Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Per Pedullà accordo quasi raggiunto con Khedira per la rescissione. Buonuscita di 6 milioni.

    Quindi si va verso i saluti con Higuain e Khedira.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Al di là dei nomi, rispetto all'anno scorso vedo un mercato finalmente logico, che segue delle direttive: punta (di esperienza) e vice punta (giovane), centrocampo ringiovanito, via i pesi morti.

      Mancano notizie sui terzini, magari arriveranno più in là.

      Romero verso l'Atalanta, quindi resta Rugani.
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        Inter su Vidal e Kolarov, il Milan ne approfitta per soffiarle Tonali

        Il bresciano non è più una priorità nerazzurra, Cellino stizzito. E i rossoneri si fanno avanti: prestito oneroso (10 milioni) e diritto di riscatto fissato a 25, ruolo central

        Sarebbe dovuta essere la settimana della firma: Sandro Tonali, oggetto di trattativa sin da aprile fra Marotta e l’avvocato Bozzo, procuratore del gioiellino ventenne del Brescia, all’Inter con la formula del prestito oneroso (3 milioni) e obbligo di riscatto. Affare già impostato sulla base di una cifra complessiva di 30 milioni più bonus.

        L’impegno dei nerazzurri in Europa League ha però rallentato la definizione dell’operazione, tanto che le parti si erano date appuntamento ai giorni successivi alla finale per le firme sul contratto.


        Il mal di pancia di Conte e la necessità di confrontarsi con la dirigenza prima di sciogliere i dubbi sulla permanenza hanno rallentato l’affare. In questo momento Tonali non rappresenta una priorità per l’Inter intenzionata a cedere alcuni elementi della mediana prima di provvedere a nuovi innesti (in uscita Vecino e Brozovic che piace al Bayern).


        In ogni caso Conte, nel vertice di Villa Bellini, ha ribadito la necessità di affidarsi più a elementi di spessore internazionale, pronti alla battaglia, che non a giovani di talento da formare. Così due sono state le mosse compiute su input del tecnico. Prima ha prenotato il 34enne della Roma Kolarov: esperienza e corsa al servizio della difesa (l’Inter ha l’accordo con il giocatore, ora deve trovarlo con la Roma).Poi complice l’ostracismo di Koeman nei confronti di Vidal, la dirigenza interista ha riallacciato i contatti con Felicevich, agente del cileno già inseguito invano a gennaio. L’Inter spera che il centrocampista si liberi gratis dai catalani ed è pronta a offrire un biennale da 7 milioni.

        Marotta non ha più chiamato Cellino, ora in Inghilterra e stizzito dall’atteggiamento dei nerazzurri. Nel frattempo però si è fatto avanti il Milan che ha avanzato al Brescia la proposta di un prestito molto oneroso (10 milioni) con diritto di riscatto fissato a 25. Tonali, che non intende trasferirsi all’estero (Manchester United e Psg avevano effettuato sondaggi), pur convinto da mesi di giocare nell’Inter, è allettato dalla prospettiva rossonera non solo perché del Diavolo è tifoso. Sa che nello scacchiere di Pioli avrebbe un ruolo centrale e per il progetto di rilancio di Elliott rappresenterebbe il migliore dei biglietti da visita. Tutto dipende da Marotta: ha facoltà di chiudere ma la strategia attendista favorisce la concorrenza dei rossoneri. Notte di nostalgia il 5 settembre a San Siro: tornano da avversari Berlusconi e Galliani per l’amichevole fra Milan e Monza. «La nostra partita del cuore» sospira l’ex ad rossonero.


