Coronavirus, l’informativa di Conte: «Mascherine e distanza fino a che non ci sarà un vaccino»
L’informativa del capo del governo al Senato: «Al lavoro per l’app di tracciamento: sarà solo su base volontaria, senza penalizzazioni per chi non la scaricherà»
L’obbligo di indossare mascherine e il distanziamento sociale dovranno essere mantenuti, seppure con alcune modifiche, fino a che non ci saranno vaccino o terapie efficaci. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella sua informativa al Senato. Il premier ha inserito il provvedimento in una lista di cinque punti che sintetizzano il piano di risposta sanitaria predisposto dal governo. Nell’elenco rientrano anche il rafforzamento dei servizi di prevenzione per evitare che si ripetano casi come quello dell’esplosione di contagi nelle residenze sanitarie per anziani; l’individuazione di strutture dedicate esclusivamente al trattamento del Covid-19, per ridurre i rischi di contagio per operatori sanitari e pazienti; un piano di indagine epidemiologica basato sui test sierologici (Conte ne annuncia 150 mila seguiti da altri 150 mila); e app di tracciamento Immuni che, ha precisato, sarà scaricata «solo su base volontaria» e non comporterà conseguenze o restrizioni per chi non vorrà utilizzarla.
Il piano di ripartenza
Conte ha parlato poi della necessità di ripartire sottolineando più volte il tema della gradualità perché «l’avventatezza potrebbe compromettere i sacrifici fatti». L’obiettivo è tuttavia quello di aumentare i giri del motore economico, prevedendo riaperture di attività produttive e commerciali sulla base di un piano «omogeneo per tutta Italia». Niente allentamento di restrizioni a macchia di leopardo, dunque. Sarà tuttavia tenuta sempre sotto controllo la curva dei contagi al fine di prevedere provvedimenti specifici di restrizione per le zone che dovessero essere interessati da una recrudescenza dell’epidemia. In particolare, ha spiegato Conte, le decisioni saranno «commisurate alla specifica recettività delle strutture ospedaliere delle aree di riferimento». Il premier, come aveva anticipato nel suo intervento sui social network (anticipazione per cui è stato fortemente criticato dalle opposizioni prima dell’inizio del suo intervento, assieme alla decisione di presentarsi con un’informativa e non con comunicazioni sottoposte al voto dell’Aula), ha precisato che il riavvio sarà effettuato sulla base di un piano articolato e strutturato che tenga conto innanzitutto degli spostamenti dei lavoratori e della capacità dei mezzi pubblici. In ogni caso, ha detto, «il ritorno alla normalità, seppure con la gradualità necessaria, è un’esigenza di tutti».
L’informativa del capo del governo al Senato: «Al lavoro per l’app di tracciamento: sarà solo su base volontaria, senza penalizzazioni per chi non la scaricherà»
L’obbligo di indossare mascherine e il distanziamento sociale dovranno essere mantenuti, seppure con alcune modifiche, fino a che non ci saranno vaccino o terapie efficaci. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella sua informativa al Senato. Il premier ha inserito il provvedimento in una lista di cinque punti che sintetizzano il piano di risposta sanitaria predisposto dal governo. Nell’elenco rientrano anche il rafforzamento dei servizi di prevenzione per evitare che si ripetano casi come quello dell’esplosione di contagi nelle residenze sanitarie per anziani; l’individuazione di strutture dedicate esclusivamente al trattamento del Covid-19, per ridurre i rischi di contagio per operatori sanitari e pazienti; un piano di indagine epidemiologica basato sui test sierologici (Conte ne annuncia 150 mila seguiti da altri 150 mila); e app di tracciamento Immuni che, ha precisato, sarà scaricata «solo su base volontaria» e non comporterà conseguenze o restrizioni per chi non vorrà utilizzarla.
Il piano di ripartenza
Conte ha parlato poi della necessità di ripartire sottolineando più volte il tema della gradualità perché «l’avventatezza potrebbe compromettere i sacrifici fatti». L’obiettivo è tuttavia quello di aumentare i giri del motore economico, prevedendo riaperture di attività produttive e commerciali sulla base di un piano «omogeneo per tutta Italia». Niente allentamento di restrizioni a macchia di leopardo, dunque. Sarà tuttavia tenuta sempre sotto controllo la curva dei contagi al fine di prevedere provvedimenti specifici di restrizione per le zone che dovessero essere interessati da una recrudescenza dell’epidemia. In particolare, ha spiegato Conte, le decisioni saranno «commisurate alla specifica recettività delle strutture ospedaliere delle aree di riferimento». Il premier, come aveva anticipato nel suo intervento sui social network (anticipazione per cui è stato fortemente criticato dalle opposizioni prima dell’inizio del suo intervento, assieme alla decisione di presentarsi con un’informativa e non con comunicazioni sottoposte al voto dell’Aula), ha precisato che il riavvio sarà effettuato sulla base di un piano articolato e strutturato che tenga conto innanzitutto degli spostamenti dei lavoratori e della capacità dei mezzi pubblici. In ogni caso, ha detto, «il ritorno alla normalità, seppure con la gradualità necessaria, è un’esigenza di tutti».
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