Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • Sean
    Csar
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    • In piedi tra le rovine
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    Il destino della coppa d'Africa si decide mercoledì, quando il presidente della confederazione africana (tipo la nostra Uefa) andrà in Camerun a cercare di convincere gli organizzatori a rinviare il torneo, che già era stato rinviato l'anno scorso. Questo accadrà su pressione dei club europei che non vogliono liberare i loro giocatori per la coppa.

    Punto del contendere:

    Se si andrà avanti diversi club europei dovranno liberare i propri tesserati convocati dalle nazionali africane il 27 dicembre, due settimane prima dell’inizio del torneo (9 gennaio) come da regolamento Fifa. La cosa significa che i nazionali delle quattro squadre che arriveranno in semifinale saranno indisponibili per 52 giorni. Le due settimane di ritiro, poi le 4 di competizione: le finali (in Coppa d’Africa c’è anche quella per il terzo posto) sono previste a Yaoundé il 6 febbraio. E infine i 10 giorni di quarantena previsti al momento dai protocolli Covid di tanti Paesi europei. Considerando il 7 come giorno di rientro in Europa, sempre che non ci sia da tornare in patria a farsi premiare dai politici locali, i calciatori africani potranno allenarsi con i compagni solo il 17 febbraio. In quei giorni, 15, 16 e 17, si gioca l’andata degli ottavi di Champions e degli spareggi di EL. Il Napoli rischia di essere senza Osimhen, Koulibaly, Anguissa e Ounas contro il Barça, l’Inter potrebbe affrontare un Liverpool senza Salah e Mané. (gazzetta.it)
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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    • germanomosconi
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      • Jan 2007
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      • pordenone
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      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
      Il destino della coppa d'Africa si decide mercoledì, quando il presidente della confederazione africana (tipo la nostra Uefa) andrà in Camerun a cercare di convincere gli organizzatori a rinviare il torneo, che già era stato rinviato l'anno scorso. Questo accadrà su pressione dei club europei che non vogliono liberare i loro giocatori per la coppa.

      Punto del contendere:

      Se si andrà avanti diversi club europei dovranno liberare i propri tesserati convocati dalle nazionali africane il 27 dicembre, due settimane prima dell’inizio del torneo (9 gennaio) come da regolamento Fifa. La cosa significa che i nazionali delle quattro squadre che arriveranno in semifinale saranno indisponibili per 52 giorni. Le due settimane di ritiro, poi le 4 di competizione: le finali (in Coppa d’Africa c’è anche quella per il terzo posto) sono previste a Yaoundé il 6 febbraio. E infine i 10 giorni di quarantena previsti al momento dai protocolli Covid di tanti Paesi europei. Considerando il 7 come giorno di rientro in Europa, sempre che non ci sia da tornare in patria a farsi premiare dai politici locali, i calciatori africani potranno allenarsi con i compagni solo il 17 febbraio. In quei giorni, 15, 16 e 17, si gioca l’andata degli ottavi di Champions e degli spareggi di EL. Il Napoli rischia di essere senza Osimhen, Koulibaly, Anguissa e Ounas contro il Barça, l’Inter potrebbe affrontare un Liverpool senza Salah e Mané. (gazzetta.it)
      agli interisti dispiacerebbe di sicuro...
      Originariamente Scritto da Marco pl
      i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
      Originariamente Scritto da master wallace
      IO? Mai masturbato.
      Originariamente Scritto da master wallace
      Io sono drogato..

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      • Virulogo.88
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        • Big City
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        Nessun che pensa ai diritti degli africani! Ora gli europei vogliono toglierli pure l'emozione di una coppa tutta per loro, che schifo!

        Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
        Originariamente Scritto da Pesca
        lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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        • Sean
          Csar
          • Sep 2007
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          • In piedi tra le rovine
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          Milinkovic-Savic e Sarri ai ferri corti: https://www.fanpage.it/sport/calcio/...iatoio-diviso/

          A giugno saluti.
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
          popoli studiosi scriveranno
          forse, tra mille inverni
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          C. Campo - Moriremo Lontani


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          • Nasser95
            Bodyweb Advanced
            • May 2013
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            Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
            Tranne con Bernardeschi che non lo vuole nessuno
            berna ha cambiato procuratore, non è piu con raiola
            (ride)

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            • Sean
              Csar
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              • In piedi tra le rovine
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              A causa di alcune positività in squadra la Salernitana non partirà per Udine e non potrà dunque giocare la prossima gara di campionato, l'ultima del girone di andata. In attesa di altri tamponi molecolari per il gruppo squadra, l'ASL ha bloccato il trasferimento della squadra in Friuli, inizialmente previsto con un volo di linea nel pomeriggio. Nella migliore delle ipotesi, nel caso il nuovo di giro di tamponi non facesse emergere nuovi casi, la Salernitana partirà domattina.


