione): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti 12 sono risultati positivi; ieri era di circa il 11% (di preciso 11,2%). Questa percentuale dà l’idea dell’andamento dei contagi, indipendentemente dal numero di test effettuati. Questa è la mappa del contagio in Italia.
Più contagi in 24 ore rispetto a ieri — sopra quota 20 mila per il quinto giorno consecutivo — ma siamo lontani ai dati del record (oltre 40 mila il 13 novembre). Sale di più di un punto il rapporto di casi su tamponi che è al 12,5%, dall’11,2% di mercoledì. Non proprio un buon segnale, anche se la situazione è ben diversa da quando questa percentuale era al 17,9% (vedi 16 novembre). È probabile che il picco della seconda ondata sia stato superato, come dice il virologo Andrea Crisanti.
Rimane alto il numero di decessi che «è destinato a rimanere stabile perlomeno per altre due o tre settimane», precisa Crisanti. È il dato più tragico. Sono più di 800 le vittime per la seconda volta in autunno.
I dati del bollettino sulla pandemia di Covid-19 di giovedì 26 novembre. Oltre 1,5 milioni i contagi totali dall’inizio dell’epidemia. Sale il tasso di positività al 12,5%. Più di 800 vittime per la seconda volta in autunno
In Italia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 1.509.875 persone hanno contratto il virus Sars-CoV-2 (compresi guariti e morti): i nuovi casi sono +29.003, +2% rispetto al giorno prima (ieri erano +25.853), mentre i decessi odierni sono +822, +2,6% (ieri erano +722), per un totale di 52.850 vittime. Le persone guarite o dimesse complessivamente sono 661.180: +24.031 quelle uscite oggi dall’incubo Covid, +3,8% (ieri erano +31.819). E gli attuali positivi — i soggetti che adesso hanno il virus — risultano essere 795.845 in totale, pari a +4.148, +0,5% (ieri erano -6.689), e sono visibili nella quinta colonna da destra della tabella; il conto sale a 1.509.875 — come detto sopra — se nel computo ci sono anche i morti e i guariti, conteggiando cioè tutti i cittadini che sono stati trovati positivi dall’inizio dell’epidemia.
I tamponi sono stati 232.711, ovvero 2.704 in più rispetto a ieri quando erano stati 230.007. Mentre il tasso di positività è intorno al 12% (di preciso 12,46% - oppure 12,5% con un’ulteriore approssimazione): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti 12 sono risultati positivi; ieri era di circa il 11% (di preciso 11,2%). Questa percentuale dà l’idea dell’andamento dei contagi, indipendentemente dal numero di test effettuati. Questa è la mappa del contagio in Italia.
Più contagi in 24 ore rispetto a ieri — sopra quota 20 mila per il quinto giorno consecutivo — ma siamo lontani ai dati del record (oltre 40 mila il 13 novembre). Sale di più di un punto il rapporto di casi su tamponi che è al 12,5%, dall’11,2% di mercoledì. Non proprio un buon segnale, anche se la situazione è ben diversa da quando questa percentuale era al 17,9% (vedi 16 novembre). È probabile che il picco della seconda ondata sia stato superato, come dice il virologo Andrea Crisanti.
Rimane alto il numero di decessi che «è destinato a rimanere stabile perlomeno per altre due o tre settimane», precisa Crisanti. È il dato più tragico. Sono più di 800 le vittime per la seconda volta in autunno.
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