Emergenza Coronavirus: thread unico.

[brn]

Eh Gary infatti..questa delle frontiere e’ la questione piu’ critica...

Sulla minore carica virale, almeno questo lo sostengo fin dall’inizio, penserei proprio al quantitativo a cui ci si espone, che e’ infinitamente minore dell’inizio.

Facciamo esempi pratici:

Se sono positivo e sintomatico, e tossisco..e mi stai davanti..e’ matematico che te la attacco se non hai uno schermo. Non basta certo una mascherina chirurgica.

Se siamo 80 positivi e sintomatici tutti assieme in un pronto soccorso..in un luogo chiuso...e del personale senza protezione ci deve aiutare..quel personale e’ banalmente fottuto.


Situazioni normali a inizio epidemia.

Poi serri tutto.
I positivi gravi vanno in ospedale, il personale ha adesso i dpi.
I positivi presintomatici o francamente asintomatici stanno a casa, alcuni contagiano i parenti stretti..tanti altri no.

I casi sull’onda lunga aumentano, ma la curva ha i prodromi per la flessione.
Quando esci lo fai solo se stai bene...
lo fai mascherinato..
tieni le distanze..

Piano piano tutti i dati migliorano..i decessi lentamente.. (ma il peso delle RSA e’ altissimo).
Lentamente muoiono solo quelli che sarebbero morti comunque..

Arrivi ad oggi, il virus e’ lo stesso, ma le condizioni di cui sopra, mettiamoci anche il caldo..hanno portato la trasmissibilita’ a ridursi drammaticamente, chi era positivo sta esaurendo il suo corso...e non e’ matematco che positivita’ e contagiosita’ permangano a lungo.


Praticamente oggi i positivi sono in gran parte i tamponati post sierologico.
Gente non piu’ contagiosa da settimane, che ha avuto gia’ il suo decorso.


Insomma questo modello cronistorico e’ IMHO plausibile, perche’ prescinde da quella che al momento e’ l’indimostrabile mutazione su vasta scala (sappiamo che un ceppo debole e’ stato isolato a Brescia: il paziente aveva infatti un’altissima carica virale, asintomatico..ma di un virus piu’ debole. Fosse stato lo stesso, sarebbero stati c@zzi amari,)

ma infatti è quello che credo anche io due mesi di chiusura hanno ridotto in maniera drastica la possibilità di trovare un infetto.
due mesi sono nel caso più sfavorevole quattro cicli di incubazione del virus, nel caso medio sono 12 cicli, non è così semplice per il virus continuare a propagarsi.
è una spiegazione molto più semplice e convalidata da dati di caldo e mutazioni del virus ( che possono essere effetti che hanno contribuito).

[Sly83]

Concordo

il lockdown e’ una extrema ratio, non certo efficiente, ma efficace.

E non lo dico con piacere.

[ma_75]

Che il virus sia sparito perché ha avuto poche o nulle possibilità di replicarli per via del lockdown non mi convince, per due ordini di motivi: durante il lockdown si circolava comunque, specie nei servizi essenziali aperti che, oltretutto, erano affollati; durante il lockdown ci si è contagiati tantissimo, al punto che i dati dei contagi sono rimasti altissimi per settimane, anche nella fase più stretta della quarantena. Ovviamente meno gente circolava, meno ci si poteva infettare, ma non al punto da azzerare o quasi il numero dei positivi e quindi stroncare i futuri contagi. Alla fine, applicando il rasoio di Occam, la variabile più convincente per spiegare il crollo dei casi mi pare proprio il clima. Del resto alcuni virologi lo hanno detto per tempo che se Covid si fosse comportato come un normale coronavirus sarebbe sparito da solo col caldo.



ci

[AK_47]

Quel primario di Milano è un complottista anche lui?

[germanomosconi]

Vabbè ma se mettiamo anche in dubbio che il lockdown sia servito ...
Con tutto il rispetto delle proprie opinioni sia chiaro

[ma_75]

Aggiungo che bisogna intendersi sul termine “sparito”, e qui mi collego a quel che dice Zangrillo; sparito clinicamente non significa necessariamente che non circoli, ma che produca sintomi meno infausti.

[ma_75]

Vabbè ma se mettiamo anche in dubbio che il lockdown sia servito ...
Con tutto il rispetto delle proprie opinioni sia chiaro

Non mi pare di averlo detto. Anzi ho detto che ha ridotto il numero dei contagi.

[Sly83]

Non si puo’ escludere il fattore clima, e’ chiaro.

Una delle “fregature” di questo virus e’ stato la grande variabilita’ nei tempi di incubazione e manifestazione di sintomi, sintomi per giunta molto variegati.

Ad oggi, ancora non sappiamo neanche per certo il ruolo degli asintomatici nel contagio.
Un certo consensus vuole che il massimo della contagiosita’ si abbia tra le 48 ore pre-sintomi e le 48 post sintomi.

Ma se andiamo a vedere i singoli casi..capiamo che la cosa vuol dire tutto e nulla. Ci sono persone con sintomi sfumati da due mesi!

Di qui l’esposizione alle cariche virali come primo elemento chiave, ridurle abbatte il rischio.

Durante il lockdown non era lecito attendersi meno riscontri di positivita’, tutt’altro (vedi sopra), ma sicuramente meno occasioni di contagi nuovi.
Diciamo che e’ stato un periodo di smaltimento.

