Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • ottantino
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    Intanto a Formello nella sua bat-caverna:



    Il nostro eroe si prepara alla prossima riunione di lega...
    Winners are simply willing to do what losers won't.




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      Originariamente Scritto da Sidius Visualizza Messaggio
      Sta cosa per cui l'abbassare gli stipendi ai calciatori ed eliminare quella piaga delle commissioni mafiose ai procuratori, non sia mai presa in considerazione, mi fa uscire di testa.
      si, è una vera merd4, fa passare la voglia di seguirli
      Originariamente Scritto da Pesca
      lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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        • pordenone
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        Madonna Agnelli e Perez che figura di merda....
        Adesso la lotta Champions si farà MOLTO interessante, contro Juve Inter e Milan giocheranno con il fuoco negli occhi...
        Originariamente Scritto da Marco pl
        i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
        Originariamente Scritto da master wallace
        IO? Mai masturbato.
        Originariamente Scritto da master wallace
        Io sono drogato..

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        • Sean
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          • In piedi tra le rovine
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          La Superlega è franata: ufficiale il ritiro del City e delle altre cinque inglesi, anche l’Inter si sfila dal progetto

          Il progetto Superlega si sfalda. L’ad del Manchester United Woodward si dimette, i giocatori del Liverpool si ammutinano. Imbarazzo delle squadre italiane

          La Superlega è nata morta. Il golpe è fallito. Il congiunto attacco politico e sportivo, contro i 12 club fondatori del nuovo torneo europeo, riservato ai più ricchi, è andato a segno. Ha sfaldato il fronte degli scissionisti fino a farlo crollare. Resterà solo un orribile progetto, naufragato due giorni dopo l’annuncio.

          La prima squadra a ufficializzare il ritiro è stata il Manchester City. La crepa si è in fretta allargata e tutti i sei club inglesi sono usciti (anche se dal Chelsea non è arrivata nessuna nota). Poco dopo anche l’Inter ha fatto un passo indietro: «Il progetto della Superlega allo stato attuale non è più ritenuto di interesse». Gli addii mandano al macero l’idea, invisa a tutti, di un calcio d’élite. Una vittoria delle istituzioni, dell’Uefa e dei tifosi che sono riuscite a sventare la rivoluzione. La Superlega è naufragata.

          Nella notte poi è arrivata la nota ufficiale della Superlega che ha confermato in sostanza la sospensione dell'iniziativa e si è detta intenzionata a «riconsiderare i passaggi per riconfigurare il progetto». Quel che rimane della secessione segnala che «alla luce delle circostanze attuali, valuteremo i passi più opportuni per rimodellare il progetto, avendo sempre in mente i nostri obiettivi di offrire ai tifosi la migliore esperienza possibile, migliorando i contributi di solidarietà per l'intera comunità calcistica». Secondo quanto riportato nel comunicato, i club inglesi sarebbero stati «costretti a prendere tali decisioni a causa delle pressioni esercitate su di loro». E, ancora, «siamo convinti che la nostra proposta sia pienamente conforme alle leggi e ai regolamenti europei, come è stato dimostrato oggi da una decisione del tribunale che tutela la Super League dalle azioni di terzi».

          La valanga è partita dall’Inghilterra, il Paese più esposto e che il calcio moderno l’ha inventato a metà del 1800: oggi probabilmente l’ha salvato. La rivolta dei tifosi di Sua Maestà è stata intercettata dal Primo Ministro, Boris Johnson, deciso a voler «sganciare una bomba legislativa per fermare la Superlega».

          L’avvertimento di una legge ad hoc per bloccare il progetto ha portato verso l’uscita il Manchester City, controllato dallo sceicco Mansour, componente della famiglia reale di Abu Dhabi. A cascata si sono mosse le altre della Premier League. Il gruppo dei pentiti si è ingrossato sempre più. Con un comunicato sul sito l’Arsenal ha chiesto perdono ai suoi tifosi, «abbiamo fatto un errore e ce ne scusiamo». Il Manchester United, il cui vicepresidente Ed Woodward, tra i cervelli dell’operazione Superlega, ha rassegnato le dimissioni sotto la spinta delle contestazioni dei tifosi dei Red Devils, si è accodato. Lo stesso hanno fatto Tottenham e Liverpool. Addirittura nei Reds i giocatori si sono ammutinati, schierandosi contro la società: «La Superlega non ci piace e non la vogliamo». Pure il Chelsea del magnate russo Roman Abramovich ha subito messo in moto gli avvocati per preparare i documenti per l’addio.

