Emergenza Coronavirus: thread unico.

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    Strenght & Nutrition Mod
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    Originariamente Scritto da claudio96 Visualizza Messaggio
    perché?
    che correlazione c’è tra un antiossidante/GDA e il trattamento di una infezione virale?

    (domanda seria, non ironica)
    Attraverso una rete biochimica complessa viene inattivata la risposta interferonica attraverso ossidanti indotti. L'interferone ci permette di resistere all'infezione da coronavirus.

    Dai spariamo il protocollone Jinxmondo:
    - Vitamina C 8 gr die in 4 assunzioni (3gr/die profilassi)
    - Vitamina D a 4000 UI profilassi
    - Acido alfa lipo a 1.5 gr
    - Beta glucani a pioggia da shiitake e/o cordyceps (Anche profilassi)
    - ASTRAGALO (anche profilassi)
    - Integratori di Aglio e Zenzero a pioggia
    - NAC (anche profilassi)
    - Sambuco
    - Zinco (anche profilassi)
    - Andrographis paniculata
    - Quercetina 500 mg ogni 2 ore (1 gr al giorno profilassi)
    - Potassio
    - Doccia a contrasto (profilassi)
    - Protocollo sonno da infante (non lo spiego perchè è parzialmente farmacolocico. Il protocollo sonno da infante è la cosa più maestosa che ho mai partorito)
    - Cerotti alla nicotina??? (li sto studiando)

    Mi mancano solo lo zenzero e i cerotti e ho tutto.

    Se vi salvo la vita ringraziatemi, anche te Veth
    Last edited by jinx; 24-04-2020, 04:16:14.

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    • Sean
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      Coronavirus, ecco come Corea del Sud, Taiwan e Singapore hanno contenuto l’epidemia

      La lezione asiatica spiegata, con dovizia di particolari, in un pezzo notevole di Tomas Pueyo

      Tomas Pueyo, 33 anni, psicologo e imprenditore francese di origini spagnole vissuto in Italia e trasferitosi in California dopo la specializzazione in business administration all’Università di Stanford (ne avevamo già parlato qui), ha scritto su Medium una straordinaria analisi delle misure di contenimento dell’epidemia di coronavirus.

      Pueyo è andato a vedere i Paesi che sono riusciti a tenere più basso il numero di contagi, e quindi di morti, fermando il meno possibile le attività produttive e i movimenti dei loro cittadini. Dopo una prima analisi della Cina, che tralasceremo perché non è un Paese democratico e quindi non può funzionare da modello per l’Italia, prende in considerazione Taiwan (che ha fatto tutto bene) e Singapore (che ha fatto bene ma non abbastanza e quindi ha avuto un picco di infezioni, anche se non paragonabile a quello registrato in Europa), e la Corea del Sud. Sia Taiwan che Singapore i Paesi hanno agito tempestivamente perché hanno imparato dall’epidemia di Sars nel 2003, e sapevano quali sono le sfide straordinarie poste da un’epidemia. Vale la pena di leggere tutto l’articolo di Pueyo (qui lo trovate in inglese, qui la traduzione in italiano), ma qui riporteremo solo alcune conclusioni.

      Taiwan ha evitato che i suoi cittadini si ammalassero grazie a: divieti di viaggio precoci e severi; l’obbligo di mascherine per tutti; la centralizzazione della produzione di mascherine (ne producono 10 milioni al giorno, per una popolazione di 23 milioni di persone); la calmierizzazione dei prezzi delle mascherine con pene severe (fino a 7 anni) su chi specula sulla loro vendita; multe fino a 100 mila dollari per chi diffonde fake news sull’epidemia; il «rilevamento proattivo dei casi: hanno testato tutte le persone che avevano precedentemente avuto sintomi influenzali ma si sono rivelate negative per l’influenza, trovando alcuni pazienti con coronavirus»; il collegamento dei «database di viaggio e sanitari, in modo che gli operatori sanitari potessero sapere chi era a maggior rischio di infezione»; la classificazione dei viaggiatori «in base al loro rischio, da libero di entrare nel paese fino ad auto-monitoraggio in quarantena obbligatoria»; il supporto con cibo e aiuto psicologico alle persone in quarantena. Ci sono poi altri due elementi, fondamentali: hanno usato i telefoni per monitorare che le persone fossero in quarantena (se qualcuno non aveva un telefono, il governo ne forniva uno), bastava che una persona spegnesse il telefono per più di 15 minuti che il governo riceveva una notifica. Se durante il giorno il cellulare non veniva usato qualcuno lo chiamava per verificare che il proprietario non fosse uscito lasciandolo a casa. E chi non seguiva le misure di quarantena veniva multato e sottoposto a misure di sorveglianza più dure. Risultato, l’epidemia non è mai esplosa.

