Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • Sean
    Csar
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    Originariamente Scritto da Venkman85 Visualizza Messaggio
    Giuntoli ha detto che vorrebbe prendere ancora un giocatore per reparto
    Che ne arriverà ancora uno per reparto. Quindi un difensore centrale, un centrocampista, un attaccante (un'ala?).
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Motta l'ho visto come un tipo molto asciutto nelle dichiarazioni, molto stringato, direi essenziale senza nemmeno tutta quella solita retorica che si usa in occasioni come queste, infatti non ci sarebbe quasi niente da riportare se non i passaggi di Giuntoli sul mercato. Mi è parso uno molto concreto.

      Mi piacerebbe vedere quella medesima stringatezza e concretezza verbale anche sul campo, perchè poi le vere dichiarazioni da fare, le uniche, sono quelle sul campo di calcio. I microfoni vanno bene per i cantanti.
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      • Irrlicht
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        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
        I microfoni vanno bene per i cantanti.
        .
        Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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        • Steel77
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            JUST IN: #thfc are keen on signing Federico Chiesa and have matched Juventus' contract offer to the winger.​ [Daily Hotspur]

            Bologna asked for Jakub Kiwior during talks with Arsenal for Riccardo Calafiori, but Polish defender’s currently not keen on the move.​ Calafiori keeps waiting for Arsenal. Kiwior can leave Arsenal on loan with mandatory buy clause, as reported in June.​ [F. Romano]

            Il Bologna vorrebbe ingaggiare Rugani in prestito con opzione di riscatto. La Juventus, invece, chiede un trasferimento a titolo definitivo oppure con obbligo di riscatto. Lo stesso calciatore, nel caso lasciasse la società bianconera, vorrebbe firmare per un club con un progetto a lungo termine. [Nicolò Schira]
            Last edited by Sean; 18-07-2024, 19:08:44.
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              La trattativa tra #Arsenal e #Bologna per #Calafiori è saltata al 99%. I Gunners non vogliono spendere 50 per un giocatore che non ritengono integro fisicamente. Il 20 tornerà in Emilia e partirà con la squadra in ritiro.​ [@micheledeblasis]​
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                La Juventus ha rifiutato la prima offerta della Roma per Soulé. I bianconeri credono che il Leicester possa offrire più soldi per Matias, ma la priorità del calciatore è il club giallorosso. Atteso un rilancio dei capitolini [Fabrizio Romano]
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                  La Roma ci sta provando per Youssef En Nesyri. Il club giallorosso continua a muoversi sul mercato. Così, la società ha ottenuto l’apertura del giocatore. Nelle ultime ore il Fenerbahce, interessato al giocatore, ha dato l’ultimatum al Siviglia. Il club spagnolo risponderà all’offerta nella giornata di venerdì. Come raccontato dalla nostra redazione, il club giallorosso ci sta provando e ha ottenuto l’apertura del giocatore. Così, la Roma ha contattato anche il Sivglia e sa quali sono le condizioni per poter pareggiare l’offerta presentata dal Fenerbahce


                  Il Milan continua a muoversi per Fofana. La società rossonera ha presentato un’offerta di 12 milioni di euro più bonus per il centrocampista della nazionale francese. La richiesta del Monaco è di 18 milioni. La distanza quindi si sta riducendo, settimana prossima quindi i rossoneri contano di portare nello spogliatoio di Fonseca il giocatore

                  Di Marzio



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                    La #Roma ha presentato una prima offerta ufficiale alla Juventus per Matias #Soulé. Come raccontato nella giornata di ieri, il club giallorosso ha raggiunto l’accordo con l’entourage del giocatore, quindi ha presentato al club bianconero una prima offerta per il cartellino del calciatore argentino. La volontà dell’argentino, come comunicato alla #Juventus, è quella di rimanere in Serie A e il progetto della Roma lo ha convinto. Il club giallorosso ha così presentato un’offerta di circa 26 milioni di euro tra parte fissa e bonus per il cartellino.

