Sean è numero uno nel gufare, perfino il gatto nero quando lo vede si tocca le balle
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Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza MessaggioSean è numero uno nel gufare, perfino il gatto nero quando lo vede si tocca le balle
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A forza di considerare i 3 punti col Verona come già presi, ci siamo dimenticati che le partite vanno prima giocate
Un pareggio che cambia poco per la Lazio però non c'è il sorpasso sull'Inter e i punti con la Juve sono 4...ma 11 sulle quarte in classifica, che credo sia il dato che più sta a cuore ai laziali, cioè tenere la zona champions.
Il Verona si conferma squadra ostica e sabato la Juve a Verona dovrà fare la massima attenzione.Last edited by Sean; 06-02-2020, 01:04:39....ma di noi
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioA forza di considerare i 3 punti col Verona come già presi, ci siamo dimenticati che le partite vanno prima giocate
Un pareggio che cambia poco per la Lazio però non c'è il sorpasso sull'Inter e i punti con la Juve sono 4...ma 11 sulle quarte in classifica, che credo sia il dato che più sta a cuore ai laziali, cioè tenere la zona champions.
Il Verona si conferma squadra ostica e sabato la Juve a Verona dovrà fare la massima attenzione.
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Originariamente Scritto da AK_47 Visualizza MessaggioL halls ha dato tutto stasera prossima domenica prende la goleada da noi
Inviato dal mio ANE-LX1 utilizzando TapatalkCura il tuo corpo come un tempio
Originariamente Scritto da M K KDesade grazie di esistereOriginariamente Scritto da AK_47si chiama tumore del colon, adenocarcinoma è la tipologia di tumore che colpisce le cellule dell'epitelio ghiandolare.
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La Lazio pareggia col Verona, e non riesce il sorpasso dell’Inter al secondo posto. La squadra di Conte si avvia così al derby di Milano senza aver subito lo sgambetto di una squadra molto meno ricca e potente. Ma nella sostanza nulla è accaduto, per la Lazio lo scudetto è solo un’eventualità, per l’Inter è una sfida molto più pressante
Lazio-Verona 0-0
Lo 0-0 di Lazio-Verona – abbastanza sorprendente, ma non troppo – ha come effetto principale di dare una sferzata all’ Inter, di farle mantenere il secondo posto quando tutti lo davano già nelle mani della Lazio e di avviarla così al derby di Milano nelle migliori condizioni possibili.
La Lazio si è fermata proprio sul più bello: quando ha avuto la possibilità dello smash sotto rete, ha lisciato la palla. Dopo i pali di Luis Alberto, Immobile ha avuto una grandissima occasione proprio nel finale, ma stavolta la ruota è girata al contrario. La Lazio ha lasciato al Verona – squadra a sua volta in forte crescita che già aveva fermato il Milan la settimana scorsa – un meritato pareggio e soprattutto evitato imbarazzi all’ Inter che esce da un super calciomercato e adesso ha bisogno di meno intoppi possibile per attuare il suo piano di aggancio e di sorpasso della Juve. Nella pratica non cambia proprio nulla, siamo a troppe giornate dalla fine, perché distacchi così piccoli non possano essere recuperati e addirittura sovvertiti.
Però sono pur sempre segnali, l’antagonista della Juve per ora è l’ Inter: lo è per potenza, struttura, giocatori, allenatore, e, perché no, soldi. La Lazio ha la dimensione della sorpresa, quasi della favola, della squadra che cresce nel tempo, l’ Inter è un pugno sbattuto sul tavolo, la rabbia di Conte, la potenza e i gol di Lukaku, i 20 e passa milioni tirati fuori per avere subito Eriksen, la Lazio non ha preso nessuno sul mercato, non ha lo scudetto per obbiettivo dichiarato ma lo considera solo un’eventualità, si gioca tutte le carte sul tavolo della Champions League.
Secondo Transfermarkt il valore della rosa dell’ Inter è esattamente il doppio di quello della Lazio. I soldi non misurano la forza, ma insomma ci andiamo vicino. La Lazio ha vissuto il pareggio col Verona come uno smacco o un’occasione mancata – lo si è visto dall’ansia con cui ha cercato il gol nel secondo tempo – ma sta facendo già un grandissimo campionato così.