      Singapore ha adottato misure simili ma con piccole differenze che hanno avuto conseguenze enormi. Ha infatti chiuso più tardi le frontiere con l’Europa: «Questo ritardo nell’adottare misure ha causato un pesante incremento di nuovi casi. Alla fine di marzo, l’80% dei casi a Singapore proveniva dall’estero. Nel giro di una settimana, il numero di casi importati è sceso a zero, ma era troppo tardi. Questi casi sono stati sufficienti a far partire la trasmissione locale del virus, esplosa poi nelle settimane successive» spiega Pueyo. Singapore inoltre ha raccomandato l’uso delle mascherine solo ai malati, invece che a tutti (come fa Taiwan). E infine ha impiegato un tracciamento dei contatti manuale, in cui gli operatori «hanno dovuto fare affidamento su interviste o telecamere a circuito chiuso per fare le loro ricerche. Nessun dato sul cellulare, nessun dato sulla carta di credito, nessuna connessione tra i dati sanitari e di viaggi» (sempre più dell’Italia, dove non c’è stato alcun tracciamento). È troppo lento rispetto al virus, che così si diffonde prima che le persone possano essere isolate. Per questo quattro settimane fa Singapore ha lanciato una app, ma l’ha scaricata solo il 20% degli utenti: non basta perché riesca a tracciare tutti i contatti. Risultato: i contagi sono ripresi massicciamente e l’epidemia ha ricominciato a correre. Le autorità hanno dovuto imporre nuovi lockdown.

      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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        Usa verso i 50.000 morti
        Gli Stati Uniti si avvicinano al primato dei 50.000 morti per coronavirus. I casi accertati sono 866.646 e i decessi 49.759. È quanto emerge dai dati della Johns Hopkins University.

        Dipartimento della Scienza Usa: coronavirus vulnerabile a luce e umidità
        Il coronavirus potrebbe essere sensibile all’umidità e al sole. A dirlo è Bill Bryan, un alto funzionario del dipartimento di Scienza e Tecnologia degli Stati Uniti, durante un briefing coi giornalisti. Lo riporta l’emittente «Cnn». Bryan ha citato i risultati di alcuni esperimenti con campioni del virus svolti dal suo dipartimento. «La nostra osservazione più sorprendente finora è il potente effetto che la luce solare sembra avere sull’uccisione del virus, sia in superficie che in aria». Bryan ha spiegato che aumentare la temperatura e l’umidità, o entrambe, è generalmente un fattore che uccide più facilmente il virus.

        Non funziona il remdesivir
        Non funziona per la cura del coronavirus il remdesivir, l’antivirale prodotto da Gilead Sciences che aveva galvanizzato le Borse mondiali. Il farmaco non ha superato test cruciali, secondo quanto anticipa il Financial Times citando la bozza di un documento pubblicata accidentalmente dall’Organizzazione mondiale della sanità.

        ...ma di noi
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          Originariamente Scritto da jinx Visualizza Messaggio
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          Manda il protocollo sonno da infante in pvt, sarebbe manna dal cielo

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          Originariamente Scritto da claudio96

          sigpic
          più o meno il triplo

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          • Françis1992
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            Originariamente Scritto da Ponno Visualizza Messaggio
            Manda il protocollo sonno da infante in pvt, sarebbe manna dal cielo

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            Mandalo pure a me !


            Tessera N° 7

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            • Sly83
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              Originariamente Scritto da jinx Visualizza Messaggio
              E' pazzesco! Dopo 2 mesi siamo ancora a questi livelli. In molte regioni non è così, in piemonte c'è del dolo!


              da ieri questo.

              Qui in Piemonte va tutto ad assoluta discrezione dei medici.



