Originariamente Scritto da Death Magnetic
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L'angolo del paranormale normale
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Originariamente Scritto da Venkman85 Visualizza MessaggioJolly hai mai letto il libro Il pianeta degli dei scritto da Sitchin? Penso di sì dato che alcuni dei tuoi concetti mi sembra derivino dalla teoria degli antichi astronauti, in caso negativo invece potrebbe piacerti
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Conosco a grandi linee la teoria degli antichi astronauti perché durante il lockdown vidi le puntate (su sky) di Enigmi Alieni con un presentatore dal nome greco, ma che non era greco (molto simpatico).
La comunità scientifica definisce coloro che si occupano della teoria degli antichi astronauti, "pseudoscienziati".
Vorrei chiedere, invece, agli scienziati "veri" (che post-datano, guardacaso, ogni opera megalitica presente sulla faccia della Terra) come diavolo abbiano fatto gli inca, attorno all'anno 1500, a portare pietre megalitiche (la prima cava, ricordiamolo, dista un centinaio di km) alcune pesanti oltre 100 tonnellate, ad un'altitutine di oltre 3.700 metri, incastrandolole PERFETTAMENTE a secco tra di loro
Ma la cosa davvero sbalorditiva è che collimano perfettamente anche nei lati interni (in alcune punti non si riesce ad infilare nemmeno una carta di credito tra due pietre):
(il link sottostante mostra una collimazione IMPRESSIONANTE)
https://www.flickr.com/photos/133005...njPK89-2njPJDy
Se non è frutto di antica tecnologia aliena questa, non so cos'altro possa essere.
Nel campo dell'Edilizia, a tutt'oggi, è pressocché impossibile ottenere un altissimo grado di precisione come questo.
Originariamente Scritto da Lorenzo993 Visualizza MessaggioInsomma bisogna buttare nel cesso il sussidiario di storia e rifare tutto da capo?
Ovvero, astronauti americani atterrati sulla luna nel luglio del 1969 (come no, li vedo attraversare indenni in quella scatoletta di tonno le fasce di Van Allen (un pò come fare una scampagnata a Chernobyl dopo il disastro nucleare del 1986, forse pure peggio)), Garibaldi esportore di democrazia sabauda nel Sud Italia durante il Risorgimento (è stato un mercenario violento e sanguinario al soldo della Corona Inglese (altro che 1.000 uomini, c'era un reggimento di mercenari inglesi e slavi!) uno dei suoi uomini Nino Bixio venne definito "il Macellaio" per i massacri compiuti sotto il suo comando) ed infine la piramide di Cheope eretta (senza l'ausilio della ruota, ricordiamolo) dagli schiavi egizi in meno di 20 anni trascinando su trochetti di legno bagnato blocchi fino a 70 tonnellate (fa già ridere così).
Ma la cosa più avvillente è che alla gente, di questa cosa, non importa proprio nulla.
Anzi, come nel caso di Sacsayhuamán, ne ignorano proprio l'esistenza!
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Originariamente Scritto da Jolly_Roger Visualizza MessaggioSitchin mi suona molto familiare come nome, il libro invece, no (rimedierò al più presto).
Conosco a grandi linee la teoria degli antichi astronauti perché durante il lockdown vidi le puntate (su sky) di Enigmi Alieni con un presentatore dal nome greco, ma che non era greco (molto simpatico).
La comunità scientifica definisce coloro che si occupano della teoria degli antichi astronauti, "pseudoscienziati".
Vorrei chiedere, invece, agli scienziati "veri" (che post-datano, guardacaso, ogni opera megalitica presente sulla faccia della Terra) come diavolo abbiano fatto gli inca, attorno all'anno 1500, a portare pietre megalitiche (la prima cava, ricordiamolo, dista un centinaio di km) alcune pesanti oltre 100 tonnellate, ad un'altitutine di oltre 3.700 metri, incastrandolole PERFETTAMENTE a secco tra di loro
Ma la cosa davvero sbalorditiva è che collimano perfettamente anche nei lati interni (in alcune punti non si riesce ad infilare nemmeno una carta di credito tra due pietre):
(il link sottostante mostra una collimazione IMPRESSIONANTE)
https://www.flickr.com/photos/133005...njPK89-2njPJDy
Se non è frutto di antica tecnologia aliena questa, non so cos'altro possa essere.