          Spaventato dalle proteste e dalle squalifiche promesse dalla Uefa e soprattutto dal voto contrario dei suoi soci, il Barcellona potrebbe presto chiamarsi fuori. Da 12 che erano ad andar bene restano solo cinque massino sei squadre, le spagnole e le italiane. È stata la stessa Superlega a parlare di «tutto sospeso».

          L’accusa

          Secondo il quotidiano spagnolo Mundo Deportivo, «la Uefa avrebbe offerto una notevole somma alle squadre inglesi» per abbandonare la Superlega. Notizia da verificare, ma nel caso nessuna offerta sarebbe stata avanzata ai club spagnoli, né agli italiani.
          La Superlega era nata zoppa, orfana delle squadre francesi e tedesche, ora rischia di essere un boomerang per Real Madrid e Juventus, tra le ideatrici del progetto, in imbarazzo pure per Inter e Milan, le altre italiane iscritte. L’ad dei rossoneri Ivan Gazidis aveva sottolineato: «La nuova competizione catturerà l’immaginazione di miliardi di tifosi». Difficile accada

          Nella serata di martedì c’è stata una riunione d’urgenza dei 12 fondatori della Superlega, sul piatto c’era la promessa di 3,5 miliardi di euro, l’idea ha avuto una vita breve come una bolla di sapone.

          L’Uefa era stata chiara con i ribelli: vi espelleremo da coppe e campionati, i calciatori non andranno più in Nazionale, agli Europei e ai Mondiali. Oltre a minacciare una causa per 50-60 miliardi. Categorico il presidente della Fifa, Gianni Infantino: «I fondatori della Superlega pagheranno per le loro scelte».

          Durante il congresso Uefa a Montreaux, il presidente della confederazione europea, Aleksander Ceferin, ha ribadito una chiusura totale alla Superlega e attaccato ancora Andrea Agnelli. «Mi rivolgo soprattutto ai proprietari della squadre inglesi: avete fatto un errore enorme. C’è tempo per cambiare idea».


          La grande ritirata

          Gli inglesi lo hanno ascoltato, nonostante il presidente della Superlega e del Real Madrid, Florentino Perez, sostenga che «l’attuale Champions non è attrattiva. Se non guadagniamo noi il calcio muore. Non temo che alcuni dei club lascino». Perez si era rivolto al tribunale di Madrid che ha emesso una misura cautelare per impedire a Fifa, Uefa e alle varie federazioni di prendere provvedimenti contro i club aderenti alla Superlega. Di certo non ci saranno esclusioni nella stagione in corso. La settimana prossima i club ribelli giocheranno le semifinali di Champions e Europa League, la serie A sarà ancora con Juve, Inter e Milan.


          CorSera
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
          popoli studiosi scriveranno
          forse, tra mille inverni
          «nessun vincolo univa questi morti
          nella necropoli deserta»

          C. Campo - Moriremo Lontani


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            Superlega, perché è fallita: i calcoli sbagliati, la rivolta dal basso e gli stop della politica. Ma non finisce qui

            Il piano naufraga ma l'indebitamento dei club rimane pesantissimo: smentite le voci di dimissioni di Andrea Agnelli (ma Alessandro Nasi è il nome per la successione)

            Petr Cech è alto due metri, è stato il portierone del Chelsea, quello con il caschetto. Adesso fa il direttore tecnico del club londinese e quando viene inghiottito dalla folla di tifosi che bloccano il pullman dei Blues all’ingresso di Stamford Bridge, ha l’aria stravolta. Qualcuno gli urla «traditore!», altri sventolano cartelloni improvvisati, dove la rabbia verso la Superlega è messa nero su bianco: «Cancellatela!», «Orgoglio di Londra», «Super-avidità».

            L’età media dei partecipanti sembra bassa, la rabbia è concreta. Cech urla di far entrare il pullman per la sfida contro il Brighton, che viene giocata regolarmente. Il Guardian parla di «choc e smarrimento tra i giocatori»: per la Superlega, prima ancora che per la reazione dei tifosi della squadra del miliardario russo Abramovich. Una mobilitazione, che si era già estesa più a Nord, tra i custodi dell’ortodossia del Liverpool (che ha visto anche qualche sponsor prendere le distanze) e del Manchester United.

