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Emergenza Coronavirus: thread unico.
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B & B with a little weed
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Covid, l’allarme degli oncologi: “La prossima pandemia sarà il cancro”.
"Non è vero che stiamo garantendo i percorsi oncologici": è la denuncia di Oscar Bertetto, direttore del Dipartimento Rete Oncologica Piemonte-Valle d'Aosta, uno degli specialisti intervenuti nel corso del Cracking Cancer Forum 2020, evento sul tema che si sta svolgendo online. E' una delle testimonianze secondo cui l'oncologia, con molte cure ferme, è messa in crisi dall'attuale pandemia di coronavirus.
Tra le conseguenze che l’attuale pandemia di coronavirus sta lasciando in ambito medico e sanitario, c’è anche quella che riguarda l’oncologia, con molte cure che sono saltate e che hanno spinto gli oncologi a sostenere che, con i numeri attuali, “la prossima pandemia sarà il cancro”. E' proprio questo l'allarme lanciato nel corso della prima sessione di lavoro del Cracking Cancer Forum 2020, evento che quest'anno si svolge in forma digitale. "Non è vero che stiamo garantendo i percorsi oncologici", è la denuncia di Oscar Bertetto, direttore del Dipartimento Rete Oncologica Piemonte-Valle d'Aosta, intervenuto nel corso del dibattito a tema "L'oncologia durante e dopo il Covid".
Una carenza di servizi diagnostici
APPROFONDIMENTO
Tumori, con attività fisica evitabili circa mille decessi all’anno
Attualmente nel nostro Paese, in ambito oncologico, "c'è una estrema carenza di servizi diagnostici, in molte strutture non possiamo inviare pazienti perchè non sono state separate dalle aree Covid. Abbiamo bisogno di avere spazi Covid free al di fuori degli ospedali", ha detto ancora Bertetto. Ancora più dure le parole di Pierfranco Conte, ordinario di Oncologia Medica dell'Università degli Studi di Padova e coordinatore della Rete oncologica del Veneto. "I tumori purtroppo sopravviveranno al Covid e nonostante decreti e documenti non è vero che l'oncologia viene preservata perchè si appoggia a radiologia, endoscopia e altri servizi che sono pesantemente influenzati", ha spiegato. "Si parla di modello Italia per il Covid, ma il nostro Paese ha la stessa mortalità del Messico, quattro volte quella della Germania, il doppio di Francia e Inghilterra. Bisogna spiegare il perchè. Io sono d'accordo sulla deospedalizzazione ma ora abbiamo un numero di posti letto per abitante inferiore del 60% rispetto a quello della Germania e la metà di quello della Francia”, ha commentato.
Le vittime dei tumori
Un altro appello è stato quello di Sandro Pignata, responsabile scientifico della Rete Oncologica Campana, secondo cui "è il momento di tenere fuori la sanità dalla politica. I governi hanno ignorato il sistema pubblico. In alcune regioni è stato sviluppato un sistema misto con lo sporco al pubblico e il pulito al privato, altre regioni sono state sottoposte a decenni di commissariamento e piani di rientro. C'e' stato il blocco del turn over di medici e infermieri per 10 anni: come può il sistema reagire all'emergenza? Faccio un appello apolitico: bisogna investire perchè siamo bloccati, non si fanno le battaglie senza investimenti", Secondo Attilio Bianchi, direttore generale dell'Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione "G. Pascale" di Napoli, stando così la situazione e "con questi numeri, la prossima pandemia sarà il cancro". L’esperto ha ricordato i numeri di quella che è una vera e propria emergenza quotidiana: "Ogni anno i tumori fanno da 13 a 15 milioni di vittime, se fosse una guerra sarebbe ogni giorno sui giornali e invece in qualche modo quasi non fa massa", ha detto.
