Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • Fabi Stone
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    • Jan 2015
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    Altra vergogna.
    Annassero a morì ammazzati.
    Mo sentirai st'artro stronzo che non c'hanno dato du rigori netti... c'ha n bucio de cul0 c'ha, è proprio fatto pe spostà l'attenzione su altro a livello mediatico.
    Se dasse na svejata, sto deficiente.

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    • marcu9
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      Originariamente Scritto da Sean
      Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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      • Sean
        Csar
        • Sep 2007
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        • In piedi tra le rovine
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        Mourinho deve sintonizzare la squadra, in specie in difesa ma anche nelle manovre di attacco, perchè la Roma segna poco con gli attaccanti. Mayoral non lo vede: perchè? E' una alternativa.
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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        • marcu9
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          Mourinho è in declino da anni, lo dico da tempo.

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          Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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          • Nasser95
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            nu tituli.
            (ride)

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            • Sean
              Csar
              • Sep 2007
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              La Roma di Mourinho fa un’altra brutta figura in Conference League contro il Bodø Glimt, non andando oltre il pareggio e dovendo rimontare i norvegesi due volte. Fischi dell’Olimpico, la squadra non va, dopo una bella partenza si è fermata, Abraham, Mkhitaryan, Zaniolo non girano proprio. E Mourinho dà tutta la colpa all’arbitro: “Ci mancano due rigori, in Conference mandano quelli scarsi. Ci mancano pure i punti con Juventus e Milan per decisioni arbitrali sbagliate”. Anche la Lazio pareggia ma in Europa League e in casa del Marsiglia, soffrendo ma mostrando pure carattere. Il metodo Sarri insomma comincia a funzionare, tanto è vero che Lotito vuole già allungargli il contratto. Il Napoli invece vince a Varsavia contro il Legia, scavalcandolo in classifica. Partita inizialmente difficile, Spalletti ha schierato molte riserve lasciando a casa Insigne perché affaticato, poi il Napoli ha trovato due rigori (Zielinski e Mertens) e la partita è diventata così una passeggiata. Petagna, Lozano, Ounas hanno dimostrato che anche con le riserve resta sempre un buon Napoli. E’ un segnale anche al campionato, per quando il Napoli dovrà fare a meno di Koulibaly, Anguissa e Osimhen.

              Mourinho ci ha provato in tutti i modi a riprendersi la copertina, a mettersi in primo piano con la modesta Conference League, che è solo la terza linea delle Coppe internazionali. Se vinci non fai notizia, se perdi sì. E anche stavolta, dopo il bagno gelido fatto in Norvegia, ci è andato molto vicino. La Roma ha dovuto dare il massimo alla fine per riprendere il Bodø Glimt due volte. E stavolta non c’erano in campo le riserve ma i titolari. Dice Mourinho: “Non abbiamo fatto una bella partita ma anche stavolta c’erano due rigore netti. L’arbitro adesso se ne va tranquillo a casa in Grecia. In Conference League mandano quelli scarsi”. Gli arbitri, anche stavolta…

              Va bene ci si può attaccare anche stavolta a decisioni arbitrali sbagliate o almeno controverse, c’erano dei rigori (almeno un mani in area è netto, in Conference però non c’è il Var), ma è evidente che la Roma di Mourinho ha un problema. Dopo una bella partenza di stagione c’è stata una netta involuzione, la Conference League doveva essere una passeggiata è diventata una tortura. Otto gol presi in due partite dal Bodø sono inaccettabili, l’attacco e la manovra d’attacco si sono inceppati, Abraham, Mkhitaryan, Zaniolo non girano proprio. Solo per limitarsi ad alcuni difetti, e dando per scontato che anche sulla difesa ci vorrebbe quantomeno un consulto di professoroni.

              Mourinho, dopo esser andato addirittura allo scontro con parte della squadra, per ora si distingue più che altro nella solita crociata arbitrale. “Decisioni sbagliate con la Juventus, con il Milan, quanti punti abbiamo perso per decisioni arbitrali”. Insomma fare fumo per evitare che ci si facciano troppe domande scomode intorno alla gestione dello Special One.

              La Roma fischiata all’ Olimpico ha ottenuto il risultato peggiore della serata. Il pareggio della Lazio a Marsiglia – avversario di ben altro livello – è molto più pesante, Immobile si conferma una bandiera reale e salvatrice (10 gol, 9 in campionato, uno in Europa League) più che simbolica, forse Sarri ha cominciato davvero a ingranare. Tanto è vero che insolitamente Lotito ha già voluto intavolare discorsi e trattative per un allungamento del contratto di Sarri (scadenza nel 2023).

