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"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Lotito avrà pensato che, se miracolo deve essere, tanto vale lo sia a zero euri, aggratis.
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nella necropoli deserta»
Quindi l'Inter davanti resta in 3, con un Sanchez che non convince? Rischio. Ha comunque fatto il colpo migliore della sessione invernale con Eriksen, che non è roba da gennaio ma particolari contingenze lo hanno reso possibile.
La Roma ha sfruttato la finestra per rinforzarsi numericamente. Il Milan ha preso dei giovani. La Fiorentina si è mossa parecchio anche per giugno.
La Juve ha sfoltito la rosa (via Mandzukic, Can, Pjaca), alleggerito il monte-ingaggi, preso il giovane Kulusevski per giugno.
Sanchez effettivamente e' un rischio, tra le altre cose perche' si e' appena rotto.
Entrasse in forma sarebbe uno dei piu' forti in rosa, ma vai a sapere.
A corti discorsi hanno 2 punte valide (Lukaku e Lautaro) per 3 competizioni, tra le quali l'EL che si gioca al giovedì e ha un turno in più della champions.
Però chiaramente i regimi sono tali perchè incriticabili, e dunque è tutto perfetto, meraviglioso, il sole è alto e promette un avvenire ancor più alto.
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Thai va bene:
Non stressa.
Ha rispetto degli anziani (infatti si rivolge prevalentemente a Scion).
Non capisce sostanzialmente una mazza di calcio.
Sono tutti attributi che lo rendono un ideale candidato a prendere parte al thread.
Che bidone Emre Can , l'avevo immaginato che sarebbe finita così
Per me nn è un bidone, l'anno scorso non mi è sembrato tale, solo che quest'anno messo subito fuori dalla lista champions'...il rapporto nn poteva che finire così
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Chiuso il calciomercato di gennaio con l’Inter super protagonista, l’affare Eriksen per bandiera e Ibrahimovic al Milan a ridare forza a una grande esaurita. Mentre la Juve è rimasta ferma e ha venduto solo per rientrare di un po’ di milioni dell’affare Ronaldo, la grande sorpresa è la Fiorentina. Commisso va ben al di là delle chiacchiere e mette davvero un sacco di soldi dentro il progetto viola: dai giocatori (Cutrone & C.) allo stadio. Se non bastano 300 milioni per dagli fiducia….
Non c’è dubbio che la star di questo calciomercato sia stata l’ Inter, che si è rifatta profondamente il look e ha innalzato il vessillo di Eriksen – 80 milioni al “mercato di riparazione” è una bella impresa – nella consapevolezza di poter così dare l’attacco alla Juventus e allo scudetto. Subito dietro l’ Inter però c’è la sorpresa della Fiorentina per l’alto numero di affari e anche per la qualità – data la dimensione attuale della squadra viola – dei giocatori arrivati: Cutrone, Duncan, Kouamé, Igor e altri ancora. Al di là della squadra indubbiamente rinforzata messa nelle mani di Iachini, la notizia è il forte impegno di Rocco Commisso sul club su tutti i fronti, dal mercato allo stadio. “Siamo arrivati a 300” ha detto il presidente italo-americano notevolmente soddisfatto, cioè 300 milioni impegnati finora nell’avventura del calcio italiano. E’ genuino e sincero evidentemente quando dice di voler progressivamente innalzare il livello tecnico e soprattutto gerarchico della Fiorentina – da troppo tempo un club da metà classifica – fino a riportarla al livello di un tempo. Non da scudetto certo, ma una squadra che possa mettere anche il naso in Champions League sì, o magari vincere altri trofei oggi più abbordabili. Posso pensare alla Coppa Italia o alla Europa League.
E’ stato un mercato ricco e divertente, entusiasmante addirittura nei picchi di Eriksen all’Inter e Ibrahimovic al Milan, in cui ai movimenti quantitativi o addirittura spettacolari di Inter, Milan, Fiorentina, Napoli, Roma, Atalanta è corrisposto l’immobilismo della Juve e della Lazio, che hanno preferito chiudersi dentro le proprie certezze, senza rischiare nulla dal punto di vista tecnico ed economico. La Juve in particolare ha approfittato di questa sessione invernale per asciugare una rosa abbondante e soprattutto recuperare – tramite le cessioni di Mandzukic ed Emre Can – parecchi milioni sia sottof orma di risparmio di ingaggio sia di cessione dei cartellini. Al di là delle considerazioni sull’esclusione e l’accantonamento fin troppo brusco operato dalla società e da Sarri stesso è la presentazione di un conto inevitabile che prima o poi doveva arrivare, la Juve può muoversi bene sul mercato – anche se non sempre – ma non può spendere follemente sempre e comunque. E’ l’altra faccia di voler comprarsi ogni tanto un Ronaldo.
