Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • Sean
    Csar
    • Sep 2007
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    • In piedi tra le rovine
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    Come possiamo fidarci dei giornali e dei giornalisti se un caso per un certificato di idoneità linguistica è stato trattato così? La politica, l'economia, la cronaca (cose che dovrebbero essere cento volte più importanti) allora come ce le raccontano?

    Ma difatti io non acquisto più un giornale, non ho in casa la tv. Non mi servono più le idee infuse dagli altri, ho le mie ormai. Mi bastano e mi avanzano. Aria pulita attorno per permettere alla coscienza critica di non essere disturbata mentre rielabora in foro interno un qualunque accadimento.

    La confusione svia, così come l'odio acceca (e il denaro asserve). Da quando l'informazione s'è venduta, prostituita al mercato e ai click non è più portatrice di credibilità.

    La Sarzanini ha omesso intere parti delle intercettazioni pur di poter fare i titoli acchiappa like (o euro). Perchè l'intercettazione della avvocato Turco non è stata tutta per intero pubblicata?

    Perchè si dà valore ad una frase come: "Paratici è più importante di Mattarella!" che è evidentemente una battuta tra colleghi? Me lo chiamano giornalismo questo?

    Capirai, la stampa si dice dovrebbe essere il baluardo della libertà, in quanto appunto il giornalista è il soggetto indipendente per definizione, quello che fa o dovrebbe fare le domande scomode, quello che riporta o dovrebbe riportare i fatti per come sono, per così offrire una bussola al lettore nel formarsi una sua opinione...guardando allo stato dell'arte, quanto siamo distanti da un giornalismo simile? Milioni di anni luce. Dunque, se la stampa è la spia del Paese, liberi non siamo, ma limitati, condizionati, direi ciechi.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Juventus unica squadra su Chiesa ma necessita prima di fare delle uscite. Se e quando le farà si presenterà dalla Fiorentina con l'offerta giusta per portarlo a Torino.
      Cifre intorno ai 60 milioni, probabile prestito con obbligo.

      Di Marzio.
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        In pratica se esce Costa ci provano con Chiesa.
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        • Mario12
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          • Nov 2014
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          A me Chiesa piace parecchio come giocatore , riguardo alle caratteristiche non ha nulla a che vedere con Bernardeschi
          Ovviamente Costa però è di un altro livello , mi sembra assurdo perderlo così

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          • Nasser95
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            • May 2013
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            Originariamente Scritto da Mario12 Visualizza Messaggio
            A me Chiesa piace parecchio come giocatore , riguardo alle caratteristiche non ha nulla a che vedere con Bernardeschi
            Ovviamente Costa però è di un altro livello , mi sembra assurdo perderlo così
            è assurdo il fatto che ancora non l hanno ceduto,perennemente in infermeria,preferisco un chiesa(o boga per dire) a costa,pur sapendo che quest'ultimo,tecnicamente è superiore
            (ride)

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            • Mario12
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              Originariamente Scritto da thai95 Visualizza Messaggio
              è assurdo il fatto che ancora non l hanno ceduto,perennemente in infermeria,preferisco un chiesa(o boga per dire) a costa,pur sapendo che quest'ultimo,tecnicamente è superiore
              veramente superiore però eh ...
              secondo me Costa al top di forma è uno dei migliori al mondo in quel ruolo

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              • Nasser95
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                Originariamente Scritto da Mario12 Visualizza Messaggio
                veramente superiore però eh ...
                secondo me Costa al top di forma è uno dei migliori al mondo in quel ruolo
                ovvio,che se costa fosse integro,non ci sarebbe paragone,assolutamente
                (ride)

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                • Sean
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                  Mercato: Candreva è della Samp, la Lazio riabbraccia Hoedt

                  L'esterno va in blucerchiato per 2 milioni. L'olandese torna in biancoceleste dopo 3 anni. Il Napoli insiste per Vecino, lo Spezia rinnova il contratto a Italiano. Niente Milan per Florentino Luis: va al Monaco

