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Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Originariamente Scritto da Steel77 Visualizza Messaggioi napoletani sono ovunque. Si saI SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
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Coppa Italia, l’Inter batte la Fiorentina con uno spettacolare gol di Barella e non dei soliti Lukaku e Lautaro e va in semifinale contro il Napoli. La squadra di Conte vince col minimo, ma in campo ci va tutta la nuova Inter ricostruita al calciomercato. Adesso non resta che vincere qualcosa
Quarto di finale: Inter-Fiorentina 2-1
Ci aspettiamo tutti moltissimo dall’ Inter,particolarmente i suoi tifosi che ne seguono l’evoluzione passo passo, hanno fiducia, e credono sul serio che il percorso porti lontano, finalmente a vincere presto qualcosa. Magari questa stessa Coppa Italia, anche se l’obbiettivo non dichiarato è molto più ambizioso: comunque, di questi tempi, non si butta via niente. L’ Inter è arrivata in semifinale di Coppa Italia, dove incontrerà il Napoli, eliminando la Fiorentina non senza qualche difficoltà, battendola di misura con i gol di Candreva e Barella. Ma l’ Inter stava attraversando un periodo difficile, i troppi pareggi nella corsa scudetto avevano lasciato il segno, e qualche crepa nell’ambizioso progetto. Antonio Conte gestisce l’ Inter facendola ardere sui suoi furori, e inevitabilmente qualche volta i nervi saltano, il controllo si perde.
LA CRONACA: PERLA DI BARELLA INTER IN SEMIFINALE
Non è un’impresa facile e neanche così scontata, a guardare l’ Inter nel secondo tempo ci appariva davanti una squadra completamente nuova, con un piccolo gruppo residuo ormai proveniente dallo scorso anno. Ma intorno ad Handanovic, Ranocchia, Vecino e Lautaro tutti giocatori apparsi quest’anno: dalla difesa in avanti, Bastoni, Godin, Young, Barella, Moses, e poi Esposito al posto di Lukaku ed Eriksen al posto di Sanchez. Insomma una specie di giostra, con stranieri anziani ed esperti e giovani italiani. L’arrivo di giocatori nuovi e diversi ha costretto anche Conte a rimbalzare da un modulo di gioco all’altro, a inventare e creare nuove soluzioni di gioco. L’ Inter ha scelto un mix complicato, ma anche ricco di talento e di esperienza. Ci sta lamentarsi delle assenze, degli infortuni e della sovrabbondanza invece delle squadre concorrenti, ma Zhang ha messo nelle mani di Conte indubbiamente una bella ricchezza.
Coppa Italia Quarto di finale: Milan-Torino 4-2 (12' Bonaventura M, 34' Bremer T, 71' Bremer T, 90'+1' Calhanoglu M, 106' Calhanoglu M, 108' Ibrahmovic M). Quarto di finale: Inter-Fiorentina 2-1 (44' Candreva I, 60' Caceres F, 67' Barella I). Semifinali: Milan-Juventus, Inter-Napoli *** Ci aspettiamo tutti moltissimo dall' Inter,particolarmente i suoi tifosi che ne seguono l'evoluzione passo passo, hanno fiducia, e credono sul serio che il percorso porti lontano, finalmente a vincere presto qualcosa. Magari questa stessa Coppa Italia, anche se l'obbiettivo non dichiarato è molto più ambizioso: comunque, di questi tempi, non si butta via niente. L' Inter è arrivata in semifinale di Coppa Italia, dove incontrerà il Napoli, eliminando la Fiorentina non senza qualche difficoltà, battendola di misura con i gol di Candreva e Barella. Ma l' Inter stava attraversando un periodo difficile, i troppi pareggi nella corsa scudetto avevano lasciato il segno, e qualche crepa nell'ambizioso progetto....ma di noi
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Roma: Florenzi amaro prima di Valencia: "Avrei tante cose da dire..."