Nel campo dell'Edilizia, a tutt'oggi, è pressocché impossibile ottenere un altissimo grado di precisione come questo.
Non accadrà mai, le versioni ufficiali resteranno tali e quali a come sono adesso.
Ovvero, astronauti americani atterrati sulla luna nel luglio del 1969 (come no, li vedo attraversare indenni in quella scatoletta di tonno le fasce di Van Allen (un pò come fare una scampagnata a Chernobyl dopo il disastro nucleare del 1986, forse pure peggio)), Garibaldi esportore di democrazia sabauda nel Sud Italia durante il Risorgimento (è stato un mercenario violento e sanguinario al soldo della Corona Inglese (altro che 1.000 uomini, c'era un reggimento di mercenari inglesi e slavi!) uno dei suoi uomini Nino Bixio venne definito "il Macellaio" per i massacri compiuti sotto il suo comando) ed infine la piramide di Cheope eretta (senza l'ausilio della ruota, ricordiamolo) dagli schiavi egizi in meno di 20 anni trascinando su trochetti di legno bagnato blocchi fino a 70 tonnellate (fa già ridere così).
Ma la cosa più avvillente è che alla gente, di questa cosa, non importa proprio nulla.
Anzi, come nel caso di Sacsayhuamán, ne ignorano proprio l'esistenza!
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Originariamente Scritto da Varret Visualizza MessaggioCiao Jolly. Sitchin, visti i tuoi post, è una grave mancanza. Informati, vedrai che ti piacerà. Ti consiglio fortemente anche un libro piuttosto recente, Before us (prima di noi).
La mia non è una mancanza, ma una vera e propria scelta. Preferisco i documentari ai libri degli autori poiché non voglio farmi influenzare troppo dal loro pensiero.
I documentari, essendo più sintetici, risultano essere molto più oggettivi poichè mostrano solo le informazioni essenziali (tipo le strutture megalitiche, ovvero delle testimonianze fisiche di chiunque ci abbia preceduto) permettendomi di sviluppare una mia teoria personale.
Ho letto a grandi linee Sitchin e già qualche punto non mi convince.
Per esempio su Nibiru, ovvero un pianeta che dovrebbe avere un periodo di rivoluzione di 3.600 anni (su cui vivono gli antichi astronauti), la vita (in tutte le sue forme) come dovrebbe continuare con il suo allontamento progressivo dal Sole? Già da Marte, il Sole viene visto come una sfera più piccola della Luna e molto più sfocata, come farebbe la vita a continuare oltre l'orbita di Plutone, dove le temperature dovrebbero scendere sotto i 270 grandi centigradi (e forse anche meno)?
Cioè a noi (discendenti degli schiavi creati come manodopera a basso costo per raccogliere metalli preziosi) lasciano luoghi incantevoli come Capri, Barbados e Hawaii, mentre loro decidono di vivere nel freddo cosmico? Inoltre, essendo stati creati appunto come schiavi, una volta che non siamo più serviti allo scopo, perché continuano perennemente ad osservarci? Tutto ciò non sta in piedi, non ha logicità. A 10 anni mi appassionai allo skatebord. Ad 11 lo buttai nel cesso. Questo per dire, se a me una cosa o non mi serve o non mi interessa più, non vedo motivo di ulteriore perdita di tempo nei suoi confronti.
Quindi, noi razza umana (creata da loro, su questo ha ragione da vendere Sitchin) agli extra-terrestri intessiamo eccome, altrimenti tutti questi avvistamenti non si verificherebbero.
E quest'ultimi, secondo me, così tanto diversi da noi (essendo noi i loro cloni, ma non perfetti come loro (mica sono fessi, non ci avrebbero creato mai meglio di loro)), non lo sono affatto.