              Originariamente Scritto da Giampo93
              Finché c'è emivita c'è Speran*a

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                Il primo cittadino di Santa Lucia di Piave, medico, parla della sua esperienza personale nella cura dei pazienti, una decina in tutto su 2mila, e della "strana" gestione del virus


                ancora sul plaquenil


                Tessera N° 7

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                  Coronavirus, dai parrucchieri allo shopping: ecco le regole inderogabili per i negozi

                  La soglia dei quaranta metri quadrati per gli accessi: ingresso consentito solo a un cliente alla volta. Ogni locale sarà sanificato, pulizie due volte al giorno

                  L emisure sono molto rigide, soprattutto per quanto riguarda gli spazi e la parte relativa all’igiene dei locali. Per questo — nonostante il via libera possa arrivare già l’11 maggio — molti negozi rischiano di rimanere con le saracinesche abbassate. Abbigliamento, scarpe, biancheria per la casa. Parliamo di 115 mila punti vendita al dettaglio e 313 mila posti di lavoro, un decimo dei quali sono a rischio.

                  La linea del governo è «la salute al primo posto», per cui bisogna essere sicuri che la ripresa dello shopping possa avvenire in assoluta sicurezza. Il mondo del commercio ha fretta di ripartire. «I nostri negozi hanno comprato circa otto mesi fa i prodotti della stagione in corso — spiega il presidente di Federazione Moda Italia Confcommercio, Renato Borghi —. Adesso ci troviamo con della merce ancora incellofanata che dobbiamo pagare, pur non avendola ancora venduta. Abbiamo inoltre confermato gli ordini della prossima collezione autunno inverno, per cui chiediamo di essere tra le prime attività a riaprire».


                  Rimane il nodo regole: chi non le rispetta rischia la chiusura o la sospensione della licenza.


                  I negozi di 40 mq

                  La misura di riferimento del governo è di 40 metri quadri. Serve a stabilire quanti dipendenti possono essere presenti e a regolare l’ingresso dei clienti. Chi ha locali di questa metratura potrà consentire «l’accesso di una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori». Se il negozio è più piccolo si dovrà garantire il rapporto di un lavoratore e un cliente mantenendo la distanza di almeno un metro. Per quelli «oltre 40 metri quadri l’accesso è regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando, ove possibile, i percorsi di entrata e di uscita».


                  Le mascherine

                  Il personale dovrà indossare la mascherina e i guanti. Nei negozi di alimentari i clienti potranno toccare il cibo soltanto se indosseranno i guanti. per chi sta fuori in fila in attesa di rientrare sarebbe preferibile indossare la mascherina e se non è possibile bisogna comunque mantenere la distanza di un metro.


                  I dispenser

                  Sarebbe preferibile prevedere un dispenser per l’erogazione del disinfettante all’ingresso. In ogni caso sarà obbligatorio averlo vicino a casse, tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento. Se si tratta di negozi di ampia metratura gli erogatori devono essere sistemati in angoli diversi, in modo che clienti e personale possano utilizzarli all’occorrenza.


                  La pulizia

                  Le regole già validate dagli scienziati prevedono la sanificazione dei locali prima della ripartenza che dovrà comprendere anche i filtri dell’aria condizionata. Quando l’attività tornerà a regime, la pulizia dovrà essere fatta due volte al giorno: all’apertura e alla pausa. Si userà ipoclorito di sodio ed etanolo per camerini, maniglie, cassa, bagni, vetrine.

                  I vestiti

                  La raccomandazione è quella disanificare vestiti e scarpe che saranno provatidai clienti e non acquistati. Ma i vertici della categoria sono contrari e non vogliono proprio sentirne parlare, sia per i costi dei macchinari che per il rischio di rovinare i capi. Il settore ha proposto al governo di seguire le regole del ministero della Salute e già adottate dainegozi di abbigliamento e scarpe per bambinie neonati che hanno riaperto con l’ultimo Dpcm del premier Conte: disinfezione due volte al giorno.


                  I parrucchieri

                  Si potrà andare solo su appuntamento perché nei saloni di bellezza il rapporto tra personale e cliente dovrà essere di uno a uno. Si tratta di un settore ritenuto ad alto rischio, tanto che la riapertura al momento è fissata tra l’11 e il 18 maggio con l’incognita legata all’andamento dell’epidemia. È possibile che la pulizia possa essere obbligatoria anche più di due volte al giorno. I dispenser dovranno essere all’ingresso e vicino alle casse. Gli strumenti di lavoro dovranno essere disinfettati. Obbligatorio per tutti indossare mascherine e guanti.