Lazio-Verona 0-0 Lo 0-0 di Lazio-Verona – abbastanza sorprendente, ma non troppo - ha come effetto principale di dare una sferzata all' Inter, di farle mantenere il secondo posto quando tutti lo davano già nelle mani della Lazio e di avviarla così al derby di Milano nelle migliori condizioni possibili. La Lazio si è fermata proprio sul più bello: quando ha avuto la possibilità dello smash sotto rete, ha lisciato la palla. Dopo i pali di Luis Alberto, Immobile ha avuto una grandissima occasione proprio nel finale, ma stavolta la ruota è girata al contrario. La Lazio ha lasciato al Verona – squadra a sua volta in forte crescita che già aveva fermato il Milan la settimana scorsa - un meritato pareggio e soprattutto evitato imbarazzi all' Inter che esce da un super calciomercato e adesso ha bisogno di meno intoppi possibile per attuare il suo piano di aggancio e di sorpasso della Juve. Nella pratica non cambia proprio nulla, siamo a troppe giornate dalla fine, perché distacchi così piccoli...ma di noi
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Milan, il "ruggito" di Ibrahimovic verso il derby
Lo svedese si allena e recupera per la stracittadina milanese e intanto carica l'ambiente rossonero con un video sui social e una dedica: "I leoni non fanno lo stesso rumore degli umani"
Verso il derby con un Ibrahimovic in più. Smaltita l'influenza e ormai in fase di completa guarigione l'affaticamento al polpaccio, lo svedese è pronto ad accendere la stracittadina milanese e a trascinare il suo Milan contro l'Inter di Antonio Conte. Intanto lo fa sui social e, per scaldare i cuori dei suoi tifosi, si paragona a un leone con tanto di ruggito.
Video social: "I leoni non fanno lo stesso rumore degli umani"
Ibrahimovic è tornato per la prima volta sul campo per un allenamento personalizzato e, poco più tardi, ha postato un video in cui una sua smorfia durante una fase di riscaldamento a San Siro viene doppiata da un ruggito, il tutto accompagnato da suoni ed effetti visivi che rimandano al re della savana. "I leoni - ha scritto Ibrahimovic su Twitter e Instagram - non fanno lo stesso rumore degli umani". Un messaggio forte e grintoso e infarcito di tanta determinazione in vista della gara che potrebbe cambiare la stagione dei rossoneri, ancora intrappolati a centro classifica ma con intatte mire europee. Domani, secondo i programmi di recupero previsti dallo staff medico rossonero, Ibrahimovic rientrerà in gruppo e potrà guidare l'attacco domenica sera contro l'Inter. L'allenatore Pioli, in parole povere, dovrà rinunciare solo all'indisponibile Duarte.
Il derby meneghino per Ibrahimovic, da grande ex e simpatizzante interista perché "amava il nero e l'azzurro" per sua stessa ammissione quando dalla sua casa di Malmoe seguiva la Serie A da bambino, non potrà mai essere una partita come tutte le altre. Però le gare contro l'Inter hanno per lui un bilancio sfavorevole di 5 vittorie, 2 pareggi e 6 sconfitte (6 le reti fatte e un assist fornito). A Ibra, però, è legato il ricordo della sola e unica vittoria del Milan in casa dell'Inter negli ultimi 14 anni: uno 0-1 del 14 novembre 2010, partita decisa proprio da un rigore procurato e poi realizzato dallo svedese dopo pochi minuti. Quel successo risultò alla fine fondamentale per la conquista del diciottesimo e ultimo scudetto rossonero. Dal 2005, però, gli altri precedenti parlano di 10 vittorie dell'Inter e 3 pareggi. Anche i numeri di questa stagione sono un campanello d'allarme, nonostante il Milan abbia la palma di squadra imbattuta nel 2020: contro le prime cinque del campionato i rossoneri nel girone d'andata hanno raccolto zero punti. Urge invertire la tendenza in casa Milan per sognare davvero l'Europa.
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Barcellona: scontro tra Messi e Abidal su chi ha veramente mandato via Valverde
Il dirigente catalano: «Molti giocatori non erano soddisfatti, non lavoravano molto e c’era un problema di comunicazione interna». L’asso argentino: «Bisogna prendersi la responsabilità del proprio ruolo e farsi carico delle decisioni»
Attimi di tensione al Barcellona, tra infortuni (Suarez e Dembelé), esonero di Ernesto Valverde (arrivo in panchina di Quique Setien) e sconfitta con il Valencia che è costato il primo posto in Liga. Di certo, come si può ben capire, non è stato un gennaio semplice per i colori blaugrana, nonostante poi la vittoria contro il Levante nell’ultimo turno di campionato (2-1, doppietta del giovane Ansu Fati). Insomma, il clima al Barcellona è già abbastanza teso di suo e dirigenza e tifosi avrebbero fatto a meno dell’ultima polemica, che tra l’altro coinvolge addirittura Lionel Messi.
