Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • germanomosconi
    Bodyweb Senior
    • Jan 2007
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    • pordenone
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    Ahiaaaaa
    Originariamente Scritto da Marco pl
    i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
    Originariamente Scritto da master wallace
    IO? Mai masturbato.
    Originariamente Scritto da master wallace
    Io sono drogato..

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    • Sean
      Csar
      • Sep 2007
      • 120202
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      • In piedi tra le rovine
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      L'aspetto penale della vicenda se lo vedrà Ferrero...ma quello sportivo (adesso il futuro della Sampdoria si fa incerto se non nero) è tutto da accollare alla Figc, come ho avuto modo di dire nei giorni scorsi citando i Manenti e simili (o Campedelli del Chievo ecc...). Gli omessi controlli, le norme che ci sono ma non ci sono, il far acquistare club a personaggi spuntati dal nulla (il cinese del Milan, ancora Manenti o lo stesso Ferrero, perchè che avesse guai con le sue aziende se ne parla da anni)...tutto questo è colpa della Figc.

      Altrove, in altre federazioni, non accade, perchè i filtri stanno a monte. Forse nei campionati dell'Est Europa ma in quelli seri no: facciamo eccezione solo noi.

      Ma sono cose che ci ridiciamo da anni e niente cambia e dunque i cazzi adesso sono solo per i tifosi della Sampdoria. Non c'è rispetto per la base, nessuno tutela i fruitori del calcio (ah i "clienti"), il calcio italiano è un verminaio (ieri scadevano i termini per la presentazione di offerte di acquisto per la Salernitana di Lotito: qualcuno ne sa qualcosa?) ed è davvero un caos infernale...e il bello è che poi il calcio pretende di essere trattato come una industria "seria"...come seri possono essere i pagliacci presumo.

      PS: o il fallimento del Palermo e tanti tantissimi altri casi tutti dovuti ad occhi bendati degli organi federali.
      Last edited by Sean; 06-12-2021, 14:32:21.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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      • Sean
        Csar
        • Sep 2007
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        • In piedi tra le rovine
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        Secondo il legale del patron della Sampdoria, Giuseppina Tenga, l’arresto sarebbe legato al fallimento di alcune società con sede in Calabria. I controlli delle Fiamme Gialle si sono concentrati sullo studio di un commercialista cosentitno dove aveva sede una società di Ferrero messa in liquidazione. L’accusa che ha portato all’incriminazione di Ferrero è di aver dirottato fondi appartenenti a questa società per sottrarli ai creditori.

        CorSera
        _____________

        L'accusa è quella. La Samp come club di calcio pare non c'entrare nulla ma è chiaro che al venir meno del proprietario le cose si fanno serie anche per la squadra...a meno che non si riesca a venderla al più presto....ma col proprietario in galera la vedo dura.

        Vediamo se la Figc riesce a far fallire pure la Samp.
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
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        C. Campo - Moriremo Lontani


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        • fedeita
          Brutto
          • Jan 2007
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          • La fogna
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          La Fiorentina vola sulle ali dell`entusiasmo dopo la vittoria nel derby dell`Appennino contro il Bologna. Italiano si gode una squadra che sta assimilando alla.

          La fiorentina può e ha voglia di spendere, questo è un parere mio ma grazie al nuovo centro sportivo e al "nuovo" stadio potrebbe venire fuori dalla mediocrità degli ultimi anni.

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          • Fabi Stone
            Bodyweb Senior
            • Jan 2015
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            Originariamente Scritto da fedeita Visualizza Messaggio
            https://m.calciomercato.com/news/fio...er-berar-54860
            La fiorentina può e ha voglia di spendere, questo è un parere mio ma grazie al nuovo centro sportivo e al "nuovo" stadio potrebbe venire fuori dalla mediocrità degli ultimi anni.
            Lo credo anch'io.
            Può sicuramente fare meglio della Roma, se non accelerano. Poi ovviamente, se vogliono la sostenibilità (cit) e i passetti corti e ben calibrati...cazz1 loro.
            Continuo a domandarmi (tanto per, eh) cosa abbiano preso a fare Mourinho, se non c'è la volontà di svenarsi, come quando fu preso Capello...che col cazz0 allenava i Cristante, i Mancini e i Vigna, se non era sicuro che l'anno dopo gli avrebbero preso tutti quelli che ricordiamo.
            Ok, il calcio è cambiato, l'Italia è diventata na merda ecc...ma io mica parlo di andarmela a giocare in Europa (anzi, meno ce annamo e meno figure demmerda famo). Dico di essere quantomeno competitivi nel campionato nazionale.