            Le parole, pesantissime, di protagonisti come Klopp e Guardiola, il malessere dei calciatori e le prese di posizione della politica hanno fatto da carburante per la protesta: gli scissionisti hanno sottovalutato questa doppia pressione, dal basso e dall’alto, forse per la distanza di certe proprietà, soprattutto quelle americane, dall’anima dei loro tifosi. Così, la paura dell’ignoto ha il suo peso nel disfacimento dell’accordo tra i club che volevano «salvare il calcio» secondo le parole di Florentino Perez, presidente del Real Madrid. Il primo a salutare la compagnia è Ed Woodward, vicepresidente esecutivo del Manchester United per conto della proprietà dei Glazer. Le voci delle dimissioni di Andrea Agnelli, presidente della Juventus, vengono subito smentite: ma la bufera che ha travolto uno dei principali promotori della Superlega sembra all’inizio, più che alla fine. Perché i calcoli sono stati tutti sbagliati. E le voragini nei bilanci restano.

            Per questo è difficile pensare che tutto si esaurisca così, presto e male. La situazione debitoria delle big è in alcuni casi disperata, gli interventi della politica possono essere considerati come ingerenze, gli studi legali promettono battaglia: comunque vada a finire, il calcio non sarà più come prima. Forse nemmeno la Juve: Alessandro Nasi è il primo nome per l’eventuale successione di Agnelli.

            Tifoseria e politica, cuore e ragione, romanticismo e visione globale: tutto questo ha un peso nello sgambetto al gigante dai piedi di argilla, come un vento improvviso, violento. Ma non può essere tutto qui, non è il caso di farsi troppe illusioni sulla forza motrice del pallone come sentimento. Il terreno che viene a mancare rapidamente sotto ai piedi degli scissionisti è fatto di soldi, politica, interessi forse ancora più alti di quelli della Superlega stessa. In un certo senso si può dire che la creatura di Perez e Agnelli, prigioniera di una comunicazione disastrosa, è rimasta schiacciata dal basso. Ma soprattutto dall’alto, con geopolitica ed economia strettamente intrecciate.


            L’asse franco-tedesco è stato decisivo, perché pensare di fare una Superlega senza le ultime due finaliste — Psg e Bayern — è un rebus senza soluzione. Non perché Neymar o Lewandowski sono giocatori straordinari, ma perché quello tedesco è il secondo mercato del calcio dopo quello inglese, con sponsor pesantissimi che investono anche nella Uefa: i club principali non hanno debiti e grazie alla loro composizione societaria hanno il polso della loro tifoseria.

            Il Psg dei qatarioti non può, nemmeno volendolo, andare contro Uefa e Fifa, dato che Doha ospiterà il (discusso) Mondiale 2022. A questo si aggiunge la composizione dei fondi che avrebbero finanziato la Superlega: sarebbe coinvolta l’Arabia Saudita, con la quale lo stesso Qatar è in cattive relazioni. Il romanticismo può attendere, insomma. O al massimo fare da sfondo. Se la Superlega non si farà, è a causa dei numerosi calcoli sbagliati da parte dei suoi ideatori. Troppi per non ipotizzare un colpo di coda disperato. Almeno di Perez e Agnelli.



            CorSera
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            nella necropoli deserta»

            C. Campo - Moriremo Lontani


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              Superlega, la nota del ritiro: «Noi nel giusto, ma progetto da rimodellare. Inglesi costrette a lasciare»

              Alle 2 di notte di mercoledì le ribelli rimaste alzano bandiera bianca: «Ma rimaniamo convinti che l’attuale status quo del calcio europeo necessiti di un cambiamento»

              «La situazione attuale nel calcio europeo necessita di un cambiamento. Una nuova competizione serve perché il sistema non funziona, la nostra proposta è pienamente conforme alle leggi. Ma alla luce delle circostanze attuali valuteremo i passi opportuni per rimodellare il progetto». Lo afferma, in sintesi, la Superlega, in una bozza circolata a partire dalle 2 di notte di mercoledì, dopo il forfait delle sei squadre fondatrici inglesi, cui in nottata si era aggiunta anche l’Inter.

              «La European Super League - si legge nella bozza - è convinta che l’attuale status quo del calcio europeo necessiti di un cambiamento. Proponiamo una nuova competizione europea perché il sistema esistente non funziona.
              L’obiettivo della nostra proposta è quello di permettere allo sport di evolvere e allo stesso tempo generare risorse e stabilità per l’intera piramide calcistica, compresi gli aiuti per superare le difficoltà finanziarie a cui è andata incontro l’intera comunità calcistica a causa della pandemia. Inoltre, la nostra proposta fornirebbe agli stakeholder del calcio contributi di solidarietà significativamente migliorati».