                  Antonio Candreva è ufficialmente un giocatore della Sampdoria. L'esterno romano, classe '87, ha firmato un contratto fino a giugno 2024. All'Inter vanno circa 2 milioni per la cessione a titolo definitivo. I nerazzurri continuano a lavorare attivamente sul fronte cessioni. Hanno dato il promettente attaccante Esposito in prestito alla Spal e, con la stessa formula, hanno fatto tornare a Verona Salcedo, appena rientrato dall'esperienza in gialloblù. L'Inter continua anche a lavorare per le partenze di Skriniar al Tottenham (oggi non si sono registrati passi avanti nella trattativa) e di Vecino al Napoli. L'offerta azzurra è di un prestito con diritto di riscatto a 10 milioni, i nerazzurri chiedono l'obbligo di riscatto a 18 milioni. Si può chiudere a 15. Con le caselle che si liberano, l'Inter ora potrà ufficializzare Darmian per il quale è pronto un quadriennale da 2 milioni a stagione.

                  Lazio, è tornato Hoedt

                  La Lazio ha chiuso la trattativa con il Southampton per riprendersi Wesley Hoedt, alla seconda esperienza in biancoceleste dopo quella dal 2015 al 2017. Il difensore olandese torna in prestito gratuito con diritto di riscatto fissato intorno ai 6 milioni. Il Milan insiste con lo Schalke 04 per avere Nastasic in prestito mentre la Roma ha oggi ricevuto la buona notizia che il Manchester United ha abbassato la richiesta per dare via Smalling. Da 20 è passato a 18 milioni contro i 12 offerti da Fienga. I giallorossi stanno provando anche a prendere il vice-Dzeko, individuato nell'attaccante del Real Madrid Borja Mayoral, reduce da un'annata al Levante. Il giocatore ha detto sì ma per darlo via i blancos preferiscono il titolo definitivo alla formula del prestito con obbligo proposta dal club capitolino.

                  Spezia, Italiano rinnova fino al 2022

                  Altra giornata importante in casa Spezia: i liguri, in procinto di annunciare Daniele Verde dall'Aek Atene hanno festeggiato il rinnovo del tecnico Vincenzo Italiano sino al 2022. Il Genoa, in attesa di riuscire a chiudere per Balotelli, ha iniziato a discutere con il Sassuolo del prestito di Scamacca, lo scorso anno ad Ascoli. L'Udinese, che continua a chiedere 35 milioni per De Paul al Leeds, è vicina a riportare in Italia Pereyra, non intenzionato a restare in Championship con il Watford. Il Torino è in trattativa con lo Sporting Lisbona per cedere Lyanco per una cifra intorno ai 12-13 milioni con la formula del prestito oneroso con obbligo di riscatto.

                  Estero, Florentino Luis dal Benfica al Monaco


                  In Spagna termina la telenovela legata a Luis Suarez, ufficialmente un giocatore dell'Atletico Madrid, che 'libera' il mercato del Barcellona, pronto ora a investire su una nuova punta. Secondo la stampa iberica, inoltre, i catalani avrebbero rifiutato la proposta di scambio avanzata dalla Juventus tra Douglas Costa e Dembelé. Il Psg cerca rinforzi in difesa e spunta il nome di Antonio Rudiger: dopo l'approdo, da svincolato, di Thiago Silva al Chelsea, i campioni di Francia trattano con i Blues per l'ex Roma. Le parti sembrano comunque distanti: il Psg vorrebbe un prestito, i londinesi preferirebbero denaro per la cessione. Florentino Luis, il giovane centrocampista del Benfica finito anche nel mirino del Milan, ha scelto, infine, di andare a giocare nel Monaco.

                  L'esterno va in blucerchiato per 2 milioni. L'olandese torna in biancoceleste dopo 3 anni. Il Napoli insiste per Vecino, lo Spezia rinnova il contratto…
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                  sopra una sola teca di cristallo
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                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                    Juventus, assalto a Correa: pronti 50 milioni per la Lazio

                    La formula proposta dal ds Paratici a Lotito è quella del prestito biennale con obbligo di riscatto. Per sostituirlo i biancocelesti pensano a Callejon (in pole), Draxler e Mata

                    Assalto della Juventus a Correa. L'agente della punta argentina, Alessandro Lucci, sta lavorando per il trasferimento del Tucu in bianconero. La formula proposta dal ds Paratici al presidente biancoceleste Lotito: un prestito biennale con obbligo di riscatto a 50 milioni. La Lazio sta riflettendo sull'operazione, condizionata dalla necessità di acquistare un valido sostituto: in pole c'è lo svincolato Callejon.

