Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • Sly83
    CAVETTERIA INCLUSIVA
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    Originariamente Scritto da Zbigniew Visualizza Messaggio
    Achievement vs. Accomplishment

    C’è una telicità intrinseca ai risultati. Si differenziano però, questi, per la loro duratività (anche successiva al risultato).
    Per capirsi, usiamo l’esempio di due termini inglesi che possono essere entrambi, in base al contesto, tradotti con “risultato”:
    Achievement è uno scalino, o una tappa, mentre accomplishment è un traguardo.

    Ultimamente le partite della Juve (vinte, perse o pareggiate) hanno più che altro un aspetto semelfattivito (ndr. La semelfattività caratterizza quelle azioni che si esauriscono nell’atto stesso, come bussare, starnutire o – e qui siamo più aderenti ai fatti per come li vedo io – scoreggiare).

    Varrebbe la pena di considerare un ripensamento generale, ovvero ciò che viene chiamato “metanoia”.
    Per ora siamo solo alla noia, e senza meta in vista.

    L'enfer, c'est les autres

    L'Inter, se stasera vince, e avendo avuto a disposizione partite tutto sommato agevoli, avrebbe recuperato alla Juve nelle ultime 7 giornate, ovvero quelle da quando il campionato è ripartito, n° 0 punti.
    Ad una Juve che viene giudicata - e a ragione - imbarazzante.

    Conte è stato senz'altro criticato aspramente nelle ultime settimane, forse anche aldilà dei propri demeriti specifici (è però vero che all'allenatore va data la responsabilità globale dei risultati).
    Ma, su questo dubbi non ci sono, se Conte è ancora Conte, ora si starà mangiando le mani, gli avambracci e pure i gomiti.

    Un (non-) paragrafo sulla Lazio – C/A Sig.rina P.

    Non ci riesco mai, neppure questa volta. Ci penso per un po’, metto insieme le idee e poi succede sempre qualcosa che vanifica il lavoro.
    Per esempio dopo Lecce, volevo scrivere due righe ma poi mi sono accorto che parlavo solo del Lecce.
    Deve essere colpa mia.

    Di sicuro non è solo colpa mia.

    Un koan per lasciarvi con delle domande e nessuna risposta.

    Vedeteci quello che vi pare:

    Quando Hyakujō Oshō declamava una certa serie di sermoni, un vecchio seguiva sempre i monaci nella sala principale e li ascoltava.
    Quando i monaci lasciavano la sala, anche il vecchio se ne andava. Tuttavia, un giorno lui rimase dentro, e Hyakujō gli chiese “Chi sei tu, che te ne stai qui davanti a me?” Il vecchio rispose: “Io non sono un essere umano. Nell’antichità, al tempo di Buddha Kashyapa, io ero un capo-monaco e vivevo qui su questa montagna. Un giorno uno studente mi chiese, ‘Può un uomo illuminato cadere sotto il giogo della causalità, o no?’
    Io risposi, ‘No, lui non può’.

    Da allora in poi io fui condannato a subire cinquecento rinascite come volpe (ndr. eheheheh). Ora io ti imploro di darmi la parola giusta per liberarmi da questa mia vita da volpe.
    Così, dimmi, può un uomo illuminato cadere sotto il giogo della causalità, o no?”

    Hyakujō rispose: “Egli non può ignorare la causalità”.

    Non appena il vecchio uomo ebbe sentito queste parole, lui fu illuminato.

    Ciauz.
    meraviglioso



    Originariamente Scritto da Giampo93
    Finché c'è emivita c'è Speran*a

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    • marcu9
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      • May 2009
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      .
      Originariamente Scritto da Sean
      Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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      • marcu9
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        Zidane torna e vince ancora...
        La Liga è sua.
        Incredibile.
        Originariamente Scritto da Sean
        Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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        • ciccio.html
          lo scacciafregna
          • Oct 2006
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          Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
          Zidane torna e vince ancora...
          La Liga è sua.
          Incredibile.
          credo che possa allenare qualche altro anno nei club e poi provare le nazionali. Per il prossimo mondiale è tutto pieno. Ormai gli manca vincere solo a livello squadre nazionali.
          però forse una segnalazione "ufficiale" alle autorità te la saresti beccata pure tu.