              «Nonostante l’annunciata uscita dei club inglesi, costretti a prendere tali decisioni a causa delle pressioni esercitate su di loro - aggiunge -, siamo convinti che la nostra proposta sia pienamente conforme alle leggi e ai regolamenti europei, come è stato dimostrato oggi da una decisione del tribunale che tutela la Super League dalle azioni di terzi». «Alla luce delle circostanze attuali - conclude -, valuteremo i passi più opportuni per rimodellare il progetto, avendo sempre in mente i nostri obiettivi di offrire ai tifosi la migliore esperienza possibile, migliorando i contributi di solidarietà per l’intera comunità calcistica».



              CorSera
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              «nessun vincolo univa questi morti
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              • germanomosconi
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                Alla fine il tanto criticato Boris...
                Originariamente Scritto da Marco pl
                i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                Originariamente Scritto da master wallace
                IO? Mai masturbato.
                Originariamente Scritto da master wallace
                Io sono drogato..

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                • Sean
                  Csar
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                  Finalmente sta tornando un pò di raziocinio. Approvo in pieno l'intenzione di non lasciar cadere le idee per una riforma complessiva del calcio, il che avrebbe dovuto essere il programma originario delle ribelli, senza la fuga cieca della superlega ma terremotando da dentro la Uefa.

                  Tra l'altro questo farla nascere di notte, senza farla precedere da annunci e spiegazioni, è stato tra i motivi che hanno fatto fallire il golpe, un grave sbaglio per chi pure guida club molto grandi e che con le iniziative mediatiche hanno a che fare tutti i giorni, un errore di comunicazione quasi incomprensibile.

                  Vedremo che accadrà adesso per le 3 italiane. Se davvero dopo Andrea Agnelli dovesse toccare ad Alessandro Nasi sarebbe un cambio con un ottimo profilo e con sempre il sangue Agnelli nelle vene.
                  ...ma di noi
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                  popoli studiosi scriveranno
                  forse, tra mille inverni
                  «nessun vincolo univa questi morti
                  nella necropoli deserta»

                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                  • ottantino
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                    Se è vero che la Uefa ha offerto soldi alle inglesi per uscire è una schifezza lo stesso. Praticamente sempre coi soldi stanno risolvendo tutto, altro che viva il calcio.
                    Winners are simply willing to do what losers won't.




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                    • Sean
                      Csar
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                      Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
                      Madonna Agnelli e Perez che figura di merda....
                      Adesso la lotta Champions si farà MOLTO interessante, contro Juve Inter e Milan giocheranno con il fuoco negli occhi...

                      Vogliamo dire però una buona volta che tutte e 12 hanno firmato il patto di congiura? Perez e Agnelli sono quelli che più si sono esposti, ma nelle riunioni carbonare c'erano tutti e 12. Dopo il 25 luglio si andarono a cercare tutti i firmatari dell'ordine del giorno Grandi, mica solo Ciano perchè era quello più "esposto", essendo il genero del Duce.

                      Gazidis solo ieri in mattinata magnificava pubblicamente la superlega. I cinesi si sono nascosti giocando a fare il morto nella speranza di non essere notati, ma le firme in ideogrammi stanno lì insieme alle altre 12.

                      Agnelli come presidente Eca aveva una posizione più visibile e un ruolo più noto, ma se io aderisco ad una congiura, che lo faccia da un ufficio o da un salotto poco cambia mi pare.
                      Last edited by Sean; 21-04-2021, 09:11:52.
                      ...ma di noi
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                      • robybaggio10
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                        Originariamente Scritto da ottantino Visualizza Messaggio
                        Se è vero che la Uefa ha offerto soldi alle inglesi per uscire è una schifezza lo stesso. Praticamente sempre coi soldi stanno risolvendo tutto, altro che viva il calcio.
                        Tutto gira attorno ai soldi da ormai 30 anni. La supercoppa a Pechino...il mondiale in Qatar...il derby alle 12:30...
                        I SUOI goals:
                        -Serie A: 189
                        -Serie B: 6
                        -Super League: 5
                        -Coppa Italia: 13
                        -Chinese FA Cup: 1
                        -Coppa UEFA: 5
                        -Champions League: 13
                        -Nazionale Under 21: 19
                        -Nazionale: 19
                        TOTALE: 270

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                          E' una tattica buona per minacciare l'uefa e chiedere più soldi, abbastanza palese...
                          Originariamente Scritto da Pesca
                          lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                            Juventus president and #SuperLeague vice-chairman Andrea Agnelli denies rumours about resigning: “I’m not leaving the club and who says the opposite brings me luck”, he told Repubblica.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              CorSport
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Intervista fatta ieri dal CorSport e già in stampa stanotte per essere sui giornali stamattina, prima che si sapesse del dietrofront inglese che ha portato allo scioglimento della superlega.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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