        CorSera
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          Spagna, se Messi va via manda in crisi tutto il sistema calcio

          La partenza dell'argentino impoverirebbe una Liga già messa alla prova dall'addio di Cristiano Ronaldo. Un colpo per il presidente Tebas, che negli ultimi anni si era dato da fare per risanare le casse dei club al fine di ridurre il gap dalle inglesi

          Aspettando la versione del diretto interessato, l'affaire Lionel Messi è diventato trending topic e non solo su Twitter. Se in Catalogna il dramma è reale, palpabile e, per certi versi, già in fase di difficile digestione, nel resto di Spagna la tragedia è incipiente e si manifesterà in tutta la sua potenza quando anche le altre società della Liga pagheranno sulla propria pelle i danni strutturali che la Primera división, e il sistema calcio in generale, sarà costretta a subire quando si ritroverà orfana, dopo Cristiano Ronaldo, anche dell'altro astro che, negli ultimi 15 anni, ha illuminato il calcio mondiale. Un danno economico incalcolabile che molti, anche fuori da Barcellona, non erano pronti ad affrontare. Men che meno Javier Tebas, il caudillo della lega calcio spagnola, che, negli ultimi cinque anni, non ha fatto prigionieri - risanando a base di sudore e sangue le casse dei club di Primera e Segunda obbligati, altresì, a onorare i debiti accumulati con l'Agenzia delle Entrate - con l'unico obiettivo di rendere sostenibile un sistema marcio dentro e misurarsi alla pari, in quanto a fatturato, alla Premier League.

          Una rincorsa brillante che, tuttavia, potrebbe essere stoppata e respinta indietro di qualche casella dal trasferimento, sempre più probabile, della Pulga a Manchester, sponda City, dove ritroverebbe il più audace dei propri mentori e il più fedele dei propri amici. La presenza di Pep Guardiola e Sergio Agüero non sarebbe, però, sufficiente a realizzare il sogno di Liam Gallagher e, più in generale, della metà skyblue della città degli Oasis. Non contenti di aver vinto, più o meno polemicamente, la propria battaglia contro il Fair play economico della Uefa, i citizens hanno fatto sapere di avere a propria disposizione un tesoretto da 300 milioni di euro da investire, se necessario, in quella che, in teoria, avrebbe dovuto essere l'estate più austera degli ultimi lustri. Una dimostrazione di forza, eccessiva e pacchiana, che mette in "cattivissima" luce tutto il resto dei dirigenti dei top team europei, impegnati a ripetere come un mantra che il dissesto provocato dall'emergenza coronavirus ha lasciato in eredità ai propri club un piccolissimo margine di manovra che, al massimo, permetterà qualche iniezione di botolino alle proprie rose, in attesa di potersi di nuovo pagare un'operazione di lifting in piena regola.


          Una posizione di austerità chiara, espressa in maniera netta presa sia dal Paris Saint Germain - che si è subito tirato fuori dalla corsa alla pulce - che dall'Inter. La società nerazzurra, dopo aver confermato Antonio Conte, ha fatto capire ai propri tifosi che il piccolissimo margine di manovra è davvero tale. Il popolo interista, però, continua a sognare e, per la ragione inversa a quella che deprimerà la Liga, è tutta la Serie A a sperare in un secondo colpaccio, dopo quello a tinte bianconere dell'estate di due anni fa, che restituirebbe il campionato italiano a una galassia conosciuta, quella a cui aveva abituato i propri tifosi negli anni Ottanta e (per buona parte dei) Novanta. Tutto dipenderà da come andrà a finire il braccio di ferro tra gli avvocati di Messi, che pretende di abbandonare gratis il Camp Nou in virtù dell'oramai famosa clausola 24, e quelli del Barcellona, convinti che l'unica clausola vigente sia quella che fissa il suo prezzo d'uscita a quota 700 milioni, in quanto il termine ultimo per andare via a parametro zero da prendere in considerazione sarebbe quello specificato a chiare lettere nel contratto del crack rosarino, ossia il 10 giugno, e non il concetto liquido - sebbene, per certi versi, logico - che vorrebbe far prevalere l'argentino, ossia "entro dieci giorni dalla fine della stagione".