              (ANSA)
              ...ma di noi
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              forse, tra mille inverni
              «nessun vincolo univa questi morti
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              C. Campo - Moriremo Lontani


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              • KURTANGLE
                Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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                Ahia....

                Inviato dal mio SM-G986B utilizzando Tapatalk
                Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                Originariamente Scritto da GoodBoy!
                ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                grazie.




                PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                • KURTANGLE
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                  Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                  parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                  Originariamente Scritto da GoodBoy!
                  ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                  grazie.




                  PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                  • KURTANGLE
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                    tutto ok
                    fallo di giroud grande quanto una casa
                    Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                    parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                    Originariamente Scritto da GoodBoy!
                    ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                    grazie.




                    PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                    • CRI PV
                      Mufasa
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                      (Calcio & Finanza) Dopo aver acquistato #CasaMilan lo scorso 23 febbraio per 41.919 migliaia di euro, il club rossonero l’ha rivenduta al Fondo Inarcassa RE generando un impatto positivo sul bilancio della società per 20 milioni di euro



                      #gdf

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                        A+ahah tutto regolare

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                        Originariamente Scritto da Pesca
                        lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                          Originariamente Scritto da CRI PV Visualizza Messaggio
                          (Calcio & Finanza) Dopo aver acquistato #CasaMilan lo scorso 23 febbraio per 41.919 migliaia di euro, il club rossonero l’ha rivenduta al Fondo Inarcassa RE generando un impatto positivo sul bilancio della società per 20 milioni di euro



                          #gdf
                          Il progetto "sostenibile" di Elliott non prevede nemmeno una sede di proprietà. E' più importante la plusvalenza.
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

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                            ...ma di noi
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                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

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                              Juve-Cagliari, formazioni e dove vederla in tv: riecco Locatelli e Sandro

                              Bianconeri a caccia di un’altra vittoria contro il Cagliari di Mazzarri sempre più in crisi Ancora out Dybala e Chiesa, De Sciglio preferito a Cuadrado, davanti ancora il tridente

                              Come insegnano gli chef di un certo livello, ormai il panettone si prepara anche a ferragosto e non per nulla Massimiliano Allegri dice di averlo «mangiato già a ottobre». Sempre meglio prendersi in anticipo, anche se la presenza di Max è il grande ombrello («ombrellone» lo ha definito Fabio Capello) sotto al quale la Juventus deve ricostruire, ripartendo dal peggior anno solare dal 2010, che tra le altre sorprese sgradite ha già portato 10 sconfitte.

                              Metà di queste sono arrivate allo Stadium, dove la Juve ha il terzo peggior attacco del campionato con 9 gol dopo Genoa (8) e Salernitana (5): per finire di slancio un mese in chiaroscuro, caratterizzato dagli schiaffoni con il Chelsea, dal k.o. interno con l’Atalanta e dal pareggio di Venezia, la squadra di Allegri affronta il Cagliari, a sua volta la squadra con il rendimento esterno peggiore, con appena 3 pareggi raccolti. «Una gara delicata perché ci sono le vacanze, sono tutti intenti a preparare regali e valigie per partire» spiega Allegri e non è un modo di dire, dato che un anno fa la Juve perse la sua prima partita con la Fiorentina prima della sosta (0-3) e Pirlo ammise che la squadra pensava già al «rompete le righe».

                              E pazienza se oggi come allora la rosa bianconera è quella con il monte stipendi più elevato: il rischio di essere distratti, soprattutto con un avversario che è reduce da due sconfitte per 4-0 contro Inter e Udinese, è sempre dietro l’angolo: «Il Cagliari ha valori tecnici che non rispecchiano la classifica. Serve una partita di grande attenzione. Non possiamo permetterci un altro passo falso in casa», ripete Max.

                              La Juve è reduce dall’aumento di capitale che lunedì ha centrato l’obiettivo dei 400 milioni e dalla discreta prestazione di Bologna, con Kean e Bernardeschi larghi nel 4-3-3, De Ligt impeccabile e Cuadrado di nuovo efficace: un contesto fertile nel quale il territorio va difeso in attesa di Dybala e Chiesa, per far crescere qualcosa di nuovo a gennaio e febbraio negli scontri diretti con Napoli, Roma, Milan e Atalanta: «Se al termine di quel ciclo la nostra classifica fosse come quella di adesso sarebbe ottima» chiosa Allegri, a 6 punti dalla zona Champions. Sano realismo o è lecito aspettarsi di più da chi il panettone lo ha già digerito?


