L'ira dell'Aic: "Calpestata la dignità di Bonucci. Juve, reintegralo subito" https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie...lpestata.shtml
Attenzione: Calcio Inside! Parte III
Collapse
X
-
L'AIC è il sindacato dei calciatori e ok, fa il suo lavoro...ma Bonucci non è il primo e nè l'ultimo a cui è stato detto che non sarà titolare e di trovarsi un'altra squadra. Mbappè è stato nelle medesime condizioni fino a ieri; Lukaku ed altri nel Chelsea ancora ci stanno in quelle condizioni...perchè funziona così ovunque, la dignità lasciamola a cose più importanti e serie nel mondo, che ce ne sono, ahinoi, tante.
Se Bonucci crede di valere ancora la titolarità in un club, accetti e firmi per una nuova squadra. Se invece preferisce continuare a prendere 6 milioni a Torino, lo può fare, è nei suoi diritti, ma non giocherà....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Roberto Mancini, la confessione: "Perché mi hanno spinto a dare le dimissioni"
«Lasciare la Nazionale è stato un gesto d’amore, non un tradimento». Inizia così lo sfogo che Roberto Mancini, ex ct della Nazionale fresco di dimissioni, ha voluto consegnare a Libero in esclusiva, sentendo la necessità di raccontare la verità che lo ha portato a dire basta con l’avventura azzurra. Raggiunto telefonicamente, quella che traspare è una grande, profonda tristezza. Sia per la scelta, a sua detta inevitabile e sofferta, sia per ciò che ha letto in queste ore in seguito alla sua decisione. Ha voluto fare chiarezza e sgombrare il campo da illazioni che non raccontano la realtà dei fatti.
Mister, ha deciso di voler raccontare come sono andati i fatti. Partiamo così. La scelta di dimettersi è stata veramente improvvisa come appare?
«La decisione di dimettermi da ct della Nazionale è stata mia, lo ribadisco. Una decisione che stavo maturando da un po’ di mesi. Io non volevo lasciare la panchina della Nazionale perché mi ha dato tanto, mi piaceva moltissimo. Era un onore guidare gli azzurri».
Cosa l’ha spinta quindi a dire basta?
«Non nego che la decisione di cambiare lo staff tecnico, sulla quale non ero d’accordo, ha dato una spinta importante. Chicco Evani è stato il mio vice per cinque anni in Nazionale. Insieme abbiamo vinto gli europei. Io ho fin da subito detto di non approvare questo cambio. Il presidente Gravina ha sentito l’esigenza di persone nuove. Io avrei invece lasciato tutto così, magari aggiungendo qualche persona diversa. Mi sembrava potesse essere un giusto compromesso, ma così non è stato».
Lei aveva quindi detto esplicitamente al presidente Gravina di non essere d’accordo. Però non è stato ascoltato?
«Io non potevo che rispettare le sue scelte pur non condividendole. Ci ho riflettuto e ho pensato che in fondo non era giusto dover ingoiare cose che non ti stanno bene. Questo mi ha spinto ulteriormente a pensare che forse la mia avventura in Nazionale doveva terminare. Vede, diciamocelo onestamente. Quando si cominciano a toccare certi equilibri, si rimette mano allo staff, è chiaro che qualcosa può anche cambiare rispetto la tua persona».
Si è sentito messo in discussione anche lei?
«Evidente che ho pensato di essere anch’io in discussione e questo non garantisce quella serenità necessaria per poter affrontare sfide importanti come quelle che la Nazionale ha davanti».
Ha sentito venire meno la fiducia sulla sua persona?
«Qualcosa ha iniziato a scricchiolare. Normale ciò avvenga dopo obiettivi mancati come la qualificazione ai Mondiali. Però fino a qualche tempo fa sentivo piena fiducia».
Poi cosa è accaduto?
