Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Attenzione: Calcio Inside! Parte III

    Il 3d in archivio: https://www.bodyweb.com/threads/3307...nside!Parte-II
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    C. Campo - Moriremo Lontani


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    #2
    Serie A al via: Juve più forte ma piena di incognite, Inter e Napoli con grandi ambizioni

    I campioni d'Italia si sono rinforzati ulteriormente sul mercato, ma la transizione da Allegri a Sarri è ancora da assimilare. I nerazzurri hanno fatto una campagna acquisti coraggiosa e lucida e il vero punto di forza è il tecnico Conte. Ancelotti voleva Icardi, ha avuto Manolas e Lozano. Tante novità per Milan e Roma, forse troppe. In ottica salvezza si spera in verdetti non scritti già dall'inizio

    di Maurizio Crosetti

    Il mistero del campionato è una distanza: quella che separava, separa o separerebbe la Juventus dal resto del mondo. Quando si potrà misurarla, questa distanza, capiremo se ci attende il nono scudetto consecutivo bianconero o se c’è vita sulla Terra. La prima domanda è: la Juve è più forte di prima, ed è quindi ancora più forte degli altri? La seconda, ovviamente collegata alla prima: gli altri sono migliorati, e quanto?

    La Juve tra rinforzi e problemi da risolvere


    In teoria, nella quasi totale mancanza di vere indicazioni estive (il calcio d’agosto è come il primo amore, non si scorda ma non si sposa quasi mai), sembra che i bianconeri debbano risolvere problemi per loro inediti. La squadra, anzi la rosa è naturalmente formidabile, ma l’idea di gioco da Allegri a Sarri dovrà essere diversa, e quindi assimilata. Finora non c’è stato tempo di farlo, e la malattia del tecnico complica il rodaggio e ne allunga i tempi. I campioni d’Italia non avranno il loro tecnico in panchina nel debutto di Parma e poi contro il Napoli, per ritrovarlo – anzi, per averlo davvero – soltanto dopo la sosta azzurra, quindi a metà settembre. Quel giorno, prima di Fiorentina-Juventus o durante, qualcosa di più sapremo.

    Come sarà la Juve di Sarri


    La Juventus giocherà a zona corretta e non integrale, Sarri la assimilerà più al suo Chelsea che al suo Napoli, partendo comunque dalle caratteristiche dei campioni a disposizione. L’ha già detto. Alzerà un po’ la difesa e chiederà a Pjanic più ordine: il ruolo, i movimenti e la frequenza di tocco del regista saranno la chiave di volta della manovra bianconera, e molti destini dipenderanno da questo. Della Juve è nuovo o seminuovo anche il centrocampo con Rabiot e Ramsey, non titolare all’inizio, e con il redivivo Khedira (Matuidi sembra ai margini e forse se ne andrà). Finora, il reparto centrale sembra un po’ scollegato dal resto. Invece in attacco le idee di Sarri non dovrebbero soprapporsi troppo all’estro e agli istinti delle punte, che ora però sono in notevole esubero. Attorno al totem Ronaldo potrebbe muoversi Icardi, se alla fine arriverà, oppure Dybala, se alla fine resterà. Higuain ha puntato i piedi e il contratto: se sarà una risorsa o un ingombro lo vedremo. Invece Mandzukic andrà via, alla Juve si ritiene abbia fatto il suo (bellissimo, utilissimo) tempo. La squadra bianconera è piena di ali, dunque correrà, crosserà e scambierà molto il pallone. La continuità di Douglas Costa, finora una chimera, e un ruolo più definito per Bernardeschi saranno le altre condizioni di crescita.

    Napoli senza Icardi ma con un'identità già precisa

    A occhio, e se l’occhio non inganna, la Juventus sembra ancora la più forte, anche se forse non irraggiungibile. Logico collocare Napoli e Inter, o forse Inter e Napoli, subito dietro (o quasi accanto, chissà) ai torinesi. Il Napoli è più o meno sempre quello, anche se l’arrivo di Manolas accanto a Koulibaly richiede lavoro di adattamento difensivo, visto che le loro attitudini sembrano forse un po’ troppo simili per via di una certa esuberanza tattica. Icardi ha rifiutato il trasferimento ed era il centravanti che voleva Ancelotti. Il messicano Lozano è un tipo interessante e imprevedibile, mentre Milik un campione non ancora del tutto esploso. Insieme ai soliti Mertens e Insigne, gli azzurri dovrebbero almeno preoccupare la Juventus da affrontare subito a Torino il 31 agosto, in una sfida prematura e intrigante.