                    In ballo anche Draxler, in uscita dal Psg, e Mata dello United, entrambi in scadenza nel 2021. Correa è stato chiesto direttamente da Pirlo che lo considera un rinforzo importante per completare il reparto offensivo. Joaquin Correa fu acquistato dalla Lazio due estati fa dal Siviglia per 16 milioni più tre di bonus. Per il club capitolino sarebbe una plusvalenza ragguardevole.

                    La formula proposta dal ds Paratici a Lotito è quella del prestito biennale con obbligo di riscatto. Per sostituirlo i biancocelesti pensano a Callejon …
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                      Juve, Khedira e Douglas Costa possono sbloccare Chiesa. Lotito-Inzaghi, la tensione cresce: cosa succede per il rinnovo

                      Lazio, il tecnico è deluso dagli acquisti. Napoli, il City si defila per Koulibaly: sul senegalese restano Paris Saint-Germain e Liverpool


                      Juve, se partono Khedira e Costa si apre la strada per Chiesa

                      La Juve lavora per liberarsi di due ingaggi pesantissimi: quelli di Douglas Costa e Khedira. Per il brasiliano, nel mirino del Wolverhampton (ma è una destinazione che non lo convince), emerge un interessamento dalla Germania: il Borussia Dortmund sta riflettendo sull’opportunità di aprire una trattativa. Se Douglas Costa dovesse partire, ci sarebbe una spinta decisiva per l’assalto a Chiesa. Diverso il discorso di Khedira, che ha ancora un anno di contratto e soffre di troppi problemi fisici: la Juve vuole rescindere, lunedì è atteso a Torino il fratello del centrocampista, servirà una cospicua buonuscita. In caso di addio di Khedira, insomma, il risparmio effettivo sarebbe relativo.

                      Lazio, Inzaghi deluso dal mercato: il rinnovo si complica

                      La Lazio debutta in campionato e la tensione tra Lotito e Inzaghi cresce. Motivo del contendere, il mercato biancoceleste: sono stati presi Hoedt e Fares ma non possono essere utilizzati finché non viene ceduto Bastos (c’è un problema legato all’indice di liquidità), in più Muriqi ha il coronavirus; così gli unici volti nuovi sono gli svincolati Escalante e Reina. L’allenatore è polemico con il club: «Volevamo un altro inizio, non abbiamo inserito in tempo gente nuova ma il gruppo è serio e va aiutato». A Cagliari non sarà titolare un solo nuovo acquisto. A mercato chiuso, Lotito incontrerà Inzaghi per rinnovargli il contratto in scadenza a giugno. Con queste premesse, potrebbe essere tutto complicato.

                      Koulibaly, il City si defila restano Psg e Liverpool

                      Il caso Koulibaly potrebbe essere vicino a una svolta. Il Manchester City, il club che ha inseguito con maggiore convinzione il senegalese e che aveva già un accordo con lui, sta trattando Ruben Dias con il Benfica (la base è 60 milioni più il prestito di Otamendi). Se uscisse di scena la società inglese, che aveva offerto
                      al Napoli la stessa cifra, per De Laurentiis diventerebbe molto difficile cedere il difensore: resterebbero in piedi le ipotesi Paris Saint-Germain e Liverpool, meno forti rispetto a quella del City. Intanto il Napoli sta definendo l’acquisto di Vecino dall’Inter (prestito con diritto di riscatto che diventa obbligo a un determinato numero di presenze) e la cessione di Milik al Tottenham.



