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Emergenza Coronavirus: thread unico.
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In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Centinaia di persone assunte..[emoji23]
Ma chi le paga ? Qual è il loro stipendio ? Come sono state assunte ?
C'è almeno trasparenza in tutto ciò ?Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioCoronavirus, ombre e sospetti sul laboratorio francese di Wuhan
Consegnato ai cinesi nel 2018 per lo studio dei virus patogeni è finito sotto il controllo totale di Pechino. Il segretario di Stato americano Mike Pompeo invoca un’inchiesta
«Sono felice di trovarmi a Wuhan, che alcuni chiamano ”la piccola Francia” di Cina, cuore della cooperazione franco-cinese», diceva il primo ministro Bernard Cazeneuve nel 2017, alla fine della presidenza Hollande. L’accordo celebrato in quell’occasione prevedeva l’arrivo a Wuhan di 50 scienziati francesi nell’arco di cinque anni, ma tre anni dopo nessuno è mai entrato nel laboratorio P4 - consegnato praticamente chiavi in mano dai francesi - nella ”piccola Francia” di Cina. Negli ultimi giorni l’attenzione è tornata a concentrarsi sul laboratorio di Wuhan dopo che il Washington Post ha ricordato come nel 2018 il personale dell’ambasciata americana in Cina allertò Washington sulle carenze di sicurezza nel laboratorio.
Il segretario di Stato americano Mike Pompeo invoca un’inchiesta, il presidente Emmanuel Macron dice che in Cina «sicuramente sono accadute cose che non sappiamo» e anche la cancelliera Merkel richiama la Cina a una maggiore trasparenza. Per adesso, molte teorie di complotto e nessuna prova sul fatto che il Covid-19 possa essere sfuggito al laboratorio di Wuhan.
Le preoccupazioni sulla sicurezza accompagnano il laboratorio di Wuhan dalla nascita, frutto della cooperazione tra Cina e Francia. Nel 2003 la Sars colpisce la Cina e le autorità di Pechino vogliono migliorare la loro capacità di contrasto delle epidemie. Nel 2004 il presidente Hu Jintao trova aiuto nel capo di Stato francese Jacques Chirac e nel suo premier Jean-Jacques Raffarin, grandi fautori di un’apertura europea verso la Cina. I due Paesi decidono di combattere insieme le malattie emergenti, per esempio l’influenza aviaria, e il perno di questa nuova collaborazione è la costruzione in Cina, con finanziamenti locali e tecnologia ed esperti francesi, di un laboratorio P4 per lo studio di virus altamente patogeni, di classe 4 (la più alta per grado di pericolosità).
La metropoli della provincia dell’Hubei appare la scelta naturale, perché sede nell’Ottocento della concessione francese e da allora cuore della collaborazione economica franco-cinese: a Wuhan ci sono filiali di marchi francesi come Peugeot, Renault, Eurocopter, L’Oréal, Pernod-Ricard e molti altri. L’idea di affidare alla Cina un laboratorio P4 desta però perplessità presso gli scienziati e gli specialisti al ministero degli Affari esteri. Per ragioni politiche, legate al trasferimento di tecnologie sensibili, e di sicurezza pubblica. «Un laboratorio P4 è come una bomba atomica batteriologica», ha detto una fonte al Figaro. Virus estremamente pericolosi come l’Ebola vengono manipolati e trattati e le misure di sicurezza devono essere seguite alla lettera, secondo procedure talvolta mutuate da quelli in uso nei sommergibili nucleari. Il timore è che, una volta entrato in funzione, il laboratorio di Wuhan possa funzionare al di là di qualsiasi controllo francese.
Il cantiere viene terminato nel 2015 e l’entrata in funzione risale al 2018, in occasione della prima visita in Cina del neo-presidente Emmanuel Macron. Ma, come previsto, la collaborazione franco-cinese è durata finché c’era da costruire il P4. Una volta realizzato, i francesi vengono di fatto estromessi dall’attività e dal controllo. I 50 ricercatori francesi previsti dall’accordo non sono mai partiti, e il laboratorio P4 di Wuhan lavora in totale autonomia, senza le verifiche e la tutela francese prevista inizialmente dall’intesa Chirac-Hu Jintao.
https://www.corriere.it/esteri/20_ap...318dbf14.shtmlIn un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Per loro la quarantena non vale ?
I pusher non vanno in quarantena, spaccio di droga a Torino
Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Originariamente Scritto da Naturalissimo.88 Visualizza MessaggioA Treviso non vedo più una persona senza mascherina in giro da settimane
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non ti dico poi i rumeni che ci sono qua in condominio, per loro non è mai successo nulla...Originariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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Conte in Diretta Tv (RAI 1) ma penso anche altrove.Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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La bizzarria è che continuo a leggere articoli in cui si ipotizza che anche dopo il 4 maggio rimarrà il vincolo di non uscire dal comune per evitare che le persone vdano da una regione all'altra.
Ma si stanno confondendo i termini regione e comune o sono io che sto impazzendo??
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".
(L. Pirandello)
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La vera difficoltà di queste riaperture (purtroppo intrinseca del problema) è che non si può avere un feedback immediato, del tipo, si riapre e 3-4 giorni dopo si vede se aumentano i contagi.
I feedback arrivano con un lag temporale di circa 2-3 settimane, quando magari il danno è già stato fatto.
E' una situazione molto delicata.
Potrebbe aver senso testare delle misure per la riapertura magari su di una singola regione per vedere come reagisce, senza compromettere l'intero paese.
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Originariamente Scritto da The_machine Visualizza MessaggioPotrebbe aver senso testare delle misure per la riapertura magari su di una singola regione per vedere come reagisce, senza compromettere l'intero paese.
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Originariamente Scritto da Maverick87 Visualizza Messaggioinfatti è così che andava fatto già a partire da questa settimana, ma non c'è verso
Le persone nella regione di test potrebbero sentirsi delle cavie.
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Credo che questo sia uno dei pochissimi casi in cui un Governo Tecnico sarebbe stato oltremodo corretto vista la situazione.
Mi è parso evidente ieri sera dopo l'intervento del Ministro dello Sport Spadafora su Rai 2. Soliti "numeri", un fondo da 100 Milioni di Euro per le Società Sprotive. Non conoscendo le modalità mi limito a giudicare il "numero". Valuto che la mia Associazione, pur riuscendo a tenere botta anche senza aiuti, ovviamente ne necessiterebbe. Immagino a questo punto che, se ne ho bisogno io, ne avranno bisogno praticamente tutte le Società Sportive. Il risultato è che se tutti ne facessero richiesta o dai al massimo 2000€ ciascuno o più della metà resteranno fuori. Cosa che sta già per succedere con gli indennizzi dei collaboratori sportivi.
Ho perso quindi 30 secondi per cercare in rete il curriculum del ministro. Diploma di Liceo Classico. Esperienze Sportive (qualsiasi, atleta, allenatore, dirigente...): nessuna. Ministro dello Sport.
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Per fare il politico di facciata non c'è bisogno di niente.Sono i tecnici che lavorano per la politica che devono sapere quello che fanno.Quindi è evidente che abbiamo tecnici che non sanno niente o molto poco di praticamente tutto,perché non serve sapere dato che gli ordini su cosa fare e come farlo vengono inviati o dalla Germania o dai sionisti nazisti in capo all'europa.
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