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Le mucche sono un po' stolide, i polli hanno uno sviluppo cognitivo limitato, ma i cani non mi sembra moralmente giusto mangiarli perchè siamo stati noi a addomesticarli migliaia di anni fa, a selezionarne le razze e cambiare il loro modello comportamentale per cui sono rimasti allo stadio infantile (neotenia) e vedono nell'uomo il loro punto di riferimento più che negli altri cani.
Insomma non si tratta solo di tradizioni culinarie, ma se proprio vuoi mangiare carne almeno evita gli animali più intelligenti o che si sono legati all'uomo, oltre che i loro cuccioli... Gli indiani non uccidevano mai animali non adulti, o adulti con cuccioli piccoli.
Si misura anche da questo la civiltà di un popolo, i cinesi sono insensibili a tutto ciò
Sono d'accordo con te. Di testimonianza antichissime di amicizia e rapporto tra uomo e cane ne abbiamo piena la letteratura (pensiamo ad Ulisse ed Argo, solo per citare il più famoso).
Per i gatti, sono piene le testimonianze in Egitto.
Però non uso impicciarmi nelle abitudini alimentari/religiose/culturali altrui. Ci sono popoli che hanno tradizioni diversissime dalle nostre. Non appartengo alla schiera di chi (magari a forza di bombe "democratiche") vuol sovvertire le altrui usanze.
Se chiedo a chi viene qui di rispettare le nostre, non possono non rispettare le altrui. Devono essere i popoli in loco a cambiarle, secondo un naturale processo storico.
Mi fa specie, come però dicevo, che in occidente nessuno si permetta di dire niente ai cinesi che si mangiano di tutto, quando se rispondi male ad un pappagallo ti denunciano per oltraggio a volatile.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
La bbc dice che l’Iran nasconde i veri numeri e che ci sarebbero almeno 200 morti
Penso anche io li nascondano. Hanno pure chiuso il parlamento perchè alcuni deputati sono infettati. Parliamo di Paesi (Cina in testa) dove le notizie escono con grande difficoltà.
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forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
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questa cosa del maglioncino l'avevo notata e mi aveva un po' irritato, pensando subito che fosse una mise ad hoc... Poi si critica salvini per le sue divise?
questa cosa del maglioncino l'avevo notata e mi aveva un po' irritato, pensando subito che fosse una mise ad hoc... Poi si critica salvini per le sue divise?
Coronavirus, l’epidemiologo Demicheli: «Ecco perché le scuole devono rimanere chiuse»
L’epidemiologo dell’Unità di Crisi della Regione Lombardia Vittorio Demicheli: «La
«I dati ci dicono che oggi ogni paziente con il coronavirus trasmette la malattia ad altri due. E dove ci sono molti contagi la curva epidemiologica cresce in modo esponenziale: bloccare a quel punto non serve più a nulla. Bisogna intervenire prima. Lo dice la scienza e la politica deve ascoltarla».
Vittorio Demicheli, 64 anni, epidemiologo dell’ Unità di crisi di Regione Lombardia, è consapevole di essere uno dei promotori di una decisione che rischia di essere impopolare: mentre una parte dei cittadini e soprattutto le ragioni dell’economia chiedono il ritorno alla normalità, lui e i colleghi spingono per la proroga della chiusura delle scuole e la limitazione della socialità. Una posizione fatta propria dal governatore Attilio Fontana che, sulla base delle osservazioni dei tecnici, chiede al governo di mantenere le misure restrittive. In accordo con la comunità scientifica.
Dall’osservatorio dell’ Unità di crisi monitorate 24 ore su 24 il numero di contagi, il loro andamento, la gravità degli ammalati e la situazione degli ospedali. Cosa avete capito?
«Il virus clinicamente non dà problemi, o comunque è facilmente risolvibile, nel 90% dei pazienti. Ma in oltre il 10%, soprattutto se anziani, comporta problemi gravi che richiedono un ricovero in Terapia intensiva».
Ma oggi la diffusione del virus è circoscritta al 4% della popolazione e l’ incidenza è alta in pochi territori, come il Lodigiano, Cremona e Alzano Lombardo (Bergamo). Non basta chiudere le «zone rosse»?