                    In questo momento, la trattativa entra nel vivo: la richiesta della Juventus è infatti maggiore, e così si potrebbe intavolare una vera e propria partita a scacchi prima che venga raggiunta la cifra adeguata. La sensazione è che la Roma, tra parte fissa e bonus, potrebbe salire fino a 30 milioni di euro, una cifra che sarebbe superiore di circa 1 milione rispetta a quella presentata dal #Leicester [Di Marzio]


                    Filtra ottimismo nella Roma per l'operazione Soulé
                    -accordo con il giocatore
                    -offerta ufficiale €26M
                    -a 30M si può chiudere​ [Mangiante]






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                      Inizio settimana prossima si chiude, a 30.

                      Anzi, da quanto si è capito ieri in conferenza stampa, mergendo quanto hanno detto sul mercato Giuntoli e Motta, per me è già chiuso e questo distillato di notizie è tutto ad uso e consumo della stampa per allungare il brodo.

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                        Juventus, i prossimi acquisti: uno per ruolo, tutti gli obiettivi


                        Evita (giustamente) proclami altisonanti, Thiago Motta, nel giorno della sua presentazione: appare serio, determinato, pronto ad abbinare la sua vitalità brasiliana al pragmatismo sabaudo del club bianconero. Perché sì, il suo calcio è divertimento, futebol bailado, ma alla Continassa, nonostante la svolta giochista che può ricordare quella fatta un lustro fa con Maurizio Sarri, si deve per forza guardare alla vittoria, l’unica cosa che conta come da claim aziendale bonipertiano.

                        Thiago Motta non vuole vendere sogni o peggio ancora utopie. Ma esterna comunque «la convinzione di poter aprire un nuovo ciclo molto interessante». Il tecnico del miracolo-Bologna sostiene di essere «arrivato nel momento giusto, in un club storico e ambizioso come la Juve». Il secondo mister brasiliano dell’ultracentenaria storia juventina dopo Paulo Amaral (1962-63) tiene il profilo basso: «Se possiamo lottare per lo scudetto? L’obiettivo a oggi è quello di lavorare al meglio». La pressione sarà inevitabilmente la sua compagna di viaggio: «È uno stimolo in più, so di avere una bella responsabilità». Non mancherà nemmeno la più completa dedizione. Il tecnico si tiene stretto il suo nuovo posto di lavoro («non lo scambierei con nessun altro»), assicurando «impegno, entusiasmo ed energia positiva: voglio dare il massimo, voglio trasmettere motivazione».

                        Koopmeiners l'obiettivo in cima alla lista

                        TM passa quindi alla sua idea di calcio fluido, liquido. Specie nel reparto centrale del gioco: «Douglas Luiz è un grande giocatore, un nazionale brasiliano. Andare in Champions con l’Aston Villa non era scontato... È un calciatore completo, a seconda delle squadre che andremo ad affrontare potrà fare anche il difensore». E ancora, a scanso di equivoci: «La Juve è piena di giocatori moderni e forti, non lo dico tanto per dire. I nostri centrocampisti devono saper fare tutto: difendere, attaccare, contrastare, segnare...».

                        Sembra l’identikit di Koopmeiners, qualcosa in più di un sogno di mezza estate bianconera. L’Atalanta ha alzato il muro, urge un rilancio da almeno 50-55 milioni. La partita è ancora apertissima. Il lavoro del dt Giuntoli sul mercato non è affatto terminato. Dopo i vari Di Gregorio, Douglas Luiz, Khéphren Thuram e Cabal (ieri l’ufficializzazione: al Verona 12,8 milioni più altri 2 di eventuali bonus) sono attesi i tre botti finali, come in ogni spettacolo pirotecnico che si rispetti: «Vogliamo allestire una squadra competitiva, tenendo un occhio ai conti. Ci saranno altri sviluppi, vogliamo puntellare l’organico con almeno un giocatore per reparto».

