Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • cesko92
    Real Motherfuckin G
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    • In da hood (East Coast)
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    dopo sole 3 giornate l'inter è già prima in solitaria..
    Originariamente Scritto da Sean
    faccini, kazzi, fike, kuli
    cesko92 [at] live.it

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    • robybaggio10
      Bodyweb Senior
      • Dec 2011
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      • Franciacorta
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      Ricapitoliamo:
      -Paqueta' ha polemizzato con Giampaolo;
      -Pjatek ha polemizzato con Giampaolo;
      -Boban ha polemizzato con Giampaolo.
      I SUOI goals:
      -Serie A: 189
      -Serie B: 6
      -Super League: 5
      -Coppa Italia: 13
      -Chinese FA Cup: 1
      -Coppa UEFA: 5
      -Champions League: 13
      -Nazionale Under 21: 19
      -Nazionale: 19
      TOTALE: 270

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      • Sidius
        Trequartista User
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        • Torino
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        Si sa che con Giampo polemizzano tutti
        Originariamente Scritto da GoodBoy!
        modroc - yy

        piquet - gabbiani

        acquilani - manchini

        maybe - Vendola

        mandjukic - Sjneider

        lialicic - Kongobia

        il Mangio - Cointreau

        izco - Mihajlovich

        Bonacci - Falcata

        Cancrena - Val di fiori

        mouse - Sczesjky

        Jo Amo Mario - Ronado - Juliano

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        • Sean
          Csar
          • Sep 2007
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          • In piedi tra le rovine
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          Conte ha accusato Sarri di essere un piangina (il che è vero, Sarri ha tutta una sua storia fin dal Napoli di varie recriminazioni verbali su questo o quell'aspetto delle partite e del contorno ecc...) ma pure lui a livello di mani avanti e pianti non è secondo a nessuno. Intanto, per tirare in mezzo Sarri tira in mezzo anche i fatturati e gli "stati patrimoniali" della Juve, il che era la stessa scusa che usava Sarri al Napoli. Poi adesso nella conferenza prechampions a domande dirette che gli ricordano che in quella coppa ha sempre fatto pena, ha risposto dicendo di aver sempre avuto squadre neonate...peccato che stavolta un giornalista ha fatto il giornalista ricordandogli la Juve del terzo anno (al terzo anno nel calcio sei maturo, non neonato) e l'eliminazione col Galatasaray. Lo stesso giornalista gli ha anche ricordato che con quelle identica squadra l'anno dopo Allegri arrivò in finale: qualche volta la stampa si ricorda di non essere in Cina o in Corea del Nord.
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
          popoli studiosi scriveranno
          forse, tra mille inverni
          «nessun vincolo univa questi morti
          nella necropoli deserta»

          C. Campo - Moriremo Lontani


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            • In piedi tra le rovine
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            Champions, si parte: chiodo fisso per la Juve, una festa per l'Atalanta. Le ambizioni di Napoli e Inter

            Parte la competizioni più bella, con al via le squadre più forti d'Europa e per questo la più difficile da conquistare. I bianconeri ci riprovano, per i bookmakers davanti a tutti c'è il City

            La domanda è: possiamo vincerla la Champions League? Nel senso di una squadra italiana, ovviamente: nella fattispecie al via Juventus, Napoli, Atalanta, Inter in ordine di classifica. I bookmakers che poi leggono la situazione più freddamente di tutti - anche se non univocamente, pure loro si accapigliano un po' come i tifosi - dicono, che sì l'Italia - leggasi Juve - potrebbe farcela. La griglia di partenza è: Manchester City 4,50, Barcellona 6, Juventus 7,50, Liverpool 7,50, Real Madrid 9, Paris Saint Germain 10. E via così. Per fare il confronto con le altre italiane, e rimanendo sempre sullo stesso bookmaker: Napoli 33, Inter 40, Atalanta 60.

