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Ma chi se ne frega del megatest? E' uno spreco totale di soldi.
Quel test serviva 1 mese fa, quando lo dicevo io. Perchè serviva, tra le altre cose, a preparare la ripartenza. Ormai ripartiamo senza alcun dato certo.
Quando arriveranno i risultati di quel test, tipo tra 1 mese o peggio la situazione sarà totalmente cambiata e i risultati li potremo usare a mo di carta igienica.
I pungidito e i test sierologici ai privati sono centrali, se hai gli anticorpi, come dico da mesi, sei a posto, non te lo riprendi nella maggior parte dei casi almeno per mesi e mesi. Ci dicono che non è dimostrato ma è ovvio sia così, sono i nostri scienziati che mancano di interi blocchi di corteccia cerebrale.
Inoltre i pungidito aiuterebbero a screenare molto ma molto più rapidamente.
beh anche dal mese scorso a oggi i risultati sarebbero molto cambiati, poi la ripartenza a maggio sarà molto lenta e le attività più a rischio riaprono solo a giugno. Il test serve soprattutto per stimare la letalità e a che punto siamo con l'immunità di gregge.
a me più che altro lascia perplessa l'affidabilità di certi test fatti da privati
La fase 2 la decideranno i cittadini. Per riorganizzare i posti di lavoro, ci si sta facendo in 4 su come adeguare gli stabili ed i processi lavorativi. Mi sa che le ditte di sanificazione faranno vere faville quest'anno! Gli ospedali, i centri privati, le palestre riabilitative, almeno qui, si stanno muovendo tutti verso protocolli molto rigidi. Alla stessa maniera, le imprese. Se il virus tornerà, sarà per le abitudini delle persone post-lavoro, in casa, e non per il lavoro in se. E per le abitudini non è che ci siano tante soluzioni purtroppo.
ti sei perso l'articolo cinese che dice che gli anticorpi si sono formati nel 100% dei pazienti... quindi in teoria se te lo prendi sei protetto e la patente da immune potrebbe esistere
Non me lo sono perso, semplicemente lo sapevo già! Era una cosa ovvia.
beh anche dal mese scorso a oggi i risultati sarebbero molto cambiati, poi la ripartenza a maggio sarà molto lenta e le attività più a rischio riaprono solo a giugno. Il test serve soprattutto per stimare la letalità e a che punto siamo con l'immunità di gregge.
a me più che altro lascia perplessa l'affidabilità di certi test fatti da privati
Se pre ripartenza hai un dato che ti fotografa in maniera molto precisa la situazione di due settimane prima in pieno lockdown in ogni singola regione hai un ottimo strumento per valutare la ripartenza. Completi le ultime settimane con un modello matematico che con i nuovi dati a disposizione sarà molto preciso.
Per la letalità non serve a nulla. Ormai è chiaro sia nei dintorni dello 0.5% reale. Non ci serve un test. Se fosse molto diverso, avremmo un ceppo molto letale ma anche in questo caso è una cosa che andava verificata prima non dopo la ripartenza per evitare un disastro.
Per l'immunità di gregge potrà darci qualche indizio in alcune zone specifiche ma facendo questo test prima avremmo comunque avuto questo dato.
Spadafora ha poi parlato dell’attività sportiva per tutti, per la quale invece sembra più favorevole a una possibile ripartenza. All’inizio della prossima settimana presenterà al Comitato tecnico scientifico «le linee guida» per la riapertura di palestre, centri danza, circoli sportivi e del tennis. Spadafora ha ricordato che l’ultimo provvedimento del governo prevede che l’attività sportiva e motoria sia consentita «nei parchi, nei luoghi che i vari sindaci riterranno di aprire, con le solite distanze di sicurezza, ognuno deve fare il possibile per il rispetto delle regole. Per adesso questo è anche un test che in due settimane ci consentirà di vedere se è possibile man mano aprire altro. Ad esempio le palestre, i centri danza, i vari centri sportivi, i circoli per tennis. Proporremo — ha concluso il ministro — già all’inizio della prossima settimana al Comitato le linee guida per tutti questi centri, e appena saranno validate, vorrei inserire nel Dpcm che parte dal 18 maggio la possibile apertura di questi centri».