Basta vedere alcune testimonianze delle loro "sparate" (loro di laser, noi di piombo):
Non notate qualche similitudine?
Ossia qualcuno che si è divertito a sparare?
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Originariamente Scritto da Jolly_Roger Visualizza MessaggioCiao Varret, grazie per il consiglio, darò un'occhiata a questo libro di Massimiliano Caranzano.
La mia non è una mancanza, ma una vera e propria scelta. Preferisco i documentari ai libri degli autori poiché non voglio farmi influenzare troppo dal loro pensiero.
I documentari, essendo più sintetici, risultano essere molto più oggettivi poichè mostrano solo le informazioni essenziali (tipo le strutture megalitiche, ovvero delle testimonianze fisiche di chiunque ci abbia preceduto) permettendomi di sviluppare una mia teoria personale.
Ho letto a grandi linee Sitchin e già qualche punto non mi convince.
Per esempio su Nibiru, ovvero un pianeta che dovrebbe avere un periodo di rivoluzione di 3.600 anni (su cui vivono gli antichi astronauti), la vita (in tutte le sue forme) come dovrebbe continuare con il suo allontamento progressivo dal Sole? Già da Marte, il Sole viene visto come una sfera più piccola della Luna e molto più sfocata, come farebbe la vita a continuare oltre l'orbita di Plutone, dove le temperature dovrebbero scendere sotto i 270 grandi centigradi (e forse anche meno)?
Cioè a noi (discendenti degli schiavi creati come manodopera a basso costo per raccogliere metalli preziosi) lasciano luoghi incantevoli come Capri, Barbados e Hawaii, mentre loro decidono di vivere nel freddo cosmico? Inoltre, essendo stati creati appunto come schiavi, una volta che non siamo più serviti allo scopo, perché continuano perennemente ad osservarci? Tutto ciò non sta in piedi, non ha logicità. A 10 anni mi appassionai allo skatebord. Ad 11 lo buttai nel cesso. Questo per dire, se a me una cosa o non mi serve o non mi interessa più, non vedo motivo di ulteriore perdita di tempo nei suoi confronti.
Quindi, noi razza umana (creata da loro, su questo ha ragione da vendere Sitchin) agli extra-terrestri intessiamo eccome, altrimenti tutti questi avvistamenti non si verificherebbero.
E quest'ultimi, secondo me, così tanto diversi da noi (essendo noi i loro cloni, ma non perfetti come loro (mica sono fessi, non ci avrebbero creato mai meglio di loro)), non lo sono affatto.
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Originariamente Scritto da Death Magnetic Visualizza MessaggioChe il paradiso è un'astuta bugia è già stato detto?
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Più precisamente, Sitchin (l'autore del "pianeta degli dei"), stabilisce l'inizio della civiltà moderna nell'antica Mesopotamia nel 3.800 a.C., nella città di Eridu.
(queste sono parte delle sue rovine attuali)
Un tempo, invece, doveva presentarsi così:
Eridu significa "Terra" ("Erde" in tedesco, "Earth" in inglese, "Eretz" in ebraico).
Gli ultimi "stampi" dell'essere umano odierno (ovvero Adamo ed Eva), dovrebbero essere stati "installati" proprio qui, ovvero nell'Iraq odierno (il giardino dell'Eden), tra il tigri e l'eufrate.
Prima di questo, come civiltà moderna, lo zero assoluto (eccezion fatta per le piramidi, che sono sorte, a mio avviso, subito dopo il diluvio universale (9.564 a.C.) e non grazie di certo all'uomo moderno (homo sapiens)).
Devo dare ragione ad MKK, quindi, perché essendo gli ambienti interni della piramide di Cheope "antropomorfizzati", non c'è correlazione con i giganti, eliminati quasi (attenzione quasi) del tutto con gli tsnunami del diluvio sopraccitato.