            La Juve come il Liverpool


            Se la Juventus ha le stesse possibilità del Liverpool di Klopp campione d'Europa, vuol dire che la base di partenza è ottima e che non è impossibile vedere la nuova Juve di Sarri - già discretamente nella bufera e morsa alle caviglie da Antonio Conte in campionato - sollevare la Coppa nel maggio 2020 a Instanbul. E' dal 1996 che la Juve ci prova, darebbe indietro volentieri quattro o cinque scudetti che ha vinto da allora pur di avere in Europa quel riconoscimento che ha ottenuto abbastanza facilmente in Italia. Da allora la Juve è andata in finale cinque volte, ma si è sempre arresa sul più bello a Borussia Dortmund, Real Madrid, Milan, Barcellona e ancora Real Madrid. Sono passati ventiquattro anni, centinaia di giocatori e decine di campioni - da Zidane a Ronaldo - sacrificati sul campo della Champions. Per restare all'ultimo, Ronaldo, se gioca come ha giocato a Firenze la Champions la perde, se gioca come giocò fantasticamente contro l'Atletico Madrid agli ottavi dello scorso anno la Champions League potrebbe persino vincerla a spasso. Purtroppo è vero, come ha detto sempre Allegri, che sulla Champions ci ha rimesso la panchina per evitare che diventasse un'ossessione, che vincere il trofeo più importante per un club di calcio è questione di arrivare perfettamente a punto al momento giusto.


            Manchester City al top

            Se così non fosse tanto varrebbe dare la Champions League a tavolino al Manchester City di Pep Guardiola che la Champions non l'ha mai vinta, ma ha la squadra più ricca e costosa al mondo, il miglior stratega (ma forse non il miglior condottiero...), grandi campioni e appunto tutto il favore dei bookmakers. O forse anche al Paris Saint Germain che da solo in attacco può schierare Mbappé, Neymar, Cavani, Icardi e così via. Siccome così non è, appunto, siccome il caso, l'imprevisto, gli infortuni e gli errori umani sconvolgono il quadro, la Champions League la vince il Liverpool di Klopp e Salah. Con un calcio non del tutto scientifico, ma al contrario molto coraggioso, animoso, fatto di forza e rabbia. Indubbiamente divertente. Oggi il Liverpool non è favorito quanto il Manchester City che con Guardiola ha puntualmente mancato l'appuntamento con la storia.

            Il Real e il complesso di Ronaldo


            Trascorsa l'epoca della scuola catalana e della Masia anche il Barcellona ha sostenuto la sua forza con il potere e con i soldi. Ha dimostrato fino ad oggi di essere forse Messi dipendente, ma di aver superato fin da subito il complesso del suo inventore (Guardiola appunto). Mentre il Real Madrid il complesso di Ronaldo non lo ha superato ed è dovuto tornare a Zidane e spendere cifre enormi per riprovarci ancora una volta. E' la squadra più vincente al mondo (13 Champions/Coppe dei Campioni), e non gli basta mai. E' bastato fare cilecca per un anno ed è scoppiata la crisi.

            Le ambizioni del Napoli

            Se la Roma di Di Francesco due anni fa arrivò fino alla semifinale col Liverpool, non si capisce perché certe ambizioni non potrebbe coltivarle anche il Napoli di Ancelotti, che in questi anni alla Roma è sempre stato superiore. Ma dall'epoca di Sarri, dalla complessa gestione di Insigne, Mertens e dei tanti attaccanti, ci si interroga ancora molto sulla inevitabile questione: scudetto o Champions League? Lo scorso anno il Liverpool ha vinto la Champions e perso la Premier League contro il City di Guardiola per un punto: è ovviamente difficile cavarsela su entrambe i fronti, ma le regole del gioco sono queste, inutile farsene condizionare più di tanto. Va come deve andare. Comunque per il Napoli il tempo di giocare proprio contro il Liverpool, in un girone però relativamente abbordabile e non certo insuperabile, e vedremo a che punto sarà arrivato il dibattito.