          Dopo lo sgomento delle prime ore, Barcellona si sta abituando all'idea che l'addio di Lionel Messi non avrà nulla a che vedere con quello di Francesco Totti che rimarrà ancora, per qualche tempo, l'utimo grande one club man. L'obiettivo di tutto il barcelonismo diventa, a questo punto, quello di evitare, quantomeno, la battaglia legale. Ma non sarà semplice, a meno che Bartomeu non decida di darsi per vinto e conceda al calciatore più importante della storia blaugrana il via libera. Un'ipotesi caldeggiata, oggi, anche da chi credeva, ieri, che il Barça avrebbe dovuto fare di tutto per farlo restare: "Se ha deciso, dovremmo lasciarlo andar via gratis perché se l'è guadagnato". Un trattamento riservato a Xavi e Iniesta che, però, a differenza di Messi sono andati a svernare in Qatar e Giappone e, quindi, non in un rivale diretto del Barça in Champions League. La verità, tuttavia, è che el diez non solo ha deciso, ma la sua presa di posizione non contempla dietrofront alcuno. Soltanto nel caso in cui il Barcellona s'imputasse sui 700 milioni con il placet del Tas di Losanna, la Pulga sarebbe costretta a restare. Uno scenario estremo che, nessuno prende in considerazione. Nemmeno Bartomeu che, per dirla tutta, si accontenterebbe di una cifra vicina ai 150 milioni che, sommata ai 100 del suo ingaggio che la società catalana si risparmierebbe, lo aiuterebbero, e non poco, a coprire il buco creato dal Covid-19 e da una gestione sportiva scellerata che non è mai riuscita a superare lo shock provocato da un altro addio, quello di Neymar, spendendo male il triplo dei 222 milioni incassati dal Psg. Questa volta lo sceicco in questione ha un accento vagamente inglese. Senza colpi di scena, Messi finirà al City. L'Inter, dalla sua, oltre ad avere il piccolissimo margine di manovra ha un asso nella manica: quel Lautaro Martínez che, già dallo scorso gennaio, è l'obiettivo principale del mercato blaugrana. Un asso che, però, se non verrà giocato subito potrebbe rimanere in mano.

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            La terza età del gol: gli over 30 in attacco sono ancora determinanti e vanno di moda

            Ibra atteso a Milanello per una firma da quasi 7 milioni; Dzeko conteso da Juve e Inter, anche Cavani è in gioco. Non solo gol, ma anche supercontratti

            Ibra, classe 1981, ha tenuto a lungo sulle spine il Milan: firmerà nelle prossime ore, magari già venerdì a Milanello, ma ha fatto il prezioso, come una bella donna un po’ avanti con l’età ma sempre affascinante. Dzeko, 35 anni a marzo, è l’oggetto del desiderio delle squadre che hanno occupato i primi due posti nell’ultimo campionato: la Juve lo ritiene l’uomo perfetto per integrarsi con Ronaldo e Dybala; l’Inter ha fallito l’assalto l’estate scorsa eppure Conte non ha smesso di pensare a lui. La Roma in realtà non vorrebbe cederlo, né il bosniaco smania dalla voglia di andare via (nel gennaio del 2018 preferì rimanere in giallorosso anziché andare al Chelsea), ma alla fine potrebbero decidere di separarsi: il suo ingaggio è elevatissimo, 7,5 milioni netti ancora per due stagioni, e Friedkin vorrebbe ridurre il monte stipendi almeno un po’.

            Il mercato degli attaccanti è over 30, in gran parte over 35: chissà se è un caso oppure tra i giovani c’è una crisi di vocazione. Ibrahimovic e Dzeko sono solo due nomi tra tanti, però caldissimi. Lo svedese rinnoverà il contratto con il Milan forse già venerdì, anche se ha fatto sudare la firma a Gazidis e Maldini: sono il migliore, devo essere il più pagato. Chiedeva 7 milioni netti, ne otterrà pochi di meno. Non risulta ci fossero altre società così prestigiose a fargli ponti d’oro.