                  I centri estetici

                  Anche in questo caso l’indice di rischio è altissimo, dunque si dovrà seguire lo stesso modello utilizzato nei laboratori medici. Valgono gli stessi obblighi dei parrucchieri con la prescrizione di sterilizzare tutti i ferri e gli altri strumenti di lavoro.


                  La soglia dei quaranta metri quadrati per gli accessi: ingresso consentito solo a un cliente alla volta. Ogni locale sarà sanificato, pulizie due volte al giorno
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                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                    Coronavirus, c’è il calendario della «fase 2»: quattro date per bar e industrie

                    Quattro lunedì scandiscono le riaperture dopo il lockdown. Il 27 aprile ripartono le fabbriche di macchine aziendali, poi il 4 maggio via libera ai cantieri. Ultimo bar e ristoranti il 18 maggio. Il programma rallenta se l’indice R0 ricomincia a salire

                    Sono quattro le date chiave per la “fase 2”. Quattro lunedì che scandiscono le ripartenze dopo il lockdown deciso per contenere l’epidemia da coronavirus. C’è chi vorrebbe accelerare, chi frena. Ma alla fineil governo ha fissato il calendarioper le aperture di aziende e negozi, dal 4 maggio alla fine del mese, Tutto dipenderà comunque dalla curva di contagi. Se l’indice R0 dovesse ricominciare a salire il programma potrebbe subire un rallentamento. Per ora a Palazzo Chigi arrivano pressioni fortissime da tutte le categorie produttive. Tutte le associazioni nazionali che rappresentano la filiera delle costruzioni, oltre 600 mila aziende e due milioni di occupati sostengono di essere «pronte a ripartire».

                    Lo stesso pressing arriva dalle imprese che producono materiali da costruzione, arredamento e finitura. I sindacati fanno resistenza e, come sospettano nel Pd, «il ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli, non vuole litigare con Cgil, Cisl e Uil». A preoccupare il governo sono le decisioni dei governatori sul fronte sanitario. In particolare, la diminuzione del numero di posti letto in terapia intensiva: dai 9.463 del 13 aprile agli 8.840 del 22 aprile, con una perdita di 250 posti per la sola Lombardia, in gran parte nelle strutture private. Il ministro Francesco Boccia lancia l’allarme: «Le regole e il calendario di riaperture che concorderemo avranno un punto fermo. Più un territorio è sicuro, più le misure potranno essere allentate. Più il contagio sale, più scatteranno nuove restrizioni. È evidente che le Regioni non devono mai abbassare la guardia, terapie intensive, subintensive e interventi sanitari immediati sui contagiati devono essere la priorità assoluta». E dunque anche valutando questi numeri si scaglioneranno le riaperture a partire dalla prossima settimana.

                    27 aprile

                    Se i sindacati non fermeranno tutto, ripartiranno le fabbriche di macchine industriali per l’agricoltura e la silvicoltura. Un passo piccolo, ma importante perché fornisce comunque il primo segnale concreto. Lo stesso chiesto dal presidente di Confindustria nautica Saverio Cecchi: «Dobbiamo tornare in attività, non solo per le barche in consegna ma anche per la produzione. Sono preoccupato per la piccola nautica, per cui una settimana di lavoro in più vorrebbe dire tanto. Una settimana per determinati cantieri è linfa, vuol dire recuperare. Non c’è più tempo, un’altra settimana significherebbe far chiudere molte aziende».

                    4 maggio

                    Salvo cambi di rotta il via libera per tutti i cantieri è fissato il 4 maggio, insieme alle industrie del tessile e della moda. Lo stesso giorno, come annunciato dal direttore dei Monopoli Marcello Minenna, ripartono anche Lotto e Superenalotto. Ci sarà l’allentamento dei divieti di spostamento, mantenendo comunque l’autocertificazione, e si potrà andare fuori dal Comune di residenza. Si potrà fare sport all’aperto anche lontano dalla propria abitazione e ci si potrà allenare, da soli oppure a due metri di distanza dagli altri.


                    11 maggio

                    Se tutto andrà come previsto, tra due settimane toccherà alla vendita al dettaglio. Abbigliamento, calzature e tutti i negozi che finora sono rimasti chiusi potranno tornare in attività, sia pur con le restrizioni dovute al distanziamento e ai dispositivi di protezione. Rimarranno invece chiusi i centri commerciali e i mercati rionali che non vendono alimenti. Secondo il Comitato tecnico scientifico troppo alto è il rischio che la libera circolazione delle persone faccia risalire il numero dei malati.