            L'Inter, Conte e il Tallone d'Achille

            Che poi è la stessa questione che investe l'Inter di Antonio Conte. L'ex allenatore della Juventus ha nella Champions League il suo tallone d'Achille, è l'uomo che vince gli scudetti al primo colpo (Juventus e Chelsea), ma la Champions no, dai tempi della Juve non è il suo punto di forza, anzi gli è costata parecchie amarezze. Da primo in classifica in serie A triplicherà spinta, rabbia e calci alla riga di bordo campo per dimostrare che è un grande allenatore internazionale. Con un girone con Barcellona e Borussia Dortmund non gli mancherà l'occasione. Ha l'occasione per partire bene contro lo Slavia Praga, ma poi finirà subito sotto tiro e sarà messo duramente alla prova. In bocca al lupo.

            Atalanta, che festa sia


            Alla fine la Champions più bella può farla l'Atalanta di Gasperini, che per quanto la si bolli come provinciale, è una bella squadra, ha un grande allenatore e un attacco - Zapata, Muriel, Ilicic, Gomez... - imprevedibile, molto divertente, a tratti veramente spettacolare. L'Atalanta non ha promesso niente a nessuno, non ha obblighi, giocherà a cuor leggero in una grande, bellissima, continua festa di pubblico. Vale metterci dieci euro sopra.

            Last edited by Sean; 17-09-2019, 08:27:37.
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            C. Campo - Moriremo Lontani


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              • In piedi tra le rovine
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              Conte vs Sarri: c’è molta voglia di rivalità tra Juventus e Inter, ma soprattutto c’è molta voglia di scontro tra i due allenatori, come in un match di boxe. La sfida per ora è molto artificiale: anche l’Inter come la Juve gioca discretamente male e la differenza per ora è solo in quei due punti. Molto più banalmente dopo il Sarrismo stiamo assistendo alla nascita dell’Anti – Sarrismo.



              E’ una manna questa nuova rivalità tra Juventus e Inter, e siccome c’è bisogno di personalizzarla, di renderla unica, di darle dei volti, di nutrirla di simbologia e di parole – più ancora che di risultati – Maurizio Sarri e Antonio Conte diventano due pugili perfetti da far scontrare sul ring. Non è un’invenzione mediatica, è un metodo, oggi si gioca sul campo e molto fuori: con cinico tempismo Antonio Conte è già andato a pestare i primi calli dolenti di Maurizio Sarri. Lo punge in attesa di risposta e di scatenare così la bagarre.

              “Il caldo? Meglio star zitti, altrimenti dovremmo mettere in mezzo i bilanci e gli stati patrimoniali. Tranquillo e sereno, ora stai dalla parte forte”.


              Non abbiamo oggi una Juve nella polvere (comunque degli spezzoni di bel calcio contro Parma e il Napoli li ha fatti) e un’ Inter alle stelle – ci sono due punti di differenza e il gioco tutto sommato non è così differente, per farla breve anche l’Inter prima e a punteggio pieno gioca abbastanza male – però la differenza la fa brutalmente la classifica, e il terreno di scontro è così vasto e impervio, dallo scudetto alla Champions League, che può veramente succedere di tutto.

              C’è molta voglia soprattutto di cogliere Maurizio Sarri, sulla panchina della squadra più vincente e più importante d’Italia, perfidamente in fallo, in imbarazzo, in difficoltà. Si assiste anche in Italia a un movimento che si contrappone alla stucchevole figura retorica del Sarrismo. L’ AntiSarrismo, altrettanto stucchevole. Fuori i secondi, boxe!