                      CorSera
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                        Ibrahimovic positivo: il Milan ha tre ha tre piani per sostituirlo

                        Sabato i risultati degli altri tamponi. Il tecnico può puntare su Rebic solo in campionato, e Colombo. Lodi a Calha, ma Castillejo e Saelemaekers devono fare il salto di qualità

                        La tempesta perfetta. Letteralmente e metaforicamente. Nel senso che, dopo la bufera di giovedì generata dalla notizia della positività al Covid di Ibrahimovic, venerdì a far venire i brividi al Diavolo ci ha pensato il meteo: una tromba d’aria improvvisa e violentissima si è abbattuta su Milanello, creando danni e disagi. La corrente elettrica è saltata e un albero è caduto sulla strada isolando per qualche ora il centro sportivo di Carnago. Il cielo si è fatto nero come la notte, quasi a voler mandare un ulteriore messaggio ai senza Ibra: non sarà una stagione facile. La prima risposta, complessivamente positiva visto che è arrivata la vittoria, i giocatori l’hanno data giovedì: ora aspettiamo la controprova di domenica a Crotone. Venerdì sono stati fatti i tamponi, Sabato si sapranno i risultati, prima della partenza: a Milanello incrociano le dita, sperando che dopo Duarte e Ibra non ci siano altre sorprese. La domanda però resta: come si sostituisce Ibra? Pioli è alle prese con il perfezionamento di un piano B, visto che il suo leader starà fuori almeno per altre tre partite: Crotone, Rio Ave nel cruciale spareggio da dentro o fuori per l’Europa League, quindi lo Spezia. Zlatan scalpita già per esserci al derby del 17, ma fino ad allora bisognerà farne a meno. Pioli avrebbe voluto lavorarci più a fondo già venerdì, ma la bomba d’acqua ha rovinato i piani. C’è però una differenza sostanziale tra coppa e campionato. Già domenica allo Scida tornerà Rebic: con ogni probabilità dovrebbe toccare a lui sostituire Zlatan come centravanti, soluzione che invece non sarà possibile in Portogallo, visto che il croato in Europa deve scontare la terza e ultima giornata di squalifica. Una grana non da poco. A Vila do Conde, Pioli avrà due soluzioni: puntare ancora sul giovane Colombo, a segno col Bodo Glimt e già perfettamente a suo agio nonostante i 18 anni, oppure accelerare il recupero di Leao, che però s’è fatto 25 giorni di quarantena e ha appena ripreso ad allenarsi. Dal mercato non arriverà nulla, il d.t. Maldini lo ha ribadito. Quindi ci si deve arrangiare così. E non cambierà nemmeno l’impianto tattico: avanti quindi col 4-2-3-1 che offre ormai certezze e che non ha senso smontare.


                        La garanzia si chiama Calhanoglu, sempre più decisivo, sempre più centrale nel gioco rossonero, come ha dimostrato anche contro i norvegesi fra doppietta e assist. È a lui che il Diavolo orfano di Ibra si aggrappa. Il turco ha fatto passi da gigante, specie nella gestione degli ultimi 20 metri, a lui spetta quindi per primo il compito di compensare almeno in parte il vuoto lasciato dal leader. Un salto di qualità però Pioli lo pretende pure dai due esterni offensivi, Castillejo e Saelemaekers, che invece devono fare uno step ulteriore. Il tecnico fa bene a non piangersi addosso («non siamo Ibradipendenti» ha detto) anche se è evidente che senza il suo formidabile campione il Milan perde parecchio. Sul piano tecnico ma anche su quello della personalità, della sicurezza. C’è da stringere i denti. E crescere tutti insieme, come squadra. In attesa che Zlatan torni a dettare la sua legge.


                        CorSera
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                          Inter-Fiorentina, formazioni e dove vederla. Kolarov e Hakimi subito dentro. Caccia aperta alla Juventus

                          Conte e Marotta mostrano sintonia dopo la tempesta. Parte la rincorsa ai bianconeri: «Non ci sono obblighi. I confronti? Anche duri, ma adesso si è chiarito tutto»

                          La nuova Inter non è troppo diversa dalla vecchia, finita seconda in campionato e in Europa League. Chiuso un agosto di polemiche, l’ambiente nerazzurro pare purificato, più sostenibile e meno avvelenato. L’esordio in serie A con la Fiorentina scatta sotto il segno dell’unità, dei buoni propositi, di una comunione d’intenti sottolineata da Antonio Conte e Beppe Marotta e benedetta dalla presenza ad Appiano Gentile del presidente Steven Zhang, riuniti come un tempo. Una seconda luna di miele, in un matrimonio arrivato a un passo dal divorzio e ricomposto a un istante dal naufragio.