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          • GoodBoy!
            'a carogna.
            • Feb 2008
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            Conoscete centravanti in attività più forti di Ciccio Caputo?
            [

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            • Sidius
              Trequartista User
              • Apr 2006
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              • Torino
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              Peccato sia già vecchio, è un bel giocatore
              Originariamente Scritto da GoodBoy!
              modroc - yy

              piquet - gabbiani

              acquilani - manchini

              maybe - Vendola

              mandjukic - Sjneider

              lialicic - Kongobia

              il Mangio - Cointreau

              izco - Mihajlovich

              Bonacci - Falcata

              Cancrena - Val di fiori

              mouse - Sczesjky

              Jo Amo Mario - Ronado - Juliano

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              • Sean
                Csar
                • Sep 2007
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                L’Inter stavolta non fa sciocchezze, fa 4 gol alla Spal e va al secondo posto a -6 dalla Juventus, per lo scudetto c’è ancora uno spiraglio. Prossima tappa decisiva Juve-Lazio

                L’INTER NON PERDE IL TRENO

                E’ uno spiraglio, una possibilità cui adesso si attaccano tutti. Il secondo posto dell’Inter a -6 dalla Juventus è uno scenario abbastanza inatteso se solo visto una decina di giorni fa. La fortissima frenata della Juventus ha dato semplicemente una rimescolata alle carte e rimesso in gioco squadre sorpresa come l’Atalanta o altre che invece pensavano di avere troppi problemi a loro volta per poter anche solo pensare allo scudetto. Inter e Lazio appunto. Ma il campionato post Covid da una parte brucia nella calura dell’estate le tue energie e dall’altra massacra di fatica tutti indistintamente, per cui ognuno può avere il suo momento e approfittare del crollo dell’altro.

                Nei quattro gol fatti dall’Inter alla Spal – partita a senso unico, se non per quel rigore di Handanovic su cui Di Biagio & C hanno giustamente recriminato – c’è per una volta quella determinazione di non perdere almeno almeno questo treno. E’ chiaro che tutto è sempre nelle mani della Juventus, ma la tensione e un pizzico di panico potrebbero davvero riaprire incredibilmente la partita scudetto. La Lazio a Torino si giocherà una stagione che in parte lei stessa ha disgraziatamente buttato via. L’Atalanta di Gasperini e l’Inter di Conte una speranza se la tengono stretta.


                SERIE A 2019-2020 GIORNATA N. 33 Martedì 14 luglio 2020 Atalanta - Brescia 6-2 Mercoledì 15 luglio 2020 Bologna - Napoli 1-1 Milan - Parma 3-1 Sampdoria - Cagliari 3-0 Lecce - Fiorentina 1-3 Roma - Verona 3-1 Sassuolo - Juventus 3-3 Udinese - Lazio 0-0 Giovedì 16 luglio 2020 Torino - Genoa 3-0 Spal - Inter 0-4 L'INTER NON PERDE IL TRENO E' uno spiraglio, una possibilità cui adesso si attaccano tutti. Il secondo posto dell'Inter a -6 dalla Juventus è uno scenario abbastanza inatteso se solo visto una decina di giorni fa. La fortissima frenata della Juventus ha dato semplicemente una rimescolata alle carte e rimesso in gioco squadre sorpresa come l'Atalanta o altre che invece pensavano di avere troppi problemi a loro volta per poter anche solo pensare allo scudetto. Inter e Lazio appunto. Ma il campionato post Covid da una parte brucia nella calura dell'estate le tue energie e dall'altra massacra di fatica tutti indistintamente, per cui ognuno può avere il suo momento e
                ...ma di noi
                sopra una sola teca di cristallo
                popoli studiosi scriveranno
                forse, tra mille inverni
                «nessun vincolo univa questi morti
                nella necropoli deserta»

                C. Campo - Moriremo Lontani


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                • Sean
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                  Napoli, ci siamo per Osimhen: "Trattativa ai dettagli finali"

                  L'annuncio del dg del Lille: "C'erano anche altri club, ma la scelta del giocatore è fatta. Peccato doverlo cedere, purtroppo però andrà via". L'attaccante nigeriano prenderà il posto di Milik, che sembra avere ormai la testa altrove