              BAR SPORT: SARRISMO E ANTISARRISMO *** E' una manna questa nuova rivalità tra Juventus e Inter, e siccome c'è bisogno di personalizzarla, di renderla unica, di darle dei volti, di nutrirla di simbologia e di parole - più ancora che di risultati - Maurizio Sarri e Antonio Conte diventano due pugili perfetti da far scontrare sul ring. Non è un'invenzione mediatica, è un metodo, oggi si gioca sul campo e molto fuori: con cinico tempismo Antonio Conte è già andato a pestare i primi calli dolenti di Maurizio Sarri. Lo punge in attesa di risposta e di scatenare così la bagarre. "Il caldo? Meglio star zitti, altrimenti dovremmo mettere in mezzo i bilanci e gli stati patrimoniali. Tranquillo e sereno, ora stai dalla parte forte". Non abbiamo oggi una Juve nella polvere (comunque degli spezzoni di bel calcio contro Parma e il Napoli li ha fatti) e un' Inter alle stelle - ci sono due punti di differenza e il gioco tutto sommato non è così differente, per farla breve anche l'Inter prima e a
              Last edited by Sean; 17-09-2019, 08:14:25.
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                Milan, Boban insoddisfatto: «Bene i punti, ma mi aspettavo di più»

                Il dirigente contesta il gioco rossonero. Giampaolo pensa al derby: «Non è la guerra, è l’evento sportivo in sé a essere importante e divertente»

                Il successo di misura a Verona non ha lasciato in dote solo la coda polemica sui buu a Kessie. Ombre e interrogativi continuano ad aleggiare sul gioco della squadra, sulla scarsa propensione di Giampaolo ad affidarsi ai rinforzi estivi, sul gap che più nell’identità che in classifica separa il Milan dall’Inter.

                Il tecnico abruzzese che chiede tempo per far assimilare schemi e moduli ai suoi giocatori abbassa i toni in vista della sfida attesa dal popolo rossonero. «È l’evento sportivo in sé a essere importante e divertente. Non si va in guerra, è una partita di calcio».


                Vero, però la società che ha scelto Giampaolo anche per le sue doti didattiche attende passi avanti sul piano estetico. Zvone Boban, intervenuto alla presentazione del libro del giornalista Paolo Condò, «La storia del calcio in 50 ritratti», non fa mistero che le aspettative fossero diverse. «Faccio fatica a essere diplomatico, che disastro» dice ridendo il manager croato. «I punti li abbiamo fatti ma speravamo di essere più avanti sul piano del gioco. Certo, siamo all’inizio e non è facile amalgamare subito i nuovi giocatori. L’Inter è favorita ma in un derby i pronostici non contano. Chi crede di essere fortissimo poi paga l’emozione della sfida».

                Problema: quanto tempo sarà necessario per l’inserimento completo dei neoacquisti? Puntuta la replica di Zvone. «Tutti pensano che l’ambientamento dipenda dalle idee dell’allenatore. Invece i giocatori bravi, catapultati in ogni parte del mondo, dopo due sedute sono pronti per essere impiegati». Quindi ci si interroga se alla quarta giornata di campionato, a un mese dall’inizio della stagione ufficiale qualche nuovo volto possa essere schierato titolare. «Bisogna chiedere a Giampaolo, l’allenatore è lui» chiude evasivo Zvone. Non ditegli però che a questo Milan mancano gli uomini-spogliatoio. «Gigio Donnarumma lo è. Ha tanta passione e milanismo dentro, pur essendo così giovane. Mi ha sorpreso».

                Un attestato di stima importante dopo che in estate il portiere era stato vicino a trasferirsi a Parigi. La trattativa non decollò perché Leonardo non presentò l’offerta monstre che per i rossoneri sarebbe stata imprescindibile. Ora i negoziati per il rinnovo del contratto in scadenza nel 2021 sono alle porte. E la volontà del Milan pare essere quella di affidarsi ancora ai guantoni di Gigio.



                CorSera
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                  Il Lecce fa il colpo a sorpresa in casa del Torino, che come al solito crolla nel momento che conta e lascia sola in testa alla classifica l’Inter del leccese Conte. Partita segnata dai brividi del Var fino al 101° minuto di gioco: l’arbitro decide di non dare al Toro un rigore, che forse ci poteva stare. Lo scudetto finora è un copione abbastanza scontato, con la Juve sfidata da Inter e Napoli: il campionato è lungo – si dice – ma sono segnali…


                  TORINO – LECCE 1-2

                  Per il Torino è abbastanza un classico, nel momento decisivo, nel momento in cui c’è da tirar fuori quel qualcosa in più, e soprattutto i gol di Belotti e Zaza, ecco che viene meno, gli tremano le gambe, manca l’appuntamento e lascia il campo libero addirittura al Lecce che finora non solo aveva perso sempre, ma non aveva nemmeno segnato un gol.