Il ministro dello Sport: «Se non ci sarà un accordo tra Figc e comitato scientifica ci assumeremo noi questa responsabilità»
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Coronavirus, Sileri: «Abolire l’autocertificazione Bisogna fidarsi degli italiani»
Il viceministro alla Sanità: «Negli ultimi due mesi il 95% degli italiani ha rispettato le regole. Dal 18 maggio io abolirei l’autocertificazione»
«L’Italia è come un paziente convalescente da una malattia grave. Lo stiamo dimettendo, ma con prescrizioni da osservare. Però ci dobbiamo affidare anche alla responsabilità e al buon senso». Pierpaolo Sileri è medico e viceministro della Salute. Reduce dalla malattia, è guarito. Buon senso, dice. Ma questa autocertificazione non è un segno di sfiducia verso gli italiani? Quando ci tratterete da adulti e direte: incontrate chi volete, ma con mascherina e a distanza?
«Ha ragione. Poco fa al Senato si votava con laptop attaccati con la corda. Ma perché si presume che qualcuno voglia fare il furbo e li voglia rubare? Io ho questo difetto, che mi fido degli italiani».
È stato un errore imporre l’autocertificazione?
«Non so se è stato un errore. Io forse non l’avrei messa, ma capisco la logica. C’è sempre qualche furbo. Ma se guardiamo questi due mesi, il 95% degli italiani ha rispettato le regole. Non serve mettere un cartello sui ponti del Tevere: non buttatevi di sotto altrimenti morite. Lo sappiamo. Almeno dal 18 maggio io abolirei l’autocertificazione».
Anche perché la confusione sui congiunti è massima. Lei ha esteso la categoria agli amici, ma solo agli «amici veri». Come si stabilisce se è «vero» un amico?
«C’è chi vuole giocare con le parole, ma io ho detto amico vero nel senso che non deve essere una scusa. C’è chi vive solo, è vedovo o magari ha bisogno di qualcuno che gli tenga il bambino. In mancanza dei nonni e babysitter, un amico è fondamentale».
Le conferenze stampa sono state abolite. Sono state un errore?
«All’inizio andavano bene, ma non ha senso dare i numeri senza spiegarli».
Conte ha comunicato male?
«No, Conte ha spiegato benissimo. Forse dagli scienziati è arrivata un po’ di confusione. Avrei fatto parlare solo l’Istituto superiore di sanità».
Anche l’Oms ha fatto confusione. E molti esperti si sono contraddetti spesso.
«L’Oms ha dato linee guida sbagliate. Ma all’inizio si conosceva poco il virus».
Renzi accusa Conte di autoritarismo.
«È una posizione incomprensibile. Se non ci fossero stati i Dpcm, l’Italia sarebbe una grande Lombardia. Berlusconi, all’opposizione, ha detto una cosa giusta: nell’emergenza ci si stringe attorno al premier. Non comprendo le occupazioni simboliche della Lega che non portano nulla. Nei momenti di emergenza così grave si deve essere uniti e seguire le indicazioni del primo ministro».
La sanità era impreparata. E ora? Non pare molto più avanti, terapie a parte.
«Avrei criticato la nostra organizzazione sanitaria anche prima del virus: troppo ospedale-centrica, servizio proattivo scarso e disomogeneo, liste d’attesa, carenza di medici e infermieri. Ma per esempio abbiamo la cura dei tumori migliore d’Europa. E in questi mesi siamo migliorati, non solo nei posti letto ma anche nei servizi territoriali. Certo, mancano ancora tamponi e reagenti in alcune zone».
Non un particolare.
«Sì, ma ci stiamo lavorando. All’estero hanno sbagliato come noi, ma siamo abituati ad autodenigrarci».
I calcoli del Comitato sono contestati.
«In alcuni casi, come per le mascherine, il rischio era sovrastimato. Non esistono modelli predittivi infallibili. Ma sulla scuola hanno ragione».
Lei è guarito. Si sente immune?
«No, ho gli anticorpi e sono abbastanza tranquillo, ma tra sei mesi non lo sappiamo».
Dove si immagina quest’estate?
«Tra mare e campagna scelgo quest’ultima, per proteggere la famiglia. È sempre questione di buon senso».
Il viceministro alla Sanità: «Negli ultimi due mesi il 95% degli italiani ha rispettato le regole. Dal 18 maggio io abolirei l’autocertificazione»
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Macerata, 29 aprile 2020 – "Tra l’assemblea dei vescovi e un politico, mi fido più di un primario di rianimazione, che è in prima linea e sa che la situazione è ancora gravissima . Perciò, dico che ai vescovi non farebbe male una passeggiata nelle corsie, per vedere le persone intubate". Parole di padre Alberto Maggi, teologo, biblista e frate dell’ordine dei Servi di Maria, direttore del centro studi biblici di Montefano . Padre Maggi non comprende la presa di posizione della Cei, che dopo l’uscita del nuovo decreto, aveva espresso il disappunto dei vescovi per il protrarsi della chiusura alle messe con una partecipazione dei fedeli.