Essendo allineate con le tre stelle della cintura di Orione, le tre piramidi principali della piana di Giza, potrebbero essere (ripeto potrebbero essere) una sorta di punto di partenza per un "wormhole" interstellare, con qualche sistema solare simile al nostro presente in quella costellazione (lo so, non è molto originale)
Siccome non conosciamo ancora il funzionamento di questa "autostrada interstellare", ritengo che le piramidi siano, più o meno, come delle porte murate, ossia gli accessi sono sempre presenti, solo che ci sono ancora dei "mattoni" cognitivi che ci impediscono di comprenderne il funzionamento
Siccome gli alieni (o extra-terrestri o come li volete chiamare voi) hanno la tecnologia per fare questo:
Ritengo che le piramidi servano ancora ai loro scopi (altrimenti le avrebbero distrutte facilmente).
Quali essi siano questi scopi, purtroppo non lo so proprio.
P.S.
Sitchin, più che uno studioso, mi sembra un astuto romanziere.
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Originariamente Scritto da Jolly_Roger Visualizza MessaggioNo, ma potrebbe essere quello il luogo dov'è avvenuto lo "START" dell'ultima versione della civiltà moderna, ossia quella che stiamo vivendo attualmente.
Più precisamente, Sitchin (l'autore del "pianeta degli dei"), stabilisce l'inizio della civiltà moderna nell'antica Mesopotamia nel 3.800 a.C., nella città di Eridu.
(queste sono parte delle sue rovine attuali)
Un tempo, invece, doveva presentarsi così:
Eridu significa "Terra" ("Erde" in tedesco, "Earth" in inglese, "Eretz" in ebraico).
Gli ultimi "stampi" dell'essere umano odierno (ovvero Adamo ed Eva), dovrebbero essere stati "installati" proprio qui, ovvero nell'Iraq odierno (il giardino dell'Eden), tra il tigri e l'eufrate.
Prima di questo, come civiltà moderna, lo zero assoluto (eccezion fatta per le piramidi, che sono sorte, a mio avviso, subito dopo il diluvio universale (9.564 a.C.) e non grazie di certo all'uomo moderno (homo sapiens)).
Devo dare ragione ad MKK, quindi, perché essendo gli ambienti interni della piramide di Cheope "antropomorfizzati", non c'è correlazione con i giganti, eliminati quasi (attenzione quasi) del tutto con gli tsnunami del diluvio sopraccitato.
Essendo allineate con le tre stelle della cintura di Orione, le tre piramidi principali della piana di Giza, potrebbero essere (ripeto potrebbero essere) una sorta di punto di partenza per un "wormhole" interstellare, con qualche sistema solare simile al nostro presente in quella costellazione (lo so, non è molto originale)
Siccome non conosciamo ancora il funzionamento di questa "autostrada interstellare", ritengo che le piramidi siano, più o meno, come delle porte murate, ossia gli accessi sono sempre presenti, solo che ci sono ancora dei "mattoni" cognitivi che ci impediscono di comprenderne il funzionamento
Siccome gli alieni (o extra-terrestri o come li volete chiamare voi) hanno la tecnologia per fare questo:
Ritengo che le piramidi servano ancora ai loro scopi (altrimenti le avrebbero distrutte facilmente).
Quali essi siano questi scopi, purtroppo non lo so proprio.
P.S.
Sitchin, più che uno studioso, mi sembra un astuto romanziere.
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Originariamente Scritto da Varret Visualizza MessaggioMauro Biglino lo conosci? Se non lo conosci, ti sembrerà tutt'altro che un romanziere.
Solo che, ti ripeto, questi studiosi partono dalle antiche scritture (che ricordiamolo non sono affidabilissime) e poi si soffermano sulle testimonianze lasciate dagli antichi astronauti.
Io faccio il contrario, parto dalla testimonianza fisica lasciata da loro e dopo cerco il riscontro nelle antiche scritture.
Un pò come il tenente Colombo (alias Peter Falk): parte SEMPRE dalla scena del delitto e va a ritroso fino ad arrivare al colpevole, basandosi su dati oggettivi (ai testimoni, tra quali c'è anche l'assassino, dà quasi sempre una rilevanza secondaria nel corso delle sue indagini).
