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Quindi ne sai più tu dei primari di virologia infettiva del sacco e dello Spallanzani?
A me sembra che non sia così chiara sta cosa.
Il paziente 0, o comunque uno dei primissimi qui in UK, che ha infettato diversi altri di ritorno da Singapore (ho postato le cifre qualche giorno fa), era asintomatico.
Io ho letto che solo il 20% dei contagiati ha sintomi, quindi i contagiati in teoria sarebbero almeno 3-4k quindi mortalità pressoché simile all influenza, stiamo facendo solo catastrofismo
Esatto...molti non sanno nemmeno di avere il virus quindi non vengono conteggiati. La mortalità potrà pure essere più alta di una semplice influenza...ma non credo proprio che sia 100 volte superiore. In ogni caso è giusto attuare strategie di prevenzione del contagio, soprattutto per proteggere le persone più deboli (anziani e chi già ha altre malattie in corso). Insomma...non è una semplice influenza, questo è chiaro, ma non è nemmeno l'ebola!
Però anche chi prende il virus dell'influenza può non aver sintomi. Quindi anche la mortalità dell'influenza è sovrastimata, è lo stesso discorso.
Il governo dovrà assumersi tutta intera la responsabilità di quanto sta accadendo e dei peccati di omissione, i più gravi: perchè non fai quando potresti; non agisci avendone i poteri; non ti muovi potendolo fare.
Il virus non lo fermi a parole o con le pubblicità-progresso in tv e sui giornali. Non si incanta davanti agli slogan. Non si ferma a rimirare il colore delle cravatte di Conte, la pettinatura di Di Maio o la nullezza di Speranza. Nemmeno le prediche di Mattarella.
Quell'esiziale e mortifero bacillo va per i fatti suoi. Bussa senza essere stato invitato. Cammina ospite di noi bipedi. Se non li fermi e non li inchiodi sul posto questi bipedi, il virus avanzerà sempre.
Esatto.
Ma il Governo attuale mi fa solo ridere.
O piangere, dipende ..
Originariamente Scritto da robybaggio10
Non mi stupirei se sti personaggi fossero in realta' dei terroni trapiantati al nord.
A Cremona sono 81 contagiati dei quali 42 con polmonite e di questi 20 in terapia intensiva (che strabocca, il reparto è già oltre le sue possibilità).
Nelle percentuali metteteci morti e ricoverati in terapia intensiva: sono più aderenti al vero. Perchè se il virus intacca i polmoni e ti mettono in terapia intensiva, a quel punto diventa un terno a lotto.
Quei vecchi che sono morti l'influenza l'avevano passata. Se ne starebbero ancora a casetta loro se un virus che viene dalla Cina non li avesse spediti al Creatore.
E speriamo che (come in Cina ed in Iran e chissà se in Corea del Sud) non inizino a morire anche i giovani o gli adulti, perchè noi in Italia (rispetto alla Cina) siamo solo all'inizio. 8 giorni scarsi di emergenza: 650 contagiati, 17 morti, ho perso il conto di quelli in terapia intensiva.
Ma tanto sono vecchi, continuano a ripetere ..che ce frega?
La gente va in vacanza. C'è una emergenza nazionale, una crisi sanitaria, e in Lombardia, dove ci sono persone sequestrate in casa (i 50mila della zona di Lodi), dove ci si può infettare ovunque, la gente pensa bene di andare in Abruzzo, in Sicilia, in Svizzera a farsi due passi...col rischio di portarsi dietro un ospite senza invito: il virus.
Ma non lo vedono che all'estero ci chiudono tutti le porte in faccia? Che chi è stato in quelle regioni, viene obbligato dai loro stati alla quarantena sanitaria? Ma non lo capiscono che è bene per tutti rinunciare allo spostarsi? Ma non devono lavorare, come dice la pubblicità? E' il momento adatto per farsi una vacanza questo, col mondo che ti tratta come un appestato? Non ci guadagni di più restando a casa?
La gente è imbecille.
Da sempre.
Dovrebbe essere il Governo a mettere dei blocchi di non uscire da lì ed infettare altre regioni e paesi.
Inviato dal mio VOG-L29 utilizzando Tapatalk
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Bisogna cercare di trovare dei segnali incoraggianti: per il momento il case fatality rate (rapporto morti guariti) è in calo e solo ieri ha perso un punto percentuale scendendo a 7.26%. Conseguentemente scende anche il mortality rate.... ma questa non è una banale influenza, vedetevi L ultimo video di burioni
Però anche chi prende il virus dell'influenza può non aver sintomi. Quindi anche la mortalità dell'influenza è sovrastimata, è lo stesso discorso.
Non lo so, ma dubito di quanto dici...vorrebbe dire che chi si occupa della materia non è granchè come scienziato.
L'influenza è una malattia che si ripresenta tutti gli anni, quindi conosciuta, e mi sembra inverosimile che gli studiosi non abbiano dei modelli che tengono conto anche dei casi "latenti".