                        Almeno un altro rinforzo per reparto, tutti i nomi

                        Se a centrocampo l’obiettivo resta RoboKoop, per la difesa il preferito è e resta il francese Todibo (Nizza), mentre per il reparto avanzato la Juventus proverà a regalarsi un paio di elementi tra i vari Sancho (Manchester United), Raspadori (Napoli), Adeyemi (Borussia Dortmund), Pepe (Porto), Galeno (Porto), Chico Conceiçao (Porto) o Berardi (Sassuolo). Davanti potrebbero servire non uno ma due innesti. Perché la partenza di Chiesa per motivi tecnici e contrattuali (scadenza 2025) è quasi certa e quella di Soulé, per questioni prettamente economiche, è molto probabile. «Si sta allenando molto bene, oggi fa parte del nostro gruppo, posso solo dire questo».

                        Da chi sembra destinato ad andare via a chi invece non tornerà, Rabiot, ex compagno di Thiago Motta ai tempi del Psg: «Conosco Adrien da tanto, gli auguro il meglio», taglia corto El Profe. Poco prima era arrivato l’adieu di Giuntoli al francese («ringraziamo Rabiot e gli auguriamo un ottimo futuro professionale e non»): rifiutata una ricca proposta bianconera, il Duca starebbe flirtando con Milan e Real Madrid.

                        ​CorSera
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                          Baggio-Sacchi, polemica sul rigore sbagliato a Usa '94: «Solo alibi, un falso storico»

                          Le accuse di Arrigo Sacchi turbano Roberto Baggio e a trent'anni di distanza dal Mondiale di Usa '94 si riapre il «caso» del rigore sbagliato dal Divin Codino

                          Roberto Baggio non si allena da 20 anni, le volte che si è visto sui campi di calcio si contano sulle dita di una sola mano. Roberto Baggio centellina le interviste, soltanto da qualche mese è sui social che utilizza con estrema parsimonia. Il Divin Codino, e gli fa sempre un certo effetto sentirsi chiamare così, ha scelto il silenzio, la riservatezza, la profondità. In qualche modo l’assoluto, il suo e quello della famiglia. Osserva il mondo fuori e ne prende le distanze.

                          Il personaggio è noto. Sta zitto anche se chiamato in causa, le parole di Arrigo Sacchi sul rigore sbagliato a Usa 94 sono però giunte inaspettate. E lo hanno turbato. Questo non lo nasconde.

                          ​ «La differenza tra la mia Italia del 1994 e l’Italia di Lippi del 2006 che ha vinto il titolo è in un rigore: Roberto Baggio lo sbaglia, Fabio Grosso lo segna» ha scritto l’ex c.t. sulla Gazzetta di mercoledì. Ma come, Sacchi che in una occasione anche recente ha detto pubblicamente che era grato a Baggio, per averlo portato a disputare quella finale (la storia è questa), oggi riapre una ferita? Per Baggio è tutto così gratuito, incredibile.

                          Sceglie un post su Instagram richiamando il pensiero buddista (la filosofia che ha abbracciato) del maestro Daisaku: «Se riusciamo in qualcosa siamo spesso invidiati; se manchiamo uno scopo siamo ridicolizzati e attaccati. Purtroppo le persone sono così». Non altro per replicare a quella che secondo Baggio è una «grave mancanza di rispetto, un falso storico».

                          Il silenzio pubblico e lo sfogo intimo. Chi c’era a quel Mondiale sa, e chi ha seguito anche la storia ha capito — ha sussurrato a se stesso — . Il motivo del silenzio? Chi dopo 30 anni vuole trovarsi alibi o necessità di riconoscimento, non trova accoglienza nelle risposte. Ci sono fatti ed episodi nella vita che meritano priorità. E questo Sacchi dovrebbe capirlo. Baggio si sta riprendendo dalla rapina subita nella sua villa un mese fa, non ha superato definitivamente l’aggressione fisica subita. Dal dolore trae forza e guarda avanti. «Piccolo rimane chi invece vive e si rifugia nel passato e negli alibi»: vive così. Sacchi dovrebbe saperlo, ma lui non glielo dice. Ed è un silenzio che fa più rumore delle parole urlate.

                          ​CorSera
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                            Thiago Motta non è brasiliano, è italo-brasiliano. Il papà è italiano per parte di entrambi i genitori, e volle che il figlio (Thiago) prendesse la cittadinanza italiana. D'altra parte il cognome dice tutto.