Non c'è dubbio che la star di questo calciomercato sia stata l' Inter, che si è rifatta profondamente il look e ha innalzato il vessillo di Eriksen - 80 milioni al "mercato di riparazione" è una bella impresa - nella consapevolezza di poter così dare l'attacco alla Juventus e allo scudetto. Subito dietro l' Inter però c'è la sorpresa della Fiorentina per l'alto numero di affari e anche per la qualità - data la dimensione attuale della squadra viola - dei giocatori arrivati: Cutrone, Duncan, Kouamé, Igor e altri ancora. Al di là della squadra indubbiamente rinforzata messa nelle mani di Iachini, la notizia è il forte impegno di Rocco Commisso sul club su tutti i fronti, dal mercato allo stadio. "Siamo arrivati a 300" ha detto il presidente italo-americano notevolmente soddisfatto, cioè 300 milioni impegnati finora nell'avventura del calcio italiano. E' genuino e sincero evidentemente quando dice di voler progressivamente innalzare il livello tecnico e soprattutto gerarchico della
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Non c'è Giroud nel mercato dei record. Mai spesi tanti soldi in gennaio: 300 milioni
Chiusura senza il botto: il francese resta al Chelsea e verrà a giugno da svincolato. Fiorentina scatenata: 5 colpi. Il Milan non riesce a chiudere per Robinson, torna Laxalt
Niente da fare. Olivier Giroud è rimasto al Chelsea e il mercato d’inverno chiude senza il botto. Lazio e Inter erano pronte. Tare ieri mattina è volato a Londra per anticipare la concorrenza dei nerazzurri. Conte, invece, ha provato a convincere il centravanti campione del mondo, che è stato suo giocatore. Tutto inutile. I Blues, già all’ora di pranzo, hanno spento i sogni delle nostre squadre. Giroud deve adeguarsi. A giugno l’Inter lo potrà prendere da svincolato. Per questi sei mesi ha cercato un’alternativa. Ma non c’èra tempo per chiudere la complessa operazione con Monaco e Leicester per l’algerino Slimani e non sono decollate le trattative italiane con il Genoa per Pinamonti e soprattutto con il Torino per Zaza, che ha rifiutato di trasferirsi alla Pinetina in prestito.
Marotta, che ha fatto la spesa in Premier League, si gode Eriksen, Moses e Young. I nerazzurri hanno ridotto il gap dalla Juve. Bisognerà vedere cosa ne pensa Conte, che dopo aver visto Sanchez all’opera mercoledì contro la Fiorentina, voleva un rinforzo in attacco. Lukaku di fatto non ha un’alternativa e l’Inter, tra campionato, Europa League e Coppa Italia, ha un calendario super affollato.
Giroud non ha infiammato l’ultimo giorno di trattative, ma questo mercato passerà lo stesso alla storia come il più ricco da molti anni a questa parte. Quasi 300 i milioni investiti dalla nostra serie A, un terzo dal Napoli (97 con i bonus) per sei giocatori, due dei quali, il difensore Rrahmani del Verona e l’attaccante Petagna della Spal, arriveranno a giugno. De Laurentiis non aveva mai speso così tanto a gennaio. Ma la rivoluzione non era più rinviabile. Subito dietro c’è la giovane Fiorentina di Commisso. Quello della proprietà americana è stato il primo vero mercato. Ieri la coppia Barone-Pradè ha ufficializzato cinque operazioni. Il difensore Igor, il centrocampista Duncan e l’attaccante Kouame erano già virtualmente definite la sera prima. Il colpo è il marocchino Amrabat, soffiato al Napoli, che è costato 20 milioni con i bonus e resterà a Verona sino alla fine della stagione. Il colpo a sorpresa è il giovane Agudelo (classe ‘98), centrocampista colombiano del Genoa, preso proprio all’ultimo respiro in prestito con obbligo di riscatto fissato a 11 milioni. Commisso, compreso Cutrone arrivato a inizio mercato, ha speso quasi 90 milioni (88 per la precisione). Un bel biglietto da visita. Niente da fare per Criscito. Il Genoa lo aveva ceduto alla Fiorentina, ma il capitano rossoblu ne ha fatto una questione di cuore ed è rimasto nella sua squadra.
