Mourinho: “E’ una Roma di bravi ragazzi, ma a volte servirebbe una squadra di banditi”
Il tecnico, alla vigilia dell’Udinese, chiede maggior carattere ai suoi. E sui Friedkin: “Li ho visti ieri, ma non abbiamo parlato di contratto”
Una squadra di banditi. È questo il sogno nel cassetto di Josè Mourinho. E forse la chiave di volta di una Roma troppo “buona”, fatta di «bravi ragazzi» che non hanno quel fuoco dentro, spesso fondamentale per vincere certe partite. Una Roma da battaglia, in campo ma anche fuori dal campo. Spavalda, quasi provocatoria. Insomma il più possibile simile al suo allenatore che alla vigilia della sfida all’Udinese punta più sulla personalità che sulla tecnica: «Dobbiamo dare qualcosa di più. Nelle partite in casa di solito riusciamo a farlo anche nell'estrema difficoltà, ma in trasferta ci manca un po’ di quella mentalità che ho avuto sempre nella mia carriera: vale a dire godere dell’antagonismo di giocare fuori casa». Esattamente quello che manca alla sua Roma: «Noi come squadra non godiamo molto fuori casa. C’è gente a cui piace di più il conforto di casa, che quando esce gli manca la mamma, il papà, la nonna che fa il dolce e quando va fuori casa vuole tornare. Ho avuto delle squadre che dentro il pullman provocano la gente fuori già prima di arrivare allo stadio, ci serviva qualcosa per esaltarci di più. Ecco, noi dobbiamo migliorare sotto questo aspetto». Una sfumatura non secondaria che spesso la squadra ha tradotto in nervosismo fine a sé stesso.
“Smalling infortunato, ma un poì si tira indietro”
Domani con l’Udinese servirà anche altro, soprattutto i gol di Lukaku e Dybala. Loro guideranno l’attacco dal 1’, mentre mancheranno sia Smalling che Renato Sanches. L’inglese «è ancora infortunato. Lui non è un ragazzo che sa giocare soffrendo, si tira un pochettino indietro. Ma il suo infortunio è difficile, è una grande frustrazione per me, in quanto noi abbiamo necessità di lui in quella posizione. Dobbiamo avere pazienza». Un’attesa che durerà ancora qualche settimana: «Questa è la prima settimana dove non sente dolore, la programmazione è che la prossima settimana possa andare in campo con i preparatori. Non mi aspetto di vederlo nelle prossime 2-3 settimane. Se torna entro il 2024? Ni, vediamo e speriamo».
"Ieri ho visto i Friedkin, ma non abbiamo parlato di contratto”
Discorso diverso per Renato Sanches, non convocato ma clinicamente guarito: «Non è infortunato, ma domani non ci sarà. In queste due settimane ha interrotto il suo processo di recupero con un piccolo problema che ha avuto. Solo ieri è tornato a lavorare, ma non ha avuto continuità. Speriamo di averlo per giovedì a Ginevra». Infine Mou, dopo le parole di inizio settimana riguardo al suo futuro, ha confermato i colloqui quasi giornalieri con i Friedkin ma smentito ogni discorso su un possibile rinnovo di contratto: «Sono pagato per non creare problemi alla proprietà, ciò significa che loro devono fidarsi del mio lavoro. L’ultima volta che li ho sentiti è stato ieri, ma non abbiamo parlato di contratto».
Il tecnico, alla vigilia dell’Udinese, chiede maggior carattere ai suoi. E sui Friedkin: “Li ho visti ieri, ma non abbiamo parlato di contratto”
Una squadra di banditi. È questo il sogno nel cassetto di Josè Mourinho. E forse la chiave di volta di una Roma troppo “buona”, fatta di «bravi ragazzi» che non hanno quel fuoco dentro, spesso fondamentale per vincere certe partite. Una Roma da battaglia, in campo ma anche fuori dal campo. Spavalda, quasi provocatoria. Insomma il più possibile simile al suo allenatore che alla vigilia della sfida all’Udinese punta più sulla personalità che sulla tecnica: «Dobbiamo dare qualcosa di più. Nelle partite in casa di solito riusciamo a farlo anche nell'estrema difficoltà, ma in trasferta ci manca un po’ di quella mentalità che ho avuto sempre nella mia carriera: vale a dire godere dell’antagonismo di giocare fuori casa». Esattamente quello che manca alla sua Roma: «Noi come squadra non godiamo molto fuori casa. C’è gente a cui piace di più il conforto di casa, che quando esce gli manca la mamma, il papà, la nonna che fa il dolce e quando va fuori casa vuole tornare. Ho avuto delle squadre che dentro il pullman provocano la gente fuori già prima di arrivare allo stadio, ci serviva qualcosa per esaltarci di più. Ecco, noi dobbiamo migliorare sotto questo aspetto». Una sfumatura non secondaria che spesso la squadra ha tradotto in nervosismo fine a sé stesso.
“Smalling infortunato, ma un poì si tira indietro”
Domani con l’Udinese servirà anche altro, soprattutto i gol di Lukaku e Dybala. Loro guideranno l’attacco dal 1’, mentre mancheranno sia Smalling che Renato Sanches. L’inglese «è ancora infortunato. Lui non è un ragazzo che sa giocare soffrendo, si tira un pochettino indietro. Ma il suo infortunio è difficile, è una grande frustrazione per me, in quanto noi abbiamo necessità di lui in quella posizione. Dobbiamo avere pazienza». Un’attesa che durerà ancora qualche settimana: «Questa è la prima settimana dove non sente dolore, la programmazione è che la prossima settimana possa andare in campo con i preparatori. Non mi aspetto di vederlo nelle prossime 2-3 settimane. Se torna entro il 2024? Ni, vediamo e speriamo».
"Ieri ho visto i Friedkin, ma non abbiamo parlato di contratto”
Discorso diverso per Renato Sanches, non convocato ma clinicamente guarito: «Non è infortunato, ma domani non ci sarà. In queste due settimane ha interrotto il suo processo di recupero con un piccolo problema che ha avuto. Solo ieri è tornato a lavorare, ma non ha avuto continuità. Speriamo di averlo per giovedì a Ginevra». Infine Mou, dopo le parole di inizio settimana riguardo al suo futuro, ha confermato i colloqui quasi giornalieri con i Friedkin ma smentito ogni discorso su un possibile rinnovo di contratto: «Sono pagato per non creare problemi alla proprietà, ciò significa che loro devono fidarsi del mio lavoro. L’ultima volta che li ho sentiti è stato ieri, ma non abbiamo parlato di contratto».
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