Padre Alberto Maggi, perché la pensa diversamente?
"Mi pongo domande pratiche sulla ripresa del culto. Il Papa ha detto di rispettare le regole. Premesso che l’eucaristia è il momento più importante per la comunità dei credenti, ora non ci sono le condizioni per celebrarla. Siamo ancora in un periodo molto delicato, il virus è in giro e c’è il rischio di tornare in una fase ancora più difficile. Concretamente, come si fa a celebrare con le mascherine? Mi igienizzo le mani? Io, sacerdote, come faccio a sapere se sono positivo e asintomatico e posso trasmettere il virus durante la comunione? Se il fedele ha la mascherina, la abbasso? All’ingresso della chiesa il prete dovrebbe misurare a tutti la febbre col termometro? Credo sia ridicolo, oltre che molto complicato. Molti partecipanti alle celebrazioni sono anziani, la categoria più a rischio, e non è detto che indossino la mascherina. Non vorrei mai avere sulla coscienza il fatto che qualcuno possa ammalarsi . Dio non è solo nel rito, ma soprattutto nella vita. I vescovi non possono imporre il loro punto di vista senza considerare gli altri religiosi. Non c’era il bisogno di una presa di posizione Cei".
Per i fedeli a cui manca l’eucaristia?
"L’eucaristia è preziosa, perché Dio si fa pane. Ma in questo periodo arriva comunque la sua parola, è importante comunicare vita. Noi leggiamo il Vangelo su YouTube con oltre cinquecento persone sintonizzate in un’ora, e la stessa cosa vale per conventi e parrocchie, che si sono attrezzati sui nuovi canali social, adeguandosi alla circostanza, ma restando vicini ai fedeli. La fede non deve essere fanatismo. A chi obietta che è stato però concesso di tornare al lavoro, spiego che tante famiglie senza lavoro non campano".
Questa circostanza potrebbe creare malumori all’interno della Chiesa?
"Quando si sceglie il bene, si è certi di stare dalla parte giusta. La pandemia e la chiusura delle chiese vanno viste come un’occasione provvidenziale per scoprire che il Signore è soprattutto nella vita. Nella solidarietà, è lì che bisogna cercarlo. Adesso non so se i preti educati solo al rito si sentono come disoccupati. Non so se la Cei parla perché deve parlare o ha pressioni politiche. Ciò che conta è dare la parola di Dio, di vita, alle persone".
Questi sono pazzi, io ho perso interesse ad informarmi non si capisce nulla.
Finché non esce il vaccino o una cura io mi metto le ffp3 finché non respiro più.
avranno capito che se non si riparte subito il paese entra in una crisi dalla quale non si rialza manco tra 10 anni...
il prezzo da pagare sarà la vita di molti cittadini, chi di dovere si sarà fatto le proprie valutazioni
avranno capito che se non si riparte subito il paese entra in una crisi dalla quale non si rialza manco tra 10 anni...
il prezzo da pagare sarà la vita di molti cittadini, chi di dovere si sarà fatto le proprie valutazioni
Fondamentale si deve scegliere fra morire di fame o di polmonite.
Originariamente Scritto da BLOOD black
per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....
Ma è ovvio che non riapriranno prima di mesi e mesi come per le scuole.
Ho spiegato come la vedo io la questione palestre.
Se mi devi mettere un limite di ingressi legati alla metratura o devi constringermi ad usare mascherina e guanti,oltretutto senza poter usare gli spogliatoi,non ha alcun senso aprire perché:
1- la prima volta mi presento e mi dici che non c'è posto e vado a casa.
2- la seconda volta mi rimbalzi nuovamente e me ne vado.
3-la terza ti chiedo indietro i soldi dell'abbonamento perché io ho pagato e ho il diritto di usufruire della struttura a qualunque ora della giornata in cui sei aperto.Se mi mandi via è un problema tuo,non mio,e mi rimborsi tutto quanto.
Figurati quelli che fanno i corsi di gruppo...fanno a botte per chi deve partecipare?
Poi d'estate vai in palestra già cambiato e senza possibilità di farti una doccia?
LOL.
Non esistono proposte sensate per delle strutture che vivono di assembramenti e per le quali hai pagato un abbonamento.
Non è come i ristoranti in cui paghi se consumi.
Immagina di fare un abbonamento ad un ristorante che mette il numero chiuso e ogni volta che ti presenti ti manda via perché è tutto esaurito...
mi sà che già alla seconda volta gli chiedi i soldi indietro.
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