            L’affare Dzeko è più intricato. La Juve ha un accordo con Milik, in uscita dal Napoli, ma non ha — e non troverà — l’intesa con De Laurentiis (il quale ha parlato di «avvoltoi» che girano attorno ai suoi giocatori: un caso?). Il progetto dei bianconeri, caldeggiato da Pirlo, è adesso quello di prendere Dzeko. Edin, carattere particolare, non direbbe no a questa avventura. L’accordo tra la Juve e il giocatore non è definito nel dettaglio, ma quasi: contratto biennale, ingaggio appena più alto dell’attuale. E anche l’intesa tra i bianconeri e la Roma, club amici, si troverà: la richiesta è 15 milioni, l’offerta 10, ci si incontrerà a metà strada. C’è però da trovare un centravanti per i giallorossi, vero inghippo della storia: l’ideale sarebbe Milik, che per ora rifiuta e continua a sognare Ronaldo.

            Classe 1987: accomuna Suarez (è di gennaio), scaricato dal Barcellona, Cavani (febbraio), fatto fuori dal Psg, e Higuain (dicembre), al quale Pirlo ha comunicato di trovarsi un’altra squadra. Dove andranno? Le vie del mercato, per loro, sono davvero infinite: possono lasciare le ultime tracce in Europa, magari in Italia, oppure volare nei paesi arabi o in America a gonfiare ancora un po’ il conto in banca. La questione dei soldi, nelle loro storie di mercato, è centrale. Dei tre solo Cavani è svincolato, però la firma con il Benfica è saltata perché ha continuato a chiedere 10 milioni a stagione. Suarez e Higuain hanno ancora un anno di contratto: l’uruguaiano prende 15 milioni, l’argentino 7,5. Potrebbero essere lasciati liberi dai loro club (per la Juve questa operazione determinerebbe una minusvalenza di 18 milioni) però pretendono entrambi un indennizzo pari quasi allo stipendio. Conviene?

            Higuain ha offerte in Inghilterra però potrebbe decidere di chiudere la carriera nella sua Argentina. Il futuro di Suarez è tutto da decifrare: sarebbe stato suggestivo un ritorno all’Ajax, ma gli olandesi non possono proprio permetterselo. Quanto a Cavani, diventerebbe una possibilità anche per la Juve se non riuscisse a prendere Dzeko. Di sicuro i vecchi del gol animeranno il mercato, forse anche quello dell’Inter. Conte vuole giocatori esperti, il club nerazzurro non ha disponibilità economiche infinite e tra gli svincolati c’è Mandzukic, il calciatore preferito di Allegri. Ha un carattere speciale e 34 anni compiuti da poco. Un ragazzino, in confronto a Ibra. Per questo al croato pensa anche la Roma

            CorSera
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              Dzeko decide il suo futuro

              IL TEMPO (F. BIAFORA) - Gli intermediari hanno apparecchiato la tavola per i commensali, che ora devono decidere se sedersi tutti insieme o evitare di vedersi per stringersi la mano e dare inizio alle danze. Non stiamo parlando di una cena in un ristorante stellato ma dell’affare che vede coinvolte Roma, Juventus e Napoli e un numero non indifferente di giocatori: Dzeko, Milik, Under, Riccardi e forse qualche altro calciatore in uscita in ognuno dei tre club. Con l'Inter spettatrice interessata. La storia è nota da almeno un paio di mesi e negli ultimi giorni, dopo settimane in cui non è stata trovata una quadra sulle cifre anche per via del cambio di proprietà che ha coinvolto i giallorossi, è stata impressa una forte accelerazione all’affare, che comunque non può assolutamente essere considerato già concluso e in cassaforte.

              L’effetto domino sarebbe il seguente: Dzeko lascia la Capitale dopo 5 anni (venne pagato 21 milioni dal Manchester City) e si trasferisce alla corte di Pirlo che lo ha messo in cima alla lista degli acquisti; il sostituto che viene regalato a Fonseca è Milik; i partenopei di Gattuso in cambio della punta polacca ricevono i cartellini di Under (sostituto ideale di Callejon) e Riccardi, convocato dalla Nazionale Under 20. I recenti passi avanti sono nati dopo che Fienga e De Laurentiis, che stanno gestendo la trattativa in prima persona, hanno trovato un’intesa sullo scambio tra Under e Milik: gli azzurri chiedevano un contributo cash da 15 milioni di euro, mentre da Trigoria è stato proposto il cartellino del talento del 2001, già vicino all’addio nella scorsa estate.