    Inter, la vera punta di diamante è Conte


    Se del Napoli si conosce molto, e se della Juve si attende di capire la fame cannibalesca, di solito non placabile, è l’Inter il grande punto di domanda della serie A. L’Inter “alla juventina” con Beppe Marotta a costruirla e Antonio Conte a guidarla. A Torino temono molto la presenza del loro ex capitano e allenatore sulla panchina della storica rivale. Il mercato nerazzurro è stato coraggioso e lucido, con rinunce nette (Conte lo ha fatto in ogni sua nuova squadra), con l’infinita grana Icardi (gestita malissimo da tutti, cominciando dalla moglie procuratrice di guai) e acquisti di peso non solo fisico, come il belga Lukaku. Se l’Inter diventerà “contiana” presto e bene, avremo forse la possibile alternativa a una tirannide bianconera che si avvia verso il decennio, un tempo mai visto nella storia del calcio italiano.

    Roma e Milan, troppe novità per essere già competitivi


    Il resto dell’ipotetica alta o media classifica è come un magma indistinto dove possono segnalarsi Lazio e Atalanta per continuità, Roma e Milan per novità, forse troppo profonde però per rendere giallorossi e rossoneri subito competitivi. L’impressione è di una borghesia del campionato ampia e relativamente incisiva, una classe media che occuperà un territorio più di assestamento che di conquista. Ci sarà un’ampia fascia di terra in cui si vivrà bene ma non benissimo e neppure malissimo, un luogo dove il robusto Torino, la Fiorentina di nonno Ribery, il Genoa dei molti e variegati rinforzi, il Sassuolo sempre bello tonico, la Samp inedita, il corsaiolo Sassuolo e magari il battagliero Cagliari potrebbero dire parole interessanti.

    La lotta per la salvezza

    Oltre la terra di mezzo, come sempre, ecco il mischione della salvezza. Bisogna capire quando e quanto sarà definito, dopo stagioni in cui i “morituri” sono sembrati quasi subito apparire con nomi e cognomi. Troppa forza di qualcuno lassù, e troppa debolezza dei molti quaggiù non possono far vivere un campionato vero, combattuto fino in fondo e coinvolgente. Nessuno va al cinema per vedere un film di cui si sappiano a memoria inizio, dialoghi e soprattutto il finale.

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      #3
      Roma, Schick in partenza: il vice Dzeko sarà Kalinic

      Il ceco, che sta per accasarsi in Germania, potrebbe comunque essere convocato da Fonseca per la prima con il Genoa. Per sostituirlo, il ds Petrachi sta pensando al croato dell'Atletico Madrid

      Mancano solo due giorni e poi inizierà l'avventura in Serie A di Paulo Fonseca. Il tecnico portoghese sperava di debuttare davanti al suo pubblico con la rosa al completo, i reparti ben organizzati e soprattutto senza la pletora di esuberi che si aggirano per Trigoria in attesa di una sistemazione. Invece, a 48 ore dall'esordio contro il Genoa, si ritrova ancora privo del difensore centrale e non ha la minima idea se il vice di Dzeko sarà Schick o qualcun altro. Fatta eccezione per Pau Lopez, non stupisce che il tecnico portoghese sia deciso a mandare in campo all'Olimpico una formazione composta da giocatori che l'anno scorso erano a disposizione prima di Di Francesco e poi di Ranieri. In attesa della conferenza stampa della vigilia, in programma domani alle 16.30, Fonseca ha rilasciato un'intervista al quotidiano portoghese Record. "L'obiettivo di questa Roma è tornare subito in Champions, e credo che se giochiamo bene e saremo forti a tutti i livelli, gli obiettivi saranno più vicini - ha spiegato l'allenatore giallorosso -. Voglio che la mia squadra sia molto offensiva, che giochi nella metà campo avversaria, con la linea difensiva lontana della nostra porta. Vogliamo avere una squadra sicura in difesa, però io dico sempre che il migliore modo di difendere è avere la palla".