                          L’Inter riparte alla caccia della Juventus e di uno scudetto assente ormai dal 2010. A parole non c’è obbligo di vittoria, «anche perché nessun allenatore può garantire il successo, certo vogliamo essere protagonisti fino alla fine, come nella passata stagione, dove è mancato un pizzico di fortuna. L’ambizione è confermare la riconquistata credibilità nazionale e internazionale», sottolinea Conte.

                          Il passato e le strigliate non si cancellano, si possono però archiviare. L’allenatore ha una sola faccia, non è tipo da rimangiarsi le parole. «Quando le strategie sono chiare e si dice la verità, si è ancora più coesi. Ci sono stati dei confronti, è giusto esporre le proprie ragioni e farlo in modo onesto e leale. Ora mi sento sereno. Tutto è stato fatto per migliorare, io devo imparare a godermi il percorso».

                          L’a.d. Marotta non si discosta mai dalla linea del tecnico, la sottoscrive con un attestato di fiducia. «Non c’è alcun dualismo tra me e lui, ha fatto un lavoro straordinario. Mi meraviglierei di trovare un Conte differente. Confronti più o meno duri ci sono stati, poi si è chiarito tutto. Nell’arco della stagione ci saranno altri momenti di tensione. Siamo uomini di sport, aumentano l’adrenalina: li gestiremo», sottolinea Marotta. Avanti insieme, oltre le divergenze, con più di un nodo da sciogliere sul mercato.

                          L’ultima stagione ha certificato una crescita sportiva indiscutibile. Si riparte per migliorare il secondo posto, riuscire a spodestare la Juventus di Pirlo sarà un’impresa. Il mercato dell’Inter ha portato tanti parametri zero o quasi (Sanchez, Kolarov, Vidal) e Hakimi, oggi atteso all’esordio. Lì in mezzo manca un giocatore come Kanté per poter fare il salto. L’imminente cessione di Skriniar al Tottenham per 45 milioni potrebbe aprire la strada per il centrocampista francese del Chelsea, anche se servono ulteriori cessioni, e pure per Smalling come elemento nuovo per la difesa.

                          Finora la dirigenza ha lavorato a saldo quasi zero tra entrate e uscite. Marotta però sottolinea: «Suning ha fatto tanti investimenti, non è corretto parlare di rallentamento, non si può però apportare quella politica di rafforzamento tipica dei grandi club. Cercheremo di cogliere opportunità, non ci saranno grandi investimenti e operazioni. Il quadro economico generale ha messo in difficoltà i bilanci delle società». La disputa sui diritti tv con i broadcaster e gli stadi chiusi sono una zavorra sul mercato. Oggi a San Siro ci saranno appena mille persone, soprattutto ospiti degli sponsor, ma anche le rappresentanze degli ospedali Humanitas e Sacco, con i professori Alberto Mantovani e Massimo Galli.

                          Il debutto contro la Fiorentina, vittoriosa all’esordio ma con Chiesa forse arrivato alla sua ultima apparizione in viola, potrebbe essere anche la prima volta di Vidal in nerazzurro. Il cileno però dovrebbe lasciar posto all’inizio a Eriksen: al danese se non andrà via un ruolo bisognerà ritagliarlo. Ci penserà Conte a plasmare la nuova Inter, sperando che la luna di miele possa continuare il più a lungo possibile.



                          Inter (3-4-1-2): Handanovic; D'Ambrosio, Bastoni, Kolarov; Hakimi, Barella, Gagliardini, Perisic; Eriksen, Lukaku, Lautaro. All. Conte
                          Fiorentina (3-5-2): Dragowski; Milenkovic, Ceccherini, Caceres; Chiesa, Duncan, Amrabat, Castrovilli, Biraghi; Ribéry, Kouamé. All. Iachini.
                          Arbitro: Calvarese
                          Tv: ore 20.45, Dazn e Dazn 201 (canale 209 di Sky).

