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e in quest'ordine non si fa riferimento alla possibilità di uscire di casa senza scopo di necessità e almeno entro il proprio comune com'era all'inizio?
Credo che quel passo dovrà essere ben ponderato e sarà tra gli ultimi in ordine di tempo. Prima si riattiverà del lavoro, poi la socialità...con tutte le dovute precauzioni da assumere.
Comunque non credo sarà per maggio. Aprile e maggio diamoli pure per persi da quel punto di vista.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
I negozi, i bar, i ristoranti - credo - saranno appunto tenuti chiusi ancora per un po'.
Si potrebbe ipotizzare che la data di inizio riaperture sia intorno a metà Maggio, in coincidenza con l'allentamento delle restrizioni per la circolazione delle persone, e sempre con limitazioni di distanziamento.
La fase 2, almeno io immagino, e si parla solo di modifiche inerenti le attività lavorative, è quella che va dal "lockdown generalizzato con minime deroghe" al "lockdown per le attività dove la sicurezza è a rischio".
Un passaggio dal necessario al possibile, un cambiamento di modo di agire e pensare sufficientemente rilevante per definirlo "fase".
In questo periodo buona parte del terziario sta scoprendo che gli uffici che dovevamo raggiungere ogni mattina con tanto affanno (alcuni, come i pendolari, perdendoci ore) in realtà sono inutili.
Si è attuata una conversione obbligata, per ragioni di sopravvivenza, e brusca in questo senso.
Lo ho giá scritto: nessun piano, come quello degli altri. Protezioni piú possibili, mascherine, attenzione, igiene (che non é minimamente negli standard per il 90% delle persone/case/uffici),si puó considerare qualche limitazione per le persone in fascia a super rischio e sano fatalismo. Credo che il bilancio futuro sarebbe migliore di quello che si sta disegnando in questo momento. La gente muore, i propri cari muoiono, tutti muoiono, il resto va avanti, per un po'. Qui si sta invece continuando a morire e bloccando gli altri, ponendo le basi di un caos ben piú grande.
il problema morti è comunque secondario (visto che per lo più sono anziani malati), prima di morire o anche se non si muore ci si ammala per 2/3 settimane, si infettano colleghi di lavoro, amici e familiari, vista la contagiosità si manda in tilt il sistema sanitario e bisogna curarsi a casa. Concordo con Crisanti, ripartire dalle province meno colpite e vedere come va. Per ora nessun paese è uscito dal lockdown, spero che oltre ad essere stati i primi a entrarci potremo essere i primi a uscirne
In questo periodo buona parte del terziario sta scoprendo che gli uffici che dovevamo raggiungere ogni mattina con tanto affanno (alcuni, come i pendolari, perdendoci ore) in realtà sono inutili.
Si è attuata una conversione obbligata, per ragioni di sopravvivenza, e brusca in questo senso.
come godo di questo! L'ufficio con la quotidiana sfilata di uomini ingiacchettati e donne in tailleur si è rivelato per quello che è, un feticcio
Una interpretazione che sposo...e che poi sarà il modo di vivere per parecchi mesi, perchè la fase 3 si avrà solo quando ci saranno soluzioni mediche.
Io mi immagino una fase 3 che sia tipo: "libertà generale di spostamento con restrizioni (mascherine/distanze al bar o ristorante) e divieti (assembramento, forse spostamenti fuori Regione)".
Fase che (lo spero) potrebbe partire già da Maggio in alcune Regioni e via a seguire in tutte.
Questa fase 3, a meno di novità su vaccini/cure, sarà quella che durerà di più.
Originariamente Scritto da Sean
mò sono cazzi questo è sicuro.
Originariamente Scritto da bertinho7
ahahhahah cmq è splendido il tuo modo di mettere le mani avanti prima, impazzire durante, e simil polemizzare dopo
Fontana: «Rsa? O si curavano lì o in strada»
«Alcune decisioni sono state prese mentre si era dentro uno tsunami. Bisognava decidere se lasciare in strada malati gravi o se dare loro assistenza». Così il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, si è difeso dalle accuse di aver mandato alcuni contagiati da Coronavirus dentro le case di riposo e di aver così innescato il contagio. Fontana ne ha parlato a Radio 1.
Bella logica, per tentare di salvarne 20 rischiare di infettatarne 200...
Il problema, qui, è che siamo ancora, in molti, in fase di negazione. E chi nega, si illude.
Ci si illude che il campionato si giocherà in estate, che il primo maggio saremo tutti a bere spritz, che la Fase 2 è alle porte, che riaprire è la scelta più razionale perché in questo modo l'economia ripartirà ed andrà tutto bene, perché tutti siamo destinati a morire, ma nessuno è destinato a rinunciare al proprio stile di vita.
Dobbiamo digerire, e metabolizzare, il fatto che non siamo confinati in casa per impastare pizze, guardare serie tv, fare yoga e puzzle, leggere un libro, cantare l'inno dai balconi - tutti piccoli rituali che siamo riusciti a far diffondere facilmente, grazie ad internet e ai meme, e che hanno il solo scopo di distrarci, di farci dimenticare, come fossero i frutti del loto per Ulisse.
Noi non siamo a casa, ci siamo intrappolati dentro. È diverso. Per fare ritorno dovremo affrontare parecchio altro patimento, ma non saremo certo noi a dettare le regole e i tempi, bensì la clemenza degli dèi.