                  L'uomo simbolo della deludente prestazione del Napoli a Bologna è stato Arek Milik, che è riuscito a fare addirittura peggio dei suoi compagni di squadra, in una partita giocata molto male nel complesso da tutta la squadra. Ma il polacco non ha beccato palla e si estraniato dal gioco, dando la netta impressione d'avere ormai la testa altrove e di considerare conclusa la sua avventura in maglia azzurra. Gattuso non ha voluto neppure commentare nel dettaglio la sua prestazione, alla fine, dopo essersi probabilmente pentito di avere dato al suo centravanti un'altra opportunità: destinata a questo punto a rimanere giocoforza l'ultima. "Così non andiamo da nessuna parte, servirà un atteggiamento diverso per preparare al meglio la sfida dell'8 agosto di Champions, a Barcellona", s'è limitato a una strigliata il tecnico calabrese, allargando però intelligentemente il discorso a tutto il suo gruppo.


                  Tra gli azzurri si sono salvati in pochi (Manolas, Demme, Politano, Lozano) ed è giusto che le colpe per i cali di tensione vengano equamente divise all'interno dello spogliatoio. È altrettanto vero però che per Ringhio sta diventando sempre più difficile fare a meno di un bomber affidabile e prolifico, con cui dare più consistenza all'intero reparto offensivo. Costruire tanto e concludere poco comporta un maggiore dispendio di energie, infatti. E pure così si spiega lo stress (psicofisico) emerso al Dallara


                  Mertens ha 33 anni e non basta da solo per reggere sulle sue spalle tutto il peso dell'attacco: per il presente e soprattutto per il futuro. Il Napoli ha sperato a lungo nella esplosione definitiva di Milik, attendendolo anche dopo i due gravi infortuni subiti al ginocchio. Ma il polacco è rimasto sempre in rampa di lancio, nonostante i parecchi gol segnati: tradito al momento del decollo dalla suo carattere difficile e in particolar modo dall'insofferenza, quando gli è capitato di essere messo in discussione. Alla fine sarà un divorzio consensuale, tra il centravanti e il club azzurro. De Laurentiis lo ha messo nel conto da tempo e per questo s'è messo alla caccia con largo anticipo di Victor Osimhen: la prima scelta di Gattuso sul mercato. L'affare è in dirittura di arrivo e la conferma è arrivata dal direttore generale del Lille, Marc Ingla, nel corso della conferenza stampa di presentazione del nuovo acquisto del club francese, Isaac Lihadji: "Siamo ai dettagli finali per il passaggio di Osimhen al Napoli. C'erano anche altri club, ma la scelta del giocatore è fatta. Peccato doverlo cedere, purtroppo però andrà via".

                  L'annuncio del dg del Lille: "C'erano anche altri club, ma la scelta del giocatore è fatta. Peccato doverlo cedere, purtroppo però a…
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                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                    Roma, la svolta di Fonseca: ora nessuno è intoccabile

                    Le parole del tecnico su Zaniolo dopo la sfida con il Verona ("Non sono soddisfatto del suo atteggiamento") sono il segno tangibile che qualcosa è cambiato. Risolto il contratto con Nike

                    La Roma è tornata a vincere e, nei fatti, il motivo è da cercare nella svolta tattica, nella difesa a tre, nel modulo che offre più equilibrio e più soluzioni, sia difensive che offensive. Ma c'è un altro elemento che pesa, nel ritorno alla vittoria della Roma: la svolta "etica" di Paulo Fonseca. Se ne sono accorti tutti quando, dopo il 2-1 al Verona, terza vittoria consecutiva, il tecnico non ha glissato sul rimprovero di Gianluca Mancini a Nicolò Zaniolo che non aveva rincorso un avversario: "Sto con Mancini - ha detto Fonseca - Zaniolo deve fare di più per aiutare la squadra e non l'ha fatto, oggi non sono soddisfatto del suo atteggiamento".


