Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • Sean
    Csar
    • Sep 2007
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    • In piedi tra le rovine
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    Debutta oggi, mercoledì 25 settembre, la nuova Europa League. Il format sarà lo stesso di quello utilizzato per la Champions. Si passerà, dunque, dalle 32 squadre della precedente edizione alle 36 di quella attuale. Non ci saranno più otto gruppi distinti ma un singolo girone, concepito come un unico campionato.Ogni squadra affronterà, quindi, otto partite nella fase a gironi contro otto avversarie: quattro si giocheranno in casa, quattro in trasferta.

    E oggi gioca la Lazio in trasferta contro la Dinamo Kiev. Marco Baroni, il tecnico dei biancocelesti, ha tutti a disposizione. A Formello Castellanos ha svolto l’allenamento insieme al resto della squadra, ma è difficile che l’argentino possa giocare titolare. Dopo l’edema da sovraccarico muscolare agli adduttori della coscia sinistra (che gli ha fatto saltare la gara con la Fiorentina), il Taty dovrebbe accomodarsi in panchina.

    Dinamo Kiev-Lazio

    La partita della Lazio contro la Dinamo Kiev si gioca ad Amburgo, in Germania, alle ore 21 e si potrà vedere su Sky Sport, Sky Sport Uno, Sky Sport 4k e in streaming su Sky Go e Now


    ​CorSera
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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    • germanomosconi
      Bodyweb Senior
      • Jan 2007
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      • pordenone
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      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
      Milano ha perso la finale Champions 2027, ora l’allarme italiano è per Euro 2032

      ​Il rebus San Siro non è l’unico pasticcio burocratico-politico per un sistema calcistico alle prese con stadi obsoleti. Mentre la Turchia ne ha 13 moderni e già pronti per il torneo, l’Italia fatica a trovare i 5 necessari. Napoli in grave ritardo ha la situazione più complicata, il Sud rischia di non ospitare partite

      https://www.repubblica.it/sport/calc...032-423519545/
      Strano, non l'avrei mai detto
      Originariamente Scritto da Marco pl
      i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
      Originariamente Scritto da master wallace
      IO? Mai masturbato.
      Originariamente Scritto da master wallace
      Io sono drogato..

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      • fede79
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        • Oct 2002
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        Cinquanta tifosi della Lazio arrestati ad Amburgo. Sarebbero stati trovati in possesso di spranghe e coltelli. Questo quanto diramato dalle autorità. I supporter biancocelesti si trovavano nella città tedesca, per assistere alla partita di Europa League(in campo neutro oggi 25 mercoledì settembre, ore 21) tra Dinamo Kiev e la squadra allenata da Marco Baroni.

        L'arresto sarebbe avvenuto nel corso di una perquisizione. Nell'occasione i tifosi laziali sarebbero stati arrestati perché trovati, come detto, con spranghe e coltelli. Tifosi che erano giunti in Germania, in attesa del match di questa sera. Successivamente, sono stati portati con un autobus in questura.

        (Romatoday.it)
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        • Sean
          Csar
          • Sep 2007
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          • In piedi tra le rovine
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          Fa pensare ad una spedizione punitiva, visto il numero dei tifosi armati di tutto punto...bisognerebbe sapere se tra le due tifoserie c'erano dei precedenti di scontri, sgarbi o altro.
          ...ma di noi
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          • SimoneBW
            Bodyweb Advanced
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            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
            Fa pensare ad una spedizione punitiva, visto il numero dei tifosi armati di tutto punto...bisognerebbe sapere se tra le due tifoserie c'erano dei precedenti di scontri, sgarbi o altro.
            Sull'ansa si parla di qualche fermo ma nessun arresto. Notizia ovviamente ingigantita da qualche scribbacchino che vuole essere assunto dal corriere dello sport.

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            • marco83
              Bodyweb Senior
              • May 2006
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              Partita tostissima. Dopo anni abbiamo finalmente centrocampisti che corrono. Kone tantissima roba e pisilli la bella sorpresa.