Polemico addio del capitano con la società giallorossa: "Adesso non sono emotivamente pronto, parlerò più avanti ai tifosi", dice. L'agente non chiude a un suo ritorno: "Valencia è la scelta migliore per tutti, doveva giocare. A giugno ne riparleremo"
"Non sono emotivamente pronto, parlerò quando sarà il momento. Se ho qualcosa da dire ai tifosi qualcosa? Ci sono tante cose da dire...". E' un Alessandro Florenzi velatamente polemico e amareggiato quello che lascia Trigoria per l'ultimo giorno per volare in Spagna e firmare per il Valencia. La Roma non ha trovato l'accordo per la cessione definitiva. Per ora l'esterno andrà via in prestito secco fino a giugno e guadagnerà 1,7 milioni per i prossimi 6 mesi. Ma l'impressione è che le strade tra la società giallorossa e il proprio capitano possano separarsi definitivamente, soprattutto se, come probabile, Fonseca dovesse restare. La scelta di lasciare l'Italia è legata al fatto che Florenzi rischiava di perdere l'Europeo non trovando più troppo spazio nella Roma. Fonseca come terzino destro preferisce infatti Santon, e la concorrenza nel ruolo sarebbe presto aumentata visto che non è così lontano il rientro di Zappacosta (prevista tra circa un mese, ndr).
L'agente Lucci: "Aveva bisogno di giocare. Il futuro? A giugno ne riparleremo"
Al Valencia Florenzi cercherà quella continuità persa negli ultimi tempi, mentre la Roma spera di ritrovare tra qualche mese un giocatore valorizzato. A fine stagione poi, con più calma, il club e Florenzi decideranno se proseguire o separarsi. L'agente del giocatore, Alessandro Lucci, non chiude del tutto le porte a una futura permanenza: "Alessandro è tranquillo e sereno, adesso bisogna pensare al presente. Ha scelto Valencia perché tra lui e il club spagnolo c'è un vecchio feeling. E' stata la scelta migliore per tutte le parti, poi vedremo più avanti. Il prestito secco fino a giugno? E' la formula migliore: così poi ne riparliamo tutti con più calma e serenità. Adesso lui deve giocare, si deve divertire. Al momento è un arrivederci. Poi vedremo", conclude.
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Juventus, salta anche Piaca al Cagliari, Emre Can si avvicina al Dortmund
Dopo la fumata nera allo scambio DeSciglio-Kurzawa con il Psg, niente da fare per la cessione del croato ai sardi. Si cerca un'intesa con il club tedesco per il centrocampista, che non vuole perdere l'Europeo a giugno
Tutto saltato. In poche ore la Juventus ha visto sfumare due trattative che avrebbero aiutato la gestione societaria, più che risolvere problemi tecnici e tattici a Maurizio Sarri. La prima fumata nera, inaspettata e che ha scatenato la reazione dei tifosi sui social, è stata quella dello scambio tra De Sciglio e Kurzawa. La motivazione che filtra riconduce il fallimento della trattativa ad una questione prettamente tattica e tecnica: De Sciglio, italiano e ambidestro, dopo un'attenta riflessione da parte della società bianconera sarebbe stato preferito al laterale francese e mancino del Paris Saint Germain. Eppure la condizione dell'esterno ex Milan, quella di essere ambidestro e italiano, non si è materializzata nelle ultime ore di trattative: nato a Milano e da tanto tempo nel giro della Nazionale, De Sciglio ha puntato nella sua carriera proprio sulla duttilità. Strano che a poche ore dalla chiusura della trattativa, con le due società accordatesi con entrambi i calciatori, sia sfumato tutto. Molto più probabile che durante le ultime ore della trattativa, che affonda le radici negli scorsi mesi, la Juventus avanzato la richiesta di un conguaglio, dato che il PSG di Leonardo avrebbe perso Kurzawa a zero in estate, visto il contratto in scadenza.
Pjaca, niente Cagliari
Neanche il tempo di metabolizzare la fine della trattativa con il PSG che, poche ore dopo, è saltato anche il passaggio di Pjaca al Cagliari, esito confermato anche dall'arrivo in Sardegna dell'uruguaiano Gaston Pereiro, in arrivo dal PSV. Un calciatore dalle caratteristiche simili a quelle di Pjaca, che rimarrà quindi a Torino a meno di nuove trattative imbastite nelle ultime ore.
Emre Can in Bundesliga
Nonostante il duro doppio-colpo subito, la Juventus prosegue nella sua opera di sfoltimento della rosa: prosegue la trattativa con il Borussia Dortmund per la cessione di Emre Can, anche se resta da trovare l'accordo economico tra le due società. Il tedesco, desideroso di tornare a giocare in vista dell'Europeo di quest'estate, ha già accettato di spalmarsi l'ingaggio: la Juventus vorrebbe 30 milioni dai gialloneri, che propongono invece 20 milioni di euro per far tornare in Bundesliga il centrocampista, che chiuderebbe la sua avventura alla Juventus dopo solo un anno e mezzo.