Teoricamente l'influenza è diversa ogni anno...anche se epoi provoca sempre gli stessi sintomi
Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
Nei prossimi giorni i dati sulle persone colpite dal coronavirus in Italia si abbasseranno o resteranno stabili dopo giorni di crescita a ritmo sostenuto. Il cambiamento non sarà però dovuto, probabilmente e purtroppo, a una diminuzione della circolazione del virus ma a un nuovo sistema di calcolo dei casi. "In Italia - ha spiegato Giuseppe Ippolito, infettivologo dello Spallanzani - si sta lavorando affinché vengano comunicati solo i casi di nuovo coronavirus clinicamente rilevanti ", cioè quelli che hanno sintomi importanti. Negli altri Paesi del mondo, ha spiegato si fa così: "Coloro che risultano positivi ai tamponi fatti per qualsiasi altro motivo, andranno in una lista separata ma comunque estremamente importante per la definizione della situazione epidemiologica". L'effetto sperato è anche quello di ridurre il panico.
Il premier ha arruolato Mazzucato e Pauli come consulenti. Sono stati 17 i morti e 650 le persone positive al virus nella settimana che ha sconvolto l'Ital…
Sta dicendo che, in parole povere, in Italia abbiamo un metodo di conteggio diverso rispetto al resto del mondo? Dove noi contiamo tutti i positivi, a prescindere dall'entità dei sintomi, mentre le stats riportate altrove considerano solo casi con sintomi importanti?
Io l'ho interpretato che adesso daranno conto solo di chi ha sintomi tali da obbligare al ricovero (corsia o reparti intensivi che siano) e non comunicheranno le cifre di chi invece è contagiato ma può stare a casa o in un qualunque altro luogo di isolamento.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Che lezione possiamo trarre dall’epidemia del coronavirus e dalle ricadute che sta avendo in Italia? Non dico lezione sanitaria, non so di profilassi e non dirò del governo e del suo annaspare, limitandomi solo a notare che i nostri primati sono sempre negativi sia che si parli di denatalità che di disservizi, di malagiustizia che di corruzione, di burocrazia che di opere irrealizzate, di infrastrutture a rischio, di debito pubblico e di malavita organizzata. E ora il primato europeo, anzi occidentale di vittime del virus. Mancò la fortuna o il valore? O per tradurre nel gergo più consono: è sfiga o incapacità e pressapochismo? Lasciamo la domanda sospesa nei cieli e torniamo a terra, ripartendo dalla domanda. Già, che lezione umana, civile, morale, in senso lato psicologica, possiamo trarre da questa situazione?
La prima lezione è che dobbiamo toglierci la mascherina degli schemini ideologici. Di fronte alla realtà e alle sue repliche, spesso impreviste, non funzionano le filastrocche sulla bellezza della società senza confini, abbattiamo le frontiere, è razzista chi crea blocchi e filtri, la globalizzazione è un bene assoluto. È un raccontino falso, ideologico e nocivo, e lo sarebbe anche il discorso opposto, di rialzare muri e immunità, chiuderci in stati-fortezza e così via. No, dobbiamo essere semplicemente duttili; capire che la globalizzazione non è la manna del cielo né la maledizione divina in terra, ma è un processo che produce benefici e malefici, e diventa pericoloso se va fuori controllo in una specie d’imperativo assoluto dentro il quale ci muoviamo inermi e devoti. Bisogna sapere aprire e chiudere le frontiere, i porti e le vie d’accesso, circolare liberamente e quando è il caso rispettare i limiti. Si globalizza la ricchezza come la miseria, si globalizza la tecnologia come la malattia, ogni interdipendenza espone a contagio, non è pura crescita. Bisogna uscire dallo schemino progressista e trionfalista e capire che la storia procede e retrocede, ha moti ondulatori e sussultori, corsi e ricorsi, non è una linea retta.
Secondo, se c’è un modo per seminare panico è ripetere ogni giorno di non farsi prendere dal panico, non accaparrarsi mascherine, amuchina e beni di prima necessità; perché il messaggio arriva capovolto. E le rassicurazioni di un governo che bollava come razzismo e sciacallaggio le richieste di misure e cordoni sanitari per poi applicarli a caso (ufficio si, metro no, per esempio), sortiscono l’effetto contrario. Se Conte dice che la situazione è sotto controllo allora dobbiamo preoccuparci, visti i precedenti e il governo in carica, dove c’è un dato inquietante riportato domenica scorsa dal Sole 24 ore: solo due decreti-legge attuativi su 169. Il nulla con parlantina. Quasi nessuna delle riforme annunciate è stata varata. Record mondiale.