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              • Fabi Stone
                Bodyweb Senior
                • Jan 2015
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                Originariamente Scritto da marco83 Visualizza Messaggio
                Partita tostissima. Dopo anni abbiamo finalmente centrocampisti che corrono. Kone tantissima roba e pisilli la bella sorpresa.
                Il secondo tempo, Kone pareva il fratello scemo di se stesso e Pisilli non ha azzeccato un appoggio da quando è entrato... il gol preso manco in seconda categoria Marco. Hermoso so già due , in coabitazione sempre co Ndika (stavolta la coppia de stronzi l'ha fatta co Angelino). Ndika-Cristante fanno il resto.

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                • SimoneBW
                  Bodyweb Advanced
                  • Oct 2018
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                  "Perché non me vojo fa arestà..."
                   

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                  • fede79
                    Stratocaster Addicted
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                    • Sean
                      Csar
                      • Sep 2007
                      • 120148
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                      • In piedi tra le rovine
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                      Eccoci mi pare non sia successo niente di importante lato calcio se non le partite di EL di cui è già stato dato conto.

                      Stasera riprende il campionato e gioca il Milan col Lecce.
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                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                      • robybaggio10
                        Bodyweb Senior
                        • Dec 2011
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                        • Franciacorta
                        • Send PM

                        Sylverster ha già parlato di scudetto?
                        I SUOI goals:
                        -Serie A: 189
                        -Serie B: 6
                        -Super League: 5
                        -Coppa Italia: 13
                        -Chinese FA Cup: 1
                        -Coppa UEFA: 5
                        -Champions League: 13
                        -Nazionale Under 21: 19
                        -Nazionale: 19
                        TOTALE: 270

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                        • Sean
                          Csar
                          • Sep 2007
                          • 120148
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                          Milan-Lecce 3-0: Morata-Theo-Pulisic risolvono la gara in 5’, rossoneri in vetta col Toro

                          Decisivi gli ultimi minuti del primo tempo: lo spagnolo poi esce nella ripresa infortunato. Bartesaghi, espulsione shock

                          ...ma di noi
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                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                          • Irrlicht
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                            • Aug 2021
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                            Ma espulsione shock de che che è totalmente involontario e a momenti manco è da ammonire
                            Solo per pericolosità, al limite

                            ma di certo non voleva "fare male"
                            Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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                            • Sean
                              Csar
                              • Sep 2007
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                              Udinese Inter

                              (ore 15 su Dazn)
                              Ritrovato il sorriso con il successo di Coppa Italia sulla Salernitana, l’Udinese prova a ripartire anche in campionato contro l’Inter: «Non hanno punti deboli, ruotano molto in campo anche se non si nota. Ho visto alcune gare della passata stagione, studiando come i ragazzi dovranno disporsi in campo. A mio avviso è la squadra più forte della serie A», le parole di Kosta Runjaic. Da parte sua, Simone Inzaghi vuole dimenticare il k.o. nel derby. Non avrà a disposizione Barella. Per Zielinski sarà la prima gara da titolare in campionato.

                              Genoa-Juventus

                              (ore 18 su Dazn)
                              Dall’ultimo mercato il Genoa è cambiato molto e Alberto Gilardino sta facendo più fatica, come si è visto nella sconfitta di Coppa Italia, ai rigori, contro la Sampdoria. La Juventus, invece, ha ancora preso zero gol in cinque partite, ma non segna da tre gare di fila. La partita sarà a porte chiuse: «È davvero un peccato. La formazione? L’ho già scelta e stavolta ve la dico», ha sorpreso tutti Thiago Motta, che lancerà dal 1' il giovane Rouhi.

                              Bologna-Atalanta

                              (ore 20.45 su Dazn, Sky Sport)
                              Il Bologna vuole dare continuità al successo di Monza. Vincenzo Italiano promette battaglia: «Ho sempre giocato partite straordinarie contro Gasperini e spero che anche questa possa essere una bella gara. Sappiamo che sono una grande squadra e non dobbiamo pensare che siano in difficoltà». Da parte sua, l’Atalanta deve rialzarsi subito dall’inattesa sconfitta di Bergamo contro il Como.

                              CorSera
                              ...ma di noi
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                              «nessun vincolo univa questi morti
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                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Cristiano Giuntoli: «La Juventus è ripartita da zero, Thiago Motta è un predestinato, di Allegri non parlo. Se non fossi diventato dirigente avrei aperto un bar»

                                Il capo dell'area tecnica della Juventus: «Per scegliere un giocatore i numeri non bastano, servono le emozioni. Vlahovic sostituito all'intervallo? È il metodo Motta, nullla di strano. Di Allegri non parlo».