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Milan, Piatek va in Germania: 28 milioni dall'Hertha Berlino
Il polacco ceduto a titolo definitivo. Suso in prestito di 18 mesi al Siviglia: diritto di riscatto a 20 milioni, obbligo se la squadra andalusa si qualificherà in Champions League
Il Milan saluta dei due suoi scontenti. Sono state sostanzialmente definite le cessioni di Piatek e Suso. Il centravanti polacco passa all’Hertha Berlino a titolo definitivo per circa 28 milioni di euro, una somma che consente al Milan di non realizzare una minusvalenze sull’acquisto effettuato appena un anno fa dal Genoa. Piatek ormai era ai margini del progetto tecnico rossonero, scalzato rapidamente da Ibrahimovic e finito alle spalle anche di Leao e Rebic nelle gerarchie dell’attacco di Pioli. Una situazione insopportabile per il numero 9 che vuole ancora giocarsi le sue chance per una convocazione con la Polonia ai prossimi Europei. Alla fine ha prevalso la destinazione Bundesliga rispetto alle sirene della Premier League (in Germania era stato cercato la scorsa estate dal Borussia Dortmund). All’Hertha Berlino il centravanti dovrebbe avere la garanzia di giocare. Presupposto indispensabile per chi vuole convincere il proprio Ct a chiamarlo a maggio.
Suso torna a casa
Suso cercherà di uscire dalla crisi delle ultime settimane tornando a giocare nel suo Paese, per di più nella sua Andalusia (è nato a Cadice). Lo spagnolo passa al Siviglia dell’ex ds giallorosso Monchi. In questo caso la formula è quella del prestito di 18 mesi con diritto di riscatto intorno a quota 20 milioni, che diventerà obbligo se la squadra andalusa si qualificherà in Champions League. Ancora in ballo la partenza di Ricardo Rodriguez. Resta in corsa il Psv Eindhoven.
https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/milan/2020/01/29/news/ceduti_piatek_e_suso-247097040/Il polacco ceduto a titolo definitivo. Suso in prestito di 18 mesi al Siviglia: diritto di riscatto a 20 milioni, obbligo se la squadra andalusa si qualificher…...ma di noi
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Napoli: Chelsea su Mertens, al Psg piace Llorente. Petagna in arrivo
Il club azzurro chiude per l'attaccante della Spal che però giocherà in Campania solo dalla prossima stagione. Intanto i Blues vorrebbero prendere subito il belga anche se non vorrebbero offrire più di 7 milioni. Se Cavani passerà all'Atletico, il PSG andrà su Llorente
Dopo un ricco mercato in entrata, in casa Napoli ora si valutano anche le cessioni con il Chelsea a caccia di un attaccante e nel mirino gli inglesi hanno messo Dries Mertens. Il PSG invece sta pensando a Llorente per rimpiazzare Cavani in caso di approdo del Matador all'Atletico Madrid. Intanto il club azzurro ha chiuso l'accordo per il passaggio dalla Spal di Andrea Petagna alla corte di Gennaro Gattuso. Nelle casse dei ferraresi, finiranno 16,5 milioni di euro più altri 3,5 di bonus legati tra le altre cose a raggiungimento Champions e bonus gol. L'attaccante rimarrà in prestito alla Spal fino alla conclusione del campionato. Per il giocatore, per cui è pronto un quadriennale da 2 milioni a stagione, domani sono previste le visite mediche a Villa Stuart a Roma prima della firma del contratto.
Blitz Chelsea per Mertens
Il Chelsea cerca un attaccante e sta pensando proprio a Dries Mertens. Secondo il "Mail", i Blues avrebbero contattato il Napoli per sondare il terreno in merito al 32enne attaccante belga, in scadenza a fine stagione. Scartata l'ipotesi Piatek, per il quale il Milan proporrebbe un prestito con obbligo di riscatto a 30 milioni di euro, la prima scelta sarebbe diventata Mertens, che sarebbe più che disponibile al trasferimento. Il belga potrebbe fare da vice Abraham e al contempo affiancarlo giocando più largo, una doppia soluzione che a Lampard non dispiacerebbe. Dubbi sulle cifre in ballo: la richiesta del Napoli sarebbe attorno ai 12 milioni di euro, i Blues non vorrebbero sborsarne più di 7.