«Appena ho iniziato a percepire questa sensazione ho fatto una richiesta al presidente Gravina. Le dico precisamente quando: il 7 agosto. Questo per sgombrare il campo dalle voci di chi dice che le mie dimissioni sono piombate in federazione come un fulmine a ciel sereno».
Il 7 agosto cosa è accaduto?
«Ho fatto mandare un messaggio al presidente Gravina da chi mi rappresenta legalmente e se gue la mia contrattualistica, cioè mia moglie. In quel messaggio chiedevo se cortesemente poteva togliermi una clausola dal contratto».
Di quale clausola parla?
«La clausola che se la Nazionale fosse andata fuori dagli Europei mi avrebbe licenziato».
Aveva paura di non qualificarsi?
«No perché abbiamo un gruppo forte anche se di tutti giovani. Ragazzi con un grande potenziale di miglioramento. Non avevo paura di mancare l’obiettivo. Semplicemente gli ho chiesto di poterla togliere per avere la possibilità di lavorare in modo più tranquillo. Per me non era importante la clausola quanto il gesto. Toglierla avrebbe rappresentato un passo nei miei confronti che avrebbe fatto capire che in me ci credevano ancora».
Aveva quindi detto quel 7 agosto in quel messaggio che se avessero mantenuto la ÿ clausola avrebbe rassegnato le sue dimissioni?
«Sì, lo avevo detto esplicitamente. Ho temporeggiato questi giorni perché speravo che quel passo venisse fatto. Ho sperato fino all’ultimo. E mai avrei lasciato la Nazionale. Mi efir hanno detto “no, non possiamo toglierla” e a quel punto II( non ho avuto scelta».
Dicono che non avrebbe accettato di buon grado l’arrivo di Buffon come capo delegazione. È vero?
«Assolutamente no. Non ho nulla contro Buffon, anzi solo grande stima».
E la storia di Bonucci?
«Non so nemmeno di cosa si parli. Anche questa totalmente inventata».
Mister, quale è stata la reazione del presidente Gravina alle sue dimissioni?
«Lui ha sperato fino all’ultimo che cambiassi idea. Anch’io ho sperato mi venisse incontro. Così non è stato».
Ha visto che stanno polemizzando anche sulle sue dimissioni date attraverso la Pec?
«Incredibile, la storia della Pec è banalissima. È una prassi stabilità per contratto che le dimissioni debbano essere formalizzate così».
I suoi rapporti con Gravina come sono stati in questi anni?
«Ottimi rapporti. Mi ha dimostrato fiducia e stima. Anche e soprattutto dopo la mancata qualificazione ai Mondiali. Di questo gliene sarò sempre grato».
E oggi dopo la Pec come sono?
«Oggi non lo so (sorride amaramente)».
Non più di una settimana fa le era stato affidato il ruolo di responsabile di tutte le nazionali. Dall’Under 20 alla Nazionale A. Non lo ha trovato un gesto di fiducia nei suoi confronti?
«Parlando con il presidente avevo espresso un’opinione, ovvero che secondo me van quando la nazionale Under 21 avrebbe avuto bisogno di un giocatore dalla nazionale A lo avrebbe potuto prendere e viceversa, sapendo tutti i giocatori quello che avrebbero dovuto fare dal momento che avrebbero fatto lo stesso gioco. Il mio era soltanto un suggerimento che non ritenevo così fondamentale. Anche perché le Under, comunque, hanno i loro ct di riferimento».
Mister, quanto ha inciso la morte di Gianluca Vialli in tutta questa vicenda?
«Emotivamente la morte di Luca è stata per me devastante. Lui non era solo un amico, un collaboratore, era un fratello. Il suo carisma in Nazionale era fondamentale. La sua mancanza ovviamente non ha determinato la mia scelta ma non nego che senza Luca nulla è più come prima».
Si parla di un contratto milionario che gli avrebbero offerto gli arabi come uno dei motivi che l’avrebbero portata a lasciare l’incarico.