Una completa revisione del finanziamento dell'oncologia
Gli oncologi, comunque, hanno segnalato che dalla pandemia, nella lotta ai tumori possono arrivare anche alcuni insegnamenti. "La sospensione degli screening per 2-3 mesi ha dato un fermo a una delle azioni più forti contro il tumore, ovvero l'anticipazione diagnostica e in generale c’è stata una riduzione più in generale delle attività”, ha detto Gianni Amunni, direttore generale dell'Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica (Ispro). “Abbiamo avuto un danno per la salute che può ripetersi ma che non deve ripetersi e che produrrà esiti che vedremo nei prossimi mesi e anni”, ha aggiunto. “La spinta emergenziale ci ha insegnato però alcune cose e ad arrangiarsi anche sul piano organizzativo, ci sono state esperienze di delocalizzazione di alcune funzioni e credo che queste esperienze emergenziali siano una grande occasione per tornare alla normalità con un profondo cambiamento del paradigma dell'assistenza oncologica". Secondo l’esperto, “serve una completa revisione del finanziamento dell'oncologia: è impensabile che la patologia che è la seconda causa di morte in Italia possa avere un finanziamento così limitato", ha poi concluso.
https://tg24.sky.it/salute-e-benessere/2020/11/12/covid-oncologi-allarme?social=facebook_skytg24_link_null&fbclid=IwAR2iC6e54-_8zTr9JmLLz0eMowK8Vfy4ZK0XTyF-kYTAwU5J5de-iF7ohaU
Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza Messaggiola settimana scorsa I giornali italiani dicevano che il vaccino dell'Astrazeneca verrà venduto a prezzo di costo, due euro a dose. È chiaro che se è vero e se quel vaccino funziona, come sembra per ora, quello della pfizer, a venti dollari a dose, si può godere i pochi mesi o settimane di vantaggio che ha, perché poi rischia di non avere un gran mercato."It' better stand tall when they're calling you out, don't bend, don't break, don't back down"
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Originariamente Scritto da Nemesis84 Visualizza Messaggiovero, però se davvero fosse la prima ad arrivare sul mercato ci sarebbe comunque la corsa per accaparrarselo. Credo che nessun paese (almeno del primo mondo) si faccia problemi a pagare di più per averlo primaB & B with a little weed
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La prof.ssa Antonella viola spiega le differenze tra vaccino e anticorpi monoclonali.
Meglio il vaccino o la cura con gli anticorpi monoclonali? La spiegazione della prof.ssa Antonella Viola: "Il monoclonale è un farmaco costoso che cura la malattia, il vaccino fa prevenzione. Sono due cure complementari".
https://www.la7.it/omnibus/video/la-...n7UWrKBM4Cy3P4Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza MessaggioDi certo e’ troppo presto per tirare conclusioni, e troppo ridotta la bibliografia proprio per le tempistiche.
Scordiamoci un vaccino dotato di solide evidenze a breve, scordiamocelo su vasta scala, e continuiamo a fare quello che dipende da noi.
Serve stare coi piedi per terra per evitare facili entusiasmi ma anche per coltivare la pazienza.
Sperando in strade conservative per tentare di rianimare un’economia al collassoOriginariamente Scritto da Françis1992 Visualizza MessaggioIl punto e' che senza vaccino l'economia non riparte. Ma e' altresi vero che se mettiamo fiducia massima in un vaccino che non funziona nella fascia debole e facciamo un libera tutti rischiamo una mattanza
Però dall'intervista della virologa Cassetti sul Corriere della Sera, non si parla di fasce d'età:
E le brutte notizie...
«Dobbiamo ancora studiare molte cose. Ce n’è una di fondamentale importanza: i vaccini prevengono l’esplosione della malattia, ma ancora non sappiamo se eviteranno l’infezione che si manifesta senza sintomi. In altri termini bisogna verificare se una persona, anche se vaccinata, possa ugualmente contrarre il virus e diffonderlo senza accorgersene, come avviene ora per i cosiddetti asintomatici. Inoltre non sappiamo quanto tempo durerà la copertura garantita dal vaccino: sei mesi, uno, due anni? Ancora: Pfizer ha condotto le sperimentazioni su una platea di volontari dai 18 anni in su. Dobbiamo capire se ci sono risposte diverse a seconda della fascia di età, in particolare tra le persone che hanno più di 65 anni. E infine dovremo studiare le possibili interferenze tra i diversi vaccini. Che cosa succede se un composto non funziona nello stesso modo per tutti? Le persone potranno assumerne un altro?».sigpic
Free at last, they took your life
They could not take your PRIDE
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Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza MessaggioFinirà senz'altro così, anzi i paesi del primo mondo i contratti per le forniture li hanno firmati tutti in anticipo. Per la maggioranza dei vaccini in fase avanzata, tra l'altro. Però ci sono dei limiti oggettivi su quante dosi possono a produrre, oltre ad altri logistici per lo stoccaggio e somministrazione. Nel senso che al momento il problema è l'offerta, non la domanda. Ammesso e non concesso che Pfizer arrivi davvero sul mercato prima degli altri, venderà parecchi milioni di dosi inizialmente, ma poi rischiano di essere messi da parte.