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            • Sean
              Csar
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              • In piedi tra le rovine
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              Arresto di Ferrero, ecco cosa rischia la Sampdoria. Lo scenario della cessione del club

              Giocatori preoccupati anche per lo stato di salute del presidente, mentre continuano a diffondersi le voci sulla vendita della società. Il sogno rimane Vialli

              ...ma di noi
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              forse, tra mille inverni
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              C. Campo - Moriremo Lontani


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              • Sean
                Csar
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                Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
                Lo credo anch'io.
                Può sicuramente fare meglio della Roma, se non accelerano. Poi ovviamente, se vogliono la sostenibilità (cit) e i passetti corti e ben calibrati...cazz1 loro.
                Continuo a domandarmi (tanto per, eh) cosa abbiano preso a fare Mourinho, se non c'è la volontà di svenarsi, come quando fu preso Capello...che col cazz0 allenava i Cristante, i Mancini e i Vigna, se non era sicuro che l'anno dopo gli avrebbero preso tutti quelli che ricordiamo.
                Ok, il calcio è cambiato, l'Italia è diventata na merda ecc...ma io mica parlo di andarmela a giocare in Europa (anzi, meno ce annamo e meno figure demmerda famo). Dico di essere quantomeno competitivi nel campionato nazionale.
                Per rispondere bisognerà attendere la prossima campagna acquisti estiva. Certo, nel frattempo mettere almeno le basi da parte di Mourinho...tipo un atteggiamento, un modo, una filosofia da dare al gruppo, una crescita...perchè se stai in panchina a girarti i pollici nel mentre aspetti l'anno prossimo, dei 3 del "progetto" di anni te ne restano due, visto che questo lo butti nel cesso.
                ...ma di noi
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                C. Campo - Moriremo Lontani


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                • Sean
                  Csar
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                  • In piedi tra le rovine
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                  Ferrero-Sampdoria, cosa rischia il club: torna l’ipotesi vendita (con Vialli presidente)

                  I conti del club sono sani e lo collocano in una bolla apparentemente sicura. Ma quanto resisterà alla crisi complessiva del gruppo? Calerà poi il potere negoziale con i possibili acquirenti: in corsa tre soggetti, uno americano con Vialli, uno del Qatar, uno più defilato con cordata italiana guidata da Costacurta

                  Che cosa rischia la Sampdoria dopo l’arresto di Massimo Ferrero avvenuto il 6 dicembre a Milano? Apparentemente niente, perché — come ha tenuto a precisare lo stesso club nel comunicato in cui annuncia le dimissioni di Ferrero da presidente per «tutelare al meglio gli interessi delle altre attività in cui opera e isolare anche ogni pretestuosa speculazione di incidenza rispetto all’U.C. Sampdoria e al mondo del calcio» — le vicende per le quali Ferrero è stato arrestato «sono del tutto indipendenti rispetto alla gestione e alla proprietà della Società U.C. Sampdoria». Ora la gestione quotidiana e ordinaria è affidata al direttore operativo Alberto Bosco, in attesa della convocazione di un cda straordinario.

                  Il rischio «cross default»

                  Sampdoria fuori dai problemi dunque? Di sicuro, il club ha bilanci in utile (grazie alle plusvalenze nella compravendita di giocatori) e si colloca nel ramo più sano del gruppo . Tuttavia dei problemi potrebbero prima o poi emergere: il rischio di un «cross default», cioè una sorta di contagio di gruppo, si farebbe sempre più concreto se le istanze di fallimento non fossero arginate, cioè se Ferrero non trovasse i soldi per tamponare i buchi patrimoniali e rimborsare una folla di fornitori, banche e professionisti. Il club calcistico resta in una sorta di bolla, ma è impensabile che il ramo possa reggere a lungo se il resto della pianta si incendia. La vera domanda è dunque: quante alte sono le fiamme?


