Originariamente Scritto da Vincenzo1992
Visualizza Messaggio
E nel caso di Kobe Bryant abbiamo potuto intravedere la personalità di un 'Uomo Universale', nonchè di un maestro di etica. Bryant è stato un bambino che ha sognato di voler diventare il più grande giocatore di basket di tutti i tempi...e lo è diventato, lavorando metodicamente su se stesso ogni singolo giorno per 30 anni. Poi ha deciso di voler diventare un narratore, e ha vinto un Oscar con un cortometraggio dedicato al basket. E poi ha deciso di essere un padre, un allenatore di basket, di essere qualsiasi cosa avesse voluto. E questo approccio alla vita gli ha fatto acquistare una saggezza e una abilità di narrare se stesso del tutto eccezionale, ed insieme la capacità di trasmettere un messaggio che ha ispirato milioni di persone (non esagero).
Kobe è stato il testamento vivente di quello che può fare il multiforme ingegno umano quando non è vincolato dalla paura ma è lasciato al servizio della curiosità. Quando questo avviene, e non avviene spesso, si creano uomini e donne straordinari. E quando una persona come Kobe Bryant muore prima di aver mostrato tutto il loro potenziale è normale piangere o essere tristi anche se non lo si conosceva di persona, o se lo si detestava come sportivo. Si è tristi perchè ci si rende conto di quanto è bella, e di quanto è rara, la vita di un uomo che ha deciso di plasmare il proprio destino attraverso la sua forza di volontà e ci è riuscito.
Commenta