                    18 maggio

                    Nelle intenzioni del governo è il giorno in cui si potrà andare neibar e nei ristoranti. Un metro dal bancone, due metri tra un tavolo e l’altro, mascherine e guanti per i camerieri: sono queste le regole. E se i governatori accetteranno, dunque i dati saranno ancora incoraggianti, sarà anche possibile andare da una Regione all’altra. Il segnale, vero, che la fase più drammatica è davvero finita.

                    Quattro lunedì scandiscono le riaperture dopo il lockdown. Il 27 aprile ripartono le fabbriche di macchine aziendali, poi il 4 maggio via libera ai cantieri. Ultimo bar e ristoranti il 18 maggio. Il programma rallenta se l’indice R0 ricomincia a salire
                    ...ma di noi
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                      Limitiamoci ai fatti: la situazione rispeto ad un mese fa e’ completamentediversa.
                      I pazienti possono essere trattati, seppur off label, con opzionibterapeutiche domiciliari.
                      I contagi sono aumentati nonostante il lockdown, i morti calano lentissimamente.
                      Vi e’ stato ed e’ tutt’ora in corso uno scempio nelle RSA, dove vedremo ancora morti e accerteremo contagi chespettano conferma da tampone.
                      Alcuni medici danno sostegno per il trattamento a casa, altri no.
                      Ci sono casi che richiedono comunque ospedalizzazione, altri TI, altri non ce la fanno.

                      La variabile che piu’ pesa a mio avviso, lockdown o meno, sono i tempi di incubazione per il riscontro dei contagi utinatemnte ai ritardi diagnostici, mentre per i minori accesso ospedalieri e le riduzioni delle TI abbiamo le terapie off lael tempestive e il turnover dei decessi.

                      Il lockdown ha aiutato ma non come avrebbero aiutato implementazioni tempestive di asioni territoriali al netto della reperibilita’ dei farmaci.

                      Insomma, indiciduerei tre fronti:

                      -riduzione contagi
                      -trattamento
                      -precauzioni per la ripresa

                      Oggi lo sappiamo, un mese fa era molto piu’ spiazzante.

                      Per il ritorno, senza precauzioni il contagio riprendera’ a galoppare, ma almeno abbiamo delle opzioni, senza contare che ci sono molte piu’ disponibilita’ a livello strutturale e di apparecchiature in caso di worst scenario.

                      Purtroppo ogni patologia ha una propria letalita’ che prescinde da tutto, ma arrivare tardi oggi e’ una scelta.



                      Originariamente Scritto da Giampo93
                      Finché c'è emivita c'è Speran*a

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                      • Ponno
                        Socialista col Rolex
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                        Io ringrazio Sean per la dose di risate mattutina.

                        Sanificazione completa e dei filtri dell'aria condizionata (che quindi ha un bel costo) per negozi che sono chiusi da due mesi.
                        Il virus highlander in pratica.

                        Inviato dal mio Mi 9T Pro utilizzando Tapatalk
                        Originariamente Scritto da claudio96

                        sigpic
                        più o meno il triplo

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                        • miketyson
                          Bodyweb Senior
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                          • impero romano
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                          Originariamente Scritto da -El Diablo- Visualizza Messaggio
                          50.000€ per un'attività in gestione dove, a quanto capisco, stai mettendo tutto tu ed in maniera sproporzionata rispetto a quello che ti si sta dando, sono eccessivi. Quando io entrai in gestione nella mia prima palestra anch'io dovetti metterci del mio, ma una certa base c'era, anche perché ci lavoravo da diversi anni.
                          Le poche "regole" che mi diedi era di non spendere più di quanto immaginavo di recuperare nel periodo concordato di gestione (all'epoca erano due anni) e soprattutto doveva essere roba che avrei potuto facilmente rivendere o smontare e mettere in garage in attesa di rivederla. Essenzialmente non potevo rischiare di trovarmi ad averci perso per lavorare o a ritrovarmi attrezzatura che avrei poi dovuto "regalare" al proprietario. Il tutto si tradusse che ad esempio decisi di comprare una gabbia per lo squat ma non la macchina per l'hack squat, comprai il defibrillatore ma non un tornello. Quasi mi stette sulle scatole in due anni imbiacare tutto il locale, sebbene poi dopo la gestione ci ho continuato comunque lavorare avendola poi rilevata, ma quello era necessario.