A me sembra che in negazione sia chi pensa che chiuso dentro casa sia al sicuro. Il nuovo sgabellino su cui dire, "la vita é la prima cosa che conta" salvo poi dimenticarsi della morte ovunque. Per guerra, per malattia, per povertà. La negazione é quella della doppia morale di chi trema e si rintana di fronte ad una malattia, perchè vicina, ma se ne sbatte il cazz0 del prossimo se lontano.
Nuovo valore da portare sulle spalle, per un po', finché il problema di mettere il pane sotto i denti non toccherá qualcuno vicino e allora quello sará IL valore. Tutti a parlare di giusto, senza avere idea di cosa sia. A saltare di valore principe a valore principe. Prima la Libertá, poi la Vita, oggi la Salute, sempre a qualsiasi costo...
A me sembra che in negazione sia chi pensa che chiuso dentro casa sia al sicuro. Il nuovo sgabellino su cui dire, "la vita é la prima cosa che conta" salvo poi dimenticarsi della morte ovunque. Per guerra, per malattia, per povertà. La negazione é quella della doppia morale di chi trema e si rintana di fronte ad una malattia, perchè vicina, ma se ne sbatte il cazz0 del prossimo se lontano.
Nuovo valore da portare sulle spalle, per un po', finché il problema di mettere il pane sotto i denti non toccherá qualcuno vicino e allora quello sará IL valore. Tutti a parlare di giusto, senza avere idea di cosa sia. A saltare di valore principe a valore principe. Prima la Libertá, poi la Vita, oggi la Salute, sempre a qualsiasi costo...
La penso come te.
Sembra che l'essere umano sia prigioniero della stessa inerzia dei corpi inanimati e davanti a un evento catastrofico sia costretto a reagire oggi esattamente come un castellano di 5 secoli fa davanti alla peste, fuggendo a gambe levate.
Si parla di guerra eppure la guerra è un evento dove in nome di un vantaggio economico sul lungo termine si accetta un sacrificio di vite umane ben superiore a quello del covid... In questa guerra invece si è scelto di anteporre la salvezza di pochi (e ancora non è emerso l'universo degli asintomatici e degli immuni, quindi quei pochi potrebbero essere pochissimi) al benessere della collettività, che sarà indubbiamente minato da questa scelta, nessuno sa in quale misura...
Sarò cinico senza sapere di esserlo: perdonatemi se condivido questo cinismo.
La penso come te.
Sembra che l'essere umano sia prigioniero della stessa inerzia dei corpi inanimati e davanti a un evento catastrofico sia costretto a le misura...
Sarò cinico senza sapere di esserlo: perdonatemi se condivido questo cinismo.
Non è una questione di cinismo, con gli ospedali pieni se tu dovessi avere un minimo malore o un trauma andando a lavoro nessuno ti potrà curare adeguatamente ed i morti saranno sommati ai morti.
Ma quando si antepone il portafogli al cuore questi concetti semplici sembrano complessi
Last edited by DR. Vethonso; 06-04-2020, 12:42:59.
addirittura la lombardia così indietro onestamente mi sembra strano
Non ho termini di paragone, però non mi stupisce.
Anni fa mi era comparso un neo che dovevo togliere con urgenza, in ospedale mi dissero che avrei dovuto aspettare 3 mesi ed era meglio se andavo subito da un privato; così feci (scucendo qualche centinaio di euro). Ma ci sono altri aneddoti analoghi personali. Se ho problemi vado quasi sempre da privati.
Io non farei un discorso cuore vs portafogli, perchè il primo va alimentato con il secondo. Ovviamente qui i primi a saltare saranno i privati. E i pubblici magari diranno "chi se ne frega". Ma senza i privati che pagano le tasse e con un esborso statale per pagare a tutti il reddito di sussistenza, per quanto pensate che lo stato possa pagare stipendi ai dipendenti ? E per quanto pensioni agli anziani che mantengono i figli disoccupati?
Allora saremo tutti in pace con la coscienza, la morale sarà salva, ma solo quella.
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
La penso come te.
Sembra che l'essere umano sia prigioniero della stessa inerzia dei corpi inanimati e davanti a un evento catastrofico sia costretto a reagire oggi esattamente come un castellano di 5 secoli fa davanti alla peste, fuggendo a gambe levate.
Si parla di guerra eppure la guerra è un evento dove in nome di un vantaggio economico sul lungo termine si accetta un sacrificio di vite umane ben superiore a quello del covid... In questa guerra invece si è scelto di anteporre la salvezza di pochi (e ancora non è emerso l'universo degli asintomatici e degli immuni, quindi quei pochi potrebbero essere pochissimi) al benessere della collettività, che sarà indubbiamente minato da questa scelta, nessuno sa in quale misura...
Sarò cinico senza sapere di esserlo: perdonatemi se condivido questo cinismo.
ma secondo te lasciando tutto aperto quanti punti di pil risparmieremmo? Seriamente pensi che non ci sarebbe nessun contraccolpo economico? Che le perdite economiche dipendano solo dal lockdown per decreto?
ripeto per l'ennesima volta, i morti sono l'ultimo dei problemi, visto che per lo più sono anziani malati... il problema sono anche tutti quei malati che non moriranno ma saranno sequestrati a milioni dal tessuto produttivo per settimane, filiere essenziali comprese, molti che avranno disabilità croniche
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