In certi momenti, quando mi sembra di non avere niente, il pensiero va da sè a un tizio (la sacca di strutto che ho postato l'altro giorno), che al contrario ha tutto. Ha una famiglia, non è mai solo, sempre con la moglie e la figlia a fare selfie.
Ce ne sono tanti che hanno ciò che ha lui, ma io continuo a pensare a lui, perchè è l'individuo più squallido che conosca: ho impresso in mente il ricordo di quando al compleanno della mia amica si inginocchiò e le diede l'anello, e poi appena 10 mesi dopo lei rimase incinta e lui la lasciò, accusandola di avergli rovinato la vita perchè per lui era troppo presto, aveva altri programmi... e andò a vivere insieme a quella che già forse dal giorno dell'anello si scopava. Tornò a casa costretto dal padre della mia amica, quando nacque la bambina, e ora fanno le foto e la gente gli scrive "sei un grande uomo e un grande papà". E io vorrei scrivere "sei squallido, sei un ometto da niente, sei quello che andò a vivere con la sua *******"
E allora scatta in me un "eppure": eppure, eppure, lui aveva tutto, e per avere ancora di più, per divertirsi, per scopicchiare, ha accettato di sacrificare la sua stessa dignità, come se questa componente di sè non avesse valore.
L'essere umano è fatto da una componente istintiva e da una componente morale, metafisica: questo povero disgraziato ha rinunciato alla sua parte più nobile per soddisfare l'animale.
E allora penso, cosa significa "avere", e qual è la differenza tra l'avere e l'essere?
L'animale che è in noi ci chiede di appagare le richieste che giungono dall'istinto: sesso, denaro (strumento per ottenere il sesso e per assicurare la sopravvivenza della prole), e cibo... Un essere umano decente è colui che sa equilibrare le due componenti, quella istintuale e quella morale: cercare di soddisfare i propri desideri sessuali senza usare nè tradire il proprio partner; cercare il proprio benessere conducendo una vita laboriosa e onesta; mangiare con moderazione...
Gli esseri umani schifosi sono quelli come il tizio che citavo sopra: gli importa solo soddisfare l'istinto, a costo di uccidere la propria dignità.
Sono i ladri, i mariti infedeli, i puttanieri infoiati, gli affaristi, gli speculatori.
E poi ci sono i belli: quelli che si elevano sopra l'istinto, che non badano al proprio piacere e al proprio guadagno, ma solo al bene. Costoro sono "troppo umani", hanno abbandonato l'animale, hanno ripudiato l'avere per l'essere. Ed è questa la nostra parte più intima e vera, quella che ci rende uomini. Non scorderò mai la frase di Manuel "è quando ti trovi a frugare tra i resti della tua esistenza che riscopri l'importanza di ciò che avevi, ma, soprattutto di ciò che eri". Non a caso cita l'essere prima dell'avere.
Andare oltre la materia, andare oltre l'istinto per cercare nella bellezza il proprio fine.
E questo dovrebbe essere lo scopo di tutti gli infelici, di quelli che hanno perso tutto: non arrabattarsi per le briciole, ma cercare l'aspetto positivo anche in questo.
E' la vecchia tattica di assalire il fortino dove i legionari hanno lasciato sguarnito: Gli omuncoli hanno rinunciato alla bellezza, parlano di fiche e di denaro... cosa aspettate? aggrediteli lì, prendetevi ciò a cui essi hanno rinunciato credendo che non abbia valore, credendo che nessuno scalerà il fortino da quella parte. Prendetevi la bellezza.
Ce ne sono tanti che hanno ciò che ha lui, ma io continuo a pensare a lui, perchè è l'individuo più squallido che conosca: ho impresso in mente il ricordo di quando al compleanno della mia amica si inginocchiò e le diede l'anello, e poi appena 10 mesi dopo lei rimase incinta e lui la lasciò, accusandola di avergli rovinato la vita perchè per lui era troppo presto, aveva altri programmi... e andò a vivere insieme a quella che già forse dal giorno dell'anello si scopava. Tornò a casa costretto dal padre della mia amica, quando nacque la bambina, e ora fanno le foto e la gente gli scrive "sei un grande uomo e un grande papà". E io vorrei scrivere "sei squallido, sei un ometto da niente, sei quello che andò a vivere con la sua *******"
E allora scatta in me un "eppure": eppure, eppure, lui aveva tutto, e per avere ancora di più, per divertirsi, per scopicchiare, ha accettato di sacrificare la sua stessa dignità, come se questa componente di sè non avesse valore.
L'essere umano è fatto da una componente istintiva e da una componente morale, metafisica: questo povero disgraziato ha rinunciato alla sua parte più nobile per soddisfare l'animale.
E allora penso, cosa significa "avere", e qual è la differenza tra l'avere e l'essere?
L'animale che è in noi ci chiede di appagare le richieste che giungono dall'istinto: sesso, denaro (strumento per ottenere il sesso e per assicurare la sopravvivenza della prole), e cibo... Un essere umano decente è colui che sa equilibrare le due componenti, quella istintuale e quella morale: cercare di soddisfare i propri desideri sessuali senza usare nè tradire il proprio partner; cercare il proprio benessere conducendo una vita laboriosa e onesta; mangiare con moderazione...
Gli esseri umani schifosi sono quelli come il tizio che citavo sopra: gli importa solo soddisfare l'istinto, a costo di uccidere la propria dignità.
Sono i ladri, i mariti infedeli, i puttanieri infoiati, gli affaristi, gli speculatori.
E poi ci sono i belli: quelli che si elevano sopra l'istinto, che non badano al proprio piacere e al proprio guadagno, ma solo al bene. Costoro sono "troppo umani", hanno abbandonato l'animale, hanno ripudiato l'avere per l'essere. Ed è questa la nostra parte più intima e vera, quella che ci rende uomini. Non scorderò mai la frase di Manuel "è quando ti trovi a frugare tra i resti della tua esistenza che riscopri l'importanza di ciò che avevi, ma, soprattutto di ciò che eri". Non a caso cita l'essere prima dell'avere.
Andare oltre la materia, andare oltre l'istinto per cercare nella bellezza il proprio fine.
E questo dovrebbe essere lo scopo di tutti gli infelici, di quelli che hanno perso tutto: non arrabattarsi per le briciole, ma cercare l'aspetto positivo anche in questo.
E' la vecchia tattica di assalire il fortino dove i legionari hanno lasciato sguarnito: Gli omuncoli hanno rinunciato alla bellezza, parlano di fiche e di denaro... cosa aspettate? aggrediteli lì, prendetevi ciò a cui essi hanno rinunciato credendo che non abbia valore, credendo che nessuno scalerà il fortino da quella parte. Prendetevi la bellezza.
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