              Anche il Napoli, sempre in Europa League, ha sofferto il Legia, ma poi ha ripreso in mano la partita, vincendola addirittura ampiamente. Facendo a meno di Osimhen e Insigne ha dimostrato di poter vincere senza i giocatori principali e anzi è come se avesse cominciato a fare le prove generali per quando dovrà rinunciare a gennaio 2022 a Koulibaly, Anguissa e Osimhen che andranno alla Coppa d’Africa. E’ un segnale positivo soprattutto in chiave campionato.

              EUROPA LEAGUE 2021-2022 Giornata N. 4 - Giovedì 4 novembre 2021 GRUPPO C Legia Varsavia - Napoli 1-4 (10' Emreli L, 51' Zielinski rig. N, 75' Mertens rig. N, 79' Lozano N, 90' Ounas N) GRUPPO E Marsiglia - Lazio 2-2 (33' Milik rig. M, 45'+7' Felipe Anderson L, 49' Immobile L, 82' Payet M) CONFERENCE LEAGUE Giornata n. 4 - Giovedì 4 novembre 2021 GRUPPO C Roma - Bodø Glimt 2-2 (45'+1 Solbakken BG, 54' El Shaarawy R, 65' Botheim BG, 84' Ibanez R) *** Mourinho ci ha provato in tutti i modi a riprendersi la copertina, a mettersi in primo piano con la modesta Conference League, che è solo la terza linea delle Coppe internazionali. Se vinci non fai notizia, se perdi sì. E anche stavolta, dopo il bagno gelido fatto in Norvegia, ci è andato molto vicino. La Roma ha dovuto dare il massimo alla fine per riprendere il Bodø Glimt due volte. E stavolta non c'erano in campo le riserve ma i titolari. Dice Mourinho: "Non abbiamo fatto una bella partita ma anche stavolta c'erano due rigore netti.
              ...ma di noi
              sopra una sola teca di cristallo
              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
              «nessun vincolo univa questi morti
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              C. Campo - Moriremo Lontani


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              • Sean
                Csar
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                Cristiano Ronaldo il più grande attaccante della storia del calcio, ma l’amore va ai numeri 10

                Il 10 è un attore, porta il suo dramma nel calcio: vuole essere visto, guardato e ammirato. Ronaldo è tecnologia avanzata, ha segnato 700 gol, sono 700 volte la stessa cosa

                di Mario Sconcerti

                Forse i tre anni che Cristiano Ronaldo ha giocato in Italia lo hanno quasi normalizzato ai nostri occhi di spettatori amanti solo della Grande Fantasia, quella vicina all’impossibile. Fosse rimasto in Europa ce lo saremmo soltanto immaginato, lo avremmo applaudito ai gol in Champions visti in tv e gli avremmo conservato il fascino che si deve agli sconosciuti. Oggi sappiamo tutto di lui. Oggi conosciamo Giorgina, la storia delle sue sette macchine, la sua biancheria intima che è diventata anche la nostra, il suo mutismo, la sua parte grigia, la sua continuità sul lavoro e il poco che sa dare agli altri. Sappiamo che è un uomo, e non ci basta più. Forse è questa confidenza che porta a dare normalità alle cose che continua a fare.

                I gol in Champions sono un’impresa anche per un fuoriclasse, ma passano gli anni e Ronaldo continua a renderli naturali. Ronaldo è senza dubbio più il grande attaccante nella storia del calcio. Ce ne sono stati altri bravi quasi quanto lui, ma nessuno è stato lui. Questa è aritmetica, semplice fisiologia: Ronaldo è stato qualcosa di più. E allora, direte, Maradona, Pelè, Cruyff, Rivera, Di Stefano, Baggio? Sono stati altre cose, più universali e fascinose, ma avevano altri compiti (QUI un confronto). Erano i favolosi numeri dieci, si distinguevano perché rendevano dal nulla una squadra vincente. Pelè con il Santos, Maradona con il Napoli, Di Stefano con il Real. Cruyff è il Bonaparte della rivoluzione olandese, ma dubito che senza Cruyff ci sarebbe stata l’Olanda.

                Il limite di Ronaldo, quello che lo tiene un minimo ai margini della gente, è che non ha inventato niente. Ha fatto vincere tutte le grandi squadre in cui ha giocato, ma erano già grandi squadre. C’è riuscito a metà nella Juve e infatti è stato cancellato dai sentimenti.