      Fonseca sarà uno dei quattro allenatori stranieri che quest'anno alleneranno in Serie A, un campionato dove spesso risulta complicato per chi viene dall'estero completare in fretta il processo di adattamento. L'ex tecnico dello Shakhtar Donetsk però non sembra avere grossi timori. "Ho sempre avuto l'ambizione e convinzione che prima o poi sarei arrivato in uno dei migliori campionati in Europa: la Serie A è uno di questi - ha tagliato corto il tecnico -. Il campionato italiano ha esigenze tattiche enormi, è una sfida che mi motiva molto. Sono convinto che riuscirò a costruire una squadra coraggiosa, ambiziosa e che riempia di orgoglio i nostri tifosi. Tutti i club hanno fatto investimenti importanti, hanno grandi allenatori e calciatori top. Per me, fondamentale è costruire una squadra che non guardi al nome degli avversari per sviluppare il suo gioco".

      La trattativa per Rugani è in stand-by. Defrel a un passo dalla Sampdoria

      Pare essere entrata in una fase di stallo la trattativa tra la Roma e la Juventus per Daniele Rugani. Mentre il difensore toscano non è stato convocato da Sarri per la trasferta contro il Parma, Paratici e Petrachi stanno tentando di mettersi d'accordo sul prezzo dei cartellini da assegnare ad Alessio Riccardi e Zan Celar, i due giovani della Roma che la Juve mira a inserire nell'affare. Ci sono divergenze però anche sulla valutazione finale di Rugani che i giallorossi vorrebbero abbassare intorno ai 24 milioni mentre la Juventus insiste a voler alzare intorno ai 30. Intanto è sempre più vicino all'addio Defrel, che tornerà alla Sampdoria in prestito (con obbligo di riscatto) per una cifra vicina ai 15 milioni. Decisiva nello sblocco della trattativa per il francese è stata anche la mediazione di Di Francesco, che ha spinto la dirigenza genovese ad acquistare l'attaccante proprio come aveva fatto con Monchi quando allenava la Roma. Sono ore decisive anche per Patrik Schick, che nelle ultime ore viene dato sempre più vicino al trasferimento in Germania. In attesa che vada in porto l'affare con il Lipsia, però, il ceco resterà a disposizione di Fonseca: servirà infatti ancora qualche giorno per definire nei dettagli l'operazione, perciò appare probabile che Schick venga convocato dal tecnico portoghese per la sfida con il Genoa. Se il ceco alla fine dovesse partite, Petrachi punta a sostituirlo con Nikola Kalinic: l'attaccante croato ha un contratto con l'Atletico Madrid fino al 2021 e ha uno stipendio di 2,5 milioni.

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        #4
        Serie A al via: Juventus a Parma tra rodaggio e difficoltà

        Sarri assente, mercato in evoluzione: oggi il test al Tardini. Nedved: «Abbiamo problemi ma restiamo fortissimi». Gioca Rabiot. De Ligt ancora in rodaggio, Ramsey a casa

        Il clima che si è venuto a creare attorno alla Juventus è nuovo, come il campionato che inizia. O almeno riporta a ricordi lontani, al secondo anno di Conte, squalificato per quattro mesi o al primo di Allegri, arrivato tra insulti e lanci di uova. L’assenza per malattia di Maurizio Sarri però a differenza delle altre due criticità superate sempre di slancio a Torino si unisce alle nebbie dal mercato ancora presenti attorno alla squadra, che resta «una delle più forti d’Europa», come ha sintetizzato il vicepresidente Pavel Nedved alla vigilia del debutto di sabato a Parma. Una squadra che però ancora non sa con precisione chi è dentro e chi è fuori dal gruppo: non esattamente il tipo di cemento a presa rapida che servirebbe a chi ha l’obiettivo cambiare stile di gioco. Però questo è il destino delle squadre-azienda, concetto sul quale il presidente Agnelli ha messo l’accento in maniera molto chiara durante la conferenza di addio ad Allegri. Uno scenario ribadito da Sarri quando dice, come ha fatto due settimane fa, che «il mercato va in una certa direzione e quello che dico io conta zero».

