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Va detto peró che
1) Drosten per ora cantonate non ne ha prese, almeno non che io sappia
2) Il suo podcast era davvero interessante, morigerato e preciso
3) La Bild é tipo Fanpage, una merd4 di giornale che scrive 99% *******te e 1% banalitá.
E' anche vero che fanpage ha fatto anche diverse inchieste molto professionali ed interessanti.
Un esempio e' bloody money, che ha aperto un bel vaso di merda.
il virus è arrivato da loro un mese dopo. basandosi sulle cazzate degli altri (in discreta quantità nostre) sapevano già cosa bisognava fare e cosa no, quindi mi pare abbastanza ovvio che in proporzione abbiano i dati migliori, questo confronto italia svezia mi sembra abbastanza ridicolo sia che lo usi per portare acqua da una parte o dall'altra del mulino.
sicuramente erano tra i pochi stati che potevano permettersi questo approccio alternativo ( per la vicina norvegia già non ne vedo utilità) , ma non credo che salveranno l'economia che non si basa su bar e ristoranti.
I confronti "nazione vs nazione" hanno senso di esistere perchè ci aiutano a capire quali approcci e strategie sono più efficaci, quindi possono essere scelti qualora in futuro si presentasse una problematica simile.
Però appunto bisogna intendersi su come effettuarli, non è per niente scontato se la Svezia possa e debba essere confrontata con l'Italia, con la Finlandia, con la Corea o con la Cina.
Se non si sta attenti a questo aspetto allora si può sostenere un po' di tutto. Ad esempio a favore del lockdown c'è il caso Cina che è stata la prima nazione ad essere colpita, e nonostante ciò ha avuto 3 morti su milione di abitanti vs 443 della Svezia. Quindi in mezzo balla un fattore 147 di differenza tra no-lockdown e si-lockdown.
E' chiaramente un'iperbole ma fa capire che rischi ci sono a mettere tutto in un unico calderone senza considerare i dettagli.
il virus è arrivato da loro un mese dopo. basandosi sulle cazzate degli altri (in discreta quantità nostre) sapevano già cosa bisognava fare e cosa no, quindi mi pare abbastanza ovvio che in proporzione abbiano i dati migliori, questo confronto italia svezia mi sembra abbastanza ridicolo sia che lo usi per portare acqua da una parte o dall'altra del mulino.
sicuramente erano tra i pochi stati che potevano permettersi questo approccio alternativo ( per la vicina norvegia già non ne vedo utilità) , ma non credo che salveranno l'economia che non si basa su bar e ristoranti.
su molte cose siamo d’accordo. A me preme solo sottolineare come abbiano scelto un approccio diverso, quando sarebbe stato più comodo e meno criticabile affrontare il problema con le stesse soluzioni già sperimentate. Se pagherà, in termini soprattutto economici è troppo presto per dirlo, come pure condannarli come barzelletta d’Europa.
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
Vi faccio notare alcune cose riguardo la Svezia in confronto all'Italia:
-Hanno meno di 1/6 della popolazione italiana
-Hanno il una nazione circa il 35% piu' grande e zone largamente disabitate.
-Hanno citta' con ampi spazi, strade larghe e poco affollate
-Culturalmente hanno poco contatto fisico, anche tra familiari, mentre in italia si ci abbraccia e baci anche tra uomini.
-Mercati all'aperto sono molto ampi e puliti e poco affollati
-Sono generalmente piu' benestanti
-Hanno un senso civico e di comunita' estremamente forte. Quando c'e' una regola la seguono tutti in modo compatto, senza cercare mille escamotage cercando chiarimenti e significati alternativi alle parole contenute dei decreti
-Hanno un sistema sanitario molto efficente e con tanti posti letto in relazione alla popolazione.
Le cose che fanno in Svezia hanno senso solo nel contesto della Svezia. Se hanno preso delle decisioni diverse probabilmente lo hanno fatto sulla base di un contesto diverso. Se saranno giuste o sbagliate lo vedremo nel tempo.
Coronavirus, i documenti segreti dell’Oms: «La Cina ha nascosto i dati»
Xi Jinping ha condiviso in ritardo i dati sul genoma e sulla capacità di diffusione del virus, irritando l’Agenzia Onu che però in pubblico elogiava Pechino per spronarla alla collaborazione
Altro che organizzazione filo cinese come l’aveva bollata Trump. Gli elogi pubblici fatti a gennaio dall’Oms a Pechino per la sua trasparenza nella gestione del Covid sarebbero stati in realtà un’operazione diplomatica per assicurarsi più informazioni sull’epidemia, per spronarla a una maggiore collaborazione. Tant’è che per settimane, in privato, i funzionari dell’agenzia Onu si sarebbero invece più volte lamentati per i suoi ritardi, riferisce ora l’Associated Press, citando materiale audio e documenti interni.