                Qui si entra in un’altra stanza del calcio più fine: la gente ama chiunque la faccia vincere, ma preferisce chi lo fa con estro, con colpi esclusivi, anche eccentrici. Ronaldo ha segnato settecento gol: sono settecento volte la stessa cosa. Una bellissima abitudine. Il grande numero dieci inventa cose nuove a ogni giocata. Segna meno del grande attaccante, ma manda in porta gli altri in modo sempre diverso. Progredisce continuamente, anche dentro la stessa partita. È un attore, porta il suo dramma nel calcio. Vuole essere visto, guardato e ammirato. Ronaldo è tecnologia avanzata, il Dieci è l’oro che improvvisamente appare sul tavolo dell’alchimista. Ronaldo è un grande atleta, il Dieci è goffo e piccolo come un uomo qualunque: Maradona un metro e 65, Messi 1.69, Rivera era l’Abatino di Brera, Baggio, Del Piero, tutti fisici di un giorno qualunque. Ronaldo è un super eroe, è robotico; i numeri dieci hanno i nostri stessi difetti ma non hanno limiti. Sono un sogno.

                Il punto è che Ronaldo esiste mentre i numeri dieci spariscono. Il calcio oggi è molto fisico perché la parte fisica è rimasta l’unica che può essere ancora migliorata. La tecnica è al limite, non va avanti se la potenza aumenta continuamente. È come tenere in alto tre arance correndo sempre più velocemente. Dopo due metri casca tutto. Così alla fine stiamo dividendo i compiti. Gli attaccanti sono sempre più fisici, tipo Lewandowski, Haaland, Vlahovic. I numeri dieci stanno diventando centrocampisti di fantasia, registi moderni in ogni zona del campo, tipo Pedri o De Paul. La magia si sta spostando sulle ali perché lì un dribbling apre il territorio avversario. E se lo spunto non riesce, perdere palla sulla fascia procura il minor danno possibile.

                C’è una piccola via di uscita a questa realtà standard, sia pure di qualità. È un vicolo stretto dove possono circolare i pochi grandi numeri dieci rimasti camuffati da seconde punte. Forse oggi in Italia c’è un ultimo esempio classico, Dybala, che infatti ogni tanto inciampa sul ruolo, incerto fra lo stare in area o più lontano dalla porta a dirigere. Ma aspettando il futuro conviene essere testimoni dello spettacolo di Ronaldo. È comunque unico.


                CorSera
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                  Csar
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                  Dybala-Chiesa, la Juventus punta sui due campioni per risalire

                  Allegri riparte da loro: Dybala svaria e Chiesa sa come coprire. Ritiro «morbido»? Il tecnico: «Faccio l’allenatore, non il cane da guardia»

                  Si potrebbe anche avanzare qualche dubbio sul ritiro morbido della Juventus, che di fatto si riduce a un’unica serata, quella di giovedì, da trascorrere al J Hotel, oltre alle due vigilie contro Zenit (lunedì) e Fiorentina (venerdì). Una soluzione all’acqua di rose insomma, sintetizzata da Massimiliano Allegri: «Faccio l’allenatore, non il cane da guardia». E in effetti per responsabilizzare il gruppo in ritardo in campionato sembra meglio concedere un po’ di normalità, perché i tempi sono cambiati e di conseguenza anche i giocatori, che sanno bene di non poter sbagliare con la Fiorentina, soprattutto dopo l’esibizione di martedì in Champions.

                  Per adesso esistono due Juventus, una bella di notte in Europa e una a volte disarmante in campionato . E serve a poco evocare il fatto che i bianconeri abbiano un curriculum fin qui identico tra campionato e Coppa al Milan di Ancelotti nel 2007, quello che poi trionfò ad Atene in finale di Champions. Il gioco dei ricorsi può anche essere suggestivo, come l’esultanza di Dybala che ha omaggiato Platini, dopo averlo superato nella classifica dei marcatori bianconeri. O come il paragone fra la gloriosa coppia Del Piero-Trezeguet e quella rampante Dybala-Chiesa.

                  Una cosa sembra certa: non c’è grande Juve senza Paulo e Federico, senza la loro capacità, tecnica ma anche fisica, di liberare le qualità offensive della creatura allegriana ancora in cerca di una forma, di un equilibrio e di una identità stabili, anche per gli infortuni che hanno frenato a turno proprio Dybala, Morata e lo stesso Chiesa. «Federico in campo aperto diventa devastante — sottolinea Max —. Dybala si era presentato benissimo in ritiro poi l’infortunio l’ha limitato. Ha lo spirito giusto e può migliorare tanto, come tutta la squadra».

