Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Juventus non bella ma vincente: aspettando il gioco il dna non cambia

    Anche contro il Torino la squadra di Sarri non ha particolarmente brillato ma è riuscita a portare a casa l'intera posta in palio. Bentancur: ''Higuain ha cambiato la partita''

    Non bella ma vincente, imbattuta e ancora capolista. Se la rivoluzione sarrista resta ancora un'evoluzione in divenire, il dna della Juventus non cambia: massimo risultato ottenuto nel derby con il Torino, una vittoria arrivata dopo una partita non bella, in cui i bianconeri hanno faticato nel primo tempo per poi prendere in mano il pallino del gioco nella ripresa. Una Juve non spettacolare, ma che ha messo in grande difficoltà Sirigu, migliore in campo del Torino, mettendo a segno il gol partita con De Ligt su assist di Higuain. Il Pipita ha cambiato volto al derby, entrando con il giusto atteggiamento e mettendo un assist al bacio per il compagno di squadra: de Ligt che, nel primo tempo, ha rischiato per l'ennesima volta di incidere pesantemente sul match, colpendo un'altra volta il pallone con il braccio in area. La festa nel post partita ha messo l'episodio in secondo piano, ma evidentemente qualche problema di posizione o di postura c'è. "De Ligt aveva la mano al posto sbagliato nel momento sbagliato e il piede al posto giusto nel momento giusto" ha scherzato a fine partita Sarri: un'ammissione sul possibile calcio di rigore, una conferma sul colpo vincente del difensore olandese, ma soprattutto l'ironia necessaria a disinnescare una partita dalla tensione altissima.


    Bentancur: ''L'ha cambiata Higuain''

    Partita bloccata per lunghi tratti, con il Torino intento a chiudere ogni spazio alla Juventus e i bianconeri in difficoltà vista la serata negativa di Dybala e l'insipienza di Bernardeschi, forse il peggiore in questo ultimo periodo per la Vecchia Signora. "Una battaglia come tutti i derby - la conferma di Rodrigo Bentancur a fine partita -, ma alla fine Higuain ha cambiato la partita e abbiamo vinto, contava quello. Nel primo tempo abbiamo giocato una partita sporca, mentre nel secondo abbiamo giocato un po' meglio". Nonostante il recupero in extremis di Pjanic, schierato anche in condizioni non ottimali a sottolineare l'importanza del match, Bentancur ha iniziato la partita nel ruolo di mezz'ala, confermando il sorpasso ormai compiuto ai danni di Emre Can nelle gerarchie di Sarri: "Ho giocato in diverse posizioni però mi trovo meglio come mezz'ala destra, ma gioco ovunque voglia il mister. Mi mancava un po' di fiducia e piano piano la sto ritrovando con Sarri: sto giocando e sono contento, devo ancora migliorare ma sono felice".

    Il derby di Ronaldo

    Partita sottotono per Cristiano Ronaldo, alla ricerca vana del gol oltre che protagonista, insieme al granata Izzo, di un episodio quantomeno puerile e poco edificante: provocazione con il gomito di Ronaldo, sceneggiata di Izzo rimasto a terra per un paio di minuti. "Una vittoria importante contro un avversario sempre difficile - ha poi commentato CR7 sui social -. Il modo migliore per celebrare i 122 anni della Juventus. Ottimo lavoro ragazzi!".

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      Rivoluzione in 4 mosse

      IL TEMPO (F. BIAFORA) - Come una formica ha costruito la sua Roma giorno per giorno, senza farsi prendere dalla frenesia dei risultati e senza cadere nello sconforto per lo spaventoso numero di infortuni subiti. Fonseca ha conquistato tutti con gioco e risultati a quattro mesi di distanza dall’inizio del ritiro. Il tecnico ha impresso una svolta notevole ad una squadra arrivata sesta lo scorso anno, che è dovuta passare anche attraverso gli addii di Totti e De Rossi. I giallorossi hanno ritrovato il terzo posto in campionato a 532 giorni di distanza dall’ultima volta, in particolare grazie a quattro mosse arrivate nell’ultimo ciclo di partite.

      L’intuizione più importante nelle quattordici partite fin qui disputate è stata quella di avanzare Mancini a centrocampo. Con gli infortuni di Pellegrini, Diawara e Cristante Fonseca aveva inizialmente pensato di dar fiducia a Pastore davanti alla difesa, ma l’esperimento non ha funzionato nel match con la Samp. Con il Gladbach lo staff tecnico ha rivoluzionato le cose e ha sorpreso tutti giocandosi la carta Mancini accanto a Veretout, riportando il Flaco sulla trequarti. Il toscano ha dimostrato una maturità tattica e mentale notevole, adattandosi alla perfezione in un ruolo che aveva interpretato soltanto ai tempi delle giovanili. In coppia con Veretout ha formato un’autentica diga davanti alla difesa, convincendo anche per la qualità nel palleggio, come ha dimostrato con il lancio per Spinazzola che ha propiziato il gol di Zaniolo con il Napoli.