Da tempo quindi l’Organizzazione mondiale della sanità sarebbe irritata con Pechino per aver indugiato nel condividere i dati sul genoma — tenuti segreti per oltre una settimana — e sulla capacità di diffusione del nuovo coronavirus: dati che, scrive la AP, sono decisivi per una risposta efficace a livello di test, farmaci e vaccini. Un atteggiamento — motivato, scrive l’agenzia di stampa statunitense, da «un ferreo controllo sull’informazione e dalla competizione interna al sistema sanitario cinese» — che avrebbe ostacolato il lavoro dei funzionari dell’Oms nella prima fase dell’epidemia, dopo la scoperta di casi di polmoniti anomale a Wuhan.
Dal momento in cui il virus venne decodificato per la prima volta, il 2 gennaio, al momento in cui l’Oms dichiarò quella del coronavirus una emergenza mondiale, il 30 gennaio, l’epidemia era già cresciuta di 100-200 volte, secondo quanto dimostrato dai dati del Chinese center for Disease control.
A fine dicembre, alcuni dottori iniziarono a notare delle «misteriose polmoniti». Il 27 dicembre un’azienda, la Vision Medicals, aveva messo insieme gran parte delle sequenze del genoma di un virus incredibilmente simile alla Sars: e allertò le autorità di Wuhan che, in tutta fretta, convocarono in città, da Shanghai dove si trovava in quel momento, Shi Zhengli, 55 anni, virologa specializzata nello studio del genoma dei pipistrelli e responsabile del Centro malattie infettive dell’Istituto di Wuhan. Dopo essere stata allertata il 30 dicembre (come ricostruito già da Sandro Modeo qui), Zhengli e il suo team completarono la decodifica del virus il 2 gennaio. La Commissione sanitaria cinese impose però il silenzio ai laboratori, e alla stessa Shi. Il 5 gennaio, altri tre laboratori cinesi completarono la codifica del genoma del virus.
A quel punto, nuovi casi emergevano di continuo, in Cina; e il virus venne isolato anche in Thailandia, in una donna arrivata da Wuhan. La Thailandia non aveva però modo di confrontare il nuovo patogeno con le sequenze — al momento ancora segrete — individuate in Cina. L’Oms, in meeting interni, lamentava l’assenza di comunicazioni.
Il 14 gennaio, Shi manda una mail ai collaboratori in cui comunica di aver accertato la trasmissione umana del virus (ma lo stesso giorno l’Oms la nega). Solo il 20 gennaio sono le autorità cinesi a parlare per la prima volta di un virus in grado di trasmettersi da umano a umano. Ma anche a quel punto, la Cina non diede per altre due settimane all’Oms le informazioni che l’Organizzazione richiedeva. «Ci danno le informazioni un quarto d’ora prima di annunciarle sulla tv pubblica», avrebbe detto in un incontro il dottor Gauden Galea, il più alto rappresentante dell’Oms in Cina. Solo dopo un viaggio a Pechino del direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, il 30 gennaio, l’Oms dichiarò quella del coronavirus una emergenza globale.
Il quadro che emerge dai documenti in possesso della Ap appare dunque in contraddizione sia con le affermazioni del presidente Xi Jinping — che ha sempre difeso l’operato del Paese come «tempestivo» e «trasparente» — sia con il punto di vista del presidente Trump, che ha accusato l’Oms di essere «sino-centrica».
Alla scarsa trasparenza cinese fa da contraltare una sorta di impotenza dell’Oms che non ha poteri ispettivi e non può indagare in maniera indipendente all’interno dei Paesi membri. La frustrazione dell’Oms era apparsa chiara nella seconda settimana di gennaio, prima dell’impennata di casi a Wuhan del 20 gennaio scorso. Il direttore delle emergenze dell’agenzia Onu, Michael Ryan, aveva lamentato che la Cina non stava collaborando come avevano fatto in passato altri Paesi. «Stiamo procedendo con informazioni minime, chiaramente non è abbastanza per una pianificazione appropriata», aveva dichiarato Maria van Kerkhove, a capo del gruppo tecnico sul Covid-19 dell’Oms, durante un incontro interno citato dall’Ap: denunciando dunque la mancanza di trasparenza sulla pandemia.
Questo retroscena emerge a pochi giorni dall’annuncio di Trump sulla rottura dei rapporti Usa con l’Oms, che ha sollevato aspre critiche anche in Europa. «Il mondo ha beneficiato a lungo del forte e collaborativo impegno con il governo e con il popolo degli Stati Uniti. Il contributo e la generosità verso la sanità globale nei decenni è stato immenso, e ha fatto una grande differenza nella salute pubblica in tutto il mondo. È desiderio dell’Oms che tale collaborazione continui» ha dichiarato Ghebreyesus.