comunque vedendo le notizie che escono può anche essere che anche in pfizer sappiano che il loro vaccino ha dei limiti e quindi l'annuncio fatto si declinerà nel pratico in modo meno sensazionale e questo giustificherebbe al presa di guadagno dei vertici"It' better stand tall when they're calling you out, don't bend, don't break, don't back down"
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Covid Germania, i sanitari positivi al coronavirus potranno lavorare.
La pressione crescente sul sistema ospedaliero convince Berlino a una misura che fa discutere, ma che non è l'unica in Europa. Anche in Italia ci sono casi di medici potenzialmente positivi (ma asintomatici) regolarmente in servizio
Potranno andare al lavoro anche se positivi al tampone, e stare a contatto con pazienti e colleghi. Nel caso di mancanza di personale nelle strutture ospedaliere, anche i medici e infermieri col coronavirus (LO SPECIALE - IL LIVEBLOG) saranno impiegati ricorrendo a "misure di protezione speciali". Lo ha detto il ministro della Salute tedesco Jens Spahn, citato dalla Dpa, intervenendo alla Giornata dell'assistenza. In caso di assenza di alternative, dunque, anche il personale medico o deputato alla cura che sia positivo al virus sarà chiamato a lavorare.
A Liegi medici asintomatici in ospedale
Quello tedesco non è il primo caso del genere. A Liegi, in Belgio, circa un quarto del personle medico è positivo, così a fine ottobre si è presa la decisione di far lavorare gli asintomatici. Una soluzione che non aveva alternative, come ha spiegato alla Bbc il capo dell'Associazione belga dei sindacati medici Philippe Devos. Il rischio di infettare altri pazienti è il prezzo da pagare per evitare il collasso del sistema ospedaliero.
I casi italiani
Anche in Italia si sono verificati casi analoghi già a partire dalla prima ondata. A marzo la regione Emilia-Romagna stabilì la possibilità (ma non l'obbligo) di impiego dei sanitari positivi ma asintomatici su base volontaria. In Lombardia, una comunicazione di fine ottobre della direzione generale Welfare della Regione, obbliga a prestare servizio il personale asintomatico non sottoposto a tampone ma venuto a contatto con un positivo. I sanitari devono essere costantemente monitorati e sospendere la loro attività lavorativa solo “nel caso di sintomatologia respiratoria o esito positivo” del tampone. In compenso, “sono tenuti a rispettare la quarantena nelle restanti parti della giornata, ovvero nel tempo extra lavorativo”.
Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Per i vaccini ci sono ancora varie fasi da sperimentare sul campo: la dottoressa Cassetti, in quella intervista sul CorSera, mi pare ne indichi alcune che fanno ricalibrare la tempistica, anche perchè alla prova dei fatti non è detto (visto che ci sono delle variabili quando poi si iniettano da soggetto a soggetto) che il primo che arriva sia quello che funziona....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Bonaccini: «Ho la polmonite, mi curo da casa»
«Ho fatto il tampone di controllo, purtroppo ancora positivo. Vista la forte tosse persistente, poi, sono stato visitato e ho fatto ulteriori accertamenti. Mi hanno diagnosticato una polmonite bilaterale a uno stadio iniziale. Al momento, i medici ritengono che possa essere adeguatamente curato da casa, senza dover essere ricoverato». Così Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, su Facebook.
Conte: «Confido nell’abbassamento dell’Rt.
Vorrebbe dire che le misure che abbiamo adottato funzionano»
«La comunicazione del governo è molto lineare e univoca: oggi, venerdì, ci sarà l’aggiornamento dei dati della curva epidemiologica e un aggiornamento dei livelli di rischio delle Regioni, ci sarà l’indicazione di quelle Regioni che meritano una nuova classificazione. È un metodo assolutamente scientifico». Così ancora il presidente del Consiglio Conte. «Confido che oggi l’Rt nazionale che nelle ultime settimane è arrivato a 1,7 oggi possa, già per effetto delle misure adottate e della “colorazione” delle Regioni, essersi abbassato: vorrebbe dire che le misure che abbiamo adottato con il Dpcm funzionano e così saremmo incoraggiati a continuare su questa strada».