      L’assetto tattico più equilibrato ha permesso anche a Pastore di sfoggiare le sue giocate e di ritornare ad essere il calciatore che aveva deliziato tutti ai tempi del Palermo. Il numero 27, mai in sintonia con Di Francesco, ha giocato quattro partite di fila da titolare (più 83 minuti con la Samp) senza accusare problemi fisici, infiammando le platee con assist e giocate di fino, aggiungendo al proprio repertorio anche un discreto impegno in fase di pressing e di recupero palla. Altra iniziativa decisiva di Fonseca è stata quella di cambiare il meno possibile nell’ultimo periodo, dando fiducia allo stesso blocco di giocatori e lasciando in panchina Florenzi, uscito dalla formazione tipo. Il tecnico ha specificato più volte che il capitano non ha alcun problema fisico: starà a lui riconquistarsi una maglia da titolare giorno dopo giorno.

      L’ultima scelta fondamentale di Fonseca, accompagnato in questo percorso dal ds Petrachi nei confronti con il gruppo, è stata quella di parlare chiaro ai suoi uomini, chiedendogli di cambiare immediatamente marcia dopo il deludente pari di Genova. Lo scatto di mentalità della squadra è stato netto e notevole, indice che l’allenatore ha fatto breccia nella testa dei giocatori grazie alle sue idee.

      IL TEMPO (F. BIAFORA) - Come una formica ha costruito la sua Roma giorno per giorno, senza farsi prendere dalla frenesia dei risultati e senza cadere nello sconforto per lo spaventoso numero di infortuni subiti. Fonseca ha conquistato tutti con gioco e risultati a quattro mesi di distanza dall’ini...
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        Maldini e Boban sono riusciti nella difficile impresa di fare peggio di Alessio Secco nella Juventus di Cobolli-Blanc: difatti Secco almeno qualche secondo posto, qualche piazzamento champions era comunque riuscito a portarlo a casa, nonostante nell'immaginario collettivo formatosi negli juventini, quei suoi 4 anni siano considerati una sorta di buco nero.

        Perchè quella Juve comunque dei piazzamenti riusciva a portarli a casa? E' facile: perchè in campo non aveva solo ragazzini. C'era qualche senatore, c'era qualche giocatore esperto...che bene o male qualcosa combinavano ancora.

        Il Milan è da tempo che ha dismesso tutti i suoi senatori, non dando modo di creare un ricambio ed una continuità di memoria storica, e ha sostituito il tutto con schiere di mediocri e di giovani poppanti, oltre ad una pletora di improbabili allenatori in panchina (con rarissime eccezioni).

        Il risultato è quello che vediamo sotto agli occhi. Se a questo ci aggiungiamo due supponenti in poltrona (Boban e Maldini) che credono che la loro stessa presenza basti ad indicare la via dei fasti passati, beh, il quadro è completo.

        Dopo 11 giornate e due cambi di allenatore, il Milan ha 11 punti. Ne ha perse 6. Ne ha vinte solo 3. Non riesce a cavare un ragno dal buco con squadre che stanno dal settimo posto in su. Occupa la posizione di classifica che si merita, ed è questo il dramma.

        Gazidis, Maldini, Boban stanno lì, incassano milioni e portano questi risultati. Con Secco avevi almeno la coscienza di avere un mediocre, un ex passacarte come dirigente, che non s'atteggiava a genio incompreso e che beccava due lire. Gazidis, Maldini e Boban si dipingono (e i giornali li dipingono) come 3 geni del calcio, 3 supermanager, dei Bramante, dei Michelangelo del pallone: è uno dei tanti problemi del Milan: difatti, solo l'ammettere che sei un ignorante inadeguato ti permette di iniziare a studiare per migliorare. Se invece ti senti nel giusto e arrivato, perchè dovresti cambiare?
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                    Beh però ora il milan è dei milanisti quindi sono tutti felici
                    Originariamente Scritto da Pesca
                    lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                      Stamattina un rotolo di editoriali che titolano tutti assieme: "io sto con Mario (Balotelli)" o "dalla parte di Mario"...bene, siamo contenti, pero' coi dovuti distinguo: io, per esempio, con Mario non ci sto e non ci voglio stare nemmeno morto.