        In sintesi «ci sono delle difficoltà — come ammette lo stesso Nedved — ma non è un momento di transizione. Vogliamo vincere anche quest’anno e non dobbiamo rincorrere i nostri conti vendendo sul mercato. Se ci saranno delle occasioni da cogliere, le coglieremo al volo». La Juve intanto deve pensare a cogliere subito la vittoria contro un avversario che l’anno scorso proprio a fine agosto le creò qualche difficoltà più del previsto: il Parma è stata la squadra con il minor possesso palla di tutto il campionato, ma sa difendersi molto bassa e ripartire in contropiede con Gervinho, Inglese e il nuovo arrivato Karamoh. Quindi va maneggiata con una certa cura. Sarri sarà connesso con la panchina, dove siederà Giovanni Martusciello, tre stagioni fa capo-allenatore a Empoli, dove ha fatto il vice dello stesso Sarri e poi di Giampaolo, per poi completare tutto l’arco costituzionale da collaboratore tecnico di Spalletti all’Inter. In Toscana, oltre che per un gioco propositivo e per la retrocessione, Martusciello è anche ricordato per una frase volgare, usata davanti ai microfoni per descrivere la bagarre della lotta salvezza.

        La prima Signora del nuovo corso potrebbe avere un solo acquisto in campo, Rabiot mezzala sinistra. De Ligt è in rodaggio, Ramsey indietro di condizione è rimasto a casa, come Rugani ormai in partenza. Danilo se la gioca sulla destra con De Sciglio, mentre davanti Dybala falso nove è più che una possibilità: «E sta facendo bene in quel ruolo: lui non può mai essere un problema, perché è un grande giocatore» sottolinea Nedved, nonostante la Juve abbia cercato lo scambio tra l’argentino e Lukaku, fallito il quale anche Higuain è tornato a essere «tra i due-tre migliori centravanti al mondo». Dipende tutto dalla prospettiva con cui si guardano le cose. E quella della Juve, da qui alla chiusura del mercato, può ancora cambiare.

        CorSera
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          #5
          Inter. Icardi, maglia numero sette ma con il Lecce non ci sarà

          Wanda Nara insiste via social: «Un altro anno insieme». Intanto il club lunedì chiuderà con il Manchester United per il prestito di Alexis Sanchez

          Mauro Icardi pare irremovibile nella sua scelta di rimanere a Milano: solo un tentativo last minute della Juve potrebbe fargli cambiare idea. Intanto, venerdì l’Inter ha ufficializzato i numeri di maglia e Mauro ha ottenuto il 7. Ma i piani di Conte non cambiano: per il Lecce non sarà convocato. La moglie Wanda Nara postando una foto, ritratta alla festa di Lautaro con altre mogli e compagne, ha scritto «un altro anno insieme». Lunedì sarà il giorno della fumata bianca del Manchester United per il prestito di Alexis Sanchez. Poi si riprenderanno i colloqui con la Fiorentina per lo scambio Biraghi-Dalbert.

          CorSera
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            #6
            Il Milan cerca ancora Correa e Kessie rimane

            Lunedì Boban e Maldini voleranno a Madrid per chiudere con l’Atletico. Intanto Strinic va verso la rescissione, mentre Laxalt tergiversa con l’Atalanta


            Per ora la precedenza al campo, ma da lunedì per gli ultimi battiti di mercato si fa sul serio. Zvone Boban e Paolo Maldini voleranno a Madrid la prossima settimana per chiudere l’operazione Correa, impostata un mese fa e non ancora definita. Gli spagnoli sono fermi nella richiesta di 50 milioni fra parte fissa e bonus mentre i rossoneri, partiti da 38 più parte variabile, hanno successivamente alzato l’offerta a 40. Presumibilmente a metà strada un accordo si potrà trovare.

            Di certo le cessioni degli esuberi non agevolano il lavoro dei manager milanisti: lunedì verrà formalizzata la risoluzione consensuale del contratto di Strinic, mentre Laxalt ancora non ha accettato di approdare in prestito con diritto di riscatto all’Atalanta (solo una buonuscita dei rossoneri potrebbe sbloccare la situazione). Complessa un’uscita di Kessie per il quale il Monaco è disposto a investire «solo» 25 milioni: con poco tempo a disposizione, il Milan faticherebbe a trovare un sostituto e l’ivoriano chiede ai francesi 4 milioni di ingaggio.


            CorSera
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            • sylvester
              Bodyweb Senior
              • Dec 2004
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              #7
              Si ricomincia...Buon Campionato a Tutti!!!

              Aaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhh come gioca il Milan di Giampaolooooooooo
              Aaaaaaaaahhhhhhhhhhhhh!!!