                  La vittoria della squadra Liverani è da considerare meritata, ha sicuramente giocato meglio e fatto di più. Dopo le amarezze finali della stagione scorsa, il recupero dell’ Europa League per abbandono del Milan, ma anche l’eliminazione precoce contro il Wolverhampton, ecco adesso per il Toro gli schiaffi presi dall’ultima in classifica. Sul più bello i granata cedono, è nel dna della squadra di oggi.

                  Dopo i gol di Farias, Belotti (rigore) e Mancosu, brividi addirittura fino al 101° minuto della partita, per una trattenuta di Rispoli su Belotti. Il rigore ci poteva stare, anzi sembrava abbastanza netto, ma l’arbitro non è stato di questo parere, o comunque non se l’è sentita. Nemmeno dopo la consultazione del famigeratissimo Var, che alla fine lascia pur sempre l’arbitro col cerino in mano. La vittoria del Lecce lascia da sola l’ Inter in testa alla classifica: il campionato è lungo, ma sono segnali.

                  TORINO - LECCE 1-2 Per il Torino è abbastanza un classico, nel momento decisivo, nel momento in cui c'è da tirar fuori quel qualcosa in più, e soprattutto i gol di Belotti e Zaza, ecco che viene meno, gli tremano le gambe, manca l'appuntamento e lascia il campo libero addirittura al Lecce che finora non solo aveva perso sempre, ma non aveva nemmeno segnato un gol. La vittoria della squadra Liverani è da considerare meritata, ha sicuramente giocato meglio e fatto di più. Dopo le amarezze finali della stagione scorsa, il recupero dell' Europa League per abbandono del Milan, ma anche l'eliminazione precoce contro il Wolverhampton, ecco adesso per il Toro gli schiaffi presi dall'ultima in classifica. Sul più bello i granata cedono, è nel dna della squadra di oggi. Mazzarri: "Abbiamo sbagliato la preparazione, non esiste che si prenda gol così, ho sbagliato io". #TorinoLecce pic.twitter.com/FQj1M9M0oN — Fabrizio Bocca (@fabriziobocca1) September 16, 2019 Dopo i gol di Farias, Belotti
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                    Originariamente Scritto da cesko92 Visualizza Messaggio
                    dopo sole 3 giornate l'inter è già prima in solitaria..
                    Il calendario ha anche dato una forte mano. In campionato tre piccole (Lecce, Cagliari e Udinese) due su tre in casa. Esordio in champions con la peggiore del lotto e in casa. Poi avrà ancora il derby (a San Siro ovviamente) e la Lazio sempre in casa. In sostanza delle prime 6 partite una sola è stata giocata fuori (quella di Cagliari).

                    La Juve su 3 partite (due fuori) ha già affrontato Napoli e Fiorentina. Il Napoli (due fuori) Juve e Fiorentina. In champions la Juve esordirà con l'Atletico a Madrid (altra trasferta). Il Napoli ospiterà il Liverpool, cioè esordio con le più forti del girone e non col materasso Slavia, per di più casalingo.

                    Per questi (e anche altri) motivi ora non guarderei proprio alla classifica. Sarebbe stato grave non fare 9 punti dopo 3 giornate con quel calendario. Piuttosto le prestazioni: dopo lo scoppiettante esordio col Lecce, due mediocri partite con Cagliari ed Udinese, battuta con sforzo pur in inferiorità numerica.

                    L'Inter la rivedrei dopo qualche avversario degno di questo nome.
                    Last edited by Sean; 17-09-2019, 08:49:56.
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                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

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                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

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                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
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                                Originariamente Scritto da Marco pl
                                i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                                Originariamente Scritto da master wallace
                                IO? Mai masturbato.
                                Originariamente Scritto da master wallace
                                Io sono drogato..

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