«Non è assolutamente così. Mi spiego meglio. In questi anni ho ricevuto molte offerte economicamente molto molto allettanti. Sia dopo la vittoria agli Europei che in questi mesi. Ho sempre detto “no” senza pensarci un secondo. Non ho mai fatto scelte dettate dai soldi. Non nego ci sia un interesse da parte dell’Arabia ma non è stato quello che ha portato alla mia decisone. La Nazionale non l’avrei mai lasciata».
Quindi c’è o no questa proposta sul tavolo?
«Ce ne è più di una ma ad oggi nulla di concreto. Valuterò nelle prossime settimane».
C’è chi dice che avrebbe dovuto dimettersi prima.
«La cosa paradossale è che tutti quei giornalisti che fino a ieri speravano nelle mie dimissioni, oggi mi attaccano perché l’ho fatto. Fa parte del gioco. Conosco bene queste dinamiche. Perché dimettermi prima? È vero che abbiamo mancato un obiettivo importante ma non dimentichiamo che ci siamo qualificati alla Nations League in un gruppo con Germania, Inghilterra, Ungheria. I presupposti per andare avanti e fare bene c’erano tutti. Non dimentichiamo che la mia Nazionale detiene il record mondiale di imbattibilità di sempre: 37 partite».
Quale è stata la cosa che ha letto e l’ha ferita maggiormente dopo l’annuncio delle sue dimissioni?
«Agli insulti sono abituato. Mi ha fatto male non leggere la verità. Perché vede, un conto è scrivere quello che è accaduto e un conto è andare oltre. E in troppi sono andati oltre».
Mister, come si spiega l’attacco durissimo della Gazzetta dello sport nei suoi confronti? Le hanno dato del cinico.
«Perché la Figc credo che abbia accordi di sponsorizzazione con la Gazzetta. Non so se qualcuno si è preso la briga di parlare col direttore. Sono rimasto sorpreso anch’io».
L’immagine più bella che porterà nel cuore di questi 5 anni in Nazionale?
«Senza alcuna ombra di dubbio l’abbraccio fra me e Luca dopo la vittoria Wembley. Quell’immagine rimarrà lì per sempre indelebile e andrà oltre qualunque cattiveria che stanno dicendo. Nessuno potrà mai togliermela. Mai!».
Vuole dire qualcosa ai tifosi azzurri?
«Voglio ringraziarli per il sostegno di tutti questi anni. Spero che si siano divertiti con questa Nazionale nonostante tutto e voglio scusarmi con loro perla delusione della mancata qualificazione ai Mondiali. Sono certo che l’Europeo sia stato un momento indimenticabile per tutti noi».
Sente di dover ringraziare qualcuno?
«Voglio ringraziare tutte le persone che hanno lavorato con me in questi anni. Da Oriali che è stato un grande direttore sportivo a tutto il mio staff tecnico che ha lavorato con me. Grazie ai ragazzi che lavorano al magazzino dell’abbigliamento tecnico e tutte le persone di Coverciano. Grazie a tutti coloro che sono stati a stretto contatto con me e che sono stati meravigliosi. Mi dispiace molto leggere le cose brutte che scrivono anche perché la trovo una mancanza di rispetto per quello che di straordinario hanno fatto in questi anni».
Mister, la sento molto triste.
«Si ha ragione, sono molto triste».
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Voltare pagina, inutile ormai fare la conta dei torti e delle ragioni. La coppa d'Europa quella resterà...e pensiamo adesso a qualificarci per il prossimo di europeo...con Spalletti in sella possibilmente....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Mancini onestamente non capisco a chi pensa di abbindolare con simili interviste.Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza MessaggioMancini onestamente non capisco a chi pensa di abbindolare con simili interviste.
è molto semplice, se NON va in arabia quello che dice è vero al 100%, altrimenti penso che in ben pochi gli crederanno....Originariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
Commenta
-
-
bisogna solamente attendere...