«Il caso di Codogno, dove il contagio continua a essere di 5-6 casi al giorno come all’inizio, ci dimostra che intervenire dopo serve a poco: la corsa del virus ormai è partita. Se invece che nel Lodigiano, dove comunque ci sono solo 50 mila abitanti, la stessa situazione succedesse a Milano, sarebbe un disastro. È il motivo per cui è fondamentale agire prima».
Che cosa può cambiare tra una settimana?
«Il tempo di incubazione del coronavirus è di 14 giorni che, dal «Paziente Uno», si concluderebbero venerdì prossimo. A quel punto possiamo avere un quadro più chiaro. L’obiettivo è rallentare i contagi in modo da portarli a uno a uno, cioè con una persona che ne infetta un’altra e non due come adesso. Per farlo bisogna limitare i contatti».
È una questione matematica di probabilità?
«Esattamente. Solo la riduzione probabilistica dei contatti ci può portare a un rallentamento della diffusione del virus».
Il documento che avete sottoposto a Fontana e all’ assessore alla Sanità Giulio Gallera fotografa anche la situazione degli ospedali della Lombardia. Cosa sta succedendo qui è indicativo per capire quel che potrebbe succedere anche nel resto d’Italia.
«Ci sono due problemi. Gli ospedali vicino ai focolai del contagio non sanno più dove mettere i malati, soprattutto quelli gravi che hanno bisogno della Rianimazione. Oggi il sistema ospedaliero regge perché i pazienti possono essere trasferiti negli ospedali delle città non ancora colpite. Ma se il numero di contagiati si allarga rischia di andare in default ».
L’altro problema?
«Il 10% degli ammalati sono medici e infermieri. E l’epidemia da sola non si ferma. Sono certo che i cittadini capiranno».
CorSera
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sopra una sola teca di cristallo
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forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
L'epidemiologo consulente della unità di crisi lombarda invita a chiudere le zone colpite, altrimenti il virus va più veloce dei tentativi degli uomini di arginarlo e saremo sempre un passo o due dietro.
Altresì, dice una cosa elementare già ribadita: gli ospedali delle zone rosse scoppiano. Le terapie intensive pure. Adesso puoi spostare altrove i malati, ma se dovessero riempirsi anche altri ospedali il sistema sanitario si saturerebbe fino al collasso.
Inoltre, Milano non è distante da Bergamo e Lodi. Una metropoli aggredita porterebbe alla paralisi di fatto della intera regione.
Conte cosa aspetta a cinturare anche Bergamo? Il tempo che passa lavora per il virus, non per noi.
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Purtroppo settimana prossima (salvo evoluzioni importanti dell'ultima ora) devo tornare in ufficio (nonostante lavorando da casa, per me e per i colleghi, la produttività non scenderebbe significativamente).
Ho notato che si è diffuso sentimento di "machismo" al riguardo.
Purtroppo settimana prossima (salvo evoluzioni importanti dell'ultima ora) devo tornare in ufficio (nonostante lavorando da casa, per me e per i colleghi, la produttività non scenderebbe significativamente).
Ho notato che si è diffuso sentimento di "machismo" al riguardo.
è così, robe tipo bhe se deve succedere che succeda
io sono forte come un toro, non mi frega niente del virus
atteggiamento pericoloso
ok non diventare nevrastenici, ma andarsela a cercare.......
Però va distinto il machismo dallo snobismo dal fatalismo.
Machismo: se hai paura di un po' di febbre sei un palle molli, io sono un duro
Snobismo: ma a me che me ne frega a me, mica sono un pecorone paurosone che si lascia influenzare dall'isteria
Fatalismo: tanto se non la piglio oggi la piglio tra una settimana, tanto vale stare sereni e vivere normalmente
Fatalismo bis, versione scriteriata: moriremo tutti libiamo e spassiamocela finché ancora respiriamo
Originariamente Scritto da Sean
Bob è pure un fervente cattolico.
E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.
Alice - How long is forever? White Rabbit - Sometimes, just one second.
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