                      Balotelli ieri s'è trasformato in un giustiziere fai da te, una sorta di Charles Bronson che giudica, condanna e applica anche la pena, così come gli salta il grillo in testa.

                      Ad un tratto si ferma e spedisce il pallone in faccia al pubblico, minacciando anche di lasciare il campo: se la pelle fosse stata bianca, nulla lo avrebbe salvato da una giustissima espulsione e da una ancor più giusta squalifica. Cos'è, siamo alle legge della giungla? Punisci da te i (presunti) colpevoli?

                      In campo, come nella vita, ci sono delle regole. Cioè che distingue la sfera civile della storia e del mondo da quella incivile e barbara è proprio (tra le altre cose) essersi data un sistema di leggi a norma, protezione e garanzia di tutti. Non puoi fare da solo, se anche credi di essere nel giusto, altrimenti le strade e le nazioni si riempirebbero di giustizie private, l'istinto belluino prevarrebbe sulla ragione e sui canoni.

                      Quindi no, con Mario non ci sto, sarebbe come dire stare dalla parte del caos e della supponenza di chi si sente e agisce come più gli pare e piace, facendosi scudo dietro ai soldi (l'aver fatto gettare uno scooter in acqua solo per scommessa) o al colore della pelle, una sorta di salvacondotto che, per quelli che "stanno con Mario", consente anche di lanciare oggetti in faccia al pubblico, col rischio di colpire qualcuno spedendolo in ospedale.

                      "Stare con Mario" vuol dire stare dalla parte di chi ama fare come gli pare: finchè ci stanno delle leggi e delle norme, come ti pare non lo puoi fare, nemmeno se pensi di essere dalla parte della ragione. Non sei tu che lo stabilisci, ma appunto enti terzi chiamati a valutare quelle tue ragioni...ma in una nazione del cazzeggio, e che assume a eroi dei coglioni, stare con Mario per questi paludati tromboni è lo sbocco naturale.
                      Last edited by Sean; 04-11-2019, 09:41:32.
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                        che schifo il politicamente corretto, il nero è vittima sempre ed è intoccabile... in che mondo di merd4 stiamo finendo....
                        Originariamente Scritto da Pesca
                        lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                          Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                          Stamattina un rotolo di editoriali che titolano tutti assieme: "io sto con Mario (Balotelli)" o "dalla parte di Mario"...bene, siamo contenti, pero' coi dovuti distinguo: io, per esempio, con Mario non ci sto e non ci voglio stare nemmeno morto.

                          Balotelli ieri s'è trasformato in un giustiziere fai da te, una sorta di Charles Bronson che giudica, condanna e applica anche la pena, così come gli salta il grillo in testa.

                          Ad un tratto si ferma e spedisce il pallone in faccia al pubblico, minacciando anche di lasciare il campo: se la pelle fosse stata bianca, nulla lo avrebbe salvato da una giustissima espulsione e da una ancor più giusta squalifica. Cos'è, siamo alle legge della giungla? Punisci da te i (presunti) colpevoli?

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                          "Stare con Mario" vuol dire stare dalla parte di chi ama fare come gli pare: finchè ci stanno delle leggi e delle norme, come ti pare non lo puoi fare, nemmeno se pensi di essere dalla parte della ragione. Non sei tu che lo stabilisci, ma appunto enti terzi chiamati a valutare quelle tue ragioni...ma in una nazione del cazzeggio, e che assume a eroi dei coglioni, stare con Mario per questi paludati tromboni è lo sbocco naturale.
                          Il "What if" in Questo caso ha un esito agghiacciante. Cosa sarebbe successo se invece di un negretto fosse stato un bianco? Lo chiedi tu, lo sappiamo entrambi ed evidentemente c'è qualcosa di sbagliato....
                          « Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »

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                            Ma infatti, come dicevo ieri, come se l'arbitro interrompesse la partita perchè si sente offeso se lo chiamano cornuto, ma dai.
                            Poi tutti quei titoloni non fanno altro che dare risalto a quanti? 15 scemotti, ma per favore.
                            Originariamente Scritto da BLOOD black
                            per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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                            • Virulogo.88
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                              il vero obiettivo è dare risalto per cambiare l'opinione pubblica mica per la partita dai.. il canovaccio è chiaro... il calcio ha molto seguito quindi bisogna buttarci messaggi politici pure qui
                              Originariamente Scritto da Pesca
                              lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                              • THE ALEX
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                                Ribadendo da ex ultrà il diritto ad offendere avversari e tifoserie nel modo più (in) opportuno, quello che infastidisce è la disparità di trattamento. Posso insultare la memoria di 39 persone morte ma guai a disapprovare un colorato...
                                « Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »

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