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".
(L. Pirandello)
Commenta
-
-
Ma onestamente...sti grandissimi cazz1 pure eh.
Non mi cambia nulla se va o non va in Arabia.
Non è necessario avere un Mancini uomo d'onore o testadecazz0, imho.
Almeno ha portato una Coppa che non vincevamo da 100 anni a momenti...per me resta peggiore il ricordo di Ventura, tutta la vita.
Commenta
-
-
Sta roba della clausola non sta in piedi. Se dopo non essersi qualificato per il mondiale avesse ripetuto la cosa con l'europeo il licenziamento sarebbe stato inevitabile comunque
Commenta
-
-
Spalletti-De Laurentiis, pronto alla causa in tribunale, la Figc va avanti
La Nazionale senza ct e la clausola della discordia: Spalletti scalpita e sarebbe pronto ad affrontare De Laurentiis in tribunale
Luciano Spalletti è pronto alla sfida, che potrebbe essere doppia: in Macedonia contro la squadra che ci ha negato il Mondiale in Qatar e con Aurelio De Laurentiis sulla ormai tristemente famosa clausola di non concorrenzialità. Campo e tribunale. Sono giorni caldi, nervosi, appiccicosi. In ballo il futuro della panchina più prestigiosa d’Italia, che Roberto Mancini ha abbandonato all’improvviso con un colpo di spugna. La Nazionale non ha ancora un c.t., ma lo potrebbe avere presto: entro il weekend, probabilmente già domani. L’allenatore scudettato è l’uomo individuato da Gabriele Gravina per affrontare un autunno delicatissimo in cui ci giochiamo un posto all’Europeo 2024 in Germania. I due si sono piaciuti e Spalletti non desidera altro.
Il problema è la clausola , che Spalletti ha firmato per potersi liberare di De Laurentiis, senza immaginare che gli potesse capitare un’occasione così ghiotta e così in fretta. La Figc non vuole e non può entrare direttamente nella questione, peraltro con un club affiliato, e si sarebbe aspettata un beau geste da parte del presidente del Napoli. Ma Aurelio proprio non ci sente e lo ha spiegato con durezza il giorno di Ferragosto attraverso un comunicato che ha inasprito i rapporti e alzato il livello dello scontro. Ora sono all’opera soprattutto gli avvocati, del Napoli e del tecnico, ma anche quelli della Federcalcio. In Figc sono furiosi perché De Laurentiis si è allargato al punto da criticare i termini del contratto di Mancini, che lui non conosce, o non dovrebbe conoscere essendo tutelati da un vincolo di riservatezza (peraltro non rispettato neanche per l’accordo che lega Spalletti al Napoli e che invece è stato divulgato). Un’invasione di campo giudicata inaccettabile. E una situazione dalla quale è difficile uscirne senza ferite.
Si lavora sul patto di non concorrenzialità alla base della clausola per cui il Napoli pretende dal tecnico 2,8 milioni. La Federcalcio e i legali di Spalletti sono convinti che si tratti di una pretesa assurda perché non c’è concorrenza tra la Nazionale e una squadra di club. Nello sport, anche nel calcio, ci sono stati c.t. che hanno ricoperto il doppio incarico, guidando una Nazionale e un club. Lo ha fatto Rinus Michels, il padre del calcio totale, che quando portò l’Olanda alla finale del Mondiale ’74 era anche il tecnico del Barcellona. Ma il discorso si può allargare a Advocaat e Hiddink. Si entra nel vivo della storia. Spalletti aspetta il via libera, ha voglia di ragionare di staff e di giocatori e sarebbe pronto a affrontare De Laurentiis in tribunale qualora il suo ex presidente decidesse davvero di richiedere il pagamento della clausola. Gravina confida che il cerchio si possa chiudere, ma non molla la presa su Conte. Nella sua testa l’ex juventino non è una seconda scelta, ma un’altra soluzione anche se bisognerebbe verificare come Antonio, in vacanza con la famiglia, stia vivendo questi giorni infuocati.