Messi
L’argentino si è scagliato contro Eric Abidal, suo vecchio compagno di squadra e oggi dirigente dei catalani. Tutto nato a causa delle dichiarazioni del francese al quotidiano «Sport», nel quale ha parlato della decisione presa di licenziare Valverde: «Molti giocatori non erano soddisfatti, non lavoravano molto e c’era un problema di comunicazione interna. Il rapporto tra l’allenatore e lo spogliatoio è sempre stato buono, ma da ex giocatore riesco ad avvertire alcune sensazioni. Ho detto al club cosa pensavo e ho dovuto prendere una decisione», le sue parole. La reazione (social, tipica di questi casi) di Messi non si è fatta attendere: «Sinceramente non mi piace fare queste cose, ma penso che tutti debbano prendersi la responsabilità del proprio ruolo e farsi carico delle decisioni. I giocatori per ciò che accade in campo e infatti siamo stati i primi a riconoscere quando non stavamo bene», si legge. Poi l’argentino ha aggiunto che lo stesso comportamento deve essere tenuto dai responsabili della direzione sportiva, prima di concludere che «quando si parla di giocatori, si dovrebbero fare i nomi perché altrimenti si finisce con l’infangare tutti con cose che si dicono e che non sono vere».
La parola a Bartomeu
Un botta e risposta che ha lasciato sbigottiti i tifosi, che già pensano alla scadenza del contratto di Messi, 30 giugno 2021, e sperano non ci possano essere colpi di scena inattesi e improvvisi. Toccherà al presidente, Josep Maria Bartomeu, fare rientrare la polemiche in un momento cruciale per il Barcellona, costretto a inseguire il Real Madrid e a continuare a cullare il sogno Champions.
CorSera...ma di noi
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Roma senza trequartista: Fonseca pieno di dubbi
Momento chiave per la stagione della Roma che ora può andare al tappeto o riprendersi. Fonseca dovrà affrontare la partita contro il Bologna di domani con qualche problema di formazione, e con la squadra è stato chiaro un paio di giorni fa: ha chiesto di rimanere uniti e concentrati. Il tecnico portoghese spera che Dzeko prenda la squadra per mano: insieme a Pau Lopez il bosniaco è uno dei pochi certi di un posto da titolare. Più dubbi in difesa e a centrocampo.
La squalifica di Pellegrini costringe Pastore ad affrettare i tempi e, qualora non dovesse farcela domani sera, Fonseca dovrebbe rispondere all'emergenza schierando Mkhitaryan, tornato in gruppo da pochi giorni, o Perotti. L'alternativa potrebbe essere una mossa già provata nei mesi scorsi: Mancini potrebbe avanzare sulla mediana, lasciando spazio ad uno tra Cetin e Fazio, con l'argentino leggermente favorito nonostante la stima di Fonseca per il turco.
Nulla di scontato, dunque, nemmeno sulle fasce: a sinistra dovrebbe esserci il rientro di Kolarov, mentre a destra la conferma di Santon.
(Corsera)
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Una cosa l'abbiamo capita di questo campionato: non ci sono partite scontate e che puoi dire già vinte. Vedi la Lazio ieri ma anche l'Inter coi suoi pareggi, la Juve coi punti lasciati per strada e con tanti rischi con le "piccole", la Roma (Torino, Sassuolo ecc...), l'Atalanta (con le Spal e simili), il Milan e tutti quei punti persi con squadre inferiori e via discorrendo.
Quindi inutile ogni previsione per chiunque perchè sono proprio i turni che si considerano "facili" a rappresentare le più insidiose trappole.
La Lazio ha comunque 11 punti di vantaggio sulle quarte. Ne ha più dietro che davanti (-1 dall'Inter, -4 dalla Juve) per cui, se lo scudetto non è un obbligo, è certamente un tentativo che sta ancora lì, restando ormai quasi certa la champions....ma di noi
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