                    Un'entrata dura sul ragazzo, rientrato da poco dopo la ricostruzione del legamento crociato. Il segno tangibile che qualcosa è cambiato. Ma a pensarci bene non è una novità. Tutto iniziò con Roma-Parma, una settimana fa: distratti dalla difesa a tre, quasi ci si dimenticava dell'esclusione di Justin Kluivert dalla lista dei convocati. Bastava chiedere per scoprirne il motivo: all'allenatore della Roma non era piaciuto neanche un po' il suo modo di allenarsi nei giorni prima della partita. Scarso impegno, una certa svagatezza dettata anche dalla distrazione di un mercato imminente che lo dovrebbe portare all'Arsenal: il prezzo è stato l'esclusione dalla lista dei convocati e, poi, altre due partite in panchina senza entrare. Un messaggio anche a tutti gli altri: non si scherza più.


                    Da quel giorno, è scomparso dai radar anche Cengiz Under: da tempo a Trigoria segnalavano un impegno non proprio impeccabile. Il suo rapporto con società e squadra è forse finito a gennaio, quando il turco sperava di lasciare Roma. L'ultima chance Fonseca gliel'ha concessa a Udine, nel pieno della crisi. Un tempo da schiaffi e adieu, da quel momento solo panchina. Con Zaniolo il messaggio è arrivato forte e chiaro: chi sbaglia, paga. E' successo persino al ds Gianluca Petrachi, con cui ora si arriverà alle carte bollate dopo la lettera di licenziamento inviata dal club. In attesa di una svolta societaria, il club sembra quasi voler dimostrare che - a tutti i livelli - non è più tempo di scherzare.

                    Roma e Nike risolvono accordo di partenership

                    Stop all'accordo di partnership e di sponsorizzazione tecnica tra Roma e Nike. La società giallorossa e l'azienda di abbigliamento sportivo hanno annunciato che il contratto stipulato il 12 marzo 2013 con data di scadenza prevista per il 31 maggio 2024, è stato anticipatamente risolto e volgerà al termine al concludersi della stagione 2019-20. Allo stesso tempo, Roma e Nike hanno stipulato un accordo valido per la stagione sportiva 2020-21 in base al quale la multinazionale statunitense continuerà a fornire in esclusiva al club tutto il materiale tecnico, da gara, da allenamento e casual della Prima Squadra, delle giovanili e delle squadre femminili. "La risoluzione anticipata di questo accordo commerciale consentirà alla Roma di esplorare nuove opportunità nel mondo dei materiali tecnici e del licensing", ha dichiarato Francesco Calvo, Chief Operating Officer romanista.

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                      Milan, Kessie, Calhanoglu, Leao, Bennacer: il tesoro rivalutato da Pioli

                      Durante il lockdown l’allenatore rossonero e il suo staff hanno lavorato bene: il risultato è lo sbalorditivo sprint estivo che ha permesso ai rossoneri di arrivare al sesto posto

                      No Ibra no party? Una volta, ora non più. Che il Milan sia un’altra cosa, un’altra squadra, lo si capisce anche da questo, anzi soprattutto da questo. Zlatan stecca? A risolvere i problemi ci pensa qualcun altro. Il tabellino del 3-1 al Parma è la prova della crescita del Diavolo: Kessie, Romagnoli, Calhanoglu. Mediano, difensore, mezzapunta. Il Milan ha imparato a risolversi i guai da solo. Anche proprio grazie a Ibrahimovic. Che con i suoi consigli, come con i suoi urlacci, ha insegnato ai giovani colleghi a cavarsela. Una lezione del leader.

                      Lo sbalorditivo sprint estivo che ha permesso ai rossoneri di arrivare fino al sesto posto, infilando 7 risultati utili consecutivi, ha messo in luce diversi giocatori fin lì in ombra. L’elenco è lungo: Kessie, Calhanoglu, Leao, ma anche Bennacer, Castillejo prima dell’infortunio, il ragazzino Saelemaekers, lo stesso Rebic che dal lockdown in poi ha iniziato a segnare con continuità. Durante lo stop forzato, Pioli e il suo staff hanno lavorato in maniera eccezionale. E la squadra ha risposto alla grande. A conferma della grande sintonia fra giocatori e allenatore. Altro che Pioli normalizzatore: potenziatore, semmai. E questa lista di talenti rigenerati è l’eredità, anzi il tesoro che consegnerà a Rangnick quando gli lascerà il posto, anche se dal club ribadiscono che una decisione definitiva verrà presa solo a stagione chiusa.