                            E' una sottolineatura a cui tengo perchè il tipo brasiliano e il calcio brasiliano hanno certe caratteristiche che sono più aderenti a quella nazione, ai suoi costumi e quindi anche al calcio sudamericano che non al calcio europeo...difatti Motta cura molto anche la fase difensiva: la stagione scorsa il Bologna ha chiuso con la terza miglior difesa della A, e questo dal mio punto di vista è importante.

                            Per quanto riguarda la stucchevole polemica che Sacchi riapre dopo 30 anni, mi chiedo se forse l'età non l'abbia rimbambito del tutto come accaduto a Biden, perchè come si può dare la croce addosso ad un calciatore perchè sbaglia un rigore quando in finale ti ci ha portato quel calciatore? Questo piccolo particolare Sacchi se lo è dimenticato?

                            Inoltre, il rigore lo sbagliò solo Baggio? Baresi e Massaro se li è dimenticati per strada? Su 5 rigori tirati se ne sbagliarono 3, che c'entra Baggio? E quest'astio dopo 30 anni che senso avrebbe?

                            Sacchi trovi pace, ci sono cose più importanti nella vita, in specie arrivati ormai ad una certa età.
                            Last edited by Sean; 19-07-2024, 09:28:54.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                              Thiago Motta non è brasiliano, è italo-brasiliano. Il papà è italiano per parte di entrambi i genitori, e volle che il figlio (Thiago) prendesse la cittadinanza italiana. D'altra parte il cognome dice tutto.

                              E' una sottolineatura a cui tengo perchè il tipo brasiliano e il calcio brasiliano hanno certe caratteristiche che sono più aderenti a quella nazione, ai suoi costumi e quindi anche al calcio sudamericano che non al calcio europeo...difatti Motta cura molto anche la fase difensiva: la stagione scorsa il Bologna ha chiuso con la terza miglior difesa della A, e questo dal mio punto di vista è importante.

                              Per quanto riguarda la stucchevole polemica che Sacchi riapre dopo 30 anni, mi chiedo se forse l'età non l'abbia rimbambito del tutto come accaduto a Biden, perchè come si può dare la croce addosso ad un calciatore perchè sbaglia un rigore quando in finale ti ci ha portato quel calciatore? Questo piccolo particolare Sacchi se lo è dimenticato?

                              Inoltre, il rigore lo sbagliò solo Baggio? Baresi e Massaro se li è dimenticati per strada? Su 5 rigori tirati se ne sbagliarono 3, che c'entra Baggio? E quest'astio dopo 30 anni che senso avrebbe?

                              Sacchi trovi pace, ci sono cose più importanti nella vita, in specie arrivati ormai ad una certa età.
                              Ha comunque puntualizzato certe cose, Sacchi
                              L’ex c.t. torna sulla finale di Usa '94: "Nessuna accusa a Roberto. Sono stato frainteso. Contro Spagna e Bulgaria fu fantastico"

                              Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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                              • Sean
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                                Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza Messaggio

                                Ha comunque puntualizzato certe cose, Sacchi
                                L’ex c.t. torna sulla finale di Usa '94: "Nessuna accusa a Roberto. Sono stato frainteso. Contro Spagna e Bulgaria fu fantastico"
                                Se ne può prendere atto, ma con alcuni distinguo, perchè Sacchi parla di "fraintendimento", ma questo varrebbe se quelle fossero state dichiarazioni orali, per cui chi riporta o chi ascolta può "fraintendere"...ma egli stesso in quell'articolo di "riparazione" afferma di aver usato il mezzo scritto in quel passaggio dove tira in mezzo Baggio, che è questo:

                                "La differenza tra la mia Italia del 1994 e l’Italia di Lippi del 2006 che ha vinto il titolo è in un rigore: Roberto Baggio lo sbaglia, Fabio Grosso lo segna".
                                e che "col Brasile ne sbagliammo 3 (di rigori)" lo scrive solo oggi, non l'ha scritto nel pezzo in memoria dei 30 anni da quella finale, dove fa un solo nome e cognome.

                                Diciamo che ricordando quella avventura bella ma anche drammatica (la prima finale dei mondiali decisa ai rigori) forse gli è un attimo fuggita la penna.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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