                  La vendita meno facile

                  Un ripercussione potrebbe poi esserci sul potere negoziale nella vendita del club. Nei giorni scorsi Ferrero aveva ripetuto la sua disponibilità a cedere la Samp e aveva fatto per la prima volta anche un prezzo: 170 milioni, a cui vanno tolti però almeno 80 di debiti. Come cambierà, se cambierà, lo scenario adesso? La situazione resta scivolosa. In corsa ci sono tre realtà: il fondo di investimento York Capital che fa capo a James Dinan (patrimonio personale 1,9 miliardi di dollari Usa), magnate americano già vicinissimo all’acquisto della Sampdoria nell’estate del 2019, in tandem col socio Alex Knaster, attuale proprietario del Pisa calcio. Con loro aveva agito Gianluca Vialli, che potrebbe diventare il presidente del club. L’altro soggetto non è noto: si parla di un fondo di investimento del Qatar o di un altro fondo Usa. Molto defilato corre un terzo concorrente, forse una cordata italiana guidata dall’ex calciatore e oggi commentatore di Sky, Billy Costacurta. Chiunque sia il vincitore della corsa, comunque, è chiaro che la vendita non potrà non intersecarsi con le vicende giudiziarie di Ferrero. Che però stavolta, a quanto pare, è deciso davvero a lasciare la Samp. È quello che sperano in queste ore i tifosi blucerchiati. Forse non sorpresi, di certo preoccupati.

                  Come Ferrero prese la Sampdoria

                  Massimo Ferrero rileva la Sampdoria nel giugno 2014, quando Edoardo Garrone gliela vende a zero euro. Garrone azzera prima 23 milioni di esposizioni con le banche e poi fornisce a Ferrero un tesoretto di 65 milioni. La nuova gestione conduce la Samp al riequilibrio dei conti. Il bilancio al 31 dicembre 2016 chiude per la prima volta in utile: +3 milioni. Seguono il +9 milioni del 2017 e il +12 milioni del 2018. Il merito è delle ricche plusvalenze: 28 milioni per Schick alla Roma, 27 per Torreira all’Arsenal, 17 per Muriel al Siviglia. Ferrero non mette soldi, punta tutto sul trading dei calciatori, si pianificano anche investimenti infrastrutturali per il centro di allenamento di Bogliasco e la residenza dell’Academy. Nel 2019 il club riesce a realizzare ricche plusvalenze (49 milioni) ma l’esercizio è in perdita di 13 milioni. Al 31 dicembre 2020, complice la pandemia, un altro rosso: -15 milioni. La cassa riceve ossigeno grazie ai finanziamenti a garanzia statale: 30 milioni più altri 16 ottenuti dopo il 31 dicembre 2020. La Samp cammina, benché faticosamente sulle sue gambe. Le altre attività di Ferrero vanno in tilt. Se questo terrà fuori il club dai problemi lo vedremo presto.


                  CorSera
                  ...ma di noi
                  sopra una sola teca di cristallo
                  popoli studiosi scriveranno
                  forse, tra mille inverni
                  «nessun vincolo univa questi morti
                  nella necropoli deserta»

                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                  • germanomosconi
                    Bodyweb Senior
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                    • pordenone
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                    adesso la devi svendere la samp...
                    sempre che possano farlo
                    Originariamente Scritto da Marco pl
                    i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                    Originariamente Scritto da master wallace
                    IO? Mai masturbato.
                    Originariamente Scritto da master wallace
                    Io sono drogato..

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                    • marcu9
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                      Tutto spiegato!!




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                      Originariamente Scritto da Sean
                      Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                      • marcu9
                        Bodyweb Advanced
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                        Snobbiamolo in Nazionale..




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                        Originariamente Scritto da Sean
                        Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                        • marcu9
                          Bodyweb Advanced
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                          Vabè allora sei rincoglionito..




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                          Originariamente Scritto da Sean
                          Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                          • Sean
                            Csar
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                            Milan-Liverpool, formazioni e dove vederla in tv: Ibrahimovic c’è, chance per Messias. Leao va k.o.