                      Gli esempi più evidenti sono Kessie e Calhanoglu. Un anno fa erano sul mercato, difficili anche da piazzare, oggi sono due gioielli da tenersi stretti. «Il quinto posto è possibile» ha detto Kessie a Sky. Soprattutto, farebbe molto comodo: i tre turni preliminari di Europa League non sono il massimo per pianificare una nuova stagione, specie se sarà piena di novità.


                      CorSera
                      ...ma di noi
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                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        Festa Real Madrid, campione di Spagna con una giornata d'anticipo

                        Gli uomini di Zidane vincono 2-1 sul Villareal. E' il 34esimo titolo. Niente da fare per il Barcellona che perde 2-1 con l'Osasuna

                        Il Real Madrid è campione di Spagna per la 34/a volta. Serviva una vittoria contro il Villarreal per chiudere il discorso con il Barcellona con 90’ di anticipo e i blancos non hanno tradito. Il 2-1 finale, firmato da una doppietta di Benzema, completa un en plein fantastico da quando la Liga è ripartita: 10 successi su 10 che hanno annichilito ogni speranza di rimonta del Barcellona. Per Zidane si tratta del secondo trionfo in campionato da allenatore: un trofeo che va ad arricchire la sua straordinaria carriera che già annovera, in appena 6 anni, anche 3 Champions League, 2 Mondiali per club, 2 Supercoppe europee e 2 Supercoppe di Spagna. Il Villarreal, ancora non sicuro di prendere parte alla fase a gironi di Europa League, ha provato fino in fondo a mettere i bastoni ai più blasonati avversari ma non è andato oltre il gol della bandiera realizzato all’84’ da Iborra.

                        Figuraccia Barcellona, l’Atletico stacca il Siviglia


                        Probabilmente già rassegnato ancor prima di scendere in campo, il Barcellona ha disputato un match pessimo (1-2) al Camp Nou contro l’Osasuna. E’ andato sotto dopo 16’, trafitto da Amaiz, ha pareggiato al 62’ col solito Leo Messi ma, malgrado l’uomo in più, per l’espulsione al 75’ di Gallego, è riuscito comunque a perdere, trafitto in pieno recupero da Torres. Già sicuro del posto in Champions, l’Atletico Madrid si è preso la soddisfazione di restare da solo al 3° posto grazie al successo per 0-2 in casa del Getafe, avversario dell’Inter in Europa League. Hanno deciso le reti di Llorente e Thomas. Staccato il Siviglia, rivale in coppa della Roma, che non è andato oltre lo 0-0 a Pamplona contro la Real Sociedad.

                        Il Valencia spera ancora nell’Europa, il Leganes nella salvezza

                        Oltre al Getafe, mantengono residue possibilità di cogliere all’ultima giornata il pass per l’Europa il Valencia, che ha superato di misura (1-0) l’Espanyol grazie a un gol di Gameiro al 17’, e il Granada che è passato in rimonta (1-3) a Maiorca grazie alle reti di Diaz, Fernandez e Puertas. Un ko che condanna matematicamente alla retrocessione la squadra delle Baleari che non ha approfittato del ko interno del Celta Vigo (2-3) con il Levante. La formazione galiziana ha risalito la china da 0-2 a 2-2 nel primo tempo ma al 52’ è stata punita da Maioral. Il risultato riaccende le speranze del Leganes che, a sorpresa, è passato per 0-2 a Bilbao e si è portato a -1 dalla salvezza. La vittoria è stata agevolata dall’espulsione al 22’ di Simon. Il Leganes ci ha creduto e, nel finale (79’ e 90’), è andato a prendersi i tre punti con Guerrero e Assale.