Tanti casi durante il lockdown vanno poi ascritti al mondo che ruotava attorno slle rsa, dipendenti e familiari inclusi

[Sly83]

Se vogliamo sintetizzare al massimo: il lockdown non e’ stato una manovra di contenimento, ma di mitigazione.
Contenimento lo fai isolando realta’ circoscritte, dal singolo positivo a singole comunita’.
Mitigazione..la fai quando oramai la frittata e’ fatta ed e’ talmente grave che metti in conto l’onda lunga DURANTE il provvedimento stesso.

Il fraintendimento alla base sta tutto lì, le aspettative ma soprattutto l’orizzonte temporale delle stesse.

gli effetti del lockdown sarebbero stati netti se fossimo stati ancora nella stagione fredda, adesso diciamo che sono lordi

[valium]

Quel primario di Milano è un complottista anche lui?

Essere primario non significare azzeccare al 100%

[ma_75]

Credo che il punto oggi sua questo: abbiamo davanti lo stesso virus, con le stesse capacità patogene dei mesi scorsi? Su questo devono rispondere, possibilmente in maniera unanime e tempestivamente, i virologi e i medici. Perché se la risposta fosse “no” tutta una serie di limitazioni, specie relative ad attività produttive ancora chiuse, non avrebbe senso.

[brn]

Che il virus sia sparito perché ha avuto poche o nulle possibilità di replicarli per via del lockdown non mi convince, per due ordini di motivi: durante il lockdown si circolava comunque, specie nei servizi essenziali aperti che, oltretutto, erano affollati; durante il lockdown ci si è contagiati tantissimo, al punto che i dati dei contagi sono rimasti altissimi per settimane, anche nella fase più stretta della quarantena. Ovviamente meno gente circolava, meno ci si poteva infettare, ma non al punto da azzerare o quasi il numero dei positivi e quindi stroncare i futuri contagi. Alla fine, applicando il rasoio di Occam, la variabile più convincente per spiegare il crollo dei casi mi pare proprio il clima. Del resto alcuni virologi lo hanno detto per tempo che se Covid si fosse comportato come un normale coronavirus sarebbe sparito da solo col caldo.

ci

pensa volevo citarlo io il rasoio di occam a sostegno della mia tesi..
il lookdown non ha distrutto il virus in tre settimane come tutti ci aspettavamo ha impiegato più cicli di incubazione del previsto.
nel caso più infusto sono sempre 15 gg di incubazione + comparsa sintomi, quindi meno di quattro cicli.

sui sintomi più leggeri penso sia pura statistica a marzo c'erano enormemente più contagiati e negli ospedali ( sopratutto lombardi) arrivavano solo casi gravi, ora per la stessa legge statistica saranno pochissimi quelli con sintomi gravi che tra l'altro hanno a disposizione corsie libere e cure migliori.
come ho già scritto i positivi al tampone a marzo che conoscevo erano tutti casi che hanno richiesto ricovero o TI (non tutti con esiti favorevoli purtroppo), già ad aprile i casi di gente che conosco erano tutti di gente che lavorava a ospedali o RSA ( e tutti lievi). non credo il virus sia mutato siamo passati da una situazione in cui forse la maggior parte o quasi degli abitanti di alcune zone (val seriana e brembana) erano contagiati a operazioni di ricerca estensive ( 60K tamponi al giorno + sierologici) delle ultime sacche del virus

[Sly83]

Credo che il punto oggi sua questo: abbiamo davanti lo stesso virus, con le stesse capacità patogene dei mesi scorsi? Su questo devono rispondere, possibilmente in maniera unanime e tempestivamente, i virologi e i medici. Perché se la risposta fosse “no” tutta una serie di limitazioni, specie relative ad attività produttive ancora chiuse, non avrebbe senso.

per quel che sto vedendo ma soprattutto “vivendo”, Zangrillo così come prima di lui Remuzzi fotografano la situazione piu’ aderente alla realta’.
Quando ho fatto il tampone, il medico di turno mi diceva che l’ultimo caso grave lo aveva visto oltre un mese prima (parlo di un PS torinese)

E trovo paranoico l’abuso di disinfettanti sui luoghi di lavoro.
Le limitazioni in campo economico stanno in alcuni casi sfociando nel grottesco.

[germanomosconi]

Mi pare che zangrillo ha detto che quelli che gli arrivano in ospedale adesso sono meno gravi di 2 mesi fa ed in terapia intensiva non ci va quasi più nessuno

[Sly83]

Remuzzi diceva la stessissima identica cosa gia’ un mese fa in diretta da Formigli.
Meno palesemente lo stesso Mantovani lo faceva intendere.

Zangrillo e’ un clinico, un osservatore di prima linea, in un’area tra le piu’ colpite, indipendentemente da tutto, le orecchie le dobbiamo tenere bene aperte quando questi aprono bocca, perche’ gente con uno storico solido alle spalle di persone che centellinano ogni sillaba.


La fortuna di avere dei portavoce della Scienza e’ grande. Indipendentemente dalle strumentalizzazioni giornalistiche, e dai polveroni che vogliono contrapposizioni mediatiche.

Avete in giornata giustamente sottolineato questo teatrino tra virologi e clinici, una sana dialettica e confronto fa bene a tutti, che si tratti pero’ di questo almeno...