                            Tutto in una notte: i rossoneri devono vincere ma poi dipenderà dal risultato di Porto-Atletico. Leao infortunato. Pioli: «Sappiamo cosa fare»

                            Aggrappati a Ibra. Come prima, più di prima. Perché dopo Calabria, Kjaer, Giroud, Rebic e Pellegri, lunedì s’è fermato anche Leao. «Piccola lesione muscolare del bicipite femorale», la diagnosi. Colpa di una botta alla coscia presa contro la Salernitana sabato: sembrava poca roba, invece il portoghese tornerà forse per il duello scudetto di sabato 19 col Napoli, non prima. Per stasera contro il Liverpool quindi niente da fare: assenza pesantissima, vista anche la crescita sbalorditiva di Rafa, sempre più centrale nella manovra offensiva rossonera. La cattiva sorte s’accanisce quindi sul Milan, azzerandogli o quasi l’attacco nella notte che vale una stagione. Là davanti di fatto resta ora solo il quarantenne Ibrahimovic, che in rosa non ha più un potenziale sostituto di ruolo. Significa, molto semplicemente, che dovrà stringere i denti e fare da sé fino alla sosta. Stasera va a caccia del gol più vecchio in Champions e Pioli gli affiancherà Messias, confidando che il brasiliano ripeta lo show di Madrid che ha consentito al Milan di giocarsi un’ultima chance. «Io trasformo la sofferenza in energia» ha detto Ibrahimovic domenica da Fazio, ma la verità è che notizia peggiore dell’infortunio di Leao non poteva esserci, alla vigilia del dentro o fuori di Champions che mette in palio l’accesso agli ottavi e che vale una quindicina di milioni di euro, budget fondamentale per provare a rinforzarsi sul mercato di gennaio.

                            San Siro sarà tutto esaurito, come nelle vecchie notti di Champions, prima dei sette anni di buio: saranno in 57 mila a spingere il Diavolo verso un’impresa che però potrebbe non bastare. La classifica del gruppo della morte è apertissima, gli unici sereni sono proprio i Reds che con 15 punti su 15 sono già primi. I rossoneri devono innanzi tutto vincere e vedere cosa accade in Porto-Atletico. Se finisce pari, passa il Milan. Altrimenti l’unica possibilità è che vincano i madrileni, anche se lì poi sarà decisiva la differenza reti. Insomma: una partita da giocare fino alla fine.

                            «Niente calcoli, per batterli servirà lucidità e determinazione» spiega Pioli, che a differenza di molti milanisti non vede come una disgrazia — e ci mancherebbe — l’eventuale qualificazione all’Europa League, automatica in caso di terzo posto: «Se sarà così la affronteremmo nel modo migliore, ma adesso quello che conta è la partita col Liverpool. Vogliamo capire dove siamo arrivati affrontando una delle squadre migliori al mondo. La partita d’andata ci ha insegnato molto». Verissimo, perché da allora il Milan in Champions è maturato parecchio: dopo le tre sconfitte iniziali è andato in crescendo e ha ottenuto poi un pari e una vittoria. Ma è evidente che molto stasera dipenderà da che tipo di Liverpool sarà: «Ho 5 partite in 14 giorni, farò turnover» la promessa di Klopp. Se dice la verità, meglio. Ma per centrare l’impresa servirà comunque il Diavolo delle grandi notti.

                            Probabili formazioni
                            Milano, ore 21
                            Milan (4-2-3-1): 16 Maignan; 20 Kalulu, 23 Tomori, 13 Romagnoli, 19 Hernandez; 8 Tonali, 79 Kessie; 30 Messias, 10 Diaz, 33 Krunic; 11 Ibrahimovic
                            Liverpool (4-3-3): 63 Kelleher; 76 Williams, 12 Gomez, 5 Konaté, 21 Tsimikas; 15 O.Chamberlain, 80 Morton, 6 Thiago; 11 Salah, 27 Origi, 18 Minamino
                            Arbitro: Makkelie (Olanda)
                            Tv: ore 21 Canale 5, Sky 201

                            CorSera
                            Last edited by Sean; 07-12-2021, 09:00:36.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Real Madrid-Inter, formazioni e dove vederla: Inzaghi cerca la vittoria per il primato nel girone

                              I nerazzurri, già qualificati e in grande forma, puntano a sbancare il Bernabeu con la coppia d’attacco Dzeko-Lautaro. De Vrij torna ma va in panchina, in difesa D’Ambrosio

                              Il primo posto e non solo. La parte più importante della missione dell’Inter a Madrid è un’altra, capire se il calcio italiano può tornare nel salotto d’Europa, non da cameriere ma da invitato di pari livello. Nella storia centenaria dei nerazzurri c’è un unico successo al Santiago Bernabeu con il Real, nel secolo scorso: 1 marzo 1967, 2-0 nei quarti di finale di Coppa Campioni, ripetersi nel nuovo millennio sarebbe un’impresa.