                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Il Real Madrid vince la Liga: un altro capolavoro di Zidane

                          Prima del lockdown il Barcellona era davanti, poi la rimonta. I veleni dei blaugrana che se la prendono con gli arbitri, il segreto del preparatore della Francia campione

                          Real campeòn di Spagna. Per la 34ª volta nella sua storia. Un’autentica impresa in rimonta, quella di Zidane e i suoi, capaci di infilare qualcosa come dieci vittorie su dieci dal lockdown in poi, incluso il 2-1 al Villarreal con doppietta di Benzema. Il resto lo ha fatto il Barcellona, piombato da mesi in una crisi che parte dai vertici dirigenziali e che arriva fino alla squadra, un caos che alla fine ha fatalmente compromesso la stagione. Non è un caso che già qualche giorno fa Suarez, ben prima che l’aritmetica condannasse i catalani, aveva gettato la maschera: «La colpa è soltanto nostra se abbiamo perso il titolo, abbiamo lasciato troppi punti per strada ed è giusto non cercare scuse». Anche Messi non ha fatto il Messi. Di certo la guerra col discusso presidente Bartomeu non ha aiutato.

                          Qualche scusa in realtà il barcelonismo l’ha trovata. Nel mirino la Var, che secondo le accuse di alcuni quotidiani vicini alla galassia blaugrana ha sfacciatamente aiutato le Meringhe. Come prova vengono portati i 5 rigori fischiati nelle ultime 10 partite, «senza contare le molte decisioni arbitrali che hanno favorito il Real», scriveva polemicamente Diario Sport. I soliti veleni sull’asse Madrid-Barcellona, dove da sempre futbòl e politica s’intrecciano.


                          Va però detto che lo sprint del Real è stato sbalorditivo. Prima dello stop, il Barcellona era avanti di 2 punti. È durante il lockdown che il Real ha pianificato la sua rimonta, grazie anche all’eccellente lavoro svolto da Gregory Dupont, preparatore atletico campione del mondo con la Francia nel 2018, voluto a tutti i costi da Zidane. Per Zizou seconda Liga conquistata e complessivamente 11° trofeo da allenatore, incluse le tre Champions. Ancora dubbi sulle sue qualità?



                          CorSera
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                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

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                            Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
                            .
                            Questa classifica postCovid ci dice che la Juve nelle ultime 3 ha incontrato le squadre più in forma del campionato: Milan, Atalanta e Sassuolo. Ora, al netto della Lazio, quelle sono state archiviate, per cui dopo lunedì si dovrebbe tornare in pianura.

                            Dunque al termine di questo miniciclo di ferro sarà importante tenere i 6 (7 con gli scontri diretti) punti di vantaggio attuali.
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                            nella necropoli deserta»

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                            • Zbigniew
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                              Originariamente Scritto da INFILATEMELO Visualizza Messaggio
                              Come hai fatto a capire che parlo fosse Pirlo lo sa Dio

                              Inviato dal mio SM-G950F utilizzando Tapatalk
                              Ma che parli a fare?
                              Originariamente Scritto da Sean
                              mò sono cazzi questo è sicuro.
                              Originariamente Scritto da bertinho7
                              ahahhahah cmq è splendido il tuo modo di mettere le mani avanti prima, impazzire durante, e simil polemizzare dopo

                              Originariamente Scritto da Giampo93
                              A me fai venire in mente il compianto bertigno
                              Originariamente Scritto da huntermaster
                              Bignèw

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                              • CRI PV
                                Mufasa
                                • Nov 2007
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                                Bond declassato, l’Inter cambia agenzia di rating

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                                *Redazione

                                *-

                                *17 Luglio 2020

                                [https://www](Photo by NIKOLAY DOYCHINOV/AFP via Getty Images)

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                                L’Inter ha comunicato che una nuova agenzia sarà chiamata a valutare il bond da 300 milioni di euro emesso tre anni fa con Goldman Sachs. Una decisione presa dopo*la riduzione del rating da BB- a B+*da parte di Standard & Poor’s durante l’emergenza Coronavirus.

                                Verso la fine di aprile, l’agenzia*aveva rivisto al ribasso il rating*del bond del club nerazzurro,*inserendolo inoltre in CreditWatch negativo*(cioè potrebbe essere ulteriormente rivisto al ribasso nel caso in cui la pandemia possa causare danni operativi e finanziari permanenti al calcio italiano), per gli effetti della pandemia del Coronavirus.

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