Il Milan ha migliorato i conti con le cessioni, alcune pesanti come Suso e Piatek, ripartendo da Ibrahimovic. Ieri è saltato l’inglese Robinson del Wigan, per il quale erano state chieste visite mediche più approfondite. Così Maldini e Boban hanno richiamato Laxalt dal Torino. Mini giro di attaccanti: La Gumina alla Samp, Cerri alla Spal, Paloschi al Cagliari, Matri al Parma. Boateng è volato al Besiktas. Da oggi la parola torna al campo. E vedremo chi ha fatto le mosse migliori.
CorSera
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Milan, finale di mercato con il giallo: salta Robinson, ritorna Laxalt
Il terzino anglo-americano del Wigan, dopo aver effettuato le visite mediche in Italia, ha visto arenarsi la trattativa. Il club inglese ha spiegato che l'affare non si è concluso perché il giocatore avrebbe dovuto sottoporsi a ulteriori test che avrebbero richiesto 72 ore: non ci sarebbe dunque stato il tempo per definire il trasferimento
Finale con il giallo per il mercato di gennaio del Milan. È saltato all'ultimo momento l'acquisto del terzino anglo-americano Antonee Robinson dal Wigan, operazione imbastita per regalare a Pioli un sostituto di Ricardo Rodriguez ceduto al Psv Eindhoven. Una partenza che ha lasciato scoperta la casella di vice Theo Hernandez. Per questo motivo, prima del gong la dirigenza rossonera ha deciso di richiamare Laxalt dal prestito al Torino.
Robinson, mistero visite mediche
Robinson era atterrato a Milano questa mattina e aveva già sostenuto le visite mediche. I test sembravano avere dato esito positivo perché la tappa successiva della giornata milanese del giocatore era stata Casa Milan per la firma sul contratto. A quel punto la trattativa si è arenata, il giocatore ha lasciato la sede rossonera ed è tornato in Inghilterra. Cosa è successo? In un primo momento la spiegazione più accreditata è stata quella di un mancato accordo tra Milan e Wigan sulle condizioni che avrebbero dovuto trasformare il diritto di riscatto in obbligo. Ma poco dopo è stato il club inglese a fornire la motivazione ufficiale: "Il nazionale americano aveva raggiunto Milano dopo che Milan e Wigan avevano raggiunto un accordo per un trasferimento a titolo definitivo giovedì sera. Il giocatore aveva sostenuto le visite mediche ma sono stati richiesti ulteriori approfondimenti che avrebbero richiesto altre 72 ore di tempo. Quindi non sarebbe stato possibile ratificare il trasferimento prima del termine della sessione di mercato italiana fissata alle 20".
Il ritorno di Laxalt
Il Milan così ha ripiegato su Diego Laxalt, richiamato dal Torino, il club al quale era stato girato in prestito la scorsa estate. "Ac Milan comunica il rientro anticipato dal prestito", si legge nel comunicato ufficiale della società rossonera che annuncia il ritorno dell'uruguaiano. Nessun problema invece per la definizione dell'arrivo del giovane belga Alexis Saelemaekers, prelevato dall'Anderlecht per aumentare le alternative a disposizione di Pioli sulla fascia destra a centrocampo.