                                di Massimiliano Nerozzi e Monica Scozzafava​

                                Quando si dice avere la Juve nel cuore: dal figlio Alessandro, due anni e mezzo e maglietta bianconera d’ordinanza — «Vai alla Giuve? Mi dice quando esco» — a papà Tiziano, che non c’è più ma che c’è sempre: «Era un tifoso fanatico — sorride Cristiano Giuntoli, prima di sollevarsi gli occhiali e stropicciarsi gli occhi — quando avevo otto anni mi portava alle partite, a prendere ombrellate. Certo che ho pensato a lui, quando sono arrivato qui, ci penso e mi commuovo». Qui sarebbe il quartier generale della Continassa, da capo dell’area tecnica, e più in alto c’è solo il cielo: «La Juve è un punto d’arrivo, il massimo». Non è stato facile strapparlo all’allenamento — «Scusate, il campo mi arrapa, un mio pregio e un mio difetto» — ma parla volentieri, affrontando i punti (potenzialmente) meno comodi con ironia da Woody Allen: «Non mento, diciamo che ometto».

                                Cristiano Giuntoli, la Juve ha il bilancio in rosso ma ha fatto uno shopping di lusso: qual è il trucco?
                                «Non c’è. Bisogna solo fare i conti, e tener presente la prospettiva di cinque anni. Prima potevi avere un giocatore, faccio un esempio, che guadagnava tredici milioni di euro lordi, ora ne hai uno che hai pagato 10 milioni ma che di stipendio pesa meno di un quinto: alla fine, tra ingaggio e ammortamento, risparmi oltre 30 milioni di euro. E così via, per tante operazioni fatte quest’anno».

                                Morale?
                                «Non c’è nessun metodo Giuntoli: dovevamo abbassare il monte ingaggi e l’età media della rosa. E l’abbiamo fatto».

                                Per andare in quale direzione?
                                «Costruire mattone dopo mattone il nostro percorso, siamo fra le squadre più giovani del campionato e abbiamo un progetto importante. Sono molto ottimista e anche contento di come è cominciata questa stagione».

                                Beh, ma il motto della casa non è «vincere è l’unica cosa che conta»?
                                «Certo, la Juve è una società che deve vincere. Non è la sola cosa, ma quella più importante. Noi dobbiamo mantenere l’equilibrio finanziario e una competitività elevata per riportare il club dove merita. C’è il risultato, ma anche il modo con il quale ci si arriva. Bisogna partire dalle prestazioni, sta qui la differenza».

                                Non avverte la pressione?
                                «Qui ce n’è di più. Ma più che di pressione parlerei di senso di responsabilità. Questo è quello che ho avvertito appena arrivato. La consapevolezza di essere in un club che ha fatto la storia, e di avere sulle spalle il peso di una mission importante. Non amo far trasparire le mie emozioni, anche la pressione è qualcosa che sento dentro, fuori prevale la lucidità, la serenità del manager che deve sempre prendere decisioni di testa e mai di pancia. Forse è questo il pregio che mi riconosco: la serenità in qualsiasi situazione».

                                Per scegliere un giocatore, fiuto o big data?
                                «I numeri rappresentano lo storico di un giocatore, ma ho bisogno di sentire l’emozione, di vederlo e capire cosa mi trasmette. Ed è una valutazione imprescindibile alla quale associ tutti i dati che vuoi, ma senza il sentiment non ho il quadro completo della situazione. Ma c’è sempre un margine di rischio quando prendi un calciatore».

                                Scommesse perse?
                                «Certo, ci stanno».

                                Acquisto più complicato?
                                «Forse Victor (Osimhen, ndr). Ci ho messo quattro mesi per portarlo a Napoli».

                                E adesso non è più lì.
                                «Andava forse venduto prima, ma Aurelio (De Laurentiis, ndr) è un imprenditore intelligente e astuto. Gli devo tanto, gli voglio bene».