L’agenzia Onu elogiava in pubblico la trasparenza di Pechino soltanto per spronarla a una maggiore collaborazione. In privato i funzionari erano irritati: i dati sul genoma e sulla capacità di diffusione del nuovo virus sono stati condivisi tardi
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Io vedo che in proporzione continua ad avere meno morti di noi. Non capisco i tamponi cosa dovrebbero indicare in relazione ai morti, a meno che non si voglia intendere che nascondono parte dei morti spacciandoli per decessi di altro tipo, cosa che per altro alcuni sostengono abbiamo fatto noi pure. I conti si faranno alla fine ma se comunque i dati restassero questi, la loro performance sarebbe comunque migliore della nostra, anche a parità di restrizioni imposte. Se si considera che il lockdown svedese è stato molto più leggero, non iniziamo nemmeno a discutere.
mi pare evidente cosa voglio intendere, meno tamponi fai e meno casi hai
Originariamente Scritto da Marco pl
i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
vedendo che hanno circa la nostra stessa proporzione direi che va di pari passo, nel senso non tamponano tutti i morti.
comunque, oggi sono a 775 casi e 65 morti, se fai la proporzione è come se noi avessimo quasi 5.000 casi e 400 morti, sarebbe vista come una tragedia da noi.
oltretutto diversi paesi limitrofi gli hanno chiuso i confini, non credo che gli farà bene visto che vivono molto di esportazione.
Originariamente Scritto da Marco pl
i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
In Italia, dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus, almeno 233.515 persone hanno contratto il virus Sars-CoV-2 (318 in più rispetto a ieri, per una crescita dello 0,14%; ieri +178 ). Di queste, 33.530 sono decedute (+55, +0,16%; ieri +60) e 160.092 sono state dimesse (+1.737, +1; ieri +848). Attualmente i soggetti positivi dei quali si ha certezza sono 39.893 (-1.474, -3.56%; ieri -708; il conto sale a 233.515 — come detto sopra — se nel computo ci sono anche i morti e i guariti, conteggiando cioè tutte le persone che sono state trovate positive al virus dall’inizio dell’epidemia).
I pazienti ricoverati con sintomi sono 5.916 (-183), di cui in terapia intensiva 408 (-16, -3.8%; ieri -11).
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Lombardia 89.205 (+187, +0,2%; ieri +50)
Emilia-Romagna 27.828 (+19, +0,1%; ieri +19)
Veneto 19.162 (+8, +0,1%; ieri +2)
Piemonte 30.715 (+57, +0,2%; ieri +21)
Marche 6.734 (+4, +0.1%; ieri nessun nuovo caso)
Liguria 9.734 (+15, +0,2%; ieri +56)
Campania 4.809 (+3, +0,1%; ieri +4)
Toscana 10.117 (+10, +0,1%; ieri +3)
Sicilia 3.447 (+4, +0.1; ieri nessun nuovo caso)
Lazio 7.743 (+5, +0,1%; ieri +10)
Friuli-Venezia Giulia 3.276 (+2, +0,1%; ieri +1)
Abruzzo 3.249 (+4, +0,1%, ieri +1)
Puglia 4498(nessun nuovo caso, ieri +4)
Umbria 1.431 (nessun nuovo caso per il settimo giorno consecutivo)
Bolzano 2.598 (nessun nuovo caso; ieri +1)
Calabria 1.158 (nessun nuovo caso per il sesto giorno di fila)
Sardegna 1.357 (nessun nuovo caso; ieri +1)
Valle d’Aosta 1.187 (nessun nuovo caso; ieri +3)
Trento 4.432 (nessun nuovo caso; ieri +2)
Molise 436 (nessun nuovo caso per il quarto giorno di fila)
Basilicata 399 (nessun nuovo caso per il nono giorno consecutivo)
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52159 tamponi per un rapporto coi positivi dello 0,6% in linea con questi ultimi giorni.
Scendono i decessi. Oggi 55. La Spagna in questo però è stata più veloce di noi pur prendendosi anch'essa una bella onda: secondo giorno a zero morti per loro.
Lievissima crescita dei contagiati, la metà dei quali in Lombardia.
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E' il segreto di pulcinella. Siamo però sempre lì: come nel caso della impossibilità di intervenire concretamente se si scoprisse un dolo nella diffusione del virus, così per i dati nascosti od omessi: tanto che gli fai? L'occidente ha bisogno della forza-lavoro cinese, a così basso costo, senza problemi con controlli, inquinamento, orari, diritti e paghe dei lavoratori.
Finirà tutto tra baci e abbracci.
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I riscontri di positivita’ al nord soprattutto sono praticamente solo tamponi post sierologici di gente che se lo stara’ trascinando da settimane magari asintomatica.
Il quadro sta indubbiamente migliorando. L'estate aiuterà molto. Poi per l'autunno ci si penserà. Può anche darsi che come è arrivato sparisce...o diminuisce fortemente, magari trasformandosi in simil-influenza.
Però ovviamente va visto a livello globale, perchè non è che il virus sta solo qua...e siccome il virus viaggia con gli uomini, una pandemia si spegne quando al massimo restano focolai circoscritti qua e là...altrimenti siamo da capo, se il virus non si modifica perdendo la sua pericolosità, aggressività, mortalità.
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