Il direttore dello Spallanzani Vaia: «Non è più tempo per la paura: chi deve decidere, lo faccia»
"Buongiorno a tutti.Non è il tempo della paura nè del panico ma della responsabilità .
Leggo negli occhi di tutte le persone che incontro una domanda : che sta succedendo? Davvero sta riprendendo tutto ?
Adesso che facciamo ?
In tempi non sospetti la comunità clinica e scientifica più avvertita e moderata aveva lanciato un appello ai giovani perché non ascoltassero i cattivi maestri . Ai genitori perché riprendessero in mano il ruolo di orientamento e di accompagnamento assumendosi anche la responsabilità di dire no qualche volta, esercitando così in concreto il dovere della genitorialità.
Ora però guai a chi si rende protagonista di messaggi di paura che paralizzano il Paese e rischiano di aumentare le sequele psicologiche , sopratutto a danno dei più giovani .
Sobrietà , equilibrio , responsabilità , decisioni da prendere ormai non più procrastinabili questi i nostri temi .
La sanità , gli operatori sanitari , tutti , nel nostro Paese, stanno facendo la loro parte , spesso rinunciando a ferie meritate e lavorando sotto il sole a temperature insopportabili .
Ma ora chi deve decidere , decida , rapidamente.
Ribadisco:
Evitare che si imbarchino nei porti, aereoporti e stazioni persone positive al coronavirus ma asintomatiche e senza febbre . Un biglietto , un tampone deve essere la decisione , ma rapida !
Possibile che non si riesca ad attuare un protocollo , un’intesa tra Stati ?
Aumentare il numero delle aule scolastiche e gli spazi della socialità .
Si può rapidamente accedere ad un accordo con le scuole paritarie ?
Perché occupare cinema e teatri che invece vanno riaperti e rilanciati ?
Perché tutto deve avvenire a danno della cultura e di un patrimonio prezioso per il nostro Paese ?
Perché sempre questa logica della emergenza infinita e delle scelte dettate da rincorse affannose alla risoluzione dei problemi quando ormai sono già esplosi in tutta la loro gravità mentre si possono evitare intervenendo a monte ?
Aumentare e migliorare i mezzi di trasporto pubblico accedendo ai fondi europei .
Sono mesi che lo diciamo .
Usciamo dalla paura e dalla paralisi che ne deriva .
Usciamo da questo brutto sogno riprendendo in mano la speranza ma anche la capacità decisionale dimostrando nei fatti di essere un grande Paese ."
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