              La soluzione ha trovato il gradimento del Napoli, con Milik che avrebbe una valutazione complessiva da circa 40 milioni, in un’operazione che prevede tre ricche plusvalenze e nessun esborso di cassa immediato. Ancora da decidere i numeri dell’eventuale trattativa (e il possibile inserimento di contropartite tecniche) con la Juventus, con la Roma che parte da una richiesta di 18 milioni per privarsi del suo capitano e bomber. Prima della definitiva fumata bianca c’è però da convincere i due centravanti, vero grande ostacolo al buon esito del maxi-affare. Milik partirà per gli impegni con la Polonia e rifletterà attentamente sulla proposta giallorossa, che ha già un accordo con il suo entourage per un contratto da 4,5 milioni annui (più diritti d’immagine, bonus e la promessa della maglia numero 9): la base d’intesa è stata trovata in un incontro andato in scena due giorni fa sul lago di Como tra Fienga - ieri sera ancora a Milano, frequenti i colloqui con Paratici - e l’entourage del classe 1994. In casa Roma si aspetta poi la mossa di Dzeko, che in giornata dovrebbe avere un faccia a faccia con il Ceo dopo che il suo procuratore Martina ha avuto un contatto con Paratici.

              Il bosniaco è tormentato nella sua scelta - il pressing di Pirlo lo tenta, ma la famiglia vuole restare a Roma - e fino al suo via libera non si muoverà alcuna pedina sulla scacchiera. L'Inter segue tutto a distanza (Dzeko piace in caso di addio di Lautaro) e intanto ha trovato un principio d'accordo con Lucci, nuovo procuratore di Kolarov, che potrebbe dire addio così come il suo stretto amico. Capitolo Smalling: al momento c’è ancora differenza tra domanda e offerta con il Manchester United, ma a Trigoria si respira ampia fiducia sul riscatto.

              IL TEMPO (F. BIAFORA) - Gli intermediari hanno apparecchiato la tavola per i commensali, che ora devono decidere se sedersi tutti insieme o evitare di vedersi per stringersi la mano e dare inizio alle danze. Non stiamo parlando di una cena in un ristorante stellato ma dell’affare che vede coinvo...
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                Il piano di Conte è riempire l'Inter di ultratrentenni (Kolarov, Vidal) mezzi spremuti, coi giornalisti che fino a ieri ci avevano invece raccontato che Tonali era già dell'Inter.

                Però gli ultratrentenni o ti fanno vincere subito (anche se l'apporto in quel senso di un Kolarov è tutto da scoprire) o ti restano sulla groppa con stipendi inadeguati alla resa...cosa che a Conte comunque frega il giusto perchè tanto a fine stagione prossima schioda e poi saranno cavoli di Marotta.
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                • germanomosconi
                  Bodyweb Senior
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                  Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                  Pure per Di Marzio la Juve ha chiesto informazioni su Suarez.

                  Sempre secondo Sky la prima scelta resta Dzeko ma la Roma non pare molto intenzionata a cederlo e lo valuta 15 milioni.

                  Suarez chiede 11-12 milioni.
                  Suarez a parametro zero?
                  È da prendere subito
                  Originariamente Scritto da Marco pl
                  i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                  Originariamente Scritto da master wallace
                  IO? Mai masturbato.
                  Originariamente Scritto da master wallace
                  Io sono drogato..

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                  • CRI PV
                    Mufasa
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                    • Send PM

                    @liam

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                    • Sean
                      Csar
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                      Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
                      Suarez a parametro zero?
                      È da prendere subito
                      E' parametro zero. Dovrebbe però abbassare le richieste ai 7 milioni (magari più bonus) che attualmente prende Higuain. Gli 11 o 12 di cui si parla non esistono per un 34enne che magari firma un biennale.
                      ...ma di noi
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                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                      • Sean
                        Csar
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                        • In piedi tra le rovine
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                        Dzeko alla Juve , Milik alla Roma e Under al Napoli: entro il 31 agosto si decide tutto. Ieri il procuratore del bosniaco ha incontrato Paratici: ok sul contratto