                              Il Real Madrid non è più l’invincibile armada di qualche anno fa, ci sono altre potenze dominanti in Europa. I blancos hanno avviato una ricostruzione tecnica e dello stadio, un immenso cantiere sovrastato da tante gru. Sotto la guida di re Carlo Ancelotti il nuovo corso è partito al meglio: primo posto nella Liga e nel girone di Champions . L’Inter staccata di due punti (entrambe sono già qualificate) per passare davanti e guadagnarsi un posto da testa di serie agli ottavi ha un’unica chance: sbancare Madrid. «L’Inter sta mostrando un ottimo calcio, finora ha ottenuto buoni risultati, ci giocheremo il primato nel gruppo e lo faremo al Bernabeu. Sarà una partita interessante», concede un serafico Ancelotti. Stare sulla panchina del Real è sempre faticoso, vincere un obbligo istituzionale. «Non posso dire che siamo favoriti per la vittoria finale della Champions, ma possiamo competere con tutte. Al Real devi sempre pensare a vincere, non puoi mai fermarti», la sintesi del tecnico.


                              Rovesciare la monarchia spagnola al Bernabeu e togliere il primo posto al Real sarebbe un colpo rivoluzionario per l’Inter, decisa e convinta di poter chiudere il girone di Champions al primo posto. Ancelotti è reduce da otto successi (e undici risultati utili) consecutivi, ha un Vinicius in stato di grazia e non può bastare l’assenza di Benzema per sbilanciare la sfida. Inzaghi lo sa, si presenta alla tavola non da intruso ma con il vestito della festa, perché l’Inter vive lo stesso momento del Real e viene da nove successi nelle ultime 11 gare, ha un attacco esplosivo (mancherà Correa) e una difesa chiusa a doppia mandata, pur senza De Vrij.

                              «Giocheremo con personalità e fiducia, sapendo che abbiamo fatto qualcosa di importante visto che erano 10 anni che non passavamo il turno. Un esame di laurea? A Madrid l’Inter ha vinto una sola volta. Ci saranno insidie, abbiamo grandi motivazioni e voglia di fare bene. È una partita cui teniamo molto», sottolinea Inzaghi. Più esplicito e fiducioso Ivan Perisic, tra i migliori in questa stagione. «Vogliamo finire il girone al primo posto». Il croato, in scadenza a giugno, resta evasivo sul rinnovo: «Non mi piace parlare del futuro, ma tra un paio di settimane ci vedremo per discuterne». Conta vincere stasera, tenere testa al Real Madrid, dimostrare di poter competere in Europa. «All’andata meritavamo qualcosa in più. Veniamo a giocare un buon calcio», la promessa di Inzaghi. Non è poco, il rilancio dell’Italia nelle coppe passa da partite così.


                              Le probabili formazioni
                              Madrid, ore 21

                              REAL MADRID (4-3-3): 1 Courtois; 2 Carvajal, 3 Militao, 4 Alaba, 23 Mendy; 8 Kroos, 14 Casemiro, 10 Modric; 11 Asensio, 16 Jovic, 20 Vinicius. All.: Ancelotti.
                              INTER (3-5-2): 1 Handanovic; 33 D’Ambrosio, 37 Skriniar, 95 Bastoni; 2 Dumfries, 23 Barella, 77 Brozovic, 20 Calhanoglu, 14 Perisic; 9 Dzeko, 10 Lautaro. All.: S.Inzaghi.
                              Arbitro: Felix Brych (Germania)
                              Tv:
                              Sky