                              Probabili formazioni
                              Torino, 20.45
                              Juventus (4-3-3): 1 Szczesny; 2 De Sciglio, 19 Bonucci, 4 De Ligt, 12 Alex Sandro, 14 McKennie, 27 Locatelli, 25 Rabiot; 20 Bernardeschi, 9 Morata, 18 Kean. All.: Allegri
                              Cagliari (3-5-2): 28 Cragno; 15 Altare, 23 Ceppitelli, 44 Carboni; 2 Bellanova, 18 Nandez, 14 Deiola, 27 Grassi, 22 Lykogiannis; 10 Joao Pedro, 9 Keita. All.: Mazzarri
                              Arbitro: Dionisi di L’Aquila
                              Tv: ore 20.45 Dazn

                              CorSera
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                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                • In piedi tra le rovine
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                                Milan in crisi: difesa, gioco e riserve non all’altezza. Cosa c’è dietro alla flessione

                                La sconfitta col Napoli è la terza in un mese: i rossoneri devono trovare un piano B, lanciare la palla lunga per Ibrahimovic non basta. Sacchi: «Non corrono più da squadra»

                                La buona notizia, l’unica, è che mercoledì a Empoli tornerà Theo Hernandez: la febbre che l’ha tenuto fuori nella nottataccia col Napoli è passata, lunedì s’è allenato con i compagni a Milanello ed è quindi disponibile per l’ultima partita del 2021, che dopo il fiasco di domenica assume per il Milan un’importanza cruciale, la classica partita che non si può sbagliare. Per il resto le indiscrezioni di una settimana fa sono state confermate: tutti gli infortunati torneranno solamente dopo la sosta, niente da fare quindi per Leao, Rebic e Calabria. Scelta saggia: quanto a problemi muscolari il Milan ha già ampiamente dato, a questo punto meglio un po’ di cautela in più, evitando rischiose ricadute. Anche perché non è solo colpa degli infortuni se il Diavolo è svanito negli ultimi quaranta giorni, durante i quali ha vinto solo 2 partite su 7, ottenendo la miseria di 8 punti su 21 e perdendone 11 dall’Inter. Un crollo. Le assenze sono state pesantissime, questo è certo, ma non bastano a giustificare una flessione del genere. L’ha spiegato bene Arrigo Sacchi: «I rossoneri non corrono più da squadra — ha detto l’ex allenatore a RadioRai e Gazzetta.it —. Non so se si sono montati la testa ma è un’ipotesi: prima non erano i più forti ma erano quelli che giocavano meglio. Ora corrono troppo individualmente, forse sono caduti nella trappola del successo».

                                Più che una questione atletica, una questione di gioco: da qualche tempo il 4-2-3-1 del Milan non crea superiorità, non si muove più a tutto campo, subisce troppo. Con molti interpreti del centrocampo sottotono — Diaz e Kessie su tutti — e diverse riserve che non sono all’altezza dei titolari — Krunic, Ballo-Touré — serve un piano B per innescare Ibrahimovic e Giroud: i lanci lunghi non possono essere sempre risolutivi. Nelle ultime due partite il Milan ha tirato in porta tre volte in tutto, una statistica che la dice lunga sulle difficoltà della manovra. Impensabile che il vecchio Zlatan possa salvare sempre da solo la baracca.

                                Il principale problema è però la difesa: 10 gol presi nelle ultime 7 partite sono un dato da media classifica, non da chi corre per lo scudetto. Dalla sosta di novembre in poi, solo Salernitana e Genoa non hanno segnato al Milan. La verità è che l’assenza di Kjaer si sta facendo sentire. Tomori e Romagnoli contro il Napoli se la sono cavata, risultando alla fine tra i migliori, ma a gennaio servono rinforzi: l’olandese Botman del Lille è in cima alla lista di Maldini e Massara, il costo del cartellino è elevato, 30 milioni, ma i rapporti con i francesi sono eccellenti e si potrebbe arrivare a un’intesa sul prestito. Altri profili sono Milenkovic della Fiorentina e Sarr del Chelsea. Non tornerà invece Caldara dal Venezia.

                                Lunedì nel gelo di Milanello l’umore non era ovviamente dei migliori e la prevedibile multa da 10 mila euro per i cori contro i napoletani di certo non l’ha migliorato. La rabbia per quel fuorigioco fischiato a Kessie e costato il pareggio non è passata. Nessun passo o dichiarazione ufficiale, i famigerati dossier da spedire in giro appartengono a un’era lontana, ma la linea del club è quella espressa da Pioli a fine partita: «Un giocatore che è per terra non può essere in fuorigioco attivo». Sarebbe però sbagliato addossare tutte le ragioni della sconfitta, la terza in un mese, a quella decisione arbitrale: il problema, come detto, è più ampio.

                                Il momento è complicato, la fase è critica, ma non può e non deve rovinare quanto ha fatto il Milan fin qui. Serve recuperare, oltre agli infortunati e al gioco, anche lo spirito di due mesi fa, quelle leggerezza e quell’entusiasmo che avevano portato il Diavolo meritatamente al primo posto. L’Inter è più forte, lo è sempre stata, ma è verissimo che gli scudetti non si assegnano a dicembre. Il progetto rossonero è avviato, la strada è giusta. Ma servono i risultati, servono le vittorie. Ecco perché Empoli è un crocevia.




                                CorSera
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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