                          Il tuo amico, in quelle condizioni, se non ha per coprire deve vendere al più presto. Certo ci rimetterà, ma se non si è fatto fregare troppo sul prezzo d'acquisto delle attrezzature ha margini di recupero significativi. Certo se sei obbligato a chiudere dall'oggi il domani qualcosa ce la rimetti di netto.
                          15.000 euro quelli dati per avere la gestione (una sorte di buon uscita) 20.000 circa di macchinari ,pochi ma nuovi (che sta pagando a rate) e altri 15.000 circa di lavori di ristrutturazione e divisione locali. Venderli è dura in questo momento,anche se fosse ci recupera 10/15000 euro il resto andati,ora non paga nemmeno più affitto ( 750 euro mese) questione di mesi....
                          Alboreto is nothing

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                          • miketyson
                            Bodyweb Senior
                            • Jan 2002
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                            • impero romano
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                            Originariamente Scritto da jinx Visualizza Messaggio
                            Attraverso una rete biochimica complessa viene inattivata la risposta interferonica attraverso ossidanti indotti. L'interferone ci permette di resistere all'infezione da coronavirus.

                            Dai spariamo il protocollone Jinxmondo:
                            - Vitamina C 8 gr die in 4 assunzioni (3gr/die profilassi)
                            - Vitamina D a 4000 UI profilassi
                            - Acido alfa lipo a 1.5 gr
                            - Beta glucani a pioggia da shiitake e/o cordyceps (Anche profilassi)
                            - ASTRAGALO (anche profilassi)
                            - Integratori di Aglio e Zenzero a pioggia
                            - NAC (anche profilassi)
                            - Sambuco
                            - Zinco (anche profilassi)
                            - Andrographis paniculata
                            - Quercetina 500 mg ogni 2 ore (1 gr al giorno profilassi)
                            - Potassio
                            - Doccia a contrasto (profilassi)
                            - Protocollo sonno da infante (non lo spiego perchè è parzialmente farmacolocico. Il protocollo sonno da infante è la cosa più maestosa che ho mai partorito)
                            - Cerotti alla nicotina??? (li sto studiando)

                            Mi mancano solo lo zenzero e i cerotti e ho tutto.

                            Se vi salvo la vita ringraziatemi, anche te Veth
                            io ci credo molto nella prevenzione,sono anni che non mi prendo nulla,solo quest'anno combinazione (forse ho avuto anche il covid dato che stavo a contatto con centinaia di persone ogni gg qui a roma)
                            Alboreto is nothing

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                            • miketyson
                              Bodyweb Senior
                              • Jan 2002
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                              Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                              turismo, palestre, scuole di danza, bar, ristoranti, parrucchierii... Io continuo a pensare che le limitazioni previste siano eccessive, quando i nuovi contagi saranno quasi azzerati bisogna riaprire tutto e vedere che succede, perchè tanto non sarà a causa di queste attività che il virus riprenderà vigore, la gente ha bisogno di socializzare e lo farà anche coi ristoranti e le palestre chiuse. Resto dell'idea che sarebbe stato meglio continuare a vivere come se niente fosse nonostante la pandemia, il costo economico e sociale sta oltrepassando di molto quello umano
                              quello che penso e dico anche io,chi vorrebbe uscire per fare la coda in un bar bere un caffè velocemente e uscire...o peggio al ristorante,sono le locomotive trainanti di tutto,turismo in primis,roma senza questi è finita,finito il turismo specie a lungo raggio,è una follia. Ritornare subito alla normalità,prestando attenzione certo,mascherina mi sta bene,magari i primi tempi evitiamoli agli anziani over 60 e chi ha patologie e vediamo come va,può darsi che il virus sta morendo lentamente,se poi fosse che si rialzano i contagi,ora si sa come prenderlo meglio subito!
                              Alboreto is nothing

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                              • Arturo Bandini
                                Bodyweb Senior
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                                ma queste precauzioni, come l'appuntamento dal parrucchiere, la sanificazione, il posto di mezzo da lasciare vuoto negli aerei etc... mettiamo che a luglio siamo a zero contagi in italia e europa, si potrà iniziare a pensare di fare tutto come prima o questa cosa si rifletterà ancora a lungo sulle nostre vite?

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