Mettici pure il fatto che queste persone, invece, dalle loro indagini traggono comunque un profitto (come giusto che sia eh).
A me invece interessa sapere la verità per una sola ragione: la sopravvivenza.
Io non devo vendere libri: che tu (Sitchin) sei fissato con il numero 12 (come gli dei dell'Olimpo), e cerchi in tutti i modi di "ficcare" nel sistema solare un dodicesimo corpo celeste (Nibiru) con una traiettoria ellittica (che lo sbatterebbe fuori il nostro sistema solare al primo giro (periodo di rivoluzione di ben... 3.600 anni, ricordiamolo)) per far entrare in scena gli Anunnaki nel tuo romanzo, eh beh, non ci siamo proprio.
Ho trovato più istruttive le prime 100 pagine del suo libro (il 12esimo pianeta) che le restanti 400 e passa... perché rappresentano un lavoro eccelso di indagine storica.
Dico io, indaga sulle clonazioni effettuate dagli alieni, facci capire l'accelerazione repentina che c'è stata nell'evoluzione dell'uomo in quegli anni.
Non ti mettere a spiegare millenni di storia, se poi il risultato è un insalata mista.
Rovini, il buon lavoro che hai fatto.
Tutto questo perchè?
Per vendere un libro.
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Originariamente Scritto da Death Magnetic Visualizza MessaggioAh io lo conosco molto bene visto che quand'ero piccolo stava spesso a casa mia.
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Presumo che è un amico di famiglia, quindi se hai ancora rapporti con lui, potresti chiedergli che ne pensa di Virachocha?
Viracocha era il Dio andino che, non solo avrebbe creato gli umani, ma li avrebbe anche distrutti per poi ricrearli (attraverso 5 cicli di creazione).
L'era del Quarto Sole (ovvero la penultima che è terminata con il diluvio universale del 10.000 a.C.) è quella che risulta essere la più interessante.
"Un concetto centrale nella tradizione cosmogonica andina è la credenza in cicli regolari di creazione e distruzione che darebbero inizio e porrebbero fine alle varie ere cosmiche.
Il tempo veniva concepito in maniera circolare; in accordo a tale dottrina, esso aveva solo due dimensioni: il presente (Kay Pacha) che al suo termine sfocia nel “tempo antico” (Nawpa Pacha), dal quale si ritornerà nuovamente al tempo presente.
Tale dottrina, paragonabile a quella indiana degli yuga e a quella esiodea delle età, si fonda su un principio di ciclicità che governerebbe ogni cosa nel cosmo e che viene denominato dalla tradizione andina Pachacuti, letteralmente “una rivoluzione, una processione dello spazio e del tempo”. Con tale termine, nei miti, vengono descritti una serie di eventi catastrofici che prevedono la distruzione generale dell’umanità del ciclo e la sua successiva sostituzione con una nuova umanità—vedi i miti di origine del lago Titicaca, in cui si narra che Viracocha sterminò una precedente razza di giganti con il diluvio o con una pioggia di fuoco per poi creare una successiva umanità, quella attuale."
di Marco Maculotti copertina: tessile della cultura Paracas (Perù costiero) Un concetto centrale nella tradizione cosmogonica andina è la credenza in cicli regolari di creazione e distruzione che d…
Quindi, i giganti sono esistiti per davvero (e li hanno fatti fuori), gli alberi colossali pure (e li hanno tagliati/bombardati).
Adesso resta da capire una sola cosa: agli alieni (oppure extra-terrestri) basterà avviare una nuova era (la Sesta, ovvero del Sesto Sole, secondo la tradizione andina noi ci troviamo attualmente nella Quinta) con la nascita di una nuova specie (grazie alla campagna vaccinale), oppure daranno comunque avvio ad uno sterminio di massa, tramite il solito Diluvio Universale, come nelle precedenti cinque?
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Originariamente Scritto da valium Visualizza MessaggioVedo molto più realistica la reincarnazione
Invece io faccio fatica a capirne la logica...
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".
(L. Pirandello)
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