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                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Cosa sta succedendo a Mourinho e alla Roma? Perché lo Special One sta deludendo così, dopo le tante speranze e le molte illusioni suscitate dal suo clamoroso ingaggio? Perché di Mourinho forse è rimasto soltanto un avatar, che riflette il personaggio irascibile, che attacca tutti, che offende chi gli fa domanda scomode, che giustifica il suo superingaggio per un lavoro molto difficile, che soprattutto scarica la squadra e trova continuamente giustificazioni e alibi negli arbitraggi e negli infortuni. Un avatar che però è soltanto il riflesso, quel che resta dello Special One che fu. Sette sconfitte in sedici partite sono una condanna ormai quasi definitiva. E se ci fosse stato ancora Fonseca, che faceva molti più punti di lui, tutti si chiederebbero adesso quanto può durare così. No, nessuno si sarebbe mai preso un Mourinho così. Se lo avesse saputo prima…

                                Ci sono ottime notizie. L’avatar di Mourinho sta benissimo, è iperattivo, attacca e contrattacca a testa bassa, offende, rifiuta la realtà, scarica la squadra. Avete mai sentito un allenatore dire che il proprio attacco aveva un “potenziale nullo”? No? Lui lo fa. Anche se a rischio di un ammutinamento dello spogliatoio.

                                Implacabile e puntuale Mou ha una giustificazione per tutto. E’ inossidabile alle critiche tiepide dei giornalisti perché “gli allenatori fanno un lavoro molto più difficile e per questo guadagnano molto di più di voi”. Grandioso, perfido e spietato allo stesso momento. Propongo una medaglia al valor professionale al collega che dopo essersi sentito una risposta così a una domanda legittima e innocua, ha mantenuto una calma olimpica e non è partito all’attacco dello scranno dell’allenatore della Roma. Insomma tanto di cappello, sembra proprio il Mourinho vero, e non si può che ammettere che stia davvero benissimo.

                                Quando Mourinho, o meglio il suo avatar, vuol risultare detestabile e insopportabile non ha eguali: è ancora il numero 1 al mondo. In certi periodi della sua carriera tentò di scimmiottarlo in questo campo anche Luciano Spalletti, che dava addirittura degli sfigati a chi niente niente osava esprimere una perplessità. Ma col ritorno di Mou Luciano ha perso il primato in campionato.

                                Probabilmente è un diversivo tattico anche questo. Invece di parlare di come vada male la Roma e di chiederci perché non si faccia a Mourinho lo stesso il trattamento che fu fatto lo scorso anno a Zorro Fonseca, stiamo parlando di quanto sia detestabile Mourinho e non del buco dell’acqua che stia facendo alla Roma.

                                Ma il Mourinho di cui parliamo è solo ciò che dello Special One è rimasto, l’avatar appunto. L’immagine di un corpo lontano che recita la parte dell’allenatore condottiero, trascinatore e stravincente. Ma che tale forse non è più. Del Mourinho vero è rimasto poco o nulla, non c’è nemmeno bisogno di analisi o processi, se dopo 16 partite ne hai perse 7, e se in Europa ne hai presi 6 in una sera sola dal Bodø Glimt, quali analisi vuoi fare? Passi direttamente, e senza processo, alla sentenza della Cassazione. Il calcio non è giusto. Ci fosse Fonseca parlerebbero già di quanto può durare.

                                E comunque. Te lo saresti preso, prima, Mourinho se avessi saputo tutto questo? Gli concederesti preliminarmente le scuse immancabili degli arbitraggi persecutori e degli infortuni? No, non lo faresti. E così Mou, pur straperdendo, ha vinto un’altra volta.

                                Ci sono ottime notizie. L'avatar di Mourinho sta benissimo, è iperattivo, attacca e contrattacca a testa bassa, offende, rifiuta la realtà, scarica la squadra. Avete mai sentito un allenatore dire che il proprio attacco aveva un "potenziale nullo"? No? Lui lo fa. Anche se a rischio di un ammutinamento dello spogliatoio. Implacabile e puntuale Mou ha una giustificazione per tutto. E' inossidabile alle critiche tiepide dei giornalisti perché "gli allenatori fanno un lavoro molto più difficile e per questo guadagnano molto di più di voi". Grandioso, perfido e spietato allo stesso momento. Propongo una medaglia al valor professionale al collega che dopo essersi sentito una risposta così a una domanda legittima e innocua, ha mantenuto una calma olimpica e non è partito all'attacco dello scranno dell'allenatore della Roma. Insomma tanto di cappello, sembra proprio il Mourinho vero, e non si può che ammettere che stia davvero benissimo. Quando Mourinho, o meglio il suo avatar, vuol
                                ...ma di noi
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                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

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