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Inter, niente acquisti in attacco: saltati gli affari per un vice-Lukaku
Nell'ultimo giorno del mercato invernale, i dirigenti nerazzurri hanno provato a regalare a Conte una prima punta, ma sia la trattativa per Slimani del Monaco che quella per Giroud del Chelsea si sono risolte in un nulla di fatto. Il tecnico dei Blues Lampard: "Olivier resta qui"
Ci ha provato fino alla fine l'Inter: niente vice Lukaku. Non arriveranno né l'algerino del Monaco, Slimani, né, soprattutto, Olivier Giroud, sul quale negli ultimi due giorni di mercato si era tuffata con forza anche la Lazio. In mattinata il direttore sportivo biancoceleste Igli Tare è, infatti, volato a Londra per trattare il centravanti, che il presidente Claudio Lotito voleva regalare a Simone Inzaghi, mentre i nerazzurri lavoravano da Milano. Ma tutto è sfumato nel primo pomeriggio. A dare lo stop per l'arrivo del francese (richiesto da Antonio Conte) a Milano (e Roma) è stato Frank Lampard, manager del Chelsea: "Olivier non partirà. In questo periodo è stato incredibile sia come uomo che come giocatore. Oggi si è allenato, non faremo nessuna entrata né uscita. La finestra di mercato invernale per noi è chiusa". Dunque, Antonio Conte dovrà recuperare al meglio Sanchez rientrato da poco dall'infortunio che lo ha bloccato fino alla fine di dicembre e dovrà puntare sul giovane Esposito.
Un mercato ricco
Nessun nuovo ingresso in attacco, ma il tecnico salentino può comunque contare sugli innesti che la dirigenza dell'Inter gli ha messo a disposizione in questo mese di gennaio: Young, Moses e il gioiellino Eriksen. Insomma, la profondità della rosa per l'allenatore non è più un problema. Ed ecco che la nuova Inter, quella per l'attacco finale alla Juventus, ha una nuova forma, soprattutto in mediana dove con Candreva, Barella e Brozovic entrano Eriksen e Young. Per quanto riguarda attacco e difesa restano invece titolari quelli che già nella prima parte della stagione hanno dato garanzie. Nel mentre, Conte si prepara ad affrontare l'Udinese in trasferta. Marcelo Brozovic, in infermeria dopo la distorsione alla caviglia rimediata a Lecce, ha svolto una parte di lavoro con il gruppo, poi ha proseguito con un differenziato al pari di Stefano Sensi e Borja Valero, gli altri due acciaccati del centrocampo di Conte, che per la partita di domenica ha a disposizione i soli Nicolò Barella, Matias Vecino e Christian Eriksen.
Nell'ultimo giorno del mercato invernale, i dirigenti nerazzurri hanno provato a regalare a Conte una prima punta, ma sia la trattativa per Slimani del Mon…
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La Lazio ci prova ma Giroud non si muove. Lampard: ''Resta al Chelsea"
Tare ha provato in tutti i modi a prendere il francese, ma senza un'alternativa i blues non hanno dato il via libera alla cessione
Niente da fare. Il Chelsea non trova un sostituto e così Olivier Giroud non si muove da Stamford Bridge. La Lazio ci ha provato fino alla fine a regalare l'attaccante francese a Simone Inzaghi, operazione difficile, che non dipendeva solo dal club biancoceleste piombato con forza sul campione del mondo. Se ne riparlerà a giugno quando Giroud - a meno di un rinnovo in questo momento molto difficile - si libererà dal Chelsea a zero.
Il direttore sportivo Igli Tare - che aveva già in mano l'accordo con il giocatore (contratto fino al 2023 da 2,5 milioni netti più bonus) - è volato questa mattina presto a Londra per provare a sbloccare la trattativa. L'operazione sarebbe potuta andare in porto se i 'Blues' avessero trovato un sostituto del 33enne attaccante francese, che era nel mirino anche del Manchester United, oltre che del Tottenham (più fredda la pista Inter).
In conferenza stampa, il tecnico deil Chelsea Frank Lampard ha però chiuso le porte alla partenza di Giroud: "Non ci saranno né arrivi né partenze. Sappiamo tutti che ci sono stati degli interessamenti. In ogni conferenza stampa ho ribadito che ci dovevano essere le condizioni giuste per il giocatore, per me e per la società. Se mi chiedete se andrà via, la risposta è no". Detto che Giroud "in questo periodo è stato impeccabile, come uomo e come giocatoreOlivier è stato incredibile in questo mese, come uomo e come professionista. Sappiamo che interessa ad alcuni club, ma non lascerà il Chelsea".
Tare ha provato in tutti i modi a prendere il francese, ma senza un'alternativa i blues non hanno dato il via libera alla cessione
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