                        Stretta finale per il passaggio di Dzeko alla Juventus. Il via a un giro di attaccanti destinato a cambiare la fisionomia anche di Napoli e Roma: il bosniaco in bianconero, Milik in giallorosso, Ünder e il baby Riccardi alla corte di Gattuso. Paratici ha accelerato sul capitano della Roma: i 7,5 milioni di ingaggio di Higuain, che resta comunque ancora da piazzare sul mercato, saranno investiti per assicurare una nuova spalla a Dybala e Ronaldo.

                        Ieri è stata una giornata intensa sull’asse Roma-Torino: a Trigoria, nel primo giorno di raduno dei giallorossi, la dirigenza capitolina incontrava Dzeko mentre a Torino il suo procuratore Martina discuteva con Paratici trovando l’accordo totale. Oggi il Ceo della Roma Fienga incontrerà il ds della Juventus chiedendo ufficialmente un passo indietro su Milik.

                        Un aspetto chiave per la buona riuscita della trattativa: entro il 31 agosto la nuova proprietà giallorossa deve concludere lo scambio con il Napoli che porterà Milik in giallorosso (4,5 milioni all’anno, 3 in meno di Dzeko) e Ünder e il giovane Riccardi in azzurro, garantendo una plusvalenza che farà respirare il bilancio capitolino“.

                        Repubblica
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
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                        • germanomosconi
                          Bodyweb Senior
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                          • pordenone
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                          Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                          E' parametro zero. Dovrebbe però abbassare le richieste ai 7 milioni (magari più bonus) che attualmente prende Higuain. Gli 11 o 12 di cui si parla non esistono per un 34enne che magari firma un biennale.
                          Però a parametro zero si possono anche dare, quanto sono costati i bidoni Rabiot e Ramsey?
                          Originariamente Scritto da Marco pl
                          i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                          Originariamente Scritto da master wallace
                          IO? Mai masturbato.
                          Originariamente Scritto da master wallace
                          Io sono drogato..

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                          • Sean
                            Csar
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                            Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
                            Però a parametro zero si possono anche dare, quanto sono costati i bidoni Rabiot e Ramsey?
                            Ti impegna troppo.

                            Occorre una punta di esperienza ma non con uno stipendio così pesante e così importante. Dove lo piazzi dopo? Chi se lo prende?

                            L'anno prossimo devi avere le mani libere. Se Ronaldo va via, compri l'attaccante titolare per le prossime stagioni...quindi adesso serve soltanto una prima punta che faccia il lavoro che avrebbe dovuto fare Higuain: un riferimento per la coppia Dybala-Ronaldo o un partner di attacco per quando gioca uno dei due o un subentrante per aprire le difese bloccate ecc...
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
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                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • laplace
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                              • Dec 2005
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                              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                              Il piano di Conte è riempire l'Inter di ultratrentenni (Kolarov, Vidal) mezzi spremuti, coi giornalisti che fino a ieri ci avevano invece raccontato che Tonali era già dell'Inter.

                              Però gli ultratrentenni o ti fanno vincere subito (anche se l'apporto in quel senso di un Kolarov è tutto da scoprire) o ti restano sulla groppa con stipendi inadeguati alla resa...cosa che a Conte comunque frega il giusto perchè tanto a fine stagione prossima schioda e poi saranno cavoli di Marotta.
                              Si però aspetta...non sarà mica ora che solo gli over 30 dell'inter sono vecchi spremuti mentre quelli che interessano la juve sono over 30 di età biologica 22 come cavani,dzeko lo stesso cristiano etc etc

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                              • Sean
                                Csar
                                • Sep 2007
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                                • Send PM

                                Dzeko sarebbe perfetto. Persona seria, professionista esemplare, esperienza in champions, conosce la A, chiede il giusto, non fa ombra a nessuno.

                                Poi è chiaro, se arriva Suarez non ci sputo sopra...ma questi che escono dal Barcellona sono a rischio imbolsimento repentino.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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