              "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
              Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
              vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

              (L. Pirandello)

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              • madmas
                C8H11NO2
                • Mar 2015
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                • Jamaica [JM]
                • Via dalle palle
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                #8
                Forza Juve

                Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk
                Originariamente Scritto da huntermaster
                Ho lekkkato un buco di kulo magnifico
                Originariamente Scritto da Pesca
                le fike e i kuli rosa non impuzzolentiscono mai
                sigpic

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                • germanomosconi
                  Bodyweb Senior
                  • Jan 2007
                  • 15453
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                  • pordenone
                  • Send PM

                  #9
                  Secondo me la Juve quest'anno non vince
                  Originariamente Scritto da Marco pl
                  i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                  Originariamente Scritto da master wallace
                  IO? Mai masturbato.
                  Originariamente Scritto da master wallace
                  Io sono drogato..

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                  • CRI PV
                    Mufasa
                    • Nov 2007
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                    #10
                    Salto post


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                    • Sean
                      Csar
                      • Sep 2007
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                      #11
                      Stallo Rugani, cresce la pista Nkoulou

                      IL TEMPO (F. BIAFORA) - Nonostante l’inizio del campionato sia imminente, Petrachi continua a muoversi sul mercato, cercando di regalare a Fonseca il tanto desiderato difensore centrale e tentando di piazzare gli ultimi esuberi rimasti sul groppone. Per quanto riguarda il pacchetto arretrato l’affare Rugani non va considerato definitivamente saltato, ma dopo la frenata degli scorsi giorni non si registrano nuovi passi in avanti, anche se il toscano non è stato convocato dalla Juventus. In queste ore il ds ha ripreso i contatti per Lovren e sta nuovamente lavorando sulla pista che porta a Nkoulou del Torino: i granata hanno perso contro il Wolverhampton nell’andata dell’ultimo turno preliminare di Europa League e in caso di eliminazione sono intenzionati a cedere uno dei tanti centrali della rosa. Il camerunese era finito nel mirino della Roma già lo scorso luglio, ma il Toro aveva rifiutato la proposta di un conguaglio economico a cui aggiungere il cartellino di Perotti. Ora si proverà a tornare alla carica. Sul fronte cessioni Defrel è ad un passo dalla Sampdoria (1 milione di prestito e 13,5 di obbligo di riscatto), Santon vuole soltanto il Maiorca ed è vicino il trasferimento di Coric in prestito con diritto di riscatto all’Almeria: il croato ha già dato il suo assenso ad andare a giocare in seconda divisione spagnola e mancano soltanto gli ultimi dettagli prima della fumata bianca. Per Gonalons è arrivata invece una richiesta dal Besiktas, ma lui preferirebbe tornare in Francia e aspetta che si risolvano i problemi sorti con il Rennes. Ci vorrà ancora del tempo per definire la situazione di Schick, sul quale è in forte pressing il Lipsia, che deve però cedere Augustin. Come sostituto sono stati offerti alla Roma Kalinic, prendibile per un totale di 7-8 milioni, e l’ucraino Yaremchuk del Gent.

                      IL TEMPO (F. BIAFORA) - Nonostante l’inizio del campionato sia imminente, Petrachi continua a muoversi sul mercato, cercando di regalare a Fonseca il tanto desiderato difensore centrale e tentando di piazzare gli ultimi esuberi rimasti sul groppone. Per quanto riguarda il pacchetto arretra...
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                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                      • Sean
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                        #12
                        Teniamo presente che un campionato è lungo per definizione e per sua natura. Passa attraverso i campi estivi, invernali, primaverili...gli incroci con le coppe, i momenti, gli snodi, gli inciampi, le crisi...per tutti. Vince non solo chi fa più punti ma chi riesce a mascherare, superare tutti quei vari momenti, crisi comprese.

                        Non solo la Juventus ha cambiato allenatore, tante altre squadre lo hanno fatto. La Juve ha dalla sua una risorsa importante: la panchina, le alternative. In un campionato lungo (con in mezzo le coppe) è un'arma che puo' permetterti di non andare in riserva. Il resto sarà fatto dalla voglia e capacità di ancora primeggiare e dal modo in cui l'allenatore saprà calarsi entro il mondo della Juve, dove si devono vincere le partite, si devono fare i punti: questo è preminente su ogni altro discorso, perchè tutti si verrà giudicati dalla classifica finale.

                        Sarri pian piano, se non lo ha capito, lo capirà. E' quel passo in più, quello scatto, quella completezza che gli si chiede e che sarà la chiave della stagione. E' una sfida per tutti, non si andrebbe avanti senza.
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

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                          #13

                          Gazzetta
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

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                            #14


                            Gazzetta
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

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                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

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