Morte di Emiliano Sala, il Cardiff non vuole pagare e denuncia il Nantes per omicidio colposo
Anche se l’atto è contro ignoti a società gallese punta il dito contro il presidente del club francese Waldemar Kita che per la cessione si sarebbe affidato ad intermediari privi di licenza sportiva
Continua la guerra tra Cardiff e Nantes e per le due contendenti sembra ormai «dimenticata» la morte di Emiliano Sala, l’attaccante argentino 28enne che nel suo ultimo tragico volo stava per iniziare la sua nuova avventura in Premier League. A Nantes, in Francia, domenica 26 gennaio ci sono state le commemorazioni a un anno dalla scomparsa, dopo che anche i tifosi del Cardiff, in Galles, gli avevano reso omaggio. Ma tra i due club in questione, la solidarietà è durata davvero poco. In ballo c’è sempre l’aspetto finanziario per la cessione da 17 milioni di euro dell’argentino.
Battaglia legale
L’ultimo capitolo di questa infinita diatriba che non rende onore a Emiliano Sala è la denuncia del Cardiff, anche se contro ignoti, per far luce sulle esatte responsabilità di chi è intervenuto nell’affare. La società gallese punta il dito così contro il presidente del Nantes, Waldemar Kita. Da quanto dichiarato all’«Equipe» dall’avvocato Vey, si sarebbe di fatto affidato «a intermediari, in primis a Willie McKay, privi di licenza di agente sportivo, rendendosi così complici del delitto, potenzialmente di un omicidio colposo». Non solo. Perché il legale sospetta pure «l’esistenza di commissioni e retro-commissioni occulte da versare ai diversi soggetti intervenuti nella negoziazione». Da come si può capire, si tratta di accuse pesanti per il Nantes che dopo una lunga battaglia amministrativa, in autunno aveva ottenuto dalla Fifa che il Cardiff versasse la somma pattuita, con l’aggiunta del 5% di interessi in caso di nuovi ritardi. Ovviamente la guerra non era finita con il pronunciamento del massimo organismo mondiale di calcio: il Cardiff aveva presentato ricorso al Tas di Losanna, con effetto sospensivo fino a ieri, mercoledì 29 gennaio. Per questo la decisione da parte della società gallese di spostare la diatriba anche in ambito penale e allungare i tempi. L’obiettivo del Cardiff è non pagare i 17 milioni di euro per il cartellino di Emiliano Sala. Atteggiamento che sta facendo infuriare il Nantes, atteso a una nuova battaglia sul caso.
CorSera
Anche se l’atto è contro ignoti a società gallese punta il dito contro il presidente del club francese Waldemar Kita che per la cessione si sarebbe affidato ad intermediari privi di licenza sportiva
Continua la guerra tra Cardiff e Nantes e per le due contendenti sembra ormai «dimenticata» la morte di Emiliano Sala, l’attaccante argentino 28enne che nel suo ultimo tragico volo stava per iniziare la sua nuova avventura in Premier League. A Nantes, in Francia, domenica 26 gennaio ci sono state le commemorazioni a un anno dalla scomparsa, dopo che anche i tifosi del Cardiff, in Galles, gli avevano reso omaggio. Ma tra i due club in questione, la solidarietà è durata davvero poco. In ballo c’è sempre l’aspetto finanziario per la cessione da 17 milioni di euro dell’argentino.
Battaglia legale
L’ultimo capitolo di questa infinita diatriba che non rende onore a Emiliano Sala è la denuncia del Cardiff, anche se contro ignoti, per far luce sulle esatte responsabilità di chi è intervenuto nell’affare. La società gallese punta il dito così contro il presidente del Nantes, Waldemar Kita. Da quanto dichiarato all’«Equipe» dall’avvocato Vey, si sarebbe di fatto affidato «a intermediari, in primis a Willie McKay, privi di licenza di agente sportivo, rendendosi così complici del delitto, potenzialmente di un omicidio colposo». Non solo. Perché il legale sospetta pure «l’esistenza di commissioni e retro-commissioni occulte da versare ai diversi soggetti intervenuti nella negoziazione». Da come si può capire, si tratta di accuse pesanti per il Nantes che dopo una lunga battaglia amministrativa, in autunno aveva ottenuto dalla Fifa che il Cardiff versasse la somma pattuita, con l’aggiunta del 5% di interessi in caso di nuovi ritardi. Ovviamente la guerra non era finita con il pronunciamento del massimo organismo mondiale di calcio: il Cardiff aveva presentato ricorso al Tas di Losanna, con effetto sospensivo fino a ieri, mercoledì 29 gennaio. Per questo la decisione da parte della società gallese di spostare la diatriba anche in ambito penale e allungare i tempi. L’obiettivo del Cardiff è non pagare i 17 milioni di euro per il cartellino di Emiliano Sala. Atteggiamento che sta facendo infuriare il Nantes, atteso a una nuova battaglia sul caso.
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