                                Thiago Motta corteggiato a lungo, come lo ha convinto?
                                «È evidente che con il Bologna aveva fatto così bene che non eravamo gli unici ad avere gli occhi su di lui, ne eravamo consapevoli e abbiamo giocato le nostre carte, sposando evidentemente in toto il suo progetto di calcio».

                                Aveva un piano B?
                                «Non dico il nome, ma è un allenatore straniero che esercitava ed esercita ancora in Europa».

                                Un rimpianto?
                                «Chi non ne ha? Avevamo l’esigenza di fare un buon mercato e mettere i conti in ordine. L’obiettivo era fare una squadra giovane, ma con uno storico che rappresentava la base».

                                Un nome: Calafiori.
                                «È un rimpianto per tutto il calcio italiano, non della Juventus. Bisogna interrogarsi sul fatto di non aver avuto la forza di tenere in Italia un giocatore della sua portata. Le grandi squadre hanno preso tutte un difensore, non lui».

                                Vlahovic sostituito all’intervallo: da tifoso prima e manager dopo cosa ha provato?
                                «Nel calcio di Thiago succede, nulla di particolare».

                                Il rinnovo è un problema?
                                «No, un calciatore come lui con prospettive ancora importanti non può mai essere un problema, il rinnovo è un obiettivo, lo faremo. Un giocatore che vale tanto e guadagna tanto per noi rappresenta un patrimonio».

                                Chi vince il campionato?
                                «Presto per dirlo, ma Inter e Napoli sono le favorite. Lo dice la storia, vince sempre la squadra più esperta. L’Inter lo è, il Napoli per il cambio strategia che ha fatto lo è diventata».

                                E la Juve?
                                «Abbiamo cambiato tanto, e quando lo fai rischi sempre. Abbiamo modificato completamente il modo di pensare calcio, partiti da zero. Non sappiamo ancora quello che possiamo fare, siamo alla scoperta di noi stessi. Adesso c’è anche la curiosità di capire, vedere cosa facciamo».

                                Chiesa è rimasto fuori per un po’, per poi essere ceduto: come si gestiscono situazioni come questa?
                                «Con la chiarezza e la semplicità, con il giocatore e il suo entourage siamo stati sempre molto onesti, tutti insieme abbiamo cercato la soluzione più giusta per il giocatore, che è molto forte e gli auguriamo tutto il bene possibile».

                                McKennie era anche lui in lista di sbarco.
                                «No, lui aveva un problema di rinnovo, ma non è mai stato fuori dal progetto».

                                Cosa ha di speciale Koopmeiners?
                                «Anche questa è stata una trattativa difficile. È speciale nelle giocate, nella tecnica. Un calciatore a testa alta, sa sempre dov’è la palla, sa a chi darla. È uno tosto».

                                E Thiago perché è unico?
                                «Ha avuto un grande impatto all’interno della Juve. Modi gentili, carini, con tutti. Lui è un predestinato, molto empatico con la squadra. Ha grandissima personalità. Dà tutto, vive per questo lavoro».

                                Quante bugie dice?
                                «Non dico bugie, ometto. Ma in ogni caso, sono bugie bianche. Le dico, ma ne subisco anche. Quando un calciatore ha già deciso di andare altrove e lo nasconde, e me ne accorgo, fingo di credere a quel che dice. Lo capisco».

                                Incontra Galliani per Di Gregorio e poi dice che vi eravate visti per altro.
                                «Giuro, ci eravamo visti per altro. Anche!».

                                Il rapporto con Allegri?
                                «Mi spiace, di questo non parlo».

                                Risultato o bel gioco?
                                «Dico equilibrio e comando del gioco, quello che mi piace di questa Juve. La squadra forte deve saper fare tutto».

                                Ha mai preso una decisione solo per soldi?
                                «Per carità, mi faccio rispettare in sede di trattativa, ma non ci penso come a una cosa materiale, ci sono altri aspetti che pesano nelle scelte. Sono un generoso, anzi quando tratto un calciatore e mi accorgo che ha in testa solo quelli, resto guardingo».

                                Se non avesse fatto il dirigente sportivo?
                                «Abitavo sopra un bar, e mi manca il bar sport: quelli di una volta, con il calcio e le chiacchiere. Forse ne avrei aperto uno»

                                ​CorSera

                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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