                          CorSera
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                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

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                            Inter, Conte e Marotta di nuovo insieme: «Ma non siamo obbligati a vincere, ci vuole anche fortuna»

                            Il tecnico: «Ci proveremo, vogliamo migliorare. Io devo imparare a godermi il percorso». L’ad: «Faremo il possibile sul mercato ma senza grandi investimenti»

                            Parola ad Antonio Conte e Beppe Marotta, per la prima conferenza stampa della stagione, alla vigilia del debutto in campionato sabato (ore 20.45) a San Siro contro la Fiorentina. Ha sottolineato l’allenatore: «Siamo pronti per iniziare un campionato difficile convinti di poter migliorare. No, non abbiamo l’obbligo di vincere, ma di provarci. Ci vuole anche fortuna come si è visto nella finale di Europa League: abbiamo avuto una grande occasione con Lukaku e a 10’ dalla fine è arrivato l’autogol. Abbiamo l’ambizione di ribadire la credibilità conquistata nella passata stagione sia in Italia che in Europa». Poi Conte ha fatto il punto sulla rosa. «Stiamo attuando una strategia per il bene dell’Inter. Hakimi ha intrapreso una carriera che sarà importante. Vidal sta bene, è arrivato in buone condizioni fisiche. E gli altri giocatori nuovi possono portare esperienza. Inoltre in totale sintonia col club abbiamo valutato e scelto una strategia tenendo conto sempre della situazione che stiamo attraversando noi e tutti gli altri club».

                            Serenità e sintonia, insomma, almeno per ora, tra l’allenatore e il club. Conte non ha dubbi al riguardo. «Ci sono stati in passato dei confronti, onesti e leali, con chi lavora per il club, ma non parlerei di incomprensioni. Sono sereno e ho tanta voglia di lavorare coi calciatori». Resta da capire quanto è vicina questa Inter all’idea di calcio che ha Conte. «Abbiamo iniziato un percorso e ora cerchiamo di migliorare delle situazioni in corso d’opera. C’era e c’è la voglia di progredire e, come sempre tra persone intelligenti si trova una soluzione purché tutti noi vogliamo solo il bene dell’Inter. Ho sposato questo progetto purché sentivo che c’erano possibilità per competere ad alti livelli e, infatti, siamo stati protagonisti sino alla fine».


                            E, infine, Conte ha ammesso: «Spesso mi dimentico di godermi il percorso e lo scorso anno c’era da goderselo. Ecco io devo ancora imparare a godermi queste situazioni».

                            Il siparietto finale è con Beppe Marotta. «Per merito di Conte nella passata stagione è stato fatto uno straordinario lavoro, lui del resto ha una grande cultura del lavoro. E il concetto di credibilità che il tecnico ha portato avanti ci ha trovato al suo fianco. Questa sarà una stagione anomala perché inizia a poca distanza da quella che si è appena conclusa. La pandemia ha lasciato il segno in maniera drammatica: ringraziamo i medici e gli operatori per quello che hanno fatto e pure i calciatori che hanno giocato in un clima difficile. Il calcio può dispensare leggerezza e mi auguro che anche l’Inter possa fornire il suo contributo al riguardo».

                            Argomento mercato. «Stadi chiusi, minor introiti per i club: noi faremo il possibile sul mercato seguendo, però, la politica che stiamo attuando cercando di cogliere delle opportunità - ha ribadito Marotta-. No, non ci saranno grandi investimenti e grandi operazioni».

                            Il presidente Steven Zhang venerdì mattina si è recato al centro sportivo nerazzurro per salutare a dare la carica alla squadra alla vigilia del debutto in campionato.



                            CorSera
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Borja Majoral è sempre più vicino a vestire la maglia della Roma. Il club giallorosso ha un accordo totale con il giocatore e continua a trattare con il Real Madrid per definire tutti i dettagli della trattativa: il ragazzo infatti, che ha solo un altro anno di contratto con i Blancos, deve prima rinnovare con il Real e poi si potrà trasferire nella Capitale in prestito con diritto di riscatto. Si devono ancora stabilire le cifre del riscatto, ma nelle prossime ore è previsto un contatto tra i due club. La trattativa procede spedita.


                              (Sky Sport)
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                              «nessun vincolo univa questi morti
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                                Questa notizia di Correa esce un pò così...e poi se si pensa a Chiesa non credo si possa pensare anche a Correa. Una delle due non è vera.
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