PSG, idea Llorente
In casa PSG prosegue la trattativa con l'Atletico Madrid per la cessione di Edinson Cavani, anche se non c'è ancora l'accordo. Ma qualora il Matador lasciasse Parigi in questa finestra di mercato, al Paris Saint Germain non vogliono farsi trovare impreparati riguardo l'attacco. Ecco perché, secondo "Le Parisien", si starebbe pensando a Fernando Llorente del Napoli come possibile sostituto del 33enne uruguaiano, che comunque andrà via a fine stagione essendo in scadenza. Llorente, 34 anni, può garantire al Psg la giusta dose di esperienza avendo giocato in Spagna, Italia e Inghilterra oltre a due finali di Champions, entrambe perse prima con la Juve e poi col Tottenham.
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L'indesiderato: Florenzi in prestito a Valencia, scaricato da Roma e Fonseca
LEGGO (F. BALZANI) - “Ricordi, sbocciavano le viole…”. Vengono in mente le parole di De André, così bravo a descrivere un “Amore perduto”, nel giorno dell’addio silenzioso di Alessandro Florenzi alla Roma dopo 18 anni (uno a Crotone) di amore e ben 226 presenze (più di lui solo De Rossi nella gestione Usa) senza un trofeo. Da oggi, infatti, il ragazzo tutto polmoni di Vitinia sarà un giocatore del Valencia, che mai sarà bella come la sua Roma.
L’affare tra i due club si è chiuso ieri mattina. Prevedibile. Molto meno lo è la formula con la quale è arrivato: prestito secco fino a giugno con pagamento del 60% dello stipendio a carico del club andaluso (circa 1,7 milioni). Roma e Valencia, infatti, non si sono accordati né sulla cifra né sulle condizioni dell’obbligo di riscatto. Inoltre lo stesso Florenzi non ha ancora deciso se voler giocare in Italia oppure no in futuro. Un arrivederci che sa comunque di addio visto che difficilmente la ferita si potrà rimarginare in estate. Anzi, è la dimostrazione che la Roma vende il suo capitano non per i soldi ma per una ormai ingestibile situazione tecnica. Fonseca, infatti, non lo ha mai visto bene nel ruolo di terzino e appena ha potuto gli ha preferito nell’ordine: Zappacosta, Spinazzola e Santon. Florenzi dal canto suo non si sente più un attaccante.
La conseguenza poteva essere solamente una: la rottura. Anche perché Alessandro non vuole perdere l’Europeo mentre Fonseca non vuole (giustamente) cambiare i suoi piani. I due si sono parlati dopo il derby. Il portoghese non gli ha assicurato il posto da titolare mentre gli ha assicurato di non aver messo quel famigerato like su Instagram a un post che ne chiedeva la cessione. Anche il fattore ambientale ha avuto il suo peso. L’idillio di qualche anno fa tra Florenzi e la piazza si è lacerato col tempo. Dagli striscioni e cori in cui veniva definito “Trenta denari” durante il rinnovo a quella pesantissima fascia da capitano ereditata da due mostri sacri come Totti e De Rossi. Anche ieri i messaggi della maggior parte dei tifosi non erano carichi di affetto complice un rendimento mediocre del giocatore che prima del terribile doppio infortunio al crociato era ambito da Barcellona e Chelsea. Di fatto la Roma si deromanizza ancora di più (ma è una novità solo per chi finora aveva fatto finta di vedere altro) e perde in 8 mesi il terzo capitano romano e romanista.
Ad ereditare la fascia sarà Dzeko, uno straniero come lo erano Balbo e Aldair, unici non italiani a essere capitani giallorossi dal 1970 ad oggi. In futuro toccherà a Pellegrini. L’ultima giornata romana di Florenzi è passata, come dicevamo, quasi nel silenzio. Alessandro ha svuotato l’armadietto, salutato compagni e addetti ai lavori a Trigoria senza far mancare qualche abbraccio commosso. Poi è tornato nella sua casa vicino piazza Risorgimento dove vive con la moglie e le figlie, ha preparato i bagagli con direzione Valencia dove oggi sosterrà le visite mediche e firmerà il contratto di 5 mesi. Un percorso simile a quello di un altro ex capitano come Carboni. “Valencia è la piazza giusta per rinascere”, ha detto l’ex terzino. Col club andaluso Florenzi giocherà gli ottavi di Champions contro l’Atalanta e proverà a farsi rimpiangere da una piazza che non lo amava più.
LEGGO (F. BALZANI) - “ Ricordi, sbocciavano le viole… ”. Vengono in mente le parole di De André, così bravo a descrivere un “Amore perduto”, nel giorno dell’addio silenzioso di Alessandro Florenzi alla Roma dopo 18 anni (uno a Crotone) di amore e ben 226 presenze (più di lui solo De Rossi nella ......ma di noi
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