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Il problema dei ristoranti è che, col distanziamento, faranno forse 1/4 dei coperti. E con 1/4 dei guadagni non so a quanti converrà aprire. Dei bar con servizio al banco non parliamo neppure.
Sempre se entra qualcuno
Tu in sto periodo ci andresti al ristorante? Io no
Quelli della Pignasecca che vanno a fare la spesa in Lombardia...ne vogliamo paLLare???
Una veggggognnna!! 😉
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Non questi tamponi. Ma test sierologici affidabili si, se l’ISS ci lavorasse davvero.
A tappeto sono difficili da fare. A mio avviso bisognerebbe farli sulla popolazione lavoratrice che ha rischi medi/alti di contagio e soprattutto nel nord, dove aspettiamo di trovare più immuni. Questo già ridurrebbe di molto il numero totale di test da fare e sarebbe specifico per le fasce produttive a rischio.
Inoltre dovrebbero scegliere più di un test (per aumentare i totali) e aprire ai privati. Che ne so se stanno valutando 30 test è stupido scegliere il migliore, dovrebbero scegliere i 5 migliori per dire. I lab privati tra l'altro sono infiniti sul territorio.
Comunque ieri é stato pubblicato uno studio ieri dall'Università di Bonn che ha testato 1000 cittadini a caso di una cittadina trovando il 2% positivo e il 14% con gli anticorpi, per un 16% di infettati.
Lo studio non é per reviewed ancora quindi da prendere con le pinze ma dice molto.
Inviato dal mio Mi 9T Pro utilizzando Tapatalk
Si, è assolutamente necessario fare studi di questo tipo perchè non abbiamo alcuna idea dei reali numeri del contagio. Magari a Bergamo/Brescia/Lodi sono il 30% della popolazione e molta forza lavoro potrebbe tornare senza rischi a produrre. Magari sono il 3% come a vo euganeo, senza test siamo proprio nella nebbia.
Davvero? Ma che si è bevuto ancora quel demente che gioca coi vetrini.
Sto iniziando a studiare la cosa e potrebbe davvero essere una svolta importante. Sembrano esserci 2 "fenotipi" di malattia covid: 1 il classico con collasso respiratorio mentre il secondo con problematiche vascolari/trombotiche. L'eparina servirebbe proprio in questo secondo fenotipo che sembra essere comunque molto diffuso nelle terapie intensive.
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
La mortalità sostiene essere allo 0.47% con il caso più giovane morto di 74 anni.
L'inghilterra utilizzerà come profilassi la clorochina su 40000 sanitari. Ripeto 40000. Burioni da noi gioca ancora coi vetrini.
Sono passate settimane da quando si iniziava a parlarne. L'Italia ha organizzato una buona rete territoriale per i tamponi, somministrazione precoce farmaci e controllo? Buonanotte... A giugno saremo ancora qui come adesso.
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Coronavirus, «fase 2»: le regole dopo il 3 maggio. Nei negozi di 40 metri quadri entra un cliente alla volta
Venti giorni di tempo e un unico obiettivo: far ripartire le attività senza far impennare il numero dei contagi. Parrucchieri e centri estetici, così come i bar e i ristoranti sono in fondo alla lista delle riaperture
Venti giorni di tempo
Tre strutture che lavorano in coordinamento, venti giorni di tempo, un unico obiettivo: far ripartire le attività senza far nuovamente impennare il numero dei contagi da coronavirus. È l’obiettivo dichiarato dal governo in vista del 4 maggio 2020, quando comincerà la «fase 2». La ripresa sarà «graduale», dipenderà dalla curva epidemica, dunque dall’andamento dell’R0, e potrebbe essere diversificata tra le Regioni. «Prometto che se anche prima del 3 maggio si verificassero le condizioni, cercheremo di provvedere di conseguenza», si è impegnato il premier Giuseppe Conte. Ma il nuovo comitato diretto da Vittorio Colao, gli scienziati e i tecnici di Palazzo Chigi — i tre organismi incaricati di pianificare la ripresa — lavorano comunque a una pianificazione che dovrà essere attuata nei prossimi venti giorni. Il nuovo gruppo di lavoro che dovrà «individuare modelli organizzativi e relazionali» è già attivo, alcune linee guida sono state comunque già decise e inserite nel decreto che entra in vigore martedì 14 aprile. E avranno valore quando altri imprenditori, commercianti e professionisti potranno ricominciare l’attività. Sempre con la stessa raccomandazione: evitate baci e abbracci e mantenete la distanza tra le persone di almeno un metro.
L’igiene nei negozi
Uffici e negozi dovranno essere puliti due volte al giorno. Prima dell’apertura e in una pausa quotidiana si dovrà provvedere al lavaggio degli ambienti e alla sanificazione. Dovranno risultare puliti anche i sistemi di areazione dei locali. Gli erogatori del disinfettante per le mani dovranno essere sistemati all’ingresso dei locali. Per gli uffici si dovrà provvedere anche a sistemare gli erogatori «accanto a tastiere e schermi touch». I negozi e gli uffici pubblici dovranno avere un erogatore accanto alle casse e per chi utilizza il sistema di pagamento con i Pos. Chi lavora a contatto con il pubblico dovrà indossare guanti e mascherine. Gli stessi dispositivi sono raccomandati negli uffici e obbligatori quando non è possibile garantire la distanza di sicurezza di almeno un metro. I guanti usa e getta dovranno essere indossati anche per chi acquista alimenti e bevande.
Gli spazi interni
Orari più lunghi e ingressi scaglionati per negozi e uffici aperti al pubblico. La misura di riferimento per i locali è 40 metri quadri. In questo caso potrà «accedere una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori». In caso di locali più piccoli dovrà essere garantito il rapporto di un lavoratore e un cliente mantenendo la distanza di almeno un metro. Per quelli «oltre 40 metri quadri l’accesso è regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando, ove possibile, i percorsi di entrata e di uscita». Il calendario sarà stilato in base alle necessità dei cittadini e — se la curva scenderà — potrebbe prevedere alcune riaperture entro il 15 maggio.
Estetica e svago
Parrucchieri e centri estetici, così come i bar e i ristoranti sono in fondo alla lista delle riaperture perché ritenuti troppo a rischio contagio per la difficoltà di mantenere le distanze. Chi si occupa della cura delle persone potrà lavorare solo su appuntamento per garantire il rapporto di un lavoratore per un cliente. E dovrà sempre avere mascherine e guanti. Molto rigide anche le regole per bar e ristoranti: dovranno sempre garantire almeno un metro tra lavoratore e cliente al bancone, mentre nelle sale la distanza tra i tavoli dovrà essere di almeno due metri per garantire il passaggio in sicurezza dei camerieri.
Trasporti pubblici
Le corse di autobus e metropolitane dovranno essere intensificate perché a bordo si potrà stare soltanto seduti ma non tutti i posti potranno essere occupati per mantenere la distanza tra le persone. Ci sarà uno scaglionamento agli ingressi delle stazioni per evitare qualsiasi tipo di assembramento, così come alle biglietterie.
Venti giorni di tempo e un unico obiettivo: far ripartire le attività senza far impennare il numero dei contagi. Parrucchieri e centri estetici, così come i bar e i ristoranti sono in fondo alla lista delle riaperture
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
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