Torno alla questione. Il panico si affronta con le misure e non con le rassicurazioni o gli appelli a mantenere la calma. Molto utile è il paragone coi precedenti: altre volte negli ultimi cinquant’anni ci siamo trovati a fronteggiare emergenze del genere, anche se ogni contagio è una storia a sé. Finora il numero delle vittime non è superiore a quello di altre influenze stagionali: ovvero, il contagio preoccupa e i danni sociali ed economici che crea sono enormi, ma la psicosi dell’attacco mortale va ridimensionato coi dati alla mano. Mi ricordo da ragazzo cosa fu il vibrione al sud: scoppiò il colera, malattia venuta non dall’estero ma dal passato, e non da misteriosi incroci tra laboratori e animali ma dalle cozze del mare nostrum. Ci furono un po’ di morti, centinaia di contagiati. Quella volta fu un’epidemia terrona. E io ancora ricordo le file nei cinema per la profilassi e per ottenere il permesso di circolare, poi un viaggio per una borsa di studio in Val d’Aosta, e io costretto a esibire il mio certificato di esule da un paese appestato mentre altri viaggiatori leggevano su La Stampa che proprio nel mio paese c’erano stati alcuni casi e loro commentavano: speriamo che non ce li mandino qui. E poco dopo il controllore svelò la mia morbosa provenienza… Stavolta appestato non è il solito sud, ma il nord; e trovo dementi le battute antileghiste e il razzismo anti-nordista che si è scatenato.
Altra lezione da cogliere è la cagionevole fragilità dell’economia globale, della borsa soprattutto, che si abbatte e si ammala per un nonnulla, soffre di depressione e di psicosi più della gente comune. E il ritorno ai “valori” che contano, l’oro per esempio… la nostalgia dell’età dell’oro. Non lasciamo sfrenati il mercato e il capitalismo globale, vanno controllati e subordinati agli interessi reali dei popoli.
Sulla vita che è cambiata, seppur provvisoriamente, possiamo trarre molte lezioni. Per ora, la prima lezione è fare di necessità virtù, favorire la serendipity, cioè fare belle scoperte o riscoperte per il caso accaduto. Visto che siamo costretti, riscoprite il piacere di leggere, per esempio; che diventi virale. Riprendete le occasioni di riflessione, musica e sentimenti, per il domicilio coatto. Il Decamerone di Boccaccio nacque da una quarantena…
O la grande opportunità di valorizzare il lavoro da casa, lo smart working, risorsa non ancora usata nelle sue ricche potenzialità ma che potrebbe ridare qualità alla vita, più attenzione alla famiglia e ai figli, minori ingorghi nel traffico e nei mezzi pubblici.
E su tutto un serafico, operoso fatalismo. Certo, prevenire, fare attenzione, evitare; ma poi rimettersi alla sorte sovrana e alla nostra imperfezione. E per chi crede, alla Provvidenza. A proposito, una bella profilassi spirituale è pregare. Al di là della devozione è un grande esercizio di attenzione, concentrazione spirituale, visione della vita e distacco dalle cose del mondo, beatitudine, purificazione. Le mani vanno lavate, ma restano pulite se sono giunte…
Che lezione possiamo trarre dall'epidemia del coronavirus e dalle ricadute che sta avendo in Italia? Non dico lezione sanitaria, non so di profilassi e non
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Sta dicendo che, in parole povere, in Italia abbiamo un metodo di conteggio diverso rispetto al resto del mondo? Dove noi contiamo tutti i positivi, a prescindere dall'entità dei sintomi, mentre le stats riportate altrove considerano solo casi con sintomi importanti?
In Cina ad un certo punto hanno deciso di fare cosi'.
In altri paesi, specialmente quelli con pochi casi, secondo me contano ancora tutti i positivi ai tamponi, ma e' una mia opinione personale, non basata su riscontri oggettivi.
Leggi su Sky TG24 l'articolo Come si contano i contagi di Coronavirus in Italia
La differenza tra dati locali e dati validati dall'Iss La differenza è diventata evidente quando il 27 febbraio a mezzogiorno Borrelli ha diffuso un numero molto distante da quello dell'Iss (GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI): la Protezione civile ha detto di aver raccolto 528 test positivi, di cui 159 ricoverati con sintomi e 37 in terapia intensiva. Il numero 528 è stato ottenuto sommando i dati ricevuti dalle singole Regioni e dal ministero della Sanità. Sempre Borrelli ha poi fornito un secondo numero, quello di test positivi validati dall'Istituto Superiore di Sanità alla mezzanotte di mercoledì, ovvero 282. Perché i numeri dell'Iss sono più bassiIl numero sensibilmente più basso confermato dall'Iss (282) si riferisce quindi al numero di campioni che - dopo essere stati valutati positivi nelle varie regioni (COME FUNZIONA IL TAMPONE) - sono stati inviati a Roma per una controprova e dunque confermati "una seconda volta". Ricapitolando: ogni tampone viene prima fatto e analizzato in laboratorio a livello locale, poi l'analisi viene ripetuta dall'Iss, per abbassare la probabilità di un "falso positivo" (è capitato per esempio in Piemonte).
Dai numeri riportati il 46% dei positivi al primo test risulta negativo al secondo.
Solo che da quanto ho capito i numeri riportati sono quelli relativi al primo test.
Non mi pare di leggere che il 46% risulta negativo (vorrebbe dire che gli strumenti usati per il primo test sono fallati e da buttare), ma che il governo dà i numeri solo del primo test e la discrepanza nasce dal fatto che l'ISS aspetta anche il secondo test (di solito il primo test viene confermato, tranne eccezioni, per cui le controanalisi sono solo un proforma).
Siccome l'ISS aspetta invece la conferma del secondo test ha numeri in ritardo rispetto a chi dà conto della positività al primo immediato test.
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