Cartabellotta (Gimbe): «Le misure sono arrivate tardi»
«Le misure introdotte cominciano ad avere degli effetti non prima di due o tre settimane sulla curva dei contagi, ma non sugli ospedalizzati e sulle terapie intensive, che hanno bisogno almeno di altre due settimane. Ma il problema vero è che le misure sono arrivate tardi. Oggi sappiamo che un lockdown totale in 28 giorni abbatte del 50% la curva dei contagi, ma non si è fatto». Così a RaiNews 24 il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta.
CorSera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Mai periodo fu più adatto per studiare all'università la materia :
"Il Sistema Immunitario e la Pratica Sportiva". [emoji28][emoji28][emoji28]
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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E figurati se il Giornalismo Italiano abbia la trasparenza di dire che purtroppo Salvatore avesse la Talassemia, oltre al Covid.
Direi che non è un dettaglio da trascurare.
Covid, morto a Napoli il campione di body building Salvatore Solimeno: aveva 45 anni.
Il 45enne era anche un noto medico nutrizionista, istruttore di fitness e titolare di una palestra. È deceduto al Fatebenefratelli di Napoli dopo diversi giorni di agonia.
Il campione di body building Salvatore Solimeno, 45enne di Pompei, noto medico nutrizionista, atleta di body building, istruttore di fitness e titolare di una palestra molto frequentata, è deceduto per Covid all’ospedale Fatebenefratelli di Napoli, dopo diversi giorni di agonia. È la decima vittima del coronavirus della città degli Scavi e del Santuario.
Chi era Salvatore Solimeno
Il 45enne aveva partecipato a diverse gare nazionali ed estere, conquistando il podio. Possedeva un curriculum agonistico di tutto rispetto. È stato anche testimonial per una nota azienda di integratori.
In lutto il mondo del fitness
Amici e parenti sono ancora increduli per la perdita inaspettata. Tutto il mondo del fitness è in lutto per la prematura scomparsa di Salvatore. Migliaia sono i messaggi di cordoglio proveniente da tutta Italia, e dal mondo, da parte di amici e colleghi del noto atleta.
https://tg24.sky.it/napoli/2020/11/1...QXySV2ylS9WfTw
Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza MessaggioE figurati se il Giornalismo Italiano abbia la trasparenza di dire che purtroppo Salvatore avesse la Talassemia, oltre al Covid.
Direi che non è un dettaglio da trascurare.
Covid, morto a Napoli il campione di body building Salvatore Solimeno: aveva 45 anni.
Il 45enne era anche un noto medico nutrizionista, istruttore di fitness e titolare di una palestra. È deceduto al Fatebenefratelli di Napoli dopo diversi giorni di agonia.
Il campione di body building Salvatore Solimeno, 45enne di Pompei, noto medico nutrizionista, atleta di body building, istruttore di fitness e titolare di una palestra molto frequentata, è deceduto per Covid all’ospedale Fatebenefratelli di Napoli, dopo diversi giorni di agonia. È la decima vittima del coronavirus della città degli Scavi e del Santuario.
Chi era Salvatore Solimeno
Il 45enne aveva partecipato a diverse gare nazionali ed estere, conquistando il podio. Possedeva un curriculum agonistico di tutto rispetto. È stato anche testimonial per una nota azienda di integratori.
In lutto il mondo del fitness
Amici e parenti sono ancora increduli per la perdita inaspettata. Tutto il mondo del fitness è in lutto per la prematura scomparsa di Salvatore. Migliaia sono i messaggi di cordoglio proveniente da tutta Italia, e dal mondo, da parte di amici e colleghi del noto atleta.
https://tg24.sky.it/napoli/2020/11/1...QXySV2ylS9WfTw
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Originariamente Scritto da Virulogo.88 Visualizza MessaggioSono curioso di vedere i morti in Italia del 2020 comparati a quelli del 2019, sono sicuro che ci saranno delle sorprese
Inviato dal mio SM-G970F utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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