De Laurentiis sorride tronfio: l’idea di complicare la vita al suo vecchio allenatore gli piace. Resta una profonda tristezza: la nobile maglia azzurra può finire oggetto di una discussione antipatica davanti a un giudice e dentro un tribunale. Ne faremmo volentieri a meno.
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
#MarcosLeonardo-@OfficialASRoma, il @SantosFC chiede 20 milioni oppure una cifra più bassa ma lo lascerebbero partire a gennaio. Opzione che non piace ai giallorossi e si prendono del tempo per riflettere [Di Marzio]
Nella lista dell'attacco della @OfficialASRoma c'è anche Abel #Ruiz del @SCBragaOficial: primi contatti per il classe 2000 cresciuto nel @FCBarcelona. resta sempre tra le ipotesi Duvan Zapata per il quale l'Atalanta però ha fissato nuove condizioni: cessione a titolo definitivo a 5 milioni più altri 5 di bonus facili. Tra le ipotesi per l'attacco rimane sempre quella di Ekitike, del Psg, per il quale i giallorossi si sono presi qualche giorno per decidere il da farsi. ?[Di Marzio]...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
”Scambio Lukaku-Vlahovic è ancora in piedi. La Juve continua a pensare a Lukaku e nei prossimi giorni credo che ci riproverà.” [Di Marzio]
Per Di Marzio il Milan sta pensando a Kean....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Prima supercoppa europea per il Manchester City:
________
La Supercoppa Europea va al Manchester City che nella cornice ellenica dello stadio Karaiskakis del Pireo ha battuto 6-5 il Siviglia dopo i calci di rigore. La squadra di Guardiola ha conquistato l’ennesimo trofeo, ma soffrendo più del solito. Per gli spagnoli vincitori dell’Europa League è stato decisivo (in negativo) l’errore dal dischetto di Gudelj che ha stampato il suo tiro sulla traversa. Un errore che ha mandato in estasi la squadra di Guardiola che aveva vinto la Champions League a giugno contro l’Inter.
Nei tempi regolamentari il match era terminato sul punteggio di 1-1: al gol del vantaggio di testa per il Siviglia di En-Nesyri al 25’ aveva replicato per gli inglesi Palmer al 63esimo, sempre di testa.
Per il Manchester City è la prima Supercoppa Europea della storia del club, mentre è la quarta nella personale bacheca di Guardiola (raggiunto il record di Ancelotti). E i Citizens — dopo il Triplete della passata stagione — conquistano subito il primo titolo della stagione.
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Milan, sondaggio per Kean
(Andrea Molinari, redazione gianlucadimarzio.com) Con Colombo che potrebbe partire in prestito — su di lui c’è il Cagliari — , il Milan si sta muovendo per sostituirlo. In cima alla lista c’è Kean della Juventus, che arriverebbe in prestito oneroso con diritto di riscatto che diventerebbe obbligo a determinate condizioni. Il classe 2000 sarebbe anche utile in ottica lista Champions League. Sondati anche Broja del Chelsea — che interessa anche la Roma — ed Ekitike del PSG.
Roma, nuovo contatto per Marcos Leonardo
(Andrea Molinari, redazione gianlucadimarzio.com) Il Santos chiede 20 milioni alla Roma per il trasferimento immediato di Marcos Leonardo. Cifre minori soltanto a gennaio ma i giallorossi non sono interessati a quest’opzione e si sono presi qualche giorno per capire cosa fare. Resta comunque viva la pista Zapata: l’Atalanta vuole venderlo a titolo definitivo per 5 milioni con altri 5 di bonus facilmente raggiungibili. Valutazioni in corso anche per Ekitike del PSG, sui c’è anche il Milan.
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
Commenta