                  Il fatto che anche Morata si sia sbloccato, grazie a un assist perfetto di Dybala, è fondamentale per tutto questo tridente anomalo, nel quale Chiesa parte largo a destra e ha più compiti di copertura sulla fascia, mentre Dybala svaria molto e tira appena intravvede un varco, anche dal dischetto: il breve siparietto di martedì nel quale Chiesa ha cercato di informarsi presso l’argentino se poteva tirare lui il rigore che si era guadagnato, racconta la fame dei due giocatori e dà un’idea anche delle gerarchie, con Dybala sempre più capitano e leader — non solo tecnico, in attesa del rinnovo del contratto dopo la sosta — e Chiesa come co-pilota, sempre pronto al decollo con la sua capacità di seminare gli avversari.

                  L’azzurro non segnava dalla sfida con il Chelsea . Con il rientro dell’argentino dall’infortunio, la Juve aveva trovato il pareggio su rigore a San Siro ma poi senza Chiesa ha perso con Sassuolo e Verona, ricadendo nei suoi difetti e nelle sue paure: una coincidenza, che ha fatto drizzare le antenne ad Allegri sull’equilibrio generale e sulla capacità di incidere in attacco. Per questo il 4-4-2 di martedì, rimasto intatto per 80’, è quanto di più simile a una formazione tipo vista finora: un’idea di Juve che cresce attorno a Dybala e Chiesa, che deve attecchire in fretta anche in campionato.


                  CorSera
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                    Csar
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                    Non solo rigori: Mou stavolta non convince


                    Il copione è il solito. Arbitro, sfortuna, dominio non concretizzato. Stavolta Mourinho vede però solo quello che vuole. Il 2-2 non si può spiegare soltanto con la disastrosa direzione di gara dell'arbitro Papapetrou. Se ne sono accorti i 41mila dell'Olimpico che hanno fischiato squadra e tecnico sia alla fine del primo tempo che al 90°.

                    Nel post-gara, però, Mourinho va dritto per la sua strada: «C'erano due rigori nettissimi, in Conference League forse ci sono arbitri scarsi. La gente può parlare di quel che vuole, loro due tiri e due gol, noi non so quanti tiri e due gol.». Particolare che un collaboratore di Mourinho ha poi fatto notare all’arbitro negli spogliatoi.

                    Parlare di crisi, con la squadra quarta in classifica in campionato, è probabilmente esagerato. Ma la frenata fa discutere, anche perché i giallorossi sono riusciti a complicarsi la vita in un girone di Conference League che avrebbero dovuto vincere senza patemi.


                    (Il Messaggero)
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                    • Sean
                      Csar
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                      La consolidata tattica di Mourinho, di sviare le critiche da sè e dalla squadra su fatti esterni, può reggersi solo se sostenuta dai risultati...altrimenti alla lunga rischia di essere un rumore di sottofondo cui nessuno darà ascolto.

                      Sì va bene gli arbitri...ma il Bodo se gioca in conference è perchè viene da un settimo posto o giù di lì del campionato norvegese...e in due match hai incassato 8 goal (a 2) con questi tizi. Nelle ultime 6 partite una sola vittoria.

                      Siccome resiste il quarto posto in campionato non si può parlare di crisi, ma certo siamo ad una criptocrisi, ovverosia in una situazione dove stanno ribollendo tutte le condizioni perchè i geiser emergano allo scoperto.

                      La squadra non offre manovre armoniche e fluide, è divisa in tronconi, serve poco e male gli attaccanti (sto Abraham chi l'ha visto?). Alcuni giocatori forse utili alla causa sono stati messi da parte (Mayoral). La difesa è vero che manca di Smalling ma manca anche di maggiore attenzione in campo, forse non adeguatamente protetta da un centrocampo che si sapeva essere il ventre molle della squadra - e del mercato, perchè Pinto ha preferito prendere Shomurodov invece di un centrocampista.

                      Per carità, è tutto in divenire, siamo solo a novembre, c'è tutto il tempo del mondo per sistemare le cose, c'è il mercato di gennaio e comunque si deciderà tutto in primavera...però parlare da un mese di arbitri non è che evita di non vedere e analizzare anche tutto il resto, perchè nel calcio si vive di risultati: finchè ci sono la platea è disposta anche ad ascoltare discorsi sull'Area 51...quando iniziano a scarseggiare si comincia ad avere l'esigenza di risposte più concrete.
                      ...ma di noi
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                        La consolidata tattica di Mourinho, di sviare le critiche da sè e dalla squadra su fatti esterni, può reggersi solo se sostenuta dai risultati...altrimenti alla lunga rischia di essere un rumore di sottofondo cui nessuno darà ascolto.
                        La cosa triste è che fa così da anni...

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                        Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                        • Virulogo.88
                          Bodyweb Advanced
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                          Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                          La consolidata tattica di Mourinho, di sviare le critiche da sè e dalla squadra su fatti esterni, può reggersi solo se sostenuta dai risultati...altrimenti alla lunga rischia di essere un rumore di sottofondo cui nessuno darà ascolto.

                          Sì va bene gli arbitri...ma il Bodo se gioca in conference è perchè viene da un settimo posto o giù di lì del campionato norvegese...e in due match hai incassato 8 goal (a 2) con questi tizi. Nelle ultime 6 partite una sola vittoria.

                          Siccome resiste il quarto posto in campionato non si può parlare di crisi, ma certo siamo ad una criptocrisi, ovverosia in una situazione dove stanno ribollendo tutte le condizioni perchè i geiser emergano allo scoperto.

                          La squadra non offre manovre armoniche e fluide, è divisa in tronconi, serve poco e male gli attaccanti (sto Abraham chi l'ha visto?). Alcuni giocatori forse utili alla causa sono stati messi da parte (Mayoral). La difesa è vero che manca di Smalling ma manca anche di maggiore attenzione in campo, forse non adeguatamente protetta da un centrocampo che si sapeva essere il ventre molle della squadra - e del mercato, perchè Pinto ha preferito prendere Shomurodov invece di un centrocampista.

                          Per carità, è tutto in divenire, siamo solo a novembre, c'è tutto il tempo del mondo per sistemare le cose, c'è il mercato di gennaio e comunque si deciderà tutto in primavera...però parlare da un mese di arbitri non è che evita di non vedere e analizzare anche tutto il resto, perchè nel calcio si vive di risultati: finchè ci sono la platea è disposta anche ad ascoltare discorsi sull'Area 51...quando iniziano a scarseggiare si comincia ad avere l'esigenza di risposte più concrete.
                          Beh non funziona così, in conference ci va la settimana italiana e la prima o seconda dei campionati dimenticati da dio in cul0 all Europa

                          Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
                          Originariamente Scritto da Pesca
                          lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                          • KURTANGLE
                            Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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                            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio



                            mura
                            maccabi haifa
                            union berlin
                            omonoia
                            randers
                            jablonec
                            zorya luhansk


                            questa coppa è un sacrilegio
                            un inno alla mediocrità
                            Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                            parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                            Originariamente Scritto da GoodBoy!
                            ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                            grazie.




                            PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                            • Sean
                              Csar
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                              Originariamente Scritto da Virulogo.88 Visualizza Messaggio
                              Beh non funziona così, in conference ci va la settimana italiana e la prima o seconda dei campionati dimenticati da dio in cul0 all Europa

                              Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk

                              So solo che è un massacro inutile quella manifestazione. Che senso ha? Non tecnico, non calcistico. Una odissea lunghissima, si parte a luglio, se arrivi secondo nel girone ti sciroppi pure i sedicesimi di finale con le retrocesse dalla EL, finisci a maggio inoltrato per vincere un posto nella prossima EL (!?).

                              Trasferte impossibili, squadre dai nomi impronunciabili: andava confinata come coppa di consolazione solo per i club dei campionati minori. L'unica pallida ragione per crearla sarebbe stata quella.

                              Non è pescando sempre più in basso che salvi lo spettacolo e l'attrattiva: è selenzionando verso l'alto. L'Intertoto fu abolita apposta. Non c'è un obbligo per cui tutti devono per forza giocare nelle coppe: svilisci il prodotto. Se arrivi settimo pensi alla prossima stagione, perchè giocare una coppa a quel punto non è un premio (per cosa, per essere arrivato settimo?) ma una punizione.

                              La coppa Italia dura 5 partite e offre lo stesso premio della conference che dura 10 mesi: l'EL.
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                              • Sidius
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                                Originariamente Scritto da Zbigniew Visualizza Messaggio
                                ahahah


                                Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
                                Originariamente Scritto da GoodBoy!
                                modroc - yy

                                piquet - gabbiani

                                acquilani - manchini

                                maybe - Vendola

                                mandjukic - Sjneider

                                